Zebre, la ricetta di Aldo Birchall: “Cambiare la mentalità dei ragazzi, difesa più aggressiva e cose semplici”

Finalmente! Che bella intervista. Finalmente, parole chiare, obiettivi concreti e convincenti da parte di un allenatore: bravo Aldo Birchal! Ne seguirà un cambio di mentalità? Chissà… Io ci spero, forse potrebbe essere il primo passo verso il ritorno ad un rugby identitario, fatto di meno “svolazzi” ma di più competenze basilari (i c.d. “fondamentali” del rugby). Sono un esempio di semplicità e di competenze elevatissime proprio i campioni del mondo attuali. Nel nostro piccolo (movimento rugbistico italiano) mi sembra una mezza “rivoluzione copernicana”, così come sarebbe innovativo dare (veramente) fiducia ai giovani italiani di prospettiva (benissimo anche l’ultimo acquisto di Teneggi alle Zebre). I giovani sono poco affidabili? D’accordo, ma le partite si perdeva, e di brutto, anche prima. Allora, meglio rifondare, ripartendo proprio dai giovani (armandosi di pazienza, si starebbe investendo sul futuro) i quali possono crescere solo giocando. Parlavo, e’ una provocazione bonaria, di “rivoluzione copernicana”, in realtà e’ un ritorno al passato: esaltarsi nella difesa, ritrovare entusiasmo nel difendere, vincere i punti di incontro …. ecc. Era il nostro DNA rugbistico, quello che ci permise di entrare nel 6 Nazioni . Chiedere a Troncon, a Bortolami, a Capitan Giovannelli, a Perugini, ai Bergamasco, e a Masi ecc… cosa scrivevano in quegli anni sulla lavagna dello spogliatoio azzurro. Non doveva essere facile per nessuno incontrarci, questo era lo spirito. A proposito di Masi (giocatore di livello internazionale, tra i migliori interpreti assoluti del suo ruolo: lo scrivo per i più giovani) ricordo la definizione che ne diede il nostro CT francese di allora: Masi? gioca sempre con la voglia, non solo di vincere, ma di sottomettere il proprio avversario (le parole non sono testuali, sono andato a memoria per rendere il concetto). La nostra fortuna negli anni 90 l’hanno fatta non solo i giocatori di gran classe come i Dominguez, i Francescato, i Vaccari ma anche il gioco rude ed efficace dei Properzi (miglior pilone destro dell’epoca) dei Cutitta, di Cristoforetto, di Sgorlon, o più recentemente di Simone Favaro … Io voglio essere positivo, voglio dare credito e tempo (le batoste ci saranno, non bisogna abbattersi) al progetto Zebre. Forza rugby Azzurro.