Una struttura di gioco in grado di produrre marcature stupende, come testimoniano i due premi di meta della settimana
Come funziona l’attacco dell’Italia che ha stupito tutti
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Caspita che signor articolo, complimenti.
Con una nazionale così diventa un gusto scriverne (e leggerne)
la domanda è chi sta lavorando quest attacco…In Italia cose del genere non si sono mai viste, men che meno da Crowley…
questo stile, con gli iserimenti delle ali nel vivo del gioco, ricorda tanto i Chiefs di Baxter
In telecronaca è stato detto che c’era un nuovo consulente neozelandese, ma non ricordo il nome
complimenti a chi ha contribuito a questo articolo, veramente una chicca e a tutti quelli che fanno match analysis.
Che bell’articolo! Impressionante. Complimenti davvero!
Complimenti e grazie
Quando si portano a casa belle prestazioni, al di la del risultato, anche gli articoli diventano più interessanti 🙂
In linea di massima però, un noto ignorante tecnico quale mi ritengo, affermava che uno dei problemi principali del nostro attacco erano le partenze da fermi. Il 10 distribuiva molto indietro a persone che, una volta toccata la palla, iniziavano a correre schiantandosi ottusamente contro la difesa avversaria. Io questo non lo vedo più, e già da tempo. Qualcuno più preparato può dare conforto a questa teoria?
Non sono nessuno, ma vedo rugby da 25 anni, e nonostante ne abbia 29 credo di avere una papabile risposta: Il breakdown.
Avere delle pulizie efficaci consente di avere il pallone più veloce, di conseguenza la difesa non può essere più così aggressiva nella salita e quindi i portatori di palla possono avere più slancio. Un cane che si morde la coda, ma a noi va bene così.
Bellissimo articolo. Sarebbe interessante avere una lettura del genere anche per Zebre e Benetton alla ricerca di un “sistema Italia” condiviso , con le variazioni del caso .
Grazie per l’articolo, molto interessante! In un commento post partita di sabato avevo scritto che probabilmente avevamo finalmente trovato il “nostro gioco” e il modo per eseguirlo con tutti i crismi. Avevo notato quel gruppone di avanti ma per esempio non avevo assolutamente notato che i 2 esterni fossero parte di un pod unico rivisitato in salsa Italica, non seguendo il rugby dell’emisfero sud, ero rimasto agli schieramenti classici che si vedono più spesso dalle nostre parti. Che il sistema funzioni se eseguito bene mi pare abbastanza chiaro, difesa, soprattutto australiana in ciampanelle, quella Samoana poteva non essere esattamente un test affidabile… Con i nostri avanti molto mobili questo sistema si adatta alla grande, se hanno le mani calde escono le cose che abbiamo visto in questi weekend! Complimenti!
Annetto vocabolarietto d’uso in stile vernacoliere http://curiositadifirenze.blogspot.com/2016/02/modi-di-dire-andare-in-ciampanelle.html?m=1
wow, bellissimo ed interessantissimo articolo di approfondimento! …e sono contento di essermene accorto di queste cose contro Samoa e riviste nitidamente (le aspettavo però) contro l’Australia!
ps verissimo, la prima meta di Capuozzo c’è un passaggio di Morisi stupendo ma la differenza in questa azione è stata fatta da Lucchesi e Allan!
Complimenti alla redazione. Comunque sarebbe bello rivedere questi schemi anche a Treviso, dove ultimamente era piu’ un speriamo che Rhyno Smith faccia la magia
Anche a Treviso con l’arrivo di Masi è cambiato l’attacco. Ed è simile a quello italiano.
Però la teoria è una cosa la pratica un’altra.
Quando non vinci le collisioni li davanti tutto è più difficile. E se difendi in continuazione sei meno lucido e reattivo nell’eseguire quello che hai provato in allenamento.
Treviso usa molto di più il calcio specie nella propria metà campo. L’italia di adesso lo usa meno, un pò come le Zebre.
Altra cosa… dobbiamo trovare il modo per clonare Ruzza e metterci sopra pure un brevetto, sia mai che uno così capiti agli altri, sarebbe la fine!😱
Gran bell’articolo, utilissimo
Mi unisco ai complimenti per l’articolo.
Sarò molto curioso di vedere se con una squadra come il Saf cambierà qualcosa (mi viene da pensare siano più simili al Galles del 6N che all’Australia di settimana scorsa) cosi come se cambierà interpreti modificando in qualche modo lo stile d’attacco di conseguenza.
…bello, interessante, molto tecnico ma comprensibile anche per coloro i quali (come me) l’interrogativo maggiore di una partita risiede nel classico: bruna, bionda o rossa?… ma da profano ho notato una cosa che mai avevo rilevato fatta così bene e così a lungo: nell’uno contro uno (o nell’uno contro molti a volte) ben pochi palloni persi e avanzamento costante della linea d’attacco… credo che (unitamente alla considerazione di Luke10 sui punti di incontro e a quella di Aries sulle “mani calde”) siano ancora queste le basi di un rugby avanzante che permette poi ai tre/quarti di fare le meraviglie che stanno facendoci vedere…
Vero! In ogni caso in queste partite è riuscito tutto molto bene, credo che qualora con i sudafricani incarogniti le cose dovessero andare diversamente, non dovremmo comunque parlare di passi indietro o roba del genere. Si inizia a vedere un sistema che giocoforza dovrà anche avere delle varianti in alcune situazioni più complesse, immagino che sui punti d’incontro sabato prossimo sarà una macelleria ma chi si aspettava una cosa del genere da queste due partite? Una bella cattiveria agonistica e grande attenzione ai dettagli del piano di gioco! Il discorso della palla veloce dai raggruppamenti permette anche di non dover andare a sbattere come prima, partendo da fermi oltretutto, le cariche sono meno e fatte al momento giusto quando servono e non a finirsi per non fare un metro… Tanta energia sprecata in meno. Speriamo che sabato tengano botta, che questa sarà dura veramente sotto tutti i punti di vista! Mi auguro un effetto campo importante, anche il pubblico sarà determinante quando ci sarà da soffrire!
Squadra che comunque è ancora un cantiere per quanto le fondamenta sembrino fatte come si deve… Vediamo se abbiamo già pure dei piani B e C per le occasioni speciali🤣 o se vedremo aggiornamenti direttamente a febbraio!
Articolo veramente interessante, ho notato sabato allo stadio questa struttura di attacco, ma sinceramente questa estate non l’avevo vista.. diciamo che con gli interpreti che possiamo permetterci oggi e che fino a qualche anno fa agognavamo tutti, questi schemi hanno davvero senso di esistere, perché se è vero che le puoi fare con Morisi, Allan e Ioane è altrettanto vero che con i Canale e i Garcia non potevi.. interessante la visione di Luke10 sul bd, in effetti la velocità di uscita della palla è fondamentale
Bellissimo e curato articolo, che però non ho tempo di leggere interamente, almeno non ora…ad ogni modo, una degli aspetti notevolmente più sorprendenti fatti notare in alcuni video di analisi e secondo le statistiche, è il tempo di uscita del pallone da raggruppamento: l’85% del totale è sotto i 3 secondi. Nessuna squadra nazionale, al momento, ha questi numeri.
Per restare in tema analisi, qui sotto il link del Materclass sul gioco della Francia tenuto dalla federazione francese a Giugno, per chi ha voglia molto interessante, danno anche troppe informazioni…ma immagino si siano tenuti un po di segreti.
https://dai.ly/x8c4904
Sei un grande! Sto video è bellissimo! Ne ho visto un pezzo, circa 40 Min ma ora devo uscire… Dopo lo finisco!
Articolo veramente interessante soprattutto per un ignorante come me che, al di fuori degli schemi del calcio, non ne sa niente di quelli di rugby.
Io spero che questi effetti di rugby champagne si vedano anche con le squadre di club….
Aggiungo altre due considerazioni: intanto l’intelligenza del mister di far giocare le sue squadre secondo le proprie capacità e non secondo un ideale (non so se mi spiego) cioè fa con quel che ha a disposizione, poi dico che per me la metà più bella è stata la prima.
Io manco quelli del calcio! Vedi… C’è sempre qualcuno più ignorante! Comunque la nostra è una squadra “leggera” ma dinamica, ste cose o le sfrutti in qualche modo a tuo favore altrimenti diventa un bagno di sangue…
Infatti…secondo me è sempre stata una questione di alchimia tra idee dell’allenatore e materiale da allenare
Complimenti per l’analisi, chapeau!
Alla luce di questo articolo, molto interessante, mi viene da pensare che le caratteristiche di Mori possano non essere funzionali al tipo di gioco offensivo che Crowley vuole proporre in nazionale
Complimenti per l’articolo.A parte gli aspetti tecnici che avete illustrato veramente bene, si ha la fortuna di evere interpreti che per peculiarità e caratteristiche si adattano a questo tipo di gioco costantemente veloce.
Articolo interessantissimo. Anche le illustrazioni sulle figure fanno capire concetti che per chi come me non ha mai giocato possono non essere chiari subito
Io penso che la vera rivoluzione, siano le buone esecuzioni, skill, imprevedibilita nell offendere e tre quarti finalmente lucidi. C è sempre avanzamento, in passato il primo passaggio era a dieci metri, il secondo a venti e praticamente non avanzavamo mai.. Se aggiungiamo una difesa sempre molto attenta (a parte nella meta dove abbiamo proprio bucato il placcaggio, mi sembra Padovani) e concentrazione e fisico per 80 minuti ecco che viene fuori una squadra competitiva e temibile per tutti. Per essere però onesti fino in fondo, il vero esame per vedere se siamo davvero cresciuti in attacco sarà la difesa sud africana, perchè sia Samoa che Australia sono state due difese deludenti. Samoa sembrava in vacanza e l’Australia non degna del suo blasone. Per stare nel tema dell articolo lasciare troppo spazio ai lati del campo può essere un limite a chi sa giicare i punti d incontro e sopraffarci per avere distese aperte da entrambi i lati. Si sa rischiare fa parte del gioco ed avere fiducia dei propri mezzi è una buona cosa anzi ottima. Ma di sicuro finalmente abbiamo dominato anche noi il campo con la palla in mano ed è questo che mi piace di queste due partite.
Un esempio ? La supermeta spettacolare di Bruno al 23mo è anche (senza togliere nulla ai nostri che si meritano applausi mondiali) una superdormita di 15 giocatori. Non contestano il raggruppamento indubbiamente anche perche noisiamo veloci a fare uscire la palla, sbagliano due placcaggi da minirugby e si apre una autostrada.
Grazie per il bell’articolo!
Bellissimo articolo, chiaro e semplice. Complimenti!!!
Migliorati anche nelle touche e nei piazzati, anche se per Allan sabato scorso non era giornata
Bellissimo articolo. Complimenti sinceri!
Importante ( e notevole) è anche la capacità di Varney di aprire rapidamente, con lanci lunghi, e veloci (e discretamente precisi), quasi sempre costringendo la difesa attorno al raggruppamento a correre laterale, posizione che restringe e riduce le possibilità, e l’efficacia del placcaggio.
Stavo notando, ma forse è solo una casualità, che tutte le nostre azioni migliori, mete comprese, si sviluppano sempre dal lato destro del campo. Non so se Varney è destro o mancino e, del resto, i m.m. devono sapere aprire i palloni da entrambi i lati, ma è certo che ogni giocatore ha un lato dove passa meglio il pallone. Ricordo di Zanni, in un’intervista, che diceva che il suo punto debole era il passaggio a destra col braccio sinistro in spinta, cosa che si è notata, per esempio, col passaggio di Brex in avanti finito addirittura in touche. Sono pochi i giocatori che riescono ad essere precisi in entrambi i lati con la stessa efficacia. E, in effetti, la velocità di inserimento dei tre quarti che, contemporaneamente, fanno passaggi corti e veloci, è la chiave di volta per ovviare alla imprecisione di un passaggio lungo direttamente all’ala che comunque avviene in alcuni contesti tipo la prima meta di Bruno con Samoa
Bell’articolo, che fa fare un apprezzabile e ulteriore salto qualitativo al blog.