Il manager da dicembre a capo del torneo: “Se il Top 10 non entra nella filiera che porta alla Nazionale è un campionato che non ha senso”
Top 10, il direttore Marco Aloi: “Resteranno 10 squadre con nuove regole. Oggi incontro sui permit”
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Non mi piace dare stroncature a prescindere, ma quel che dice Aloi mi sembra il libro dei sogni, soprattutto pensando che sino ad oggi, non mi sembra sia stato fatto nulla per migliorare il top 10 e la gestione dei giocatori di interesse nazionale… inoltre, non dare nemmeno una vaga indicazione di chi potrebbe subentrare a Calvisano e Torino rende le dichiarazioni di Aloi ancora più vaghe e inconsistenti.
La riduzione a 8 squadre del Top 10 mi sembra al momento la soluzione migliore, senza aggiunte di seconde squadre di Treviso e Zebre, che poi con quali giocatori? Quelli delle franchigie? sarebbe un campionato ancora più spezzettato.
Quella sugli stadi mi sembra quasi una barzelletta, in Italia siamo carenti di impianti sportivi adeguati, figuriamoci nel rugby.
La soluzione c’è e ti domando: oggi dove giocano e con quale frequenza/intensità i migliori under20 italiani?
Alle Zebre o alla Benetton? No, perché di 40 forse 3 sono pronti per l’URC.
Se però quei 40 giocatori under20 venissero suddivisi nelle Academy di Treviso e Zebre, 20 per parte, e incrementati con altri 20 giocatori per club pescando dai migliori di tutta Italia, avremo per il Top10 due formazioni di giocatori giovani che si allenano con i professionisti e sarebbero più agevolati per il salto.
Una Benetton u20 e una Zebre u20 che giocano contro Rovigo, Petrarca, Etc…
Per rendere l’idea, uno dei giocatori più talentuosi del Top10 annata 2021-2022 è stato Izekor…quanto ci ha messo per ritagliarsi spazio a Treviso quest’anno?
Se stava in Top10 avrebbe giocato sempre titolare.
Quindi…se vogliamo come dice Aloi, arrivare ad un Top10 che forma giocatori per la nazionale, bisogna agganciarsi alle due franchigie e permettere a queste di avere una seconda squadra.
Beh Izekor ci ha messo molto meno tempo di altri giocatori per ritagliarsi uno spazio
Appunto, comincia a vedersi in panchina ora a metà stagione…prima tanta palestra e tanto allenamento. Non è partito titolare a settembre…
bene, ma mi piacerebbe capire. Innanzitutto capire se si da seriamente e finalmente la possibilità di giocare ai giovani fuoriusciti dalla under20 nel Top 10. Poi, in ordine di importanza, capire come sarà il campionato del prossimo anno e chi parteciperà. Appunto in calce: alquanto infelice la data della finale di Coppa Italia al Payanini in concomitanza con i quarti di finale di Challenge a Monigo…
a mio giudizio a inizio anno dovrebbero essere individuati 40/50 atleti di interesse nazionale, suddivisi in fasce.
La fascia A, ovviamente assegnata alle franchigie, non potrebbe prevedere il sistema di permit trattandosi dei migliori internazionali.
La fascia B dovrebbe prevedere atleti di interesse delle franchigie (comprese le accademie) che in un sistema di draft vengono assegnati col doppio tesseramento alle squadre del TOP 10 e che possono essere rilasciati dal giovedi dalle franchigie per partecipare al TOP 10 in caso di non convocazione in URC.
La fascia C dovrebbe essere composta da quei giocatori di interesse nazionale tesserati con le squadre di TOP10 che in caso di richiesta delle franchigie possono essere convocati dal giovedi dalle franchigie per essere convocati in URC (ovviamente dietro un gettone alle squadre TOP10 e un cambio nello stesso ruolo con giocatore di fascia B)
Il sistema di redistribuzione dei giocatori di fascia B dovrebbe essere fatto a draft, dando la possibilità alle più deboli di TOP10 di avere la priorità di scelta, in modo da rendere più equilibrato ogni anno il campionato.
Continuo a pensare che la mancanza di una Lega delle società è un vuoto che andrebbe colmato al più presto e che solo dopo si possano avviare i discorsi relativi allo sviluppo del campionato domestico.
Concordo. Difficile lamentarsi della Federazione se non ci si organizza e si portano avanti proposte
Le squadre in Italia stanno in piedi grazie al sussidio della federazione.. non c’è mercato.. cosa facciamo un altro ente x spartire i soldi che arrivano dalla fir?
A prescindere dal discorso sugli stadi che presuppone notevoli investimenti, occorre una buona volta capire a che serve il Top 10. È un campionato propedeutico all’ alto livello (franchigie e nazionale)? È un campionato domestico in cui si scontrano tradizioni, campanilismi e che si dirige verso una qualche forma di professionismo? Se non si sgombra il campo dagli equivoci è molto difficile capire in che direzione andare. Aloi parla a nome dei club o della federazione? E nel secondo caso, ha avuto almeno un minimo di contatti con le società avendo avuto il via libera per queste affermazioni? Io lo dico da tempo che federazione, franchigie e società di Top 10 si devono trovare ad un tavolino per stabilire una volta per tutte se c’è un percorso comune o se ognuno si muove per proprio conto. Teniamo presente che un campionato di Top 10 schiera circa 400 atleti a cui si aggiungono un centinaio delle franchigie. E in tutto questo gli azzurrabili di un certo livello non superano i 40. Ora, non dico che occorre portare tutti e 500 gli atleti (di cui una buona quantità stranieri) al medesimo livello, ma certo più questo si alza e più ne guadagna lo spettacolo e magari l’affluenza di pubblico e in questo ipotetico circolo virtuoso, ogni società dovrebbe avere un comparto giovanile di livello adeguato. Ma mi pare che al momento siamo lontanissimi da questi traguardi e mi pare che si voglia costruire la casa partendo dal tetto
Ieri Porcorosso scriveva: “ Se aveste guardato il TOP10 negli ultimi 4-5 anni vi sareste resi conto che è di molto migliorato e che i giocatori esprimono buon gioco e hanno fatto vedere diverse giocate tecniche di spessore, alcune che non hanno molto da invidiare ad altri palcoscenici.” Ecco Porcorosso quello che al contrario pensa Aloi: : “Se il Top 10 non entra nella filiera che porta alla Nazionale è un campionato che non ha senso”.
Fai un po’ te…
Non ho capito.
Aloi avrà il suo pensiero, al quale non ho obbligo di aderire e lo stesso non è parola santa. Un campionato serve a competere, se lo si vuol ridurre a “propedeutico alla nazionale” si otterrà una palestra noiosa.
Ripeto, perché giova ripeterlo a tutti quelli che arrivano vergando sentenze di mediocrità: il campionato è molto cresciuto negli ultimi anni, a chi l’ha seguito è molto chiaro, a chi fa finta di saperla lunga invece esce molto facile denigrarlo.
Come qualcuno dice sopra la priorità, per me, é far giocare i ragazzi delle accademie e, in seconda battuta, i giocatori non impiegati da Zebre e Benetton.
Condivido anche quanto detto da Aloi a proposito della necessità che il Top 10 entri nella filiera che porta alla nazionale. E qui io ritengo che ci debba essere un’assunzione di responsabilità da parte dei club (non solo ma è fondamentale).
Se non verranno create squadre cadette di TV e PR, sinceramente mantenere il campionato a dieci mi sembra abbastanza ridicolo. Purtroppo dietro queste squadre non mi sembra ci sia molto, in termini economici intendo. Ammetto di non essere più molto ferrato riguardo la serieA, ma quali squadre potrebbero stare al piano di sopra garantendo un costrutto per il campionato?
Purtroppo non tantissime, giusto un paio possono permettersi di stare in mezzo alle “grandi”, bisogna però capire le loro volontà, visti gli anni passati. Mi riferisco ovviamente a Verona e Capitolina, le quali verosimilmente il prossimo anno non avranno neanche diritto a salire per i meriti in campo, ma se dovessero usare il criterio delle disponibilità e delle strutture allora probabilmente sarebbero le prime candidate (ne cito due perché probabilmente ne perderemo un altra di squadra oltre al Calvisano questa estate). Quasi certamente la Lazio potrà risalire, ma anche in questo caso nutro fortissimi dubbi che possano permettersi grandi investimenti. Per quanto riguarda gli altri gironi, Vicenza, Valsugana e Parabiago non hanno certo budget tali da potersi permettere grandi cose, ne stadi all’altezza, ma quello purtroppo è un dato comune. Come vedi il cerchio è molto ristretto.
Dopo aver smontato la naturale crescita di alcuni giocatori che non sn ancora pronti x l urc.. ora si lamentano.. boh
Faccio notare che Aloi non ha specificato nulla e ha dato indicazioni generali. Prima di tuffarsi a discettare nel merito, magari sarebbe opportuno attendere un pelino e capire quali sono nel concreto e nel dettaglio i programmi.
Fra qualche anno ci chiederemo dove sono finiti i proventi dei diritti TV, intanto più argentini e più giovani italiani in salamoia, sui permit avrebbero dovuto avere una politica prima di essere eletti, ma qua si naviga a vista, dire che si vuole fare qualcosa senza spiegare come che senso ha?
Le linee emanate sono in primis di buon senso e cercano di dare delle regole ad un campionato che si basa su deroghe a campi , strutture e conti . Sicuramente mettere qualche paletto su strutture e sostenibilità dei conti è necessario . Troppe deroghe e differenze tra chi ha fatto progetti a lungo termine su vivaio e struture e chi punta solo a vincere il campionato l’anno dopo . Questo potrebbe alzare gli standard di un campionato che è una via di mezzo di tutto . Il rugby italiano si basa sui club che lavorano sui ragazzi per allargare la base dei giocatori per le categorie superiori. Riguardo alle regole permit , credo che i giovani debbano giocare e non allenarsi con i “pro” e poi guardarli dagli spalti . Devono fare esperienza giocando per crescere e il top 10 è il campionato giusto. Che stabiliscano delle regole condivise per distribuirseli e farli giocare ( con allenamenti nelle franchigie e nei club). Credo che questo farebbe bene ai giocatori e al campionato .