Il capitano del Galles è criticato e c’è anche chi lo vorrebbe non presente alla prossima Rugby World Cup 2023
Dopo Galles-Italia: Alun Wyn Jones vive il momento più difficile della sua carriera
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A quell’età nel rugby devi per forza giocare con il contagocce, come fa Johnny Sexton…c’è da dire che AW Jones fino a prima della sfida contro l’Italia al Sei Nazioni non era sostanzialmente mai stato messo in discussione, ma aveva anche offerto sempre prestazioni di estrema qualità. Ha evidentemente voluto forzare la mano, conscio del fatto che forse le 150 presenze avrebbero potuto non arrivare facilmente in seguito e il Sei Nazioni è sempre un grande palcoscenico. In questo però ci ho visto anche una certa arroganza con una punta di vanità, perché pensare di affrontare una partita come una festa, solo perché l’avversario è l’Italia, è di una supponenza non da poco. Sua e del gruppo di allenamento del Galles, che non lo ha fermato e, anzi, lo avrà appoggiato. Ha fatto una figura barbina. Un peccato, per un campione come lui. Sempre facendo il paragone con Sexton, quando lo scorso autunno festeggiò le 100 presenze in nazionale, l’Irlanda e lui fecero una prestazione da manuale contro il Giappone. E così si dovrebbe fare.
Sotto ai suoi standard, questo è poco ma sicuro. Certo che di partite questo ne ha cannate davvero pochine in carriera (vorrei dire nessuna di tutte quelle che ho visto io) e farei fatica a citare un giocatore così affidabile e costante.
Dopo la partita con l’Italia mi sarei aspettato grandi critiche ad AWJ come capitano, per la figura barbina della squadra e delle scelte fatte in campo che non hanno pagato.
Francamente se c’è da criticare qualcuno per aver fatto giocare lui invece di Rowlands, credo che quel qualcuno sia nello staff tecnico.
E’ stato un grosso errore di valutazione di Pivac (o meglio di sottovalutazione)…togliere Will Rowlands dalla squadra, quando era uno dei giocatori del Galles più in forma e una dei migliori seconda del torneo, è stato un azzardo, specie se AW Jones non era prestante in quel momento. Ma d’altronde quasi tutta la formazione schierata dal Galles era atta ad esperimenti e alla fantomatica “festa” per i 150 cap di Jones e i 100 di Biggar. La prima linea tutta variata (e, con tutto il rispetto, Thomas, Lake e Lewis non sono Wyn Jones, Elias e Francis), McNicholl ad estremo, che ‘somma…poi certo, i pezzi grossi non mancavano, però io ci tengo a sottolineare che nemmeno l’Italia si è presentata con la sua migliore formazione, quindi non è una giustificazione per il Galles (anzi, è una colpa).
Perfettamente d’accordo. Temo che abbia considerato di voler spegnere le 150 candeline al Millennium di fronte ai tifosi gallesi: se avesse rinviato ai test match di giugno, sarebbe stato in trasferta (non la stessa cosa) ed invece saltandoli per andare a quelli di novembre in casa… beh, ci sarebbe stata anche la possibilità di non vederla, la 150a…
Comunque sono orpelli da lasciare da parte: al 6N devi scendere in campo con testa e condizione per vincere la partita.
Lo hanno mandato in campo troppo presto, se non fosse stato il 150′ cap ma il 149′, a mio parere, non lo avrebbero forzato.
Detto questo, il giocatore e` un fenomeno, ma oltre all’eta` il problema sono i chilometri. Deve essere gestito come fanno in Irlanda con Sexton e, se vuole, ha ancora parecchi anni di carriera.