Galles: Dan Biggar chiede di cambiare le regole per le convocazioni in nazionale

In un momento difficile per i Dragoni l’apertura suggerisce un cambio di rotta di una regola controversa

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Dusty 29 Novembre 2022, 16:07

    potrebbe aver detto una cosa sensata

    • Ventu 29 Novembre 2022, 19:06

      È complicato, perché in Galles ci starebbero in pochi, all’estero rischi di logorarti i giocatori. (Biggar è fuori da mesi) rischi anche di perdere l’interesse degli spettatori che vedono i giocatori sempre più come delle star. Per i giocatori è meglio andare fuori per gioco e per soldi. Onestamente non so dire cosa sia la cosa giusta da fare

  2. western-province 29 Novembre 2022, 16:23

    Il discorso di Biggar regge fino ad un certo punto, perché in URC se ci fossero delle franchige gallesi decenti ci si divertirebbe di più e il livello diventerebbe più simile a quello della premiership.
    Magari con più tifosi allo stadio.
    Il problema è che non sono in grado di mantenere 4 squadre perché non hanno soldi né giocatori di livello.

    • Unforgiven79 29 Novembre 2022, 16:43

      Sì, ma è una transizione a medio-lungo termine, mentre il problema del Galles è immediato, anzi, sono già nei guai fino al collo.
      Tra l’altro, i recenti problemi finanziari in Premiership (due squadrone fallite in un anno!) potrebbero comunque frenare un po’ la facilità con cui assoldano campioni gallesi e scozzesi. Rimangono invece, sempre dalle saccocce ricche, le sirene francesi.

    • Ventu 29 Novembre 2022, 19:07

      La grossa differenza con la premiership è che l’URC è fatto per far svernare i giocatori in vista del 6N e della champions.

  3. fabrigea 29 Novembre 2022, 17:00

    mi sembra sia una regola solo sulla carta, quest’anno hanno convocato 6 giocatori che giocano in Inghilterra, tutti al massimo 25 presenze

    • ColdColdMan 29 Novembre 2022, 18:33

      No, è una regola intricatissima, cerco di spiegartela (correggetemi se sbaglio)
      – se uno ha già dei cap col Galles, allora vale la regola delle 60 presenze
      – ma se uno NON ha cap (uncapped), può essere chiamato a prescindere da dove gioca: da quel momento fino alla fine del contratto in essere che ha con la squadra inglese può essere selezionato (quindi anche se accumula dei cap). Esempio proprio Rees Zammit, convocato col Galles mentre giocava a Gloucester, ma quando scade il contratto con Gloucester dovrà scegliere: o va a giocare in Galles o non è più convocabile. Guarda ad esempio Thomas Young: aveva esordito nel sei nazioni quando giocava ai Wasps (contro di noi se non sbaglio), poi alla fine del contratto non è andato in Galles, quindi non è stato più convocato. Tuttavia all’inizio di questa stagione è andato ai cardiff Blues, ma onestamente non so perchè non lo chiamino (infortunio?)
      Carre, Rowlands sono altri esempi

      Gente che è riuscita a “fregare” il sistema:
      – Tomas Francis: credo sia riuscito a trovare un escamotage prolungando il contratto coi Chiefs anzichè firmarne uno nuovo. Ma poi pure lui è dovuto andare agli Ospreys
      – Nick Thompkins? Era andato ai Dragons ma poi è tornato ai Saracens (forse era in prestito?)

      • Ventu 29 Novembre 2022, 19:03

        Mi mancava che in scadenza di contratto dovevi rientrare in galles, ma ha senso perché è quello che sta succedendo!

      • madmax 29 Novembre 2022, 23:37

        Grazie ora è chiaro!

      • Unforgiven79 30 Novembre 2022, 14:30

        Grazie, chiarissimo (gesuitismi gallesi).

  4. ColdColdMan 29 Novembre 2022, 18:08

    Biggar ha ragione, sarebbe bellissimo. Purtroppo i gallesi non sono gli italiani, dove solo pochi (ma sempre di più come abbiamo visto) raggiungono un livello adeguato per andare all’estero. Probabilmente i gallesi si muoverebbero in massa verso la Premiership. Potrebbe essere sostenibile solo se la WRU riducesse le franchigie a 2. (Opinione ovviamente da un non informato sul rugby gallese, se interviene Mr Ian sicuramente avrà opinioni più “centrate”)

  5. mikefava 29 Novembre 2022, 20:28

    Il meme con Giacomo Poretti che dice “Dillo, ‘Son d********e, lo so’ “…con questo solo mi verrebbe da commentare. Non mi sembra che possano permettersi di fare i preziosi, in questo momento…e rinunciare agli unici giovani prospetti che hanno, sarebbe proprio darsi la zappa sui piedi!

  6. Fabfab 30 Novembre 2022, 10:43

    E’ una coperta corta. Essendo professionisti logicamente scelgono di andare dove vengono pagati meglio e magari hanno maggiori soddisfazioni professionali. Dall’altro lato svuoterebbero di qualità le loro franchigie non rendendole competitive a livello di URC. Come ho detto più volte, vedendo dall’esterno, il Galles non riesce più a proporre giovani talentuosi e affamati che facciano fare il salto di qualità anche alla nazionale. E comunque mi pare sia una caratteristica gallese quella di fare giocare sempre più o meno gli stessi giocatori in nazionale fino a che rendono. In tempi recenti Stephen Jones, Shane Williams, Gareth Thomas e Gareth Jenkins, James Hook e Gavin Henson e via dicendo. Il primo giovane che è stato lanciato è stato George North, un po’ come ora Rees Zammit, poi si è trattato di cicli abbastanza lunghi del XV titolare. Rimane il fatto che l’unica soluzione sarebbe quella di eliminare il tetto di cap a giocatori che militano all’estero e ridurre a due le franchigie, ma bisogna tenere conto anche del forte campanilismo e delle rivalità storiche del rugby gallese. Già due o tre anni fa provarono a unificare due franchigie (se non ricordo male Dragons e Ospreys, correggetemi se sbaglio), ma ci fu una sollevazione popolare

  7. mistral 30 Novembre 2022, 18:17

    …@Redazione, altroché “voci di mercato”, a quanto mi risulta Biggar si sta già allenando sulla rada, dalle prossime giornate sarà in campo nel top14 con l’RCT…

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