Un brutto primo tempo condanna i giovani Azzurri alla sconfitta, ma gli ospiti si sono comunque rivelati generalmente migliori. Finisce 43-10
Under 18: Italia nettamente battuta dall’Irlanda
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Italia U19: gli Azzurrini superano il Galles 46-36
La squadra allenata da Alessandro Castagna chiude il ciclo internazionale con una vittoria
La diretta streaming del match tra Italia U19 e Galles U19
Qui su OnRugby la possibilità di seguire live l'incontro, a partire dalle ore 16:00
La formazione dell’Italia U19 per sfidare i pari età del Galles
Sabato pomeriggio a Viareggio le due nazionali giovanili si affrontano alle 16:00
Italia Under 20 femminile: le convocate per il raduno di Calvisano
Il c.t. Diego Saccà sceglie 28 atlete in preparazione alle Summer Series di luglio
Italia Under 19: i convocati per il match di Viareggio con il Galles
Sabato 20 aprile l'ultimo match per gli Azzurrini di Alessandro Castagna
Six Nations Festival U18 maschile: si chiude con una sconfitta il torneo azzurro
Italia battuta all'ultimo respiro dalla Scozia. La vittoria con il Portogallo rimane l'unico successo della campagna
I ragazzi sono scesi in campo carichi a 1000, forse troppo carichi. Primo tempo segnato dai troppi falli e i due cartellini gialli. Il gruppo è buono e le mete sono quasi tutte venute da demeriti nostri piuttosto che meriti loro. Da segnalare le buone individualità di Gritti (seconda e figlio d’ arte), di Sari (il 9) e del terza linea numero 6 che credo si chiami Casartelli. Se dovessi dare un consiglio a Santamaria gli direi di lavorare sull’ approccio mentale alla partita!
E sull’approccio “non far cadere la palla ogni tre passaggi” che sia il caso di lavorarci?
Ma bastasse quello, siamo indietro di brutto.
Che sia l’,effetto aboud?
Spiace molto per i ragazzi perché hanno subito una lezione molto pesante. Soprattutto nel primo tempo poche idee, indisciplina, molti errori di manualità e di visione del gioco ( la metà di intercetto sulla rimessa laterale è sanguinante), sembravano anche poco confidenti tra loro. Comunque bisogna continuare a farli giocare, allenarsi e crescere con intensità , forse stanno pagando sulla propria pelle lo sciagurato smantellamento dei CDF e l’attuale scarsità numerica di giocatori che si possano confrontare a 17/18 anni con l’alto livello. I Poli di formazione territoriali sono almeno per ora un drammatico flop perché illudono di allargare la base dei giocatori ma mancano di qualità, intensità e finalizzazione all’alto livello. Mi auguro che sia solo un momentaneo passaggio a vuoto.
Spiace molto per i ragazzi perché hanno subito una lezione molto pesante. Soprattutto nel primo tempo poche idee, indisciplina, molti errori di manualità e di visione del gioco ( la metà di intercetto sulla rimessa laterale è sanguinante), sembravano anche poco confidenti tra loro. Comunque bisogna continuare a farli giocare, allenarsi e crescere con intensità , forse stanno pagando sulla propria pelle lo sciagurato smantellamento dei CDF e l’attuale scarsità numerica di giocatori che si possano confrontare a 17/18 anni con l’alto livello. I Poli di formazione territoriali sono almeno per ora un drammatico flop perché illudono di allargare la base dei giocatori ma mancano di qualità, intensità e finalizzazione all’alto livello. Mi auguro che sia solo un momentaneo passaggio a vuoto.
Come fa ad essere l’effetto Aboud che è andato via sei mesi fa? I giovani vanno ad annate, e se è vero che abbiamo avuto un paio di annate ottime anche a livello U18, non è sempre stato cosi anche sotto Aboud. Per me potrebbe essere anche un “effetto pandemia” con tanti ragazzi che hanno lasciato gli allenamenti.
Da contratto Aboud è andato via sei mesi fa ma la demolizione del suo progetto è partita dopo le elezioni di Innocenti ossia nel marzo 2021. . La pandemia ci ha messo il suo ma in particolare il 2005, ossia i ragazzi di questa Undet 18, risentono indubbiamente di almeno un paio di anni di basso livello che la chiusura dei CDF non ha fatto altro che peggiorare. Penso che avremo sempre di più nazionali giovanili con maggioranza di ragazzi provenienti da società strutturate, gli altri se pur con talento saranno lasciati al loro destino non avendo più un luogo fisico, i CDF, dove poter sperimentare l’alto livello.
Quoto, mio figlio ha giocato con la maggioranza di questi ragazzi, la prestazione di oggi è lo specchio del rugby giovanile post covid… I 2005 sono rimasti fermi praticamente un anno, società storiche come Mogliano faticano a mettere insieme 30 giocatori per la U19, figuriamoci club meno strutturati, in U19 c’è il pieno di squadre “collage” composte dai pochi rimasti delle società minori.
Il comitato regionale Veneto ha messo in piedi una serie di allenamenti su base settimanale itinerante, che più che altro mirano a fare selezione e basta….troppo poco.
E’ se la situazione è triste in Veneto, figuriamoci al centro sud… semplicemente il rugby sparisce, quanti ragazzi del sud, della Lombardia o Piemonte in questa U18? Mi rifiuto di pensare non si possano esprimere più talenti da tutto lo stivale…
Ma non sono rimasti 4 centri ancora in funzione? Forse ricordo male io.
Comunque può essere che il cambio di impostazione porti intoppi o singhiozzi, vediamo se il nuovo (cui va dato tanto tempo quanto se ne è dato a questo per vederne i risultati) porterà a qualche buon risultato a sua volta. Non che mi trovi favorevole (a meno che davvero il primo fosse troppo costoso per le casse federali) ma almeno gli do il beneficio del dubbio
No sono 2… Roma e Milano…. Il resto è demandato ai club.
A Verona accademia privata, in provincia di Treviso accademia della Marca con base in Benetton, Mogliano fa da sé, Petrarca idem.
Ora ci sono 2 centri: uno a Milano e uno a Roma, poi 8 poli sul territorio, quello più a sud è Firenze/ Prato . I poli raccolgono alcuni ragazzi delle sole società aderenti e di solito fanno 2 allenamenti a settimana, senza alcun legame con alto livello o attività di scouting e selezione, almeno fino ad ora.
Annata 2005 in provincia di Treviso l’anno scorso 1 allenamento a settimana e manco a contatto… Solo skills e selezione.
Agli allenatori pagheranno un buono carburante, niente medico agli allenamenti e ci si appoggia alle strutture dei club disponibili.
Ogni tanto penso che è un miracolo essere nel 6 Nazioni.
Non dobbiamo stupirci dei risultati, i ragazzi rispecchiano la realtà del rugby in Italia… Passione tanta per uno sport così duro… Zero soldi e conseguentemente poca professionalità!
si certo, manca l’irlandese, e si vede.
aboud docet.
Santamaria è un bravo allenatore!