Il presidente della FemiCz Rugby Rovigo, chiede anche lo spostamento della sede della finale scudetto
Francesco Zambelli: “A Benetton Treviso e Zebre in URC tutto. A noi del Top 10 deve bastare la soddisfazione di mettere in luce qualche giocatore”
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Mi sembra abbia piuttosto ragione
Direi di sì.
E credo valga lo stesso ragionamento per il Petrarca e tutte le altre squadre che volessero provare a fare qualcosa in più.
Pace.
La maggioranza preferisce altrimenti.
Un saluto
PR WSM
Si ne ha, ma perché non fanno uno spareggio fra la peggior classifica delle due licenze URC e il vincitore del TOP10?
E in palio la FIR ci mette quei 4-5 M€ di fondi più appunto la licenza URC per l/anno successivo?
Darebbe anche più senso al TOP10 e una possibilità a chi ha ambizione e voglia di investire monete nel rugby.
primo: le licenze in urc non le decide la fir ma la urc. secondo: si debbono avere parametri che nessun club di top 10 in questo momento ha. terzo: la vincitrice del top ten prende minimo 20 punti dalle zebre e 50 da treviso. quarto: Zambelli questo anno che sono arrivati primi chiede la finale a Rovigo… ma dai XXX XXXXXX, come mai non lo ha chiesto l’anno scorso?
Veramente l’unica partita Petrarca vs Zebre finì 19-28, tre mete a quattro con il Petrarca sulla linea di meta per gli ultimi 15 minuti … e il primo a marcare fu il team padovano con una solida rolling maul.
Ti rispondo per punti:
1- probabile e non credo che durino nemmeno un anno, di sicuro valuta sulle proposte della FIR
2- non credo che questi parametri li avesse nemmeno le zebre, grazie ai contributi FIR sono riusciti a garantirli
3- non mi aspetto che domani il rovigo batte le zebre di 30 punti o il treviso di 10, ma nel corso del tempo e dei confronti si innalzi il livello del gioco delle squadre del TOP10; e lo stesso motivo che si hanno le 2 franchigie in URC, confrontarsi con squadre migliori per potersi adeguare al loro livello e migliorarsi continuamente.
Poi volgiamo mettere un po’ di pepe al culX a chi rappresenta il movimento in URC, una conferenza stampa di fine stagione che in sostanza dice: “non e andata come speravano e che tranquilli l’anno prossimo andrà meglio” senza prendere alcun provvedimenti/cambiamenti sostanziali non voglio più sentirla…
LASCIAMO PARLARE IL CAMPO, una partita fra l’ultima delle franchigie e la vincitrice del TOP10 me la guarderei volentieri, anche come termometro per stabile quale sia il livello di entrambe, e come questo cambi nel corso degl’anni.
4- la finale del TOP10 io la giocherei su un campo neutro, mi piacerebbe il flaminio 🙂
Bella idea!
Proposta minimale (eppur ineccepibile); io preferirei un ritorno ad un “semplice” vero e proprio Massimo Campionato Italiano a cui partecipino tutte le squadre più forti con reali radici sul territorio con in palio il titolo, finalmente allora pieno, di Campione d’Italia.
Ma non realizzeranno tanto il mio che il suo auspicio.
mi sembra che come accade ogni anno non sa di cosa parla, inoltre, chiedere ora di giocare la finale in casa perché primo è arrivato Rovigo è veramente ridicolo, cambiamo le regole in corsa a seconda di come arriva Rovigo ? avrebbe fatto la stessa proposta se primo fosse arrivato il Petrarca? poi da per scontato che batterà il Colorno, mancanza di rispetto verso gli avversari.
@PIO XIII le abbiamo già fatto un richiamo qualche giorno fa, oggi altri due commenti davvero poco rispettosi. Evidentemente non le interessa, o non è in grado, di esporre la sua opinione in maniera educata. Per questo il suo account è stato bannato.
Cosa c’è di irrispettoso nel commento di Pio? Non capisco
Abbiamo postato sotto quest’ultimo commento ma ci riferiamo ad altri due postati in precedenza nell’articolo.
Sinceramente, anche se non lo condivido, anche a me non sembra proprio un commento irrispettoso.
Vero! Hanno il movimento, la storia, il pubblico e forse anche i soldi. Meriterebbero l’urc più di chiunque altro
Argomento difficile, ma chi fa tanto per un club non può accettare la situazione di : là sei e la’ resti!!!! Ci deve essere l’ obiettivo e prospettiva di una eventuale crescita , di un ulteriore salto.
Mi piacerebbe tanto capire quale fosse l’alto livello del rugby 10-12 anni fa, quello in cui si prendevano 50-60 punti ad ogni uscita nelle coppe europee?
…se togli i 5Ml di euro/anno e prendi ad esempio le sole Zebre, hai ragione, non é cambiato assolutamente nulla!…
non è assolutamente vero che non è cambiato nulla anzi, se Rovigo o Petrarca giocassero la Challenge Cup prenderebbero 50 punti a partita , il livello si è alzato tantissimo e Zambelli xxxx xxxxxxx xx xxxxx
Rima gli hai dato xxx xxxxx, adesso gli dici che xxx xxxxxxx xx xxxxxx…. secondo me dovresti avere più rispetto. Puoi non essere d accordo ma a me sembri molto maleducato. Redazione non dici niente?
…ma le Zebre “prendono” 50 punti a partita!… 🙂 … le tante xx sono bacini? se é così non contraccambio, una virile stretta di mano é sufficiente!… 🙂 😉
La polemiche in periodo elettorale servono a tirare voti. Il concetto di ottimizzazione delle risorse impone di limitare le voci di spesa a meno squadre possibili (o vogliamo finire come i gallesi?). Una franchigia come le zebre ha senso per la gestione dei giocatori di interesse nazionale, o a Rovigo andrebbe bene che fosse imposto dall’alto un acquisto coatto? Certo la scarsezza dei risultati dovrebbe imporre qualche cambiamento, ma una squadra “federale” serve in realtà piccole.
Capisco tuttavia la frustrazione di non poter fare “un paio in più”.
Se ho capito bene siamo sempre stati un po’ meno della meta’ di come saranno le gallesi la prossima stagione, quando avranno quattro franchigie finanziate centralmente con 4,5 milioni di sterline ciascuna. Noi di franchigie ne abbiamo sempre avute due… e in molti propongono di ridurle ad una sola…
Bisogna cominciare a considerare che le franchigie devono essere finanziate dal pubblico, non dai finanziamenti parastatali delle federazioni o unions. Secondo me nel rugby professionistico se porti pubblico allo stadio prosperi, altrimenti sparisci. I finanziamenti centralizzati dovrebbero andare al rugby amatoriale, soprattutto a livello giovanile.
Concordo. E se non piace questo dato lapalissiano torniamo al dilettantismo
Zambelli e’ uno che ha sempre messo faccia e soldi per il bene del rovigo, si puo’ concordare o meno sulle proposte ma come potrebbe confermare chiunque lavori alla sua ditta a crespino lui e’ un imprenditore molto piu’ illuminato di tanti altri e Innocenti( che a me tra l’altro nn dispiace) farebbe bene ad ascoltarlo.
Zambelli non sa di cosa parla, Rovigo gioca da anni in uno stadio fatiscente che solo perché si chiama Battaglini si erge a tempio del rugby, ma avete visto che cosa è Monigo ultimamente? confrontatelo al Battaglini o ancora peggio al plebiscito e capite che non c’è storia
Scusa ma non puoi paragonare il Minigo di adesso dopo che la Benetton è dieci o più anni che fa il campionato celtico, con il Battaglini. Infatti Zambelli ha detto che adesso investiranno anche nello stadio per farsi trovare pronti nell’eventualità ci fosse qualche cambiamento futuro.
Il Battaglini e il Plebiscito sono in condizioni peggiori del Monigo, che e’ stato recentemente esteso e rinnovato con fondi Comunali. Non trovo che ci sia molto da essere orgogliosi per questo.
Ala fin fine continuiamo ad avere delle societa’ professionistiche che non si sostengono con le loro forze (= spettatori paganti) ma con contributi statali o parastatali. Ma che professionismo e’?
giusta la finale nello stadio della capolista, se adeguato alla portata dell’evento.
Basta con questo accentramento immeritato su Parma che francamente ha rotto il pupazzo.
che bello sarebbe vedere Rovigo in URC!
Vero!
Rovigo prima di pensare a spostare la finale deve battere Colorno e sarà una lotta durissima.
Per il resto sono d’accordo con Zambelli ma fra Treviso e Zebre c’è un abisso.
si in effetti mettere sullo stesso piano Treviso e Zebre fa perdere di credibilità tutto l’altra parte del discorso che è in parte condivisibile.
Ci vorrebbero più Zambelli nel mondo del rugby nostrano. Ciò detto devo ripetere la solita frase: senza una lega dei club forte la federazione potrà sempre fare e decidere quello che vuole.
ci vuole di piu’ per un vero campionato pro: 1. budget piu’ alti e staff di livello (non solo il capo allenatore),rose ampie e giocatori stranieri davvero forti. 2. IN questo caso anche Zambelli non basta…
ormai abbiamo solo 2 squadre pro. Che le altre si mettano l’anima in pace…in Italia non esiste e non puo’ esistere un campionato pro. Punto e basta
Zambelli che si mette “l’anima in pace” significherebbe una grande perdita per il rugby italiano. Prima o poi succedera’.
Ha ragione. Se è disposto a mettere sulla squadra quanto Benetton mette su Treviso sarebbe la soluzione ideale per mettere fine alla sciagura Zebre.
Avere due franchigie con pubblico, tradizione, mezzi economici quanto basta per avere dei buoni risultati senza dissanguare la federazione, con due seconde squadre iscritte al massimo campionato nazionale non farebbe che bene al rugby italian, al campionato e all’alto livello.
Ovviamente la stessa cosa sarebbe andata bene per Banzato a Padova.
Occorre affiancare pubblico e privato per poter ottenere qualcosa, meglio su una piazza con tradizione.
se la Benetton e le zebre avessero due seconde sq nel massimo campionato dovendo avere per forza rose aperte scomparirebbero tutte le altre Rovigo in primis, senza sforzarsi molto con i neuroni, pensa solo dove vorrebbero andare tutti i giocatori di qualità e quanti soldi le sq non in urc dovrebbero spendere per accappararseli
Quindi non ho capito il progetto. Vuole i milioni federali per fare l’Urc ? E sostituirsi alle zebre ? Si può anche dire che il top 10 é fermo da 10/15 anni allora.Il top 8 deve reggersi con le sue gambe , così come le franchigie private . Riempi gli stadi, fai promozione, aumenta il budget a 5/6 milioni, il livello tecnico e poi fa la voce grossa in world rugby per qualche posto in Europa o in Urc per un girone tutto italiano ( la strada maestra per me , come obbiettivo a 10/15 anni) . Con numeri forti ti ascoltano vedrai. La FIR ha l’obbligo di investire nei giovani ed under, nella cultura del rugby , nelle nazionali e , ad oggi, nella sua franchigia, le zebre o come / dove si vorranno chiamare. Poi può farlo malino e svivacchiare ( come sta avvenendo ) o bene . Il discorso di zambelli non regge , così come quello dei Petrarca. Vogliono fare il lavorino in modo da essere “pronti”. Ma con budget del genere non vai da nessuna parte ( vedi zebre) . Io sarei per Benetton, Rovigo, Petrarca e Reggio in Urc , tutte con budget privati medi ( come la Benetton oggi) , Accademie ed equo sostegno FIR. Poi una serie A semi pro per coprire il territorio nazionale e dare voce alle realtà regionali e provinciali con permit al piano di sopra.
e daiiii Reggio in urc , questa mi mancava, sono 5 anni che spende tre milioni di euro a campionato 4 anni fa aveva dichiarato l’obiettivo di vincere tre scudetti e non ha vinto neppure la coppa del nonno, poi con tutto il rispetto possibile ma dove vai con xxx xxxx xx xxxxxx xxxxx
Non per meriti attuali si capisce, era una provocazione, ma ha progetto, soldi e puo essere il vero punto di riferimento per l’emilia (Colorno, Parma, Piacenza etc). Non dico domani ma in 10 anni puo arrivare ad essere una reale alternativa a Parma. Io non dico Rovigo, petrarca e reggio in Urc cosi come sono adesso ma solo se si strutturano con progetti decennalli, strutture, crescita economica (budget ed investitori) e sportivi/ culturali (nuovi stadi, pieni). Le 4 squadre in Urc non sono reali al momento, ma a mio avviso bisogna progettare per il meglio possibile, poi magari fra 10 anni almeno otterremo un misero posto in Challenge, stadi vuoti e business as usual. ma amen , almeno ci provi. Abbiamo 10 anni di buon potenziale (vedi prospetti in nazionale ed under), potrebbe essere il nostro ultimo treno per l’alto livello e le tier1 . Dobbiamo cercare di sfruttarlo, o si va in una direzione o nell’altra ma bisogna avere idee chiare anche solo per provarci, qua siamo ancora in alto mare…il top 10 cosi , non dice nulla, non vinci nulla ( campioni italiani di che? benetton e zebre non sono presenti), non siamo neanche vicini all’alto livello, gli stadi sono vuoti, il seguito mediatico fa ridere, le strutture peggio, i budget anche.
Io continuo a dire che basterebbe ripristinare la Challenge per almeno la vincente del top 10 con premi in denaro per le prime classificate.
Il ragionamento è semplice. Se anche spendi 10 milioni nel top 10 che te ne fai di uno scudetto che non si fila nessuno perché ormai il pubblico segue solo le competizioni europee.
A parte il nostro @gian ovvio, che penso sia l’unico che potrebbe aver fatto l’abbonamento a Eleven per seguire il campionato.
si per far andare a prendere i 50 punti dalle squadrette semipro del Top10….come sparring partners in effetti sarebbero ottimali in Challenge…piu’ di quello non ne vedo l’utilita’…non e’ che la Scozia chiede che le sue squadre di FOSROC (o come si chiama il loro campionato semipro) chiedano la stessa cosa. Suvvia….il Top 10 deve diventare (ma lo e’) amatoriale
@davo.
Chiudere le porte definitivamente non invita a investire.
Se nell’immaginario esiste un imprenditore che voglia imvestire, con le regole attuali scappa via.
@Camoto
Il pubblico segue solo le competizioni europee? Quale pubblico? Quello di Parma? Quello televisivo? Il pubblico italiano sarebbero solo i tremila spettatori che ci sono di solito a Treviso? Con tremila spettatori non vai da nessuna parte se vuoi parlare di professionismo…
In questo momento in Italia non c’e’ nessun pubblico: una vera sciagura… bisogna rimediare quanto prima!
Treviso fa spesso il suo, per i posti che ha .
Le Zebre senza risultati e senza storia fanno più della migliore del top10.
Comunque si pochi in generale. Più che altro siamo in pochi a seguire il rugby w ora 2 squadre hanno catalizzato su di loro l’interesse di quei pochi.
Parli per lei e per la maggioranza.
Ma consideri e rispetti chi come me e la minoranza di chi ha passione ovale fa esattamente l’opposto: seguiamo solo i Campionati Nazionali e ci disinteressiamo completamente di quanto accade a due squadre che trovano linfa per la loro “gloria” (molto relativa per una, assolutamente inventata per l’altra) nel vampirizzare le altre compagini italiane e le casse federali; senza alcun risultato concreto a tutt’oggi, a più di quindici anni dall’inizio di questo scellerato sistema.
Sicuramente ha le sue ragioni, ma da un lato c’è da dire che la situazione di Treviso è ben diversa da quella di Parma (e tutti ci chiediamo più o meno spesso che ci stiano a fare le Zebre anno dopo anno), dall’altro vorrei capire cosa ne pensa Zambelli del Top10/12 – che è ad un livello abbastanza inguardabile, mi spiace dirlo – dove sono cosa? 10 anni? che non si riesce manco a mettere su una lega di club, tanto meno un “ascensore” serio con URC.
ma il Continental Shield esiste ancora?
Credo di no.
Zambelli ha speso 100000 euro per prendere cotzee come allenatore per poi ora dire che ale lodi è meglio …
Che esista un problema Zebre è assodato, con un budget così ridotto è difficile essere competitivi. Però la tradizione e i 13 scudetti da soli non bastano. Minimo ci vogliono almeno 10-15 milioni di euro all’anno per poter essere un minimo competitivi. Zambelli è in grado di garantirli o gli interessano solo i fondi Fir? Perché una squadra perdente a Parma o a Rovigo cambierebbe poco. Se è in grado di avere questa possibilità, si faccia avanti con Fir e Urc per rilevare la licenza per competere in URC, oppure, nel caso che il Galles non riesca a garantire più 4 franchigie si faccia promotore di una proposta per allargare il numero di franchigie italiane. Però, in tutta sincerità, se finora non sono riusciti a trovarsi ad un tavolino Fir, società di Top 10 e franchigie per concordare percorsi condivisi, la sparata del presidente di turno (ieri Banzato, oggi Zambelli) lascia un po’ il tempo che trova.
Bocciamo subito una possibile alternativa ( padovana o rodigina che sia) alle Zebre e teniamoci la grande tradizione rugbistica parmigiana.
Forse non hai letto bene quello che ho scritto. Non ho assolutamente detto che la franchigia debba restare a Parma per volontà divina. Ho detto solo che non ha senso, siccome Parma le ha perse tutte, dire: vabbè, proviamone un’altra, tanto a ‘sto punto…Quello che ho scritto è che Rovigo si può proporre in alternativa alle Zebre, a patto che dia tutta una serie di garanzie (strutture, staff, almeno 6 milioni di euro all’anno e per un certo numero di anni e, non ultimo, risultati) esattamente come dissi a suo tempo quando si è proposta Padova. Altrimenti sembra che sia solo un modo per arrivare ai fondi FIR. Tant’è che Zambelli ha anche detto che resterebbe in Top 10 a patto che due milioni di euro delle Zebre e due di Treviso vadano in Top 10 (in futuro 8). In pratica 500.000 euro a club. Il discorso da fare è un altro. Come si colloca il Top 10 nel mondo del professionismo? Perché i club di Top 10 si sono sempre rifiutati di trovare degli accordi con FIR pur di non perdere la propria autonomia salvo lamentarsi di non ricevere abbastanza soldi dalla Federazione? Lavorino (club, franchigie e FIR) su un percorso condiviso, poi si ragiona su tutto il resto. Altrimenti, come ho scritto sopra, sono solo sparate.
Fab ho capito il tuo discorso e sono d’accordo con te, però cambiare aria in posto decisamente più rugbistico magari le cose possono anche migliorare. Poi se deve essere un discorso prettamente monetario e di strutture è quasi impossibile trovare un posto ideale.
Lacrime sempre facili a Rovigo. Il lamento come costante.
Zambelli non ha ancora capito da dove arrivano i soldi di contributo che la Fir eroga a Treviso e Parma.
Tutto il budget Fir deriva dai diritti Tv del 6 Nazioni a cui partecipa la nazionale italiana.
Quindi domando a Zambelli, quanti giocatori tesserati dal Rovigo giocano in nazionale? Zero.
Quindi se a Treviso e a Parma giocano i migliori che poi sono in nazionale, a Treviso e a Parma è giusto indennizzare il loro sforzo a pagare gli stipendi dei giocatori nazionali.
Quello che chiederei a Innocenti, se fossi Zambelli, è di aprire un bando per la licenza delle Zebre che non trova sostenibilità economica e non trova risultati sul campo e sulla formazione di giocatori.
A quel bando potrebbero partecipare tutti i club italiani, dal Rovigo al Petrarca, dal Valorugby alle stesse Zebre.
Parametri?
– stadio 5.000 posti coperti
– fideiussione di almeno 4 milioni di euro l’anno
– struttura societaria
– settore giovanile
Montemauri è nel giro della Nazionale e se quest’anno non fosse andato a Rovigo le Zebre difficilmente lo avrebbero notato.
Bene, e quindi? Lamaro e Cannone erano al Petrarca prima di Treviso, Brex al Viadana e così scorrendo…
Tu hai chiesto quanti giocatori tesserati di Rovigo sono in Nazionale e io ti ho risposto semplicemente.
Che belli i puntini sulle i inutili ignorando completamente il punto del discorso
Incredibile, ma vero, per una volta sono d’accordo con te 😀
Completamente d’accordo
Seguendo il tuo discorso allora le societa’ del Top10 fanno benissimo a non collaborare con le franchigie dell’URC, visto che non hanno giocatori in nazionale e quindi non sono degni di ricevere finanziamenti.
A questo punto infatti meglio farsi gli affari propri e ingaggiare stranieri a basso costo che sviluppare dei giocatori che le franchigie ingaggeranno a costo zero (o quasi) e poi si prenderanno anche i finanziamenti se e quando andranno in nazionale.
È già così.
Il tuo discorso giustifica / spiega la situazione attuale, purtroppo.
Concordo con Zambaelli, qua va rifondato tutto.
magari andava rifondato tutto durante il periodo della Mediolanum Milano, quando il nostro rugby nostrano gioi’ perche’ una squadra amatoriale vinse lo scudetto contro quel Milan di professionisti (che aborro…). All’epoca ci si sarebbe dovuti fermare e riflettere (e rifondare) il sistema in modo da diventare pro…ora e’ troppo tardi. Non ce la faremo mai, ma davvero mai a competere con i veri campionati pro….poi se si vuole tornare al rugby amatoriale va bene….pero’ questo dualismo URC vs. Top10 fa’ solo male. Abbiamo URC, allora TOP10 amatoriale. Punto.
ma dici ai tempi del Berlusca che prese Campese? io sono vecio si, ma non arrivo tanto indietro nel passato heh
Bene, ma allora se si vuole il Top10 amatoriale che sia amatoriale davvero, con i giocatori che giocano gratis, si allenano tre sere a settimana e hanno un lavoro durante il giorno, era normale come nei primi anni novanta. Vediamo come faranno il salto in URC.
Beh che le zebre rappresentino il niente e valgano anche meno (sportivamente parlando) è un dato di fatto. Purtroppo
Da quando esistono sempre ultimi i penultimi, il miglior allenatore che hanno avuto, premiato come miglior allenatore del campionato, lo hanno esonerato, quello che forse non vogliono sentirsi dire in fir ‘ che la franchigia federale è gestita malissimo da dirigenti italiani, potrebbero rappresentare l’Italia tranquillamente anche se non sono Treviso o Rovigo in termini storici se fossero competitivi, io vorrei vedere un cambiamento di sede non per le questioni che usa Zambelli ma per manifesta incapacità di competenze, Treviso è quello che è perchè ha una gestione privata(e può permettersi di ingaggiare tanti campioni stranieri, di fatto sono una sorta di barbarians la formazione tipo sono tutti internazionali italiani e non)e in federazione dovrebbero muoversi verso lo stesso percorso, cedere la franchigia federale a un privato che garantisca almeno 5 anni con investimenti garantiti(mica facile, poco meno di 10 milioni all’anno per essere competitivi), poi i risultati cambierebbero in automatico, da privati a statali cambia tutto, un libero professionista ha pressioni e si impegna in maniera completamente diversa rispetto a un federale che riceve sovvenzioni a babbo morto e non ha particolari grane in mancanza di risultati, avete mai sentito il presidente lamentarsi di Dalai? No, è messo là per obbedire e combattere più o meno , del tipo noi paghiamo te difendi la causa, e i risultati si vedono.
In parte sono d’accordo, ma io non credo che la Fir abbia piacere ad avere sulla gobba una franchigia che pesa esclusivamente sulle casse della federazione. Se avesse trovato un privato (in qualsiasi parte d’Italia) disposto a sganciare dai 5 milioni di euro in su all’anno, sono convinto che avrebbero stappato lo champagne per festeggiare. Ma se persino nel calcio società come Inter, Milan, Roma o Fiorentina sono di proprietà di società americane o cinesi, di fondi d’investimento (per non parlare della Premier League), la vedo difficile che il rugby attiri tutti questi investitori
Nel calcio un top player in Italia guadagna in un anno quanto spendono a Treviso per una stagione, è un altro mondo, spero che sia come dici tu e non si siano fatti scappare proposte concrete da parte di Banzato, comunque credo che una cordata di imprenditori più presenti di quello che stanno facendo a Parma potrebbero trovarla sicuramente in veneto e molto probabilmente a Roma o Milano, insistono a puntare su un cavallo zoppo, lo avesse fatto Dondi capirei ma qua mancano anche i requisiti politici per continuare a Parma.
A me pare che siamo in un circolo vizioso. Vado sul pratico: quanti soldi ci vogliono per fare un campionato URC decente? Quanti ne può mettere la Fir? Quanti ne può mettere uno o più privati? Le realtà del rugby italiano stanno remando tutti nella stessa direzione? Quanti club di Top 10 si possono permettere un livello decente? Quanto costa partecipare a un campionato di Top 10? Che valore ha il cartellino di un giocatore di Top 10? Quanto può ricavare un club di Top 10 nel formare un giocatore e poi rivenderlo ad una franchigia tenendo conto che da Francia o Inghilterra nessuno viene a pescare nel Top 10? Quali soluzioni per fare in modo che i club ci rimettano il meno possibile? Potrei andare avanti per un’ora ad elencare domande. Il punto è che qualcuno degli addetti ai lavori se le ponga, si metta ad un tavolo e ne discuta. Per il bene non di questo o quel club, ma di tutto il rugby italiano perché oggi lascia il Calvisano, ieri hanno lasciato i Medicei Firenze e San Donà e prima ancora i Cavalieri Prato e andando ancora indietro L’Aquila. Questo solo nel recente passato. Il campanilismo lo lascerei da parte, se ci si riesce. Occorrono soluzioni
No: il campanilismo è il motore della competizione e porta a sforzarsi per un miglioramento. Che poi, via via, si estende (ci vogliono decenni….) a tutto il movimento.
Altrimenti non si tratterebbe di agonismo ma di incontri amichevoli.
Sul Gazzettino l’intervista riporta altri spunti come Zambelli che non sa se riuscirà a tenere Ratuva Tayuvara perché il Valorugby mette sul piatto 80mila euro contro circa la metà che paga oggi Rovigo.
Se questo è il professionismo del Top10…
Buonasera, in effetti nell’articolo del Gazzettino c’erano anche altri spunti: per esempio spiegava che a seguito della finale dell’anno scorso a Parma, né Petrarca né Rovigo hanno ancora visto un euro della quota rispettivamente spettante dell’incasso e che la Federazione avrebbe dovuto consegnare. Leggetela così la richiesta di giocare al Battaglini.
E Zambelli, molto rispettosamente, premetteva a tale richiesta “SE andrà in finale”.
Sacrosante parole, mio presidente.
Un motivo in più d’orgoglio per tifare, dal 1979, quand’avevo undici anni, Delta (allora Sanson) Rovigo (unitatamente a Pro Recco, città dove andavo allora in vacanza, e Rugby Rho, la mia città, che quest’anno ha finalmente riconquistata la serie B).
Ma la speranza che le sue parole vengano ascoltate sono nulle: qui gran parte del movimento, come si evince dai commenti appassionati in questo sito, che resta il più seguito ed indicativo a livello nazionale, pensa che sia giusto mantenere un censo superiore per due compagini e lasciar per sempre marcir le altre nel vassallaggio.
Questo nonostante i risultati fallimentari che hanno caratterizzato, al netto di alcuni protagonisti (Castrogiovanni, Parisse, Campagnaro, Polledri, Capuozzo, un’altra manciata di nomi….) trovati per pura fortuna, questo quindicennio oscuro da quando si scelse di svuotare di significato il titolo di Campione d’Italia e di mantenere con pervicace autolesionismo quest’indirizzo.
Per quanto mi riguarda continuerò a vedere il Delta Rovigo al Battaglini ed il Rugby Rho al Molinello (a Recco ammetto di non andarci da decenni, neanche a vedere la pallanuoto…), dove credo che si possano condividere, respirare i veri, fondanti e costruttivi, valori della palla ovale (così come a Padova, a L’Aquila, a Benevento, a Catania…e spero non me ne vogliano coloro che risiedono e tifano per altre squadre di consolidata tradizione che ometto solo per necessaria brevità).
Della multinazionale di Treviso penso che sia scandaloso quanti aiuti abbia avuto negli anni (come se ne avesse avuto bisogno: già dominava il Campionato Italiano quand’era ancora tale).
Di quell’altra squadra senza tradizione e radici che gioca a Parma credo che abbia già detto abbastanza il mio presidente.
Della Nazionale preferisco non interessarmi più, finché (e non è certo un difetto solo dell’Italia) continuerà ad essere massicciamente partecipata da giocatori che di italiano nulla hanno e che sono solo stati “comprati” a livello federale.
Quindi, avendo ora io 55 anni, pur augurandomi una vita in media con l’aspettativa in Italia, so già che morirò senza poter riprovare la gioia di tifare per una Nazionale che sia coerente con la propria denominazione.
Ma grazie a persone come Zambelli non perderò la passione ovale.