Il nuovo headcoach vorrebbe togliere l’obbligo di giocare in un club in patria per essere eleggibile con la nazionale
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…l’inizio della caduta di una roccaforte statalista… e del mito della felce… da un punto di vista nostalgico spero tengano in piedi la tradizione, ma come disse il grande poeta “più del dolor poté il digiuno”…
Il discorso non è tanto statalista, quanto che la NZRU non vuole impoverire il SuperRugby dove giocano le proprie franchigie (problema di introiti): è ovvio che il Top-14 avrebbe il budget per assoldare praticamente tutti i titolari All-Blacks, ed in più li spremerebbe come limoni (problema di competitività della Nazionale). Gli anni sabbatici in Giappone sono già una soluzione di mezzo, perché lì non dico che facciano recupero, ma insomma… non ti arriva addosso un Atonio ogni domenica. E non ci sono le coppe europee da disputare.
Se aboliscono loro sta cosa la aboliscono tutti. Onestamente non so quanti giocatori timarranno in NZ…
se eliminano questa regola il SR diventerà contendibile anche dagli australiani…
Secondo me, alla fine introdurranno anche loro la regola delle presenze minime per poter essere convocati anche giocando all’estero. La disputa sarà se su 20-30-50 caps.