Rugby Championship 2022: la formazione del Sudafrica per la prima sfida agli All Blacks

Lo scrivevo giusto qualche giorno fa. L’Irlanda è passata da Schmidt a Farrell, ma l’ossatura della nazionale verde è più o meno la stessa da almeno 7-8 anni, idem Galles, Inghilterra e Scozia. Hanno squadre che conoscono a memoria ogni movimento dei propri compagni. Ma se andiamo a vedere i risultati delle under 20 di queste nazionali rispetto agli azzurri vediamo che la situazione si ribalta, con noi che abbiamo tanti giovani di belle speranze che però, come dice Brunello, spesso non rendono allo stesso modo nella senior. Perché la differenza sta tutta lì: le altre hanno giocatori di esperienza con giovani che vengono inseriti in un contesto vincente, noi siamo come la tela di Penelope e ogni volta disfacciamo quanto fatto fi buono. Il problema è che in Italia (e non solo nel rugby, vale negli sport come in politica) viviamo di “salvatori della patria” pronti a rimettere tutto in discussione se poi non la salvano. Faccio una previsione sperando di essere smentito: se Capuozzo dovesse fare un paio di partite sottotono saremo tutti pronti a dire che le partite con Scozia e Galles dell’ultimo 6 nazioni sono state un unicum e che il ragazzo non merita