I transalpini dimostrano di essere nettamente più forti dal primo minuto. Tiepida reazione nella ripresa
Italia U18 surclassata dalla Francia, finisce 73-14
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Re Innocenzo I
Incoronato nel marzo 2021, tolse immediatamente la squadra agli ’02, cmq talmente bravi che senza partite nelle gambe vinsero 3 partite al 6N battendo l’Inghilterra.
Non contenti, vinsero pure al torneo estivo, questa volta senza la 3L titolare e non più giocando di mischia ma pure coi trequarti.
I 2003 vennero poi parcheggiati per il secondo anno, e fecero 2 partite sotto break col BP con ing e fra.
Dopo strepitose vittorie U18 con ing irl sco e wal ( dove la clacque rosicona continuava a blaterare di predominanza fisica ma tecnica uguale a 0) i poveri 2004 iniziarono l’inaugurazione di sconfitte roboanti con Scozia e Irlanda.
Poi fu l’anno dei 2005, quelli del nuovo corso di re Innocenzo I, preparati dalle ottime società del Top10, che “avrebbero raggiuntoil territorio”
I ragazzi non hanno colpe.
DiG è appena arrivato
La clacque da la colpa al covid, al funerale della madre,al terremoto, all’inondazione…….
Ma se il buongiorno si vede dal mattino arriveranno anni di tempesta, come quando si mette l’ideologia al posto dei fatti.
Riassunto perfetto, grazie!
Secondo me il fenomeno è più complesso.
Fino ai 2003 avevamo i figli di quelli che si sono innamorati della nazionale arrivata al 6 nazioni. Poi il tracollo della nazionale ha portato ad un esodo senza fine dal nostro sport.
Fino a qualche anno fa anche le società piccole avevano più squadre per ogni under. Oggi molte si sono dovute unire tra loro per arrivare ai numeri minimi per squadra.
Forse ci riprenderemo tra 10 anni se la nazionale resta competitiva.
Inoltre guardo le convocazioni in under 18 e 20, è sparito il centro sud a parte qualche sporadico dalla Capitolina e su questo indagherei meglio. Possibile che dalle pur buone giovanili romane non ce n’è neanche uno in under 20 cresciuto nella zona. Benevento che fino ha fatto?
La differenza fra un 2003 e un 2004 o 2005 non è questa.
Ma è il COME sono stati preparati
Si, e quanto hanno giocato insieme e a che livello… Il COVID c’è stato pure in Francia
Mogliano U19…. Fucina di talenti da anni quest’anno si è ritirata dal campionato all’inizio del girone di ritorno, tutte le altre U19 fanno fatica a raccattare 30 ragazzi, e stiamo parlando di Padova Rovigo e Treviso.
Non oso immaginare a sud…
Come avrebbe detto la Sora Lella: “ Nun è che emo fatto na c…..a a chiude i CDFP?” Dispiace veramente tanto per i ragazzi ma veramente inadeguati. Nemmeno lontani parenti dei loro fratelli di poco più grandi che nel recentissimo passato hanno fatto prestazioni ben diverse. La Federazione dovrebbe fermare a riflettersi se no si perde anche la generazione dal 2006 in su. Chi ha avuto a che fare con gli attuali Poli sa bene che sono lontani anni luce da poter esser un potenziale primo passo vs l’alto livello. Le 2 Accademie per il momento non sembrano aver tirato fuori ragazzi strutturati. Speriamo bene o vedo una forte regressione per tutto il movimento.
Non è una sensazione… Non sono proprio pronti.
La federazione mediti sul percorso formativo… A livello nazionale U20 e maggiore stiamo godendo del percorso accademico precedente!
Come avrebbe detto la Sora Lella: “ Nun è che emo fatto na c…..a a chiude i CDFP?” Dispiace veramente tanto per i ragazzi ma veramente inadeguati. Nemmeno lontani parenti dei loro fratelli di poco più grandi che nel recentissimo passato hanno fatto prestazioni ben diverse. La Federazione dovrebbe fermare a riflettersi se no si perde anche la generazione dal 2006 in su. Chi ha avuto a che fare con gli attuali Poli sa bene che sono lontani anni luce da poter esser un potenziale primo passo vs l’alto livello. Le 2 Accademie per il momento non sembrano aver tirato fuori ragazzi strutturati. Speriamo bene o vedo una forte regressione per tutto il movimento.
Io mi chiedo…tutti quelli che allenavano nei vari centri di formazione…che fine hanno fatto?
Forse il precedente e tanto criticato sistema accademie non era poi così male, in federazione dovrebbero meditare…
Forse il precedente e tanto criticato sistema accademie non era poi così male, in federazione dovrebbero ripensarci e avere anche il coraggio di dire di aver sbagliato visto i risultati
Forse i costi erano davvero troppi. Tenere tanti atleti in accademia per averne poi una decina massimo che possono entrare nel giro URC-Nazionale non è proprio economico e investi un sacco di soldi su giocatori di livello non pro. Ovviamente risparmiare e ottenere gli stessi risultati non è facile. comunque i giocatori ex accademia non sempre brillano per tecnica e tattica se confrontati a pari livello e spesso compensano di atletismo e fisico e per avere giocatori mediocri che fanno tanta palestra forse le accademie erano un po’ uno spreco di soldi.
Non giustifico e non so quale sia la soluzione non avendo in mano i budget federali, è giusto una considerazione.
È una buona disamina la tua ma per il nostro movimento anche se molto costosa almeno ultimamente produceva qualche ottimo giocatore di livello, ora si sta tornando indietro
Ma da chi arrivano i soldi?
Dalle tasche del re ex livornese?
Concordo parzialmente. Un sistema come quello delle accademie è naturale che produca mediamente una manciata di giocatori più forti dei loro compagni….ma diciamo le cose come stanno: tranne qualche fenomeno indiscutibile chi riceve una chiamata nelle nazionali giovanili, trampolino per una possibile futura crescita senior tra i pro, non è che sia così tanto superiore ai propri compagni di centro di formazione che invece rimangono a casa…diciamo che i criteri di scelta sono tanti e qualcuno rimane sempre fuori dai radar, senza che abbia demeriti (sportivi) particolari, perché ad essere “attenzionati” sono (erano) sempre una parte ancora più ristretta di ragazzi e stop …ecco come si è arrivati ad un sistema che produceva una manciata di giocatori giovani “pronti” e non di più.
Ma ora il sistema è stato chiuso, per cui…
Ripeto: la cosa potrebbe pure essere fisiologica, ma secondo me la vera pecca della chiusura brutale del sistema è stata che quei cento e passa ragazzi, nel bene o nel male scelti ed allenati due anni presso i Cdf (qualcuno tre, per via dello slittamento U18-U19, così ha potuto pure finire le superiori), sarebbero dovuti essere seguiti anche dopo, controllando dove sarebbero andati a giocare , con che società, a che livello, cercando soluzioni per non disperdere il patrimonio accumulato, invece è stato un liberi tutti. Chi aveva la fortuna di appartenere ad una società con una U19 di buon livello, magari con una prima squadra in serie A a cui puntare buon per lui, per gli altri pazienza…
Tanto più che a 19 anni con la fine della scuola e le prime scelte di vita da prendere la situazione diventa ancora più complicata per un ragazzo.
Direi più che ammettere di aver sbagliato, cosa che sarà eventualmente evidente tra qualche anno, cercare di capire cosa non ha funzionato nella gestione dei ragazzi.
La chiusura dei CDFP ha una sua logica, che è quella di ampliare la base e destinare le risorse ai club, ma dovrebbe essere correttamente supportata. Ad esempio: dove sono i tanto reclamati tecnici stranieri?
Risparmiooooo?
con bilanci preventivi a -6 milioni ?
Usati per pagare e lasciare a casa persone con la sola colpa di essere stati assunti dal precedente?
Tommy sarebbe interessante capire quante “risorse” arrivano ai club.
Da quel che so la mia attende soldi ancora dalla gestione Gavazzi per l’ampliamento dei campi….
Quelli che gioiscono per la pettinata presa mi fanno davvero ridere, non vedevano l’ora di addossare colpe a Innocenti e mitizzano il sistema precedente. Non si rendono conto che desertificare per far crescere una quindicina di palme, riunite in piccole oasi, crea danni che sono destinati a durare nel tempo.
Forse la questione è più complicata di quella che appare agli occhi foderati di salamella e ha bisogno di grande dispendio di energia, di intelligenza e de schèi.
Niente, avanti con la salamella!
Con il dono della sintesi hai espresso quello che ho appena scritto sotto
Visto che non si è peritato di prendersi meriti sui quali non ha fatto praticamente niente di prenda anche le critiche dove invece è intervenuto in prima persona.
Ma chi gioisce? Qui si è preoccupati per il futuro del nostro movimento. Le società, a parte pochissime, non sono in grado di gestire la crescita dei talenti. Lo sono la dimostrazione i Poli, soldi alle società che continuano a non saper come far crescere i ragazzi e prepararli all’eventuale salto vs l’alto livello, i tecnici solo quelli che poi in queste società allenano di solito la prima squadra che se va bene gioca in A., non sono specialisti. Le società dovrebbero lavorare per ampliare la base ma già ora fanno una fatica bestiale, come si può pensare che sia in grado di poter tenere ragazzi di talento senza progetti e tecnici di livello? Non è una loro colpa ma una drammatica constatazione. Aver smantellamento un sistema pur molto costoso senza una transizione graduale e controllata verso il territorio ( quale tra l’altro ? visto che sotto Roma non c’è nulla sostenuto dalla FIR) secondo me non porterà ne risparmio ne crescita del movimento.
Esattamente: secondo me la vera pecca della chiusura brutale del sistema è stata che quei cento e passa ragazzi, nel bene o nel male scelti ed allenati due anni presso i Cdf (qualcuno tre, per via dello slittamento U18-U19, così ha potuto pure finire le superiori), sarebbero dovuti essere seguiti anche dopo, controllando dove sarebbero andati a giocare , con che società, a che livello, cercando soluzioni per non disperdere il patrimonio accumulato, invece è stato un liberi tutti. Chi aveva la fortuna di appartenere ad una società con una U19 di buon livello, magari con una prima squadra in serie A a cui puntare buon per lui, per gli altri pazienza…
Tanto più che a 19 anni con la fine della scuola e le prime scelte di vita da prendere la situazione diventa ancora più complicata per un ragazzo.
Invece la questione è molto, molto più semplice. C’era un sistema che dopo 15 anni di lenta e laboriosa gestazione funzionava, con gente che lo faceva funzionare. È stato smantellato per capriccio senza una analisi seria sui risultati. La scelta più importante degli ultimi anni, senza valutare i fatti.
Costa? E quindi? Quella è la funzione primaria della federazione anche prima dei club e della Celtic. È così insensata come scelta basata sui costi – come il negoziante che per risparmiare chiude.
Non capisco ancora su quali basi logiche di faccia quella scelta.
Poi gode de che? Non è mica OR che decideva di non postare il primo risultato positivo ad un mondiale di una U20 (vi tocca OR 🤠).
Ma la preoccupazione è molto alta, perché avevi un problema essenziale per 20anni, l’hai risolto per 5, è così per un po’ di brio e noia hai deciso di mettere fine alle soluzioni che avevi trovato a quel problema.
Bravo gsp
Dico la mia perché secondo me qui tutti hanno ragione e contemporaneamente torto. Il sistema precedente delle accademie era un sistema a imbuto per cui dalla base, piano piano si selezionavano giovani promettenti che, stringendo stringendo, portavano a una decina di giocatori ogni anno con possibilità di giocare nelle franchigie ed eventualmente in nazionale. Ma la domanda che dobbiamo tutti porci, noi come tifosi (qualcuno come addetto ai lavori) e I tecnici e amministratori federali: è più importante selezionare giocatori per le franchigie e per la nazionale oppure allargare quanto più possibile la base? Ed ora faccio a tutti una domanda: se a 16 anni un giocatore non viene selezionato per l’accademia, per tutta una serie di motivi, magari è anche bravo, ma non viene notato, per non parlare di tutti gli altri meno bravi, che stimoli avranno per continuare a giocare? I giocatori delle squadre di B e C che sono ” quelli che non ce l’hanno fatta” per quale motivo dovrebbero continuare a giocare se tutto il sistema è proteso solo verso l’alto livello e più giù soldi, tecnici, metodi di allenamento non arrivano e le società faticano a sopravvivere e solo per la passione di uno sparuto gruppo di volontari che, nella maggior parte dei casi sono ex giocatori con il rugby nel sangue? Quindi capisco e condivido il discorso di Innocenti di formare i giocatori nei club perché giocando accanto a quello bravo, quello che prima avrebbe salutato tutti per andare in accademia, è uno stimolo in più per tutta la squadra. Il problema sta tutto nel fatto che ancora non si è individuato il sistema per superare le accademie e su questo va puntato il dito.
Fab… Ci sarebbero milioni di considerazioni da fare, sono solo 2 partite per carità, una con Irlanda Exilles e questa con la Francia.
Però stiamo semplicemente sulla partita… Non sono pronti, ed è un fatto.
Sono i primi giocatori prodotti dal sistema voluto da Innocenti ed è un altro fatto.
È presto per giudicare e non sto dicendo via Innocenti..no… Però che si debba riflettere seriamente dopo na scoppola del genere assolutamente si!
Cosa intendi x i primi ragazzi prodotti dal sistema Innocenti?
Si può discutere sul loro livello ma i ragazzi sono questi e sono ragazzi che giocano a rugby da almeno 10 anni.
Non credo che anche con il vecchio sistema cambiava qualcosa almeno x quest’annata
Mah…
ma sistemi ad “imbuto” esistono anche nelle altre federazioni piu’ strutturate. Nel senso generale sai come si dice: “non tutti possono essere generali” , vale anche in uno sport Pro. Anche nel calcio…dove vivo io all’estero i bambini a 10 anni, quelli bravi, vanno nelle accademie delle squadre pro, gli altri giocano per passione. Quindi non vedo tutto questo problema con un sistema simile nel rugby. Mi sembra che cominciava a dare i suoi frutti.
Poi in Italia vogliamo parlare di “base” ma e fuffa. Io sono molto pragmatico: 2 Squadre Pro che pescano i migliori (e.g. accademie etc…) il resto gioca per divertirsi (compreso il Top 10)
Quindi sacrifichiamo il potenziale giocatore PRO perché tra i suoi compagni qualcuno si potrebbe annoiare?!?!?! 🙃
Forse non ci siamo capiti. Attualmente il movimento (tutto) non ha i mezzi economici né la capacità di avere una base molto numerosa e un’elite competitiva e quindi è una coperta corta che dove la tiri scopre da qualche parte. Nei paesi più strutturati con lo stesso sistema a “imbuto” esiste una cultura del rugby che noi ci sogniamo. Non ho idea di quanti siano i tesserati in Scozia o Galles in rapporto agli abitanti e al numero dei tesserati in Italia. Ma dove ti giri vedi campi da rugby senza recinzioni dove chi vuole, può andare a fare una partitella come noi andiamo a giocare a calcetto. Dove c’è una cultura del rugby così radicata ti puoi permettere di fare una selezione a stringere al vertice perché comunque fare parte del movimento è piacevole anche solo a livello personale. In un paese come l’Italia dove questa cultura manca totalmente l’élite diventa un gigante con i piedi d’argilla che rischia di franare da un momento all’altro. Il calo di tesserati, il disinteresse dei media e l’incapacità di avere un piano chiaro e lungimirante da parte di chi gestisce il rugby in Italia non si risolve né con le accademie, né con tutti gli Aboud del mondo né con i proclami della nuova dirigenza. Si risolve con un impegno per la diffusione capillare di questo sport creando esempi e proselitismo. Mi viene in mente un Odiase che fino a 16/17 anni non aveva ancora chiaro se giocare a rugby o a calcio. Quanti possibili fenomeni perdiamo perché non siamo appetibili? E perché dei 100 che fanno parte delle under dai 6 anni in su, a livello seniores, nelle società di serie C (ad esempio) a malapena riesci ad avere 20 giocatori? Ne hai persi 80 per strada. E non aiuta il ragazzo che va in accademia e arriva in nazionale, se la società da cui è partito versa in questa situazione, se non diventa veicolo per l’allargamento della base. Se non si trovano risposte a questi quesiti tra due o tre o cinque anni saremo ancora qui a fare gli stessi discorsi, gli stessi ragionamenti
La differenza e’ obbiettivamente tanta ma i ragazzi francesi sono fermi da inizio mese con il campionato e la selezione e’ da allora che si sta allenando insieme, i nostri si sono trovati lunedi scorso con ragazzi nuovi da provare.
Non cambiava nulla ma magari un po piu’ in partita rimanevano.a
Altra cosa, se un ragazzo lo si ritiene interessante non lo si fa giocare nel territoriale ma lo si porta in elite aiutando la famiglia a gestire lo spostamento.
In Italia esiste la sperimentazione studente- atleta che dovrebbe agevolare il percorso studio- pratica sportiva ma ad oggi meta’ febbraio le scuole non lo hanno ancora deliberato, dove vogliamo andare?
Richiamate e date carta bianca ad Aboud, punto.
Meglio dare soldi a pioggia alle formazioni del Top 10 e poi dichiarare ” il top 10 non fa formazione”……
Parole di Re Innocenzo I
Forse si è accorto che a Viadana coi soldi della formazione giocano 12 argentini ?
Si è gemellato con la FIGC che non produce un giovane degno di nota ma gli stranieri più scarsi possibili tra poco dobbiamo farli giocare in Nazionale.
e secondo accetterebbe di tornare ?
Maxwell purtroppo hai ragione.
Si è gemellato con la FIGC che non produce un giovane degno di nota ma gli stranieri più scarsi possibili tra poco dobbiamo farli giocare in Nazionale.
Cosa intendi x i primi ragazzi prodotti dal sistema Innocenti?
Si può discutere sul loro livello ma i ragazzi sono questi e sono ragazzi che giocano a rugby da almeno 10 anni.
Non credo che anche con il vecchio sistema cambiava qualcosa almeno x quest’annata
Col vecchio sistema erano in Accademia U20 e giocavano in serie A, magari anche sopra il loro livello.
Adesso tra i partecipanti delle accademie legate ai club c’è chi gioca in U19 elite, chi nei gironi provinciali… Assieme non giocano mai!
Te lo dico con certezza perché mio figlio è dentro il sistema… È così dal 2022, ed è un sistema pensato dalla nuova direzione FIR.
Per carità, magari è presto per un bilancio ma se il buongiorno si vede dal mattino…
Tanti dei ragazzi che hanno giocato oggi li conosco dal minirugby .
Certo questi sono…. C’è da riflettere su chi e come li ha preparati per l’alto livello, tu mi dirai che sono un’annata sfigata ma io non ci credo, anzi non sono stati preparati proprio…
Cosa faccio? mi leggo i commenti di chi si arrampica sugli specchi per giustificare la ristrutturazione fatta dalla gestioni Innocenti, o, come da consiglio medico, lascio stare?
Non credo questo dipenda ancora da innocenti, questo dipende dai danni fatti dal lockdown totale e dal covid. Ovviamente non sono critico con la gestione della pandemia, dico solo che ha fatto tantissimi danni.
I danni fatti da Innocenti si vedranno tra 2/3 anni credo
La pandemia infatti in Francia non c’è stata.
Lì le società sono molto più solide credo
Le società come antidoto alla pandemia ?
Dai, non mi puoi paragonare l’impatto che ha avuto il COVID sulle società in Italia o quelle Francesi.
Abito in Lombardia e solo grazie alle franchige si è riuscito a continuare con qualche ragazzo.
Con 4 società si è fatta una 19 territoriale.
2004, 2005,2006 sono stati fermi 2 anni ma fermi fermi.
Ad oggi i 2005 giocano in Under 19 con i 2004-2003 con minutaggi minimi, in Francia i 2005 giocano in 18 come anno ultimo, chi ha deciso il cambio anno?
Ed infatti il merito principale delle accademie era proprio evitare quella situazione.
non lo so, chi l’ha deciso?
Io penso che abbiamo grande carenza di tecnici di livello, in tutte le categorie. Concentrare i ragazzi in strutture tipo accademie da loro almeno la possibilità di essere allenati da tecnici preparati che non insegnano solo a fare a capocciate. Nei club, tranne credo pochi casi, si insegna un rugby poco evoluto e si esaltano i giocatori dominanti che, grazie a doti fisiche fuori dal comune e magari ad un briciolo di talento, sono utili a vincere la partita di oggi, senza pensare al domani di tutti i ragazzi coinvolti e, di conseguenza,, dell’intero movimento.
Gente,
Anch’io non sono convinto del nuovo sistema di accademie, mi sembra che i ragazzi non ottengano il match time ad un buon livello di cui avrebbero bisogno, serie A o top10 che sia. Considerando la tradizione tutta italica di puntare molto sui giovani nel mondo del lavoro o sport 😉la soluzione precedente con una squadra solo di accademici mi sembrava migliore, la pallavolo con il Team Italia usando lo stesso modello ha generato le nazionali vincenti che vediamo oggi. Però qui si parla di U18 e non di U20, quindi tutto ciò cosa c’entra? A 17/18 anni giochi ancora nelle giovanili del tuo club, quindi sta’ tutto nel sistema di reclutamento, diamo un po’ di tempo a Giandomenico e poi giudicheremo…
Ho le mie critiche verso come sembra stia andando (o no) la nuova gestione, ma ecco, non credo che 6 mesi di nuova gestione – che vuole dire senza alcuni dei precedenti CDFP possano portare a questo disastro, che dite?
L’Accademia U20 non credo c’entri nulla, visto che qui si parla di U18, e due CDFP (a Milano e Roma) ancora esistono, in continuità con gli anni scorsi. Diciamo che calo demografico (meno ragazzi in generale e quindi poi ancora meno che giochino a rugby, preferendo altri sport) più effetti di Covid (non so nemmeno quante regioni abbiano più di 5 squadre U19) hanno fatto un bel botto su un sistema di club che era già fragilissimo.
Alleluia. Mi sentivo solo finora. Che non ci sia, per quel che si sa, un progetto lungimirante è un conto. Dare la colpa di questa debacle a un anno e mezzo di nuova gestione lo trovo fuorviante.
Da buon livornese mi aspettavo tu difendessi il Re I
Esattamente quello che penso anch’io