Dopo l’eliminazione nelle competizioni continentali, un’analisi sul momento delle formazioni di club della Rainbow Nation
Le squadre sudafricane in Europa: è stato un successo?
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Ne parlavo ieri nel canale di DanPat, dove c’era anche Ottavio Arenella, dicendo che il “problema” delle squadre sudafricane è che hanno il calendario internazionale esattamente al contrario rispetto al nostro, inteso come emisfero nord…per cui i loro momenti di forma e di disponibilità dei giocatori internazionali è tutta diversa. Per dire, Lukhanyo Am sembrava la sua stessa ombra contro Tolosa in Champions Cup, anche se comunque rientrava da un infortunio, se non erro. Insomma, tutto ciò si accorda poco con tempi e modi del rugby europeo. Quindi, un successo? Mah. Lo scorso anno dimostrarono di esserci eccome, quantomeno in URC, il primo anno di coppe europee è stato invece fallimentare.
Il Sud Africa è il trend setter del rugby mondiale. Dove vanno loro automaticamente migliora il livello di tutti i competitors. Sono per qualità e quantità il miglior sistema di sviluppo e formazione di ovalia, averli come partner per noi è una fortuna..
per la questione logistica, il prossimo anno si organizzeranno meglio e vinceranno i loro gironi, in modo da giocare i play off in casa…
Per il resto, non hanno sfigurato nei quarti, hanno perso contro squadre che almeno una volta avevano vinto la coppa e soprattutto hanno dovuto tirare fuori le loro migliori performance..
Non hanno sfigurato nei quarti? Tolosa ha dato più di 50 punti agli Sharks ed Exeter più di 40 agli Stormers…se fosse accaduto alla Benetton staremmo gridando all’esonero di Bortolami e alla chiusura della franchigia…
La partita con Tolosa è stata equilibrata fino al 60…cmq giocavano contro squadre che conosco il livello della competizione ed erano doppiamente focalizzati proprio perchè giocavano contro una sudafricana
Perché 50 punti ad una sudafricana sono giustificabili e ad una italiana no? Quante partite delle Zebre sono state equilibrate fino al 60esimo? Tu mi dirai “Eh ma le Zebre le perdono tutte”…ok, ma per me cambia poco, sempre una magra figura è. Poi alla fine vinceranno il campionato, eh, ma lasciami dire che sono perplesso da queste sconfitte.
Ti ricordo che però nelle prime edizioni dell’URC cui parteciparono, i sudafricani “scaricarono” le due franchigie con minori risorse, che fecero abbastanza da “squadre cuscinetto” lungo tutta la stagione, in evidente difficoltà. Poi, se invece cali gli assi di Sharks con Etzebeth & C. … ovviamente la storia cambia.
Traendo una conclusione: tenendo conto anche dei viaggi per le trasferte, non proprio bazzecole, penso che immettere il Sudafrica nel circolo del rugby europeo sia una grandissima forzatura, sia per quanto riguarda URC, che coppe…che ovviamente Sei Nazioni (se mai sarà).
Perfettamente concorde. Senza senso.
Dipende dal punto di vista. Sicuramente per le squadre europee è una rogna andare in SA mentre loro secondo me preferiscono viaggiare nord/sud rispetto ad est/ovest con cambio di fuso orario per giocare in AU, AR o NZ…
Molto interessante l’apporto delle squadre sud africane ma trovo che il giochetto non sia particolarmente sensato. Meglio sarebbe se il board dell’URC aiutasse il rugby europeo a crescere invitando l’Italia a costituire una terza franchigia e magari coinvolgendo Georgia, Romania, Spagna e Portogallo con due super franchigie formate dai loro migliori internazionali. Lo so, è pura fantasia, ma avrebbe decisamente più senso per tutti.
Non pensando nemmeno ad introdurre franchigie georgiane in campionati europei…ma parlano di Georgia nel Sei Nazioni. L”assurdità del discorso è incredibile.
Nel rugby professionistico (che piaccia o meno) contano solo i $$$ e il coinvolgimento del Sudafrica ha comportato un guadagno per tutti che oggi come oggi nessun altra nazione Europea puo’ garantire (Italia inclusa….)
Per me è stato un successone da qualsiasi lato la si vuol guardare. Si è vero c’è il problema trasferte, qualcosa si migliorerà ma sinceramente credo che tutti preferiscano avere le Sudafraicane in Europa. I primi a volerlo sono loro stessi che se ne sono andati via dal SuperRugby anche per il motivo che le trasferte in Oceania e Argentina erano molto gravose….qui in Europa perlomeno c’è lo stesso fuso orario (al massimo 1 ora) che non è poco! D’altronde l’alternativa e che si facciano un loro campionato e morta lì, non credo ne abbiano tanta voglia!
Credo che rispetto ai viaggi folli del Super Rugby del passato (Australia, Nuova Zelanda, Argentina) oltre al Four Nationa sia un passo in avanti per le Saffa ma vero che si dovrà trovare un equilibrio. Detto ciò per i giovani delle Zebre 10 giorni in SA valgono due mesi a Cardiff, sia come esperienza di gioco, sia di vita.