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La federazione dà a queste atlete una mancetta però ehi almeno il bilancio è in attivo di 17 milioni di euro… Se questo è il giusto trattamento per la nazionale italiana con il più alto ranking allora c’è qualcosa che non va…
E perchè dovrebbe essere la federazione ad occuparsi di questo problema? Non sarebbe più intelligente porre la questione ad un altro livello. Se esistesse una norma del diritto del lavoro per cui tutti gli atleti ed atlete di interesse nazionale che partecipano ad eventi quali mondiali o tour sono coperti da una sorte di “pensione” o “cassa integrazione” in modo da non esser costretti a sprecare ferie o chiedere aspettativa.. non sarebbe più intelligente?
Visto che la poni su una questione economica.. La FIR secondo te che dovrebbe fare? Da 50mila euro all’anno alle atlete della nazionale quindi non si trovano a combattere tra sport e lavoro.. ok e poi? Quando non sono più in nazionale? o quando smettono?
Non sono un esperto di diritto del lavoro, ma dubito che si possa fare una legge ad hoc per i lavoratori-atleti. Non credo che sarebbe costituzionale una disparità di trattamento tra lavoratori della stessa azienda qualunque sia il motivo. Negli ultimi anni (prima non era possibile) c’è la possibilità, in alcune aziende, di donare giorni di ferie a colleghi, specialmente per questioni di salute. E non è nemmeno detto che un’azienda ti dia l’aspettativa. C’è un ex giocatore della nazionale italiana che fu costretto a dimettersi per partecipare ad un mondiale (poi non so se c’erano magari questioni pregresse col datore di lavoro che io non conosco). Rimane il fatto che per i non professionisti o i semiprofessionisti non è facile gestire lavoro e sport
Per gli uomini non è così? Non mi risulta che gli atleti maschi della nazionale siano costretti a lavorare oltre che allenarsi…sbaglio?
Gli uomini credo che vivano di solo rugby grazie agli stipendi che guadagnano nelle rispettive squadre e ai gettoni di presenza in nazionale. O si pagano anche le donne come professioniste (e con gli stessi stipendi dei maschietti) oppure saranno costrette per forza di cose a lavorare e allenarsi. E qui subentra una legge di mercato per cui la nazionale seniores maschile porta più introiti pubblicitari, ha più visibilità nei media e viene seguita da un maggior numero di tifosi nonostante le donne abbiano il ranking più alto e un rapporto partite/risultati positivi decisamente più alto. Non so come si possa trovare la quadra. Forse con un intervento diretto FIR che garantisca uno stipendio adeguato. Però così facendo sarà difficile trovare nuovi talenti se sempre le solite 30/35 potranno dedicarsi solo al rugby mentre tutte le altre dovranno comunque lavorare/allenarsi
” la nazionale seniores maschile porta più introiti pubblicitari, ha più visibilità nei media e viene seguita da un maggior numero di tifosi”
E sarà sempre così se non verranno concesse pari opportunità, la legge di mercato premia solo chi è partito in vantaggio, per ragioni storiche, culturali, ecc. Preferisco il progresso alla legge della giungla, personalmente…
Quelli che vivono solo di rugby (per alcuni anni, poi devono trovarsi un lavoro) in Italia sono pochissimi.
Spike, con me sfondi una porta aperta. Sono più che d’accordo con te. Mi limitavo a descrivere le cose come sono oggi. Quello che tu dici è auspicabile, ma ci vuole un cambiamento culturale enorme
Ma io penso che il presidente della federazione sia abbastanza acculturato da rendersene conto, poi si tratta di volontà
Non intendevo cultura personale, ma di massa. Perché la maggior parte delle persone, tifosi compresi, giustificano questo stato di cose. Non credo sia solo la decisione di un singolo che cambia le cose, anche se potrebbe aiutare
Ricordi Carlo Fazzari che, da professionista a tempo pieno del rugby, ha dichiarato che per pagare le bollette doveva chiedere aiuto ai genitori?
Al di fuori di una cerchia ristrettissima di giocatori e di chi gioca nelle Fiamme, i “veri” professionisti nel rugby italiano non ci sono.
La cosa ha senso, perche’ non c’e’ un pubblico in Italia in grado di sostenere un “vero” movimento professionistico: mancano i numeri. Per questo chi puo’ va (giustamente) in Francia e Inghilterra.
In Italia nessun atleta di rugby in nessuna categoria, che io sappia, riceve un trattamento pensionistico.
In Francia si.
Qual e’ la differenza? I numeri del pubblico: in Italia quasi tutti i giocatori prendono una mancetta e questo riflette il fatto che in Italia non c’e’ abbastanza pubblico da sostenere un professionismo che possa permettersi i contributi pensionistici, per esempio.
La cosa non ci piace? La risposta e’ una sola: andare allo stadio pagando il biglietto.
Lamentarsi nell’aspettativa che sia la FIR e non il pubblico a cambiare le cose ha poco futuro.
Mi stai dicendo che i giocatori della nazionale o di Benetton e Zebre oltre a giocare lavorano pure?
Prima di tutto non ci sono solo Benetton e Zebre, ma anche tra i giocatori non di primo piano di queste franchigie si va alla “sopravvivenza” e, una volta terminata la (breve) carriera in tasca non c’e’ praticamente niente: non ci sono nemmeno i contributi previdenziali. Cosi’, terminato di giocare, bisogna rapidamente andare a lavorare, spesso con pochi studi alle spalle e non e’ raro che qualcuno debba chiedere aiuto alla famiglia.
Non nuotano certo nell’oro, come e’ normale per chi gioca ad uno sport che in Italia non attira pubblico e sponsor.
Spaik hai totalmente ragione!!!
Il prossimo anno arriveranno ad un disavanzo positivo a 18/19 milioni, e ci ritroveremo a rifare gli stessi post!!
Innocenti Innocenti sono quasi ateo ma prego perché tu te ne vada livornese brutto e scortese 😂😂
Disavanzo positivo che include il trancio di contributi CVC?
Innocenti Innocenti sono quasi ateo ma prego perché tu te ne vada livornese brutto e scortese 😂😂
Questa squadra ha una forza e una dignità che la nostra federazione non si merita
Si di do un’altra volta ragione!!!
E mi fa male dartela perché vorrei che la fir fosse una vera e forte federazione.
“Basta” portare decine di migliaia persone allo stadio quando giocano e la cosa cambia immediatamente.
queste sono le indiscutibili e inequivocabili prove del nove: contrattualizzazione??!! ovvero ennesima presa in giro
il re è nudo, anzi scorticato. il pesce puzza sempre dalla testa . qui e altrove.
dirigenza fir bocciata senza appello due volte : 1)perchè non fa gli atti necessari a far crescere il movimento 2)perchè non MANTIENE le promesse fatte. e quest’ultima fa incavolare molto ma molto di più
Giustissimo Feltre!!!!!
ciao Parvus, che solita desolazione. ma da questi personaggi cosa puoi aspettarti? mi meraviglio di chi ancora si meraviglia
Feltre io non mi meraviglio.
Mi indigno!
Feltre io non mi meraviglio.
Mi indigno!
Fanno più propriamente incazzare!! perchè hanno anche “il coraggione” di presentarsi nello spogliatoio con berrettini e magliettine federali per farsi propaganda con il filmetto. robe da matt
. eppure ,Parvus, c’è ancora gente che se la prende pressochè esclusivamente con gli atleti per certi risultati . vorrei vedere loro confrontarsi con questi soggetti e con le conseguenti situazioni
Purtroppo non abbiamo una vera federazione come il Galles, la Scozia o l’Argentina, ma solo “dirigenti” che lavorano per il proprio orticello e seguito elettorale.
In Irlanda questo non succede.
Quanto guadagnano le giocatrici di interesse nazionale in Irlanda?
https://www.bbc.co.uk/sport/rugby-union/62425563
I giocatori e giocatrici (dilettanti e semi professionistici) che abbiamo sono quelli che tengono in piedi tutto il sistema.
Dovrebbero avere più rispetto per loro poiché giocano per un gruzzolo di soldi e soprattutto per passione.
Non biasimo chi, alla fine, si scazza ed appende le scarpe al chiodo in anticipo
Si flaviuz, dovrebbero avere più rispetto.