David Odiete si trasferisce al Nizza: “Possiamo salire in Pro D2”

Nuova avventura per l’estremo/ala italiano, che punta alla promozione nella seconda serie francese

COMMENTI DEI LETTORI
  1. LiukMarc 23 Luglio 2022, 11:00

    In bocca al lupo

  2. sandro 23 Luglio 2022, 12:30

    In bocca al lupo, , ricordo di averlo visto giocare da ragazzino, aveva grandissimi mezzi ma, come spesso accadeva (speriamo ora sia diverso) hanno scordato di insegnargli la tecnica .. avrebbe potuto fare molto di più!

  3. Fabfab 23 Luglio 2022, 12:47

    A me non è mai dispiaciuto. Forse un po’ carente in difesa, ma con ottimi numeri in attacco. È che è sempre rimasto in quel limbo di giocatori a cui il top 10 magari va stretto, ma non abbastanza incisivo da giocare in URC. Bene ha fatto quindi a trasferirsi in Francia a sviluppare ulteriormente le proprie capacità e, probabilmente, anche a divertirsi perché segnare 19 mete in 29 partite, anche se è la terza serie francese, penso che dia soddisfazione

    • Fabfab 23 Luglio 2022, 12:51
    • Dusty 23 Luglio 2022, 18:03

      va anche detto che capitò alle Zebre in un brutto periodo della franchigia (cosa comune a tanti giocatori del resto 🙁 )

      • Fabfab 23 Luglio 2022, 18:21

        Vero. Anche se per le Zebre è quasi sempre un brutto periodo. Spero che da quest’anno in poi cambi il trend

    • Andrea B. 24 Luglio 2022, 07:57

      Tempo fa avevo letto la sua intervista sulla Rosea ai tempi del Digione e diceva cosa interessanti sulla professionalità e sulla solidità dei club della terza serie francese ( in soldoni: gli stipendi…) rispetto al nostro Top10, nonché appunto su quella condizione “particolare” di stare nel limbo tra Top 10 e livello più alto … (“avevo la sensazione che per quanti risultati e sforzi facessi, comunque ero fuori dal progetto e non sarei mai stato più preso in considerazione…”)

      • Fabfab 24 Luglio 2022, 09:05

        L’avevo letta pure io. E aggiungo un’altra cosa. Il nostro rugby è talmente povero (economicamente e di risultati) che c’è sempre la necessità di salvatori della patria. Quando un Campagnaro, quando un Minozzi, quando un Capuozzo e via dicendo. E, in caso di qualche passaggio a vuoto, si finisce inevitabilmente in fondo alla lista. Non c’è la possibilità di recuperare perché c’è qualcuno che ti attende e ti rimette in gioco. E, tra eventuali infortuni di lunga durata, periodi di minor smalto e visione degli allenatori, ci vuole un attimo a uscire dal giro. Questo causa minore autostima e un circolo vizioso dove giocatori che potrebbero risultare utili alla causa durano pochi attimi sul palcoscenico più alto. A livello di nazionale la differenza la si può vedere in squadre come Irlanda, Inghilterra o Galles che da 10 anni a questa parte giocano più o meno con le stesse formazioni inserendo, di volta in volta, qualche new entry. La nazionale italiana quanti giocatori ha fatto esordire e poi scartato in 10 anni?

  4. Shakespeare 25 Luglio 2022, 10:48

    in bocca al lupo!

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