Sei Nazioni: Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni inseriti nel XV ideale della storia del torneo

Gli Azzurri figurano in una formazione di assolute leggende, con alcuni giocatori ancora in attività

COMMENTI DEI LETTORI
  1. paoloc 1 Febbraio 2023, 10:37

    Non si può fare a meno di notare che si trattta di giocatori di formazione argentina…..

  2. Atley73 1 Febbraio 2023, 11:03

    Due autentici monumenti del rugby italiano.
    Quanto alla puntualizzazione di Paolo: Castro, è arrivato in Italia che aveva forse 20 anni ed ha giocato per 5 anni a Calvisano: sapeva già tutto prima di arrivare in Italia? Sergio Parisse è arrivato in Italia a 17 anni giocando per le giovanili della nazionale oltre che nel Benetton per un paio di stagioni. Direi che sono ANCHE di formazione Italiana, oltre ad essere due talenti naturali insuperabili. Poi se dobbiamo castrarci a tutti i costi, diciamo che sono argentini e punto.

    • Atley73 1 Febbraio 2023, 11:12

      Quanto a Parisse, andando off topic e riallacciandomi ai discorsi che si facevano su Paolo Odogwu, sulle scelte opportunistiche degli oriundi, trovo interessante menzionare quello che Sergio disse quando gli chiesero se si è mai pentito di aver scelto la maglia azzurra: When asked if he had any regrets on staying on with Italy, he answered “I have no regrets at all (…) it never occurred to me not to play for Italy. My parents are Italian, we were brought up speaking Italian and returned home to L’Aquila every summer. To play for Italy was a dream, to play for my culture and my family. When you pull on a jersey, it is not just a piece of clothing for the day, a convenience. Loyalty, honour and trust – these are the things that mean a lot to me” (https://en.wikipedia.org/wiki/Sergio_Parisse)

      • balìn 1 Febbraio 2023, 17:05

        Va tutto bene, ma visto che si “difende l’italianità “ (modo di dire nessun revanscismo italico) per che non scriverlo in italiano? 😉

  3. lear2 1 Febbraio 2023, 11:05

    Certo che dalla foto si evince che un n.8 e un pilone all’ala inglese quasi se lo abbracciano in due, invece di farlo arrivare in tribuna, metaforicamente parlando. Di che vogliamo parlare ……..

    • Mich 1 Febbraio 2023, 13:00

      Certo, remiamoci contro pure quando da fonti autorevoli ci arriva qualche attestato; come se poi questi due avessero bisogno di ulteriore credito in barba a quello che hanno fatto per la nazionale.
      Mettiamoci a contestare un’azione di secoli fa, da un fermo immagine, decontestualizzando e notando come l’ala sia ancora in vita perchè quei due mollaccioni di Sergio e Martin non avevano nè la forza, nè l’abilità, nè il coraggio di buttarlo giù e passeggiarci sopra.
      Di cosa vogliamo parlare, ditemelo voi.

  4. max85 1 Febbraio 2023, 11:12

    spero di vedere Sergio ancora in nazionale per il giusto saluto di fronte al suo pubblico! sperando che in caso la cosa sia resa pubblica in tempo per poter riempire adeguatamente lo stadio

    • lear2 1 Febbraio 2023, 11:44

      🤦🤦🤦

    • lear2 1 Febbraio 2023, 11:44

      🤦🤦🤦

      • max85 1 Febbraio 2023, 11:53

        @lear2 gli emoticon non vengono visualizzati per cui non ho idea della tua risposta … per tornare al discorso Erasmus e del peso politico di nazioni come il Sudafrica ti ri-posto qui quello che ti dicevo nell’articolo su Amerino Zatta … “@lear2 quello che dici è giusto e sacrosanto, ma fatto sta che a parte le sospensioni quasi indolore che han dato ad Erasmus ora WR sembra abbia chiesto il suo parere per sistemare l’argomento arbitri. Se non è una prova questa del diverso potere politico che hanno non so quale potrebbe esserlo … leggere per credere https://www.sarugbymag.co.za/world-rugby-asks-rassie-for-help/

        • carletto76 1 Febbraio 2023, 12:25

          Parole che a mio parere inquadrano perfettamente il tema Italiano si/no.
          1)onore ed orgoglio di sentire suo quella cosa chiamata Nazione
          2)genitori Italiani.

          Se si contravviene a ciò, si apre a qualsiasi altra interpretazione personale.
          Io prediligo le real ale al vino, ascolto gli Smiths e non Vasco, amo il Rugby e tutto sommato non mi dispiacerebbe abitare in uk ma … non potrò mai ESSERE Britannico !

          • max85 1 Febbraio 2023, 13:28

            esatto, come dice @Atley73 qui sopra se Parisse si sente italiano al 100% gli fa onore! per quello che ha dato alla nostra nazionale secondo me sarebbe doverosa la passerella finale (tra l’altro se organizzata bene sarebbe anche una bella festa con conseguente bell’incasso che non guasta mai)

        • Atley73 1 Febbraio 2023, 14:30

          Scusa Max, non è che Parisse si sente italiano. Parisse è Italiano: mamma, papà, nonni, zii…
          Avrebbe più ragioni per sentirsi francese visto che ci abita dal 2005

          • max85 1 Febbraio 2023, 16:21

            intendevo che si sarebbe potuto benissimo sentire argentino visto che è nato e cresciuto li, seppur da genitori e famiglia italiani come dici giustamente te

  5. kinky 1 Febbraio 2023, 11:19

    Mamma mia Jauzion me l’ero dimenticato….quanto mi piaceva!

  6. narodnik 1 Febbraio 2023, 12:36

    Estremo avrei scelto Halfpenny.

    • LiukMarc 1 Febbraio 2023, 15:52

      Be, in una formazione dove han “fatto fuori” gente come O’Gara, Sexton, Best, Dallaglio, Pelous, Harinordoquy, Dusatoir, J. Davies e S. Jones, ci sta 🙂 (facevano una panchina, credo ci sarebbe stato lui).

    • balìn 1 Febbraio 2023, 17:07

      Si ma è anche necessario mettere almeno uno scozzese 😉. Che comunque se lo merita anche per quello che ancora farà

      • massimiliano 1 Febbraio 2023, 20:10

        Tra gli scozzesi io non dimentico Jason White ( che placcatore!) e Hamish Watson, giocatore fantastico. Poi i fratelli Gray, che però sono effettivamente chiusi in questa formazione da due mostri sacri che per peso tecnico carisma e classe se la giocano con Parisse

  7. Mich 1 Febbraio 2023, 13:28

    Ogni volta che Sergio appare in un contesto di stima internazione, spuntano fuori detrattori. Forse mi sono perso qualcosa, o forse si tratta di ruggini personali, ma francamente non capisco come si possa criticare sempre e comunque un giocatore che ha messo la faccia in ognuna delle numerose sconfitte azzurre, che nonostante ciò sia stato inserito nel 15 ideale delle RWC di sempre e, oggi, nel 15 ideale del 6N, oltre alla candidatura a Player of the Year, al premio migliore giocatore del campionato Top14, ai gradi nei Barbarians, agli attestati di stima da chiunque ne capisca qualcosa di rugby ed abbia voce in capitolo e ad innumerevoli altri traguardi, piccoli e grandi.

    • narodnik 1 Febbraio 2023, 14:41

      Uno che gioca titolare in top 14, e dicono eh non è più quello di una volta, eh ma spacca lo spogliatoio.

      Come se non bastasse che al momento sia in forma quanto o più di un altro.
      Poi come faccia a destabilizzare l’ambiente uno che viene convocato solo per una o due partite non lo concepisco.

      • Mich 1 Febbraio 2023, 15:09

        A guardare il suo rendimento, riesce a farti dimenticare che ha 39 anni. Per come la vedo io, attualmente non c’entra con il rilancio della nazionale in quanto non è possibile farci programmi a medio e lungo termine, ma resta una terza centro che, visto il livello attuale, nemmeno basso, può giocare tranquillamente questo 6N In più spacca lo spogliatoio?… Come se i compagni non lo sapessero, che sarebbe li per la passerella finale. Chi vive di rugby, ovvero i ragazzi che scenderebbero in campo con lui, saprebbe di certo valorizzare il momento, non credo si lamenterebbe del vecchio tra i piedi.
        A Sergio va tributato il giusto addio; eppure lo dimentichiamo. Nel 2015 tutti scandalizzati quanto a Mauro fu negato il giusto addio dal campo, a risultato acquisito e a giochi fatti al mondiale.

      • massimiliano 1 Febbraio 2023, 20:06

        Spaccare probabilmente no, destabilizzare è probabile. Al momento la nazionale è formata da ragazzi, non da uomini maturi, capaci di attutire una presenza così ingombrante. E questo è un complimento per capitan Parisse, un monumento vivente.

  8. paoloc 1 Febbraio 2023, 13:51

    Comunque l’appartenenza/l’amor patrio/la bandiera/il sangue (concetti che considero irrilevanti) non c’entrano niente c’entra dove e chi ti ha messo in mano un pallone. Che poi la formazione sia stata al 40, al 60 o all’80% in Argentina e per il rimanente in Italia penso che nessuno sia in grado di quantificarlo.
    Sta di fatto che il primo pallone in mano a Sergio e Martin gliel’ha messo un argentino.
    Che figurino meritatamente in questo XV ideale (che è sempre un prodotto da chiacchiera da bar….) è altrettanto condivisibile.

    • Atley73 1 Febbraio 2023, 14:23

      Il pallone in mano a Sergio l’ha messo Sergio senior, campione d’Italia con l’Aquila rugby nel 1967. Giusto per la precisione. 🙂

  9. Vintage 1 Febbraio 2023, 16:20

    A mio giudizio Sergio Parisse è Italiano “al quadrato” come lo sono tutti i figli di genitori Italianissimi immigrati all’estero per lavoro che hanno mantenuto un legame di amore inscindibile con la Madrepatria e lo hanno trasmesso con orgoglio ai propri figli. Un amore che Sergio ha coltivato in ambito sportivo entrando a far parte del giro delle Nazionali Azzurre a 17 anni per poi approdare alla Nazionale Maggiore dopo essersi trasferito giovanissimo alla Benetton. Quindi anche dal punto di vista della fantomatica formazione rugbistica ci siamo. Se poi guardiamo ai numeri in Nazionale, all’orgoglio con cui ha sempre (anche da mezzo infortunato, e sappiamo che non è da tutti …) vestito la maglia Azzurra, alla abnegazione e fierezza con cui ha sempre indossato la fascia di Capitano nonostante le troppe sconfitte della nostra amata Nazionale, mi sento di poter affermare che è stato un grande esempio di uomo e sportivo. Un campione apprezzatissimo all’estero ed un Capitano che ha sempre messo la faccia anche nei giorni meno felici con la consapevolezza di chi sa di aver dato tutto per i suoi colori che sono inequivocabilmente il Verde, il Bianco e il Rosso, perché Sergio è stato la Bandiera dell’Italia del rugby per tantissimi anni. Per questo mi piacerebbe tanto potesse giocare un’ultima partita, magari in un prestigioso test match davanti al pubblico dell’Olimpico. Si potrebbe organizzare nell’intervallo una semplice ma simbolica “cerimonia” durante la quale Sergio dopo aver vestito per l’ultima volta la maglia Azzurra e la fascia di Capitano prima di uscire e prendersi il meritato abbraccio della gente mette la fascia al braccio del giovane ma altrettanto coraggioso attuale Capitano, Michele Lamaro. Perché no? Sognare non costa nulla.

    • Atley73 1 Febbraio 2023, 17:26

      Sottoscrivo! Visto che ci leggono dovrebbero prendere nota 😉

  10. Shakespeare 1 Febbraio 2023, 21:44

    Non so perche’ sia cosi’ complicato e controverso essere Italiani che vivono all’estero. Non so cosa spinga gli Italiani che vivono in Italia a fare certi distinguo. Boh!

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