Il presidente: “Prima Garbisi, poi Gustard. Non possiamo rimetterci ogni volta”
Benetton-Ioane, la rabbia di Zatta: “Non ha rispettato i patti”, si rischiano le vie legali
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Che pessima situazione.
Non riesco a capire il motivo per cui la famiglia non possa spostarsi in Italia, visto che non siamo un paese del terzo mondo, anzi qui la vita costa meno, le scuole sono ottime (checchè se ne dica, l’istruzione primaria rispetto ad altri paesi ben sviluppati lo è) e almeno si sarebbe potuta trovare una soluzione in acque tranquille, senza risentimenti e/o tradimenti.
Qui si deve alzare la voce, ha appena rinnovato per 2 anni e, suppongo, a cifre congrue. Se non avesse rinnovato Treviso si sarebbe mossa per trovare un sostituto di livello, mentre adesso ci si trova ad Agosto e ormai quelli buoni si sono gia` piazzati.
Non e` un comportamento professionale.
Magari il ragazzo lo ha fatto in buona fede, la famiglia non lo segue e capisco che non si vive per lavorare, pero` qui si firmano contratti da cifre importanti e ci si prende oneri ed onori.
Buona fede, famiglia, poverini ..
Sono professionisti prendono un sacco di soldi, basta co sti buonismi e giustificazioni de sti personaggio inutile e…qua mi fermo …
Rileggi il mio messaggio e spiegami dove ho giustificato il giocatore. Che qui sembra che si parlino lingue differenti.
Sono perfettamente d’accordo con i commenti precedenti e anche con le parole del Presidente che i contratti, soprattutto se appena firmati, si rispettano. Detto questo, se la famiglia non cambia idea, la vedo dura che possa essere trovata una soluzione che accontenti entrambi. O ci rimette ancora una volata la società…o il giocatore è costretto a ritornare in Italia contro voglia. Se tanto mi da tanto, a rimetterci sono sempre e comunque la Benetton e la Nazionale….
Detto questo, bisogna dare un segnale chiaro….e mi spiace per Ioane, giocatore che non si discute ne tecnicamente ne dal punto di vista dell’impegno…
Bruttissima storia
Zatta ha ragione, anche se
– avere un giocatore infelice è peggio che non averlo
– il paragone con Garbisi non è corretto. Paolo ha sfruttato un buco del contratto FIR per andarsene via
se non ricordo male già con Garbisi si dovette ricorrere alle vie legali.
Si è prospettato. Ma la FIR stessa disse che il contratto firmato con la precedente gestione era fatto malissimo e sconsigliò di proseguire.
Non era un contatto Benetton, ma il famoso triennale con cui i talenti dovevano rimanere in Italia guadagnando poco o nulla.
Camoto nn son bambini che se nn hanno intorno i loro amici sono infelici ..lo sport professionistico è altra roba, vuole la felicità della famiglia si ritiri e vada a pescare per mantenerli….
Infatti quella che hai menzionato e’ una delle possibilita’.
Difficile imporsi alla famiglia…se non dovesse rientrare potremo anche dire addio ad una sua presenza in nazionale, e forse sarebbe meglio così. Piuttosto poveri, ma coerenti; mille volte un Capuozzo o Polledri o Halafifi, basta con i Braley che salgono e scendono dalla nazionale come fosse un autobus … un pò di rispetto per la nazione che si rappresenta.
lascerei stare Braley che è una situazione decisamente diversa.
Mamma mia a noi non ce ne va bene una
Pochissimo da dire credo: c’è un contratto? Si. Ci sono delle clausole? Immagino di si. Ci sono delle penali? Ovvio che si. A un certo punto la politica del “siamo coscienti di essere una realtà medio/piccola e preferiamo la felicità dei nostri tesserati a tenerci gente scontenta” finisce di essere sostenibile. Qua si parla di atleti professionisti, pagati secondo standard di mercato per il loro lavoro e non ci sono problemi di famiglia, di salute, di saudade che tengano. Zatta fa benissimo a incazzarsi perchè il comportamento di Ioane costituisce un pregiudizio per la squadra, oltre a essere folle a livello contrattuale; infine, se mai capitasse che un giocatore straniero forte venisse nella Marca, oramai ha una sequela di esempi per considerare gli accordi carta straccia e andarsene quando più gli aggrada.
Bisogna dire che con questa situazione c’e’ il rischio che Ioane si ritiri dal rugby giocato per stare con la famiglia (rinunciando ai soldi del Benetton).
Anche se lo facesse solo per una stagione comunque l’Italia perderebbe un giocatore per il mondiale.
ora rischio di essere impopolare ma la dico lo stesso. Non so di preciso cosa non convinca la famiglia di Ioane a trasferirsi in Italia ma a naso essendo della sfera britannica e derivati diretti tipo australiani, NZ, Sudafrica (con i giusti distinguo per questi ultimi) dico che la famiglia non si vuole spostare perchè quando arriva a Treviso trova tutto italiano e una città piccola: o la ami o no. Per un singolo o una coppia senza prole potrebbero essere un’esperienza super ma se hanno dei figli in età scolare molti vivono la mancanza di scuole internazionali di livello e di una comunità britannica numerosa come un ostacolo alla loro permanenza da noi, perchè sono focalizzati sul futuro dei figli sapendo che non rimarranno in italia per sempre. Vedi Conor O’Shea, storie già sentite e risentite…Purtoppo Treviso non è nè Roma nè Milano nè Parigi, dove questi loro problemi avrebbero risposte piu concrete. E purtroppo quando vengono qua questi giocatori hanno già famiglia, altrimenti farebbero come il buon Kirwan e si accaserebbero nella marca
detto ciò io sarei per la fermezza: blocco preventivo degli stipendi e se non torni ciaone! altrimenti, quotando totalmente alcuni commenti sopra, i nostri contratti li considereranno poco di più che una firma sulla carta del pane o del formaggio
Esatto: il rischio e’ il ciaone.
Benetton risparmiera’ un po’ di soldi, ma non avra’ il giocatore.
bravo, credo tu abbia centrato molto bene la situazione.
non so, forse farli vivere a Venezia città potrebbe aiutare visto che di stranieri che ci vivono in pianta stabile ce ne sono. Anche se non so quanto la famiglia Ioane apprezzerebbe/si integrerebbe visto che a Venezia non parliamo propriamente della classica presenza australiana fatta di barbecue, sheilas, outback, bonfires e cold in your hands, anzi…siamo piu in stile Letters to Juliet diciamo ☺☺☺
Se arrivi alla rottura del contratto perché ti mancano i barbecue dietro casa, sei preso davvero male.
Penso che le difficoltà di Ioane, che pure ignoro, siano di altro tipo.
anch’io non so come mai la famiglia e lui non vogliano tornare, so solo che per molti il problema dell’ambientamento specie con i figli si è già presentato in passato e si presenterà ancora. Poi magari non c’entra una mazza e ha ragione Berton come dicono altri
si ma non basta “ciaone” Paghi le penali che spero siano congrue.
Altrimenti stai fermo.
E il discorso che non c’è una comunità anglosassone, scuole (che internazionali ci sono anche nella piccola Treviso), ecc ecc regge fino ad un certo punto. Ioane è da tre anni a Treviso e non la scopre certo adesso. Il prolungamento del contratto non è stato fatto 3 anni fa, ma pochi mesi fa.
Tra l’altro il suo comportamento era stato apprezzato perchè si intravvedeva un attaccamento alla squadra e, credo, alla città.
Secondo me deve essere successo qualcosa, altrimenti non me lo spiego.
E mi è puzzato subito il suo ritorno in Australia per tempi e modi.
sulla prima parte per ciaone intendo letterina dell’avvocato (e, se èossibile e non compromettente per la causa, blocco stipendi che è meglio andar per avvocati coi soldi in tasca che non in quelle di Ioane). Sulla seconda magari finchè i figli vanno all’asilo/elementari va tutto bene, quando si tratta di istruzione di gradi superiori la suonata cambia e magari la moglie ha iniziato a pressare. Dico ciò non sapendo l’età dei figli per cui magari sbaglio. Dico solo che sarebbe un film e una storia già sentita, citavo O’Shea giusto per fare l’esempio più recente che mi è venuto in mente in ambito rugby
Ma la scusa di oshea non ha alcun senso.. poteva scegliere come base milano ed aveva risolto tutti i problemi..
Ho letto in questi giorni, da alcuni giornali della Marca, che hanno pesato (forse) dei comportamenti non proprio irreprensibili da parte del giocatore una volta che la sola famiglia è andata in Australia.
..Forse è la moglie che non vuole più tornare qui..
eh li infatti bisognerebbe capire come è andata, a occhio la storia è lunga…tipo? allenamenti saltati e morto di birre sul divano con la saudade?
Non riportano tanto di più, dicevano che anche la Società era intervenuta per fargli notare la cosa.
Più di fare congetture, oltretutto potenzialmente maligne, non si può, quindi mi esimo dal farle.
Personalmente, credo sia una gran perdita per Benetton, mi sa che non lo rivedremo più (almeno come Leone)
giusto, oltre che una gran perdita per Treviso lo è anche per tutto il sistema rugby Italia: da fuori avranno la sensazione che da noi si è di passaggio e basta fintanto che non arriva qualcosa di meglio. D’altra parte è la stessa cosa che dice Zata nell’intervista
Uff… insomma, Ioane non può tornare perché qui si è capito che ci sta anche troppo bene… ah, la maledizione dell’essere il Bel Paese!
Mah,la qualità della vita è molto meglio a Treviso o Padova piuttosto che Roma o Milano soprattutto per i bambini,per il resto concordo sono culture diverse e ci sta,certo che contratto prolungato e esordio in nazionale per poi scappare è una bella zozzeria.
Buttanate…..
Buttanate…..
saranno pure etichettabili come stupidaggini ma fidati di uno che anni di estero li ha fatti: io come tanti ero uno sbarbatello senza tanti vincoli ma chi si portava dietro la famiglia ci teneva eccome a capire che scuole avevano attorno per i figli, com’era la città a livello espatriati e che tipo di situazione avrebbero trovato prima di firmare il contratto. Nei benefit dei dirigenti erano molto più importanti vitto e alloggio dei figli nelle unviersità che volevano loro (e ci mancherebbe) più che la casa, la macchina o altri benefit che gli garantivano
Monty potrebbe trasferirsi a Parma: c’è la scuola internazionale per via dell’EFSA!
LOL
Certo che quando subentrano le ragioni famigliari tutto diventa complicato. Potrebbe essere che la moglie non si sia trovata bene a Treviso e si sa che vivere in un posto dove non ti trovi a tuo agio diventa un peso insostenibile. Del resto non basta avere il cibo buono, gli spritz o altre cose che a noi sembrano speciali ma per altri passano in secondo piano rispetto ad altri fattori e non parlo solo di cose materiali ovviamente. R
@Dusty, il tuo discorso è sensatissimo sul piano umano, ma stiamo pur sempre parlando di un atleta professionista che ha appena rinnovato il contratto e al quale credo nessuno abbia puntato una pistola alla testa. Ha problemi famigliari? Umanamente mi spiace, ma fatti suoi, il professionismo (che ha oneri, ma anche molti onori) implica anche dei sacrifici e una società ha l’obbligo etico sia verso i suoi tesserati, sia verso la tifoseria, di non transigere. Se, al contrario, vale tutto, mettiamocela via, si torna al mia troppo rimpianto rugby pane e salame e bona così.
Certo che quando subentrano le ragioni famigliari tutto diventa complicato. Potrebbe essere che la moglie non si sia trovata bene a Treviso e si sa che vivere in un posto dove non ti trovi a tuo agio diventa un peso insostenibile. Del resto non basta avere il cibo buono, gli spritz o altre cose che a noi sembrano speciali ma per altri passano in secondo piano rispetto ad altri fattori e non parlo solo di cose materiali ovviamente. Ricordate la vicenda di Mirco Bergamasco a Rovigo o alle Zebre? Io si.
scusate, stavo finendo il mio commento e non ho capito perchè si è duplicato.
Sai quanta gente ha vissuto a Marghera lavorando ai cantieri e al petrolchimico sofgicandi ogni giorno e nn era felice ma li faceva per sé e per dare un futuro a famiglia e figli che magari qualcuno ha finito l’università e chi gli ha dato possibilità El se morto marcio ???????
E che …
suvvia adesso non facciamo questi ragionamenti sui tempi andati altrimenti si scade nel patetico.
La società si deve far rispettare punto e basta.Ioane sa di essere in torto e di danneggiare la società e la nazionale.
sinceramente costringere un giocatore a venire nonostante ci siano questi problemi familiari non mi sembra una gran cosa di certo mi farei pagare una clausula dalla sua futura squadra , spiace soprattutto x la nazionale che perde tanto ma forse la vuolta buona che si valorizzi un buon giocatore come bruno
Sonny Liston diceva preferirei essere un lampione a Denver piuttosto che sindaco a Filadelfia 😀,alla fine possono anche costringerlo a restare ma sarebbe meglio paga una penale e non viene costretto, ennesimo boccone amaro per tutto il movimento.
nessuno lo obbliga a tornare in Italia: se dopo aver firmato un triennale il ragazzo cambia idea e vuole felicemente rimanere con la propria famiglia nella ridente Australia a spazzolare koala, ne ha tutti i diritti… solo che lo dovrà fare in condizioni di estrema povertà perché la società deve mangiargli anche quello che ha già preso in questi anni…
Better Call Fracasso
ci sta.
Così il prossimo anno la Benetton si fa un altro livello allo stadio.
Altro che Twickenham
La discriminante enogastronomica potrebbe essere meno importante della situazione politica in Europa.. Approvo se lo stangano ma non credo voglia rimanere fermo farà come Castrogiovanni.
fracasso quì scatta l’avvocatura che è in te (almeno mi sembra di aver intuito. Scusami se sbaglio).
E ci sta tutta. Magari in un domani faticherai a spillare qualche contratto con i big (che lui non era in quel momento) ma almeno sai che rimarranno.
E il primo ad iniziare era stato Banks. aA quello si che gli avrei tolto anche le mutande, potendo.
Su Ioane è un po più difficile per come si è comportato fino ad ora
Sarà difficile che qualcuno in Australia lo paghi alla Benetton x tesserarlo.. anche perché non c è un interesse nazionale dietro.. il Benetton lo paga fino al 2025 x tenerlo fermo? Faccio fatica a crederlo..
lo paga se viene a giocare. Se non viene non lo paga.
Come fai a tenere vincolato a te un giocatore che non paghi?
Cherchez la femme…..
Sai quanta gente ha vissuto a Marghera lavorando ai cantieri e al petrolchimico sfangandola ogni giorno e nn era felice ma lo faceva per sé e per dare un futuro a famiglia e figli che magari qualcuno ha finito l’università e chi gli ha dato possibilità el se morto marcio ???????
E che …
Altra gente pero’ pur di non lavorare a Marghera e’ emigrata all’estero.
Ognuno segue la strada che ritiene migliore per se’ stesso.
Ma non c’è qualche bella donna a Treviso che lo convinca a lasciare la moglie? Berton che dice?
Perfido 🤣
Lo riscrivo anche qui.
Giuro che non avevo letto il commento di Berton dell’altro giorno.
Mi era venuta in mente la battuta ed ho pensato che era in stile Berton.
La frittata ormai e’ fatta, anche se torna a Treviso per non pagare le penali sara’ sempre uno che e’ tornato controvoglia e non giovera’ a nessuno. Questo non vuol dire pero’ che la Benetton deve piegarsi ancora e subire come ha fatto precedentemente con altri giocatori/allenatori. Ioane e’ gia’ in ritardo di un mese, e’ un atleta professionista, quindi e’ come se da un mese non si presentasse a lavoro, e per quanto mi dispiaccia per la questione familiare, dal punto di vista professionale questa e’ un assenza ingiustificata.
Nella notizia già data qualche giorno fa, tra i commenti c’erano indiscrezioni sulla (forse) reale motivazione. Ma, come hanno detto in tanti e come aggiungo io, si sta parlando di un professionista. E professionismo non significa soltanto un contratto dove una proprietà e un atleta si accordano per una cifra X. Professionismo è anche un corretto comportamento in campo e fuori dal campo, nell’alimentazione, nello stile di vita e via dicendo. Se questo non avviene inficiando la possibilità che il giocatore possa esserci e rendere al meglio, è giusto che la società si tuteli al suo massimo, sia sportivo che economico. Idem la Fir che, comunque, versa gettoni di presenza abbastanza cospicui per giocare in nazionale. Dispiace perché sicuramente è uno dei migliori giocatori apparsi in Italia, però, come ho già scritto nell’altro post di un paio di giorni fa, se chiamo un idraulico a rifarmi il bagno che molla a metà il lavoro per motivi familiari lasciandomi nelle peste e senza la possibilità concreta di trovare a breve un nuovo idraulico, non solo non gli pago il lavoro effettuato, ma gli chiedo anche i danni
Credo che a questo punto sia necessario che Ioane dica a tutti qual’è il problema ossia il perché sua moglie, che adorava Treviso fino a ieri, non ci voglia più mettere piede.
Non certo per Treviso nè per i trevisani nemmeno per la Benetton.
Basta che Monty dica 5 parole: “Berton ha detto la verità”.
Cazz.
Giuro che il mio sopra l’ho scritto senza aver letto il commento di Berton dell’altro giorno…
Camoto (intanto un abbraccio) se becco le colpevoli le debuncio … bon so ancora per cosa, ma le denuncio !
Camoto (intanto un abbraccio) se becco le colpevoli le debuncio … bon so ancora per cosa, ma le denuncio !
Un abbraccio anche a te!
le colpevoli? Plurale??
minchia neanche le betoneghe di piazza dei signori arrivano a queste vette
L’affermazione “averlo controvoglia è inutile” a mio giudizio non sta del tutto in piedi.
Se torna deve giocare meglio dei suoi concorrenti nel ruolo (adesso c’è n’è più di uno…) altrimenti sta in tribuna.
Se non lo si fa giocare per motivi tecnici (in allenamento non si impegna, fuori forma ecc….) la sua immagine di professionista, già macchiata in qualche modo da questa vicenda, ne verrebbe compromessa in modo molto grave.
Concordo in pieno, se non paga le penali, resta del Benetton. E se non si guadagna il posto in campo resta in tribuna fino a fine contratto… e poi auguri a trovarne un altro! Spiace che proprio con Ioane debba finire così, ma è un adulto responsabile delle proprie azioni e il contratto lo ha firmato qualche mese fa e non qualche anno fa…
Il Benetton deve tutelare la propria immagine per i contratti futuri.
Leggevo l’altro giorno l’articolo e tanta gente faceva varie congetture sulle motivazioni perchè Ioane non vorrebbe tornare. Ora vi chiedo, ma voi a lavoro fate come vi pare?quando avete problemi familiari, che siano più o meno seri, chiamate e dite non vengo a lavoro?
perchè qui si parla di come il rugby italico sia poco professionistico, beh, qui si parla di gente ben pagata, altro che operai o impiegati, quindi nessuna comprensione, o torna o si va per vie legali e finisce la sua carriera di rugbista.
Se non voleva la saudade dell’australia faceva il concorso alle poste di Canberra e non il rugbusta professionista.
Per quanto sia un giocatore meraviglioso è la conferma dell’ennesima cavolata nel portare in nazionale stranieri ed oriundi, che ovviamente hanno famiglie e case a migliaia di km.
bhe, se hai un problema famigliare, tipo senza dire che questo è il caso specifico, ne parli con il datore di lavoro e lui se tiene a te come professionista, ti verrà in conto. Non è scontato, ma in molte aziende capita più di quello che pensi.
Cosa diversa è se ti dice, non vengo più a lavorare.
Quindi secondo me è giusto che si cerchi una soluzione per risolvere il problema, anche dandogli del tempo. 2,3, 6 mesi? non lo so.
Se invece non c’è risoluzione allora tutto questo ha un costo, anche di immagine.
Dando per scontata la validita’ delle motivazioni famigliari, qualunque esse siano, resta il lato professionale e contrattuale. Se non vuole tornare in Italia, che paghi le penali o trovi una squadra australiana disposta a pagare suddette penali e poi ingaggiarlo. Sportivamente, Treviso ci perde in ogni caso, che almeno non ci perda dal punto di vista economico
Che poi le difficolta’ della vita da espatriato le capisco benessimo, essendolo io stesso (con i dovuti distinguo: io con 5 ore tra macchina e aereo sono a casa), pero’ ho preso una decisione legata alla mia professione, ho valutato i pro e i contro e sono partito, accettando le conseguenze. Dovrebbe essere lo stesso per lui, visto che poi sta in Italia da piu’ di tre anni
Essere credibili in campo è difficile, ma se non sei credibile fuori dal campo è ancora più difficile.
Prova a fare lo scherzetto ad una squadra professionistica francese o inglese. Paghi a sangue e non giochi più. Fine
Io ci andrei un po’ più tranquillo con lui… Il suo mi sembra un suicidio sportivo (in Europa probabilmente lo vorrebbero, ma non vuole lui, in Australia non so quanti lo chiamerebbero) e contrattuale, causato più da una “panic reaction” che da un piano. Magari a chiarirsi si trova una soluzione che gli consenta di giocare. O magari ha la testa altrove perché sta divorziando. Ho idea che lui abbia tutto da perdere, la Benetton un po’ di meno.
La dirigenza di Treviso deve metterla giù dura. C’è poco da dire o fare. Quando firmi un contratto te ne prendi la responsabilità, nessuno ti punta una pistola alla testa, questo si chiama “Essere professionisti”: quando si dà la propria parola scritta che si forniranno i propri servigi ad un’azienda, in questo caso sportiva, si deve rispettare il patto. Punto. Se non lo si fa, c’è denaro da sborsare. Sarebbe stato tutto estremamente più semplice se Ioane quel contratto non lo avesse firmato…abbiamo tanto parlato della sua lealtà verso Treviso, ma è bastato un soffio di vento e ce lo ritroviamo, be’…insomma, ecco. Le famiglie dovrebbero essere consapevoli del lavoro che un rugbista fa e non dovrebbero ostacolarne la carriera, perché questo non è nell’interesse di nessuno. Poi, certo, ognuno può fare ciò che gli pare, senza però firmare contratti a muzzo nel mezzo. Caro Monty, ci dispiace, però l’hai combinata grossa. Quando a giugno dissi “Dobbiamo imparare a fare a meno di lui in nazionale “, sembrava segno premonitore…
Ecco chi che ha portà pegoea! 😂
Comunque trovo assurdo che questi professionisti (perché non è solo il suo caso o quello di Banks) dell’altra parte del mondo trovino il coraggio, dato dalla distanza e dal telefono, di campare scuse pur di rimanere nel loro paese perché tanto nessuno andrà li a prenderli.
Ci vogliono uomini non ragazzini!
Eravamo chiaramente troppo ioanecentrici! Ci serva da lezione! 😂 Ad ogni modo, lui ci sta facendo una figuremmè epocale…ma soprattutto ho idea che, vada come vada, ne rimetterà da questa situazione e non poco.
Bon basta, non vuole se ne stia in Australia o dove gli pare a lui e famiglia, Zatta mi risulta essere notaio di alto livello e leggi e leggine le conosce a livello contratti etc nn mi pare uno sprovveduto o che nn abbia sufficienti contatti con avvocati seri, se sto personaggio nn vuole tornare dopo avere firmato un contratto nn ci sono giustificazioni di alcuna sorta, o sta fermo due anni più uno o la casetta sportiva dove crede di andare a giocare scuce fior di quattrini tra penali e altro e anche oltre .. e poi una persona di tale valore morale in nazionale se ne può pure fare a meno perdiamo ( , spesso) vinciamo ( poco) anche senza sti personaggini che si credono chissà che cosa.
Al di là di tutto dipende dalle clausole del contratto. Io non credo molto al “non piace la città” alla moglie , scuole etc. ( hai firmato il rinnovo qualche mese fa e potevi scegliere di andare a giocare quasi ovunque). A mio avviso è lui che ha qualche problema ( di che natura non so ) e deve essere qualcosa di serio. Ripeto , dipende tutto dal contratto, o torna, viene pagato e si guadagna il posto o sta in tribuna o si pagano le penali, ci si saluta e rimane libero di stare in Australia. La cosa più sensata per tutti sarebbe un suo ritorno ( non è che va in guerra ) con permessi per tornare in Australia a fine Urc ed una collocazione sul mercato australiano ( i giocatori possono essere scambiati o dati in prestito, magari c’è qualche australiano da super rugby interessato che vuole giocare in URC ) . Poi nessuno lo obbliga ad accettare le convocazioni in nazionale. Qualsiasi altra soluzione sarebbe deleteria per lui ..ma se è pronto a prenderla amen ( p s non voglio nemmeno pensare che abbia fatto questa scelta perché il suo contratto è stato scritto con i piedi e lui ha visto un’opportunità da sfruttare ).
…la saga agostana continua… sembra un remake di Amici miei!…
Dicevo in altro post,salvo salute ( intesa nel senso stretto ) di un famigliare…….troppo comodo , tolleranza zero!
È singolare ( almeno mi pare di capire) che ci siano anche pretese diverse dal giocatore ….
Certo che se torna avrà perso la simpatia di cui godeva ….paghi quello che deve e amen
“e non giocando non potrebbe comunque essere convocato in azzurro.”
…ehm… più che altro, non giocando come minimo non verrebbe nemmeno pagato.
Come detto ieri, Treviso ha un evidente problema di “fughe nella notte” su cui la società deve fare una seria riflessione; siano esse per soldi, amore o nostalgia dei tramonti di Dunedin cambia nulla ai fini di un sano ragionamento di diritto sportivo e di professionismo vero.
Qui non siamo al torneo “pane, salame e rutto libero”, è un altro film che si chiama professionismo quindi i contratti si rispettano.
Se ti crei la reputazione di essere una società molle e debole, dove basta la nostalgia per la mamma o quattro soldi in più, per scappare in barba a qualunque contratto, hai guai molto seri e diventi una barzelletta.
Mi aspetto quindi che, oltre alle interviste indignate di Zatta, ci sia un approccio duro e inflessibile nel tempo.
Il resto è noia.
Trame degne di Dashell Hammett,non manca neanche l’intruder che sputtana le cose personali,ahi quanto brucia..
Situazione estremamente complicata.
Se è un problema della famgilia, è normale e capibile che il giocatore voglia agevolarla.
Il problema, per lui, è che ha firmato un contratto. Se vanno per vie legali, sarà una cosa infinita che romperà qualsiasi legame anche con la nazionale italiana.
Io onestamente non credo sia la famiglia. Questi problemi nascono nella distanza, non dal nulla.
IMHO vuole andare in Giappone a guadagnare il triplo dopo il palcoscenico dell’ultimo 6N.
L’altra cosa è la sua conversione all’Islam, che potrebbe essere un fattore dato che in Italia non è proprio ben vista come religione.
Sono le mie opinioni, per me la famiglia è un fattore ma non credo sia il principale.
Secondo me sbagli su tutta la linea,dal fattore economico a quello religioso,per me è una situazione imposta dalla sua famiglia. Una rescissione consensuale dietro congrua penale mi sembra la scelta più probabile,poi se torna redento fulminato sulla via del radicchio ancora meglio.
In Italia non è ben vista la religione islamica? Eppure di musulmani ce ne sono tantissimi e costruiscono loro pure le moschee…ma a parte questo, si è accorto di tutto ciò che non va in questo mese? Per favore, capisco le congetture, ma qui sfioriamo il ridicolo…
Mi sembra chiaro che il giocattolo sia già rotto: la società faccia tutto ciò che può per far valere i propri diritti ed interessi
Mi sembra chiaro che il giocattolo sia già rotto: la società faccia tutto ciò che può per far valere i propri diritti ed interessi
Interessante il menzionare Gustard. Ma li o l’ha lasciato andare via Zatta o aveva una clausola che glielo permetteva (e qui polli la società allora) quindi non capisco con chi se la prende…
Io penso che con Gustard sia stato creato un precedente e abbiano rescisso consensualmente…
Aggiungo che però se è successo con Gustard non vuol dire che funzioni così…evidentemente la risoluzione stava bene ad entrambi, come i contratti si stipulano con un accordo tra le parti coinvolte. Ma se Ioane vuole stare a guardare la sabbia colorata a Melbourne e invece io (Zatta) vorrei che stesse nella nebbia e tra le vigne di Treviso, allora si pianta un paletto…
Con Gustard la situazione e` diversa, certo, ha sempre salutato dopo un anno mentre aveva un contratto di 3, cosa non bella per un allentatore che si era impegnato in un progetto di medio termine, ma almeno c’e` stato il tempo di trovare un sostituto che la dirigenza reputa di spessore e hanno iniziato la stagione con il team al completo.
Ad Agosto come fai a sostituire un top player?
Ricordo che anche Herbst aveva un contratto fino al 2023 ma ha avvisato la societa` per tempo che avrebbe voluto lasciare un anno prima e si sono accordati che, se Treviso avesse trovato un sostituto, lo avrebbe accontentato altrimenti restava a Treviso.
Ci sono riusciti e cosi’ e` stato, il giocatore e` contento e la societa` ha un nuovo giocatore motivato e con un contratto biennale e non uno che rimane controvoglia ma per senso del dovere.
Certo, infatti un conto è andarsene avvisando per tempo e in accordo gli uni con gli altri, essendo in scadenza…un altro è aver appena firmato un contratto e non avere l’assenso di lasciare la squadra, senza alcun preavviso. È ben diverso.
Dappertutto scriviamo che si lavora per vivere e non si vive per lavorare, ma poi quando a noi tocca la parte piu’ indigesta diventiamo subito inflessibili.
Fatto sta’ che Ioane potrebbe benissimo decidere di restare in Australia e di non giocare per i prossimi tre anni a rugby XV, ma per esempio a rugby XIII o a NRL o… di fare qualunque altro lavoro.
In questo modo il Benetton risparmierebbe lo stipendio, ma nemmeno avrebbe a disposizione il giocatore. E cosi’ la nazionale perderebbe un probabile titolare per il mondiale.
Situazione, purtroppo, parecchio complicata.
Ma uno può anche decidere di curare i canguri, per ciò che mi può interessare, ma lavorare per vivere significa comunque prendersi delle responsabilità, se sei un professionista serio che ha firmato un contratto. Per il resto devo ancora capire perché tutti ritengano fondamentale per l’Italia un mondiale che non andrà diversamente dai precedenti e al massimo potrà regalarci, se lo farà, una vittoria contro Uruguay e Namibia. Cioè, cambia davvero tanto che ci sia Ioane oppure no? Ti farebbe vincere contro Nuova Zelanda e Francia (per di più a casa loro)? Io davvero fatico a capire perché tutti parlino della Coppa del Mondo come se fosse l’occasione della vita per noi…ma se non battiamo manco la Georgia, dove mai dobbiamo andare?
Per i devoti più integerrimi… andate a rileggervi la parabola dell’uccello migratore! Che serva di lezione, peccatori!
L’oselin de la comare, proprio la volea volare…😂
😁😁