In arrivo il nuovo piano per la formazione giovanile

Dovrebbe essere operativo già a partire dalla prossima stagione

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 16 Febbraio 2022, 13:15

    se si torna ai cdfp zonali sarei veramente contento, sono stati loro la vera rivoluzione del nostro sistema di formativo

  2. carpediem 16 Febbraio 2022, 13:18

    molto curioso di vedere il nuovo assetto

  3. max85 16 Febbraio 2022, 13:18

    bene, son curioso di vedere come la hanno impagliata alla fine. Anche se la mia curiosità è piu rivolta alla riforma del top10 per capire da dove prendon i soldi (dall’alternanza Zebre-Petrarca?)

    • Camoto 16 Febbraio 2022, 13:40

      Stavo per scrivere lo stesso.
      La formazione giovanile più o meno qualche risultato lo ha dato, il problema è il dopo.
      Io aggiungerei che per un provato mettere i soldi in top 10 è da molti anni a questa parte uno spreco. Senza possibilità di andare in Europa e con 2 franchigie che ormai catalizzano il 90% dei pochi seguaci, mi chiedo chi glielo faccia fare.
      Eppure, società come il Rovigo fino a qualche anno fa ed il Valorugby oggi, di soldi ne han messi, bisogna garantirgli dei ritorni premianti e offrire possibilità di palcoscenici migliori.
      Poi l’organizzazione del sistema giovanile raggruppando le società la ritengo una buon scelta, ma non ci vedo nessuna novità, visto che molte piccole lo stanno già facendo senza che lo chiedesse la FIR.

      • MIchele88 16 Febbraio 2022, 13:54

        Esatto si sa qualcosa su eventuale presenza di 1 o 2 squadre dal top 10 alla challenge Cup ? Penso che rugby Europe debba riformare la challenge. Magari ammettendo qualche italiana , spagnola, romena, russa e georgiona . Escludendo magari le ultime di URC,top 14 e campionato inglese oppure cambiando il format , la crescita del rugby passa anche dai club . Sarebbe un lusso avere un Valorugby o Petrarca in challenge, magari può anche capitare la sfida a Benetton /zebre 🙂

      • mistral 16 Febbraio 2022, 16:49

        …@Camoto, le 2 franchigie catalizzano il 90% dei seguaci per modo di dire e un po’ in modo coatto, c’é un “pubblico” attento e competente che segue anche altri club e delle franchigie forse un po’ se ne sbatte… finanziare il top 10 (anche solo 8, lo dico sommessamente) con le risorse di questi ultimi 20 anni, drenando un po’ di quanto dedicato all'”alto sviluppo” ed alle 2 franchigie, permettendo ai club meritevoli (e non sta a me dire quali sono, ma alla realtà storica del rugby italiano), decentralizzando il potere federale-statale, forse permetterebbe migliori risultati globali del movimento… non essere sul “palcoscenico” europeo sarebbe un danno di immagine così grave?… un Rovigo o un Petrarca con più risorse sfigurerebbero peggio delle multicolor?… se intraprendi un percorso che non dà risultati positivi (o quanto meno molto peggiori di quanto ipotizzato nel libro dei sogni) è poi così grave cambiare idea e orientamento, o è solo buon senso comune?…

        • Camoto 16 Febbraio 2022, 17:27

          Sul pubblico, ti faccio un esempio su questo sito, fino a qualche anno fa c’erano molti commenti dopo le partite del top10. Siamo rimasti in 5-6 e sporadicamente. Non parlo degli stadi.
          I fatti sono che:
          – vincere il campionato non vuol dire più essere la squadra più forte d’Italia
          – non da nessun accesso a competenzioni europee, nemmeno di terzo livello
          – non da nessuna chamche di prendere il posto di chi è più sopra, neanche se chi è sopra arriva sistematicamente tra gli ultimi e chi è nel domestico investe milioni per vincere.

          A mio avviso un campionato a 8 senza la URC sarebbe la soluzione migliore. Mandando poi la vincintrice in Champions e seconda e terza in Challenge. Questo è ridare interesse al campionato e possibilità a tutti di giocare in Europa.

          • mistral 16 Febbraio 2022, 19:51

            …se tu fossi un potenziale candidato FIR, ed io un potenziale portatore di voti, li avresti tutti… cordialmente…

          • alex74 16 Febbraio 2022, 20:14

            Scusa, ma stai proponendo esattamente quello che c’era 10 anni fa circa. Il risultato erano asfaltate inguardabili contro le terze squadre delle corazzate europee, aggravate dal fatto che le italiane schieravano i giovani perché più interessati alla coppa del nonna indigena. Il problema in Italia, credo, è che non generi risorse (pubblico, sponsor, diritti tv) per un campionato professionistico domestico (neanche l’Irlanda ce la fa, per dire). Puoi avere al massimo 2 squadre professioniste, non di più. Non c’è un giro di soldi tale da averne di più. Credo si debba partire da qui per evitare di rivedere partite di challenge cup (che peraltro non vedrebbe nessuno) finire tantissimo a niente.

          • Camoto 16 Febbraio 2022, 20:46

            @alex74. Non proprio.
            Se ripartisci i 10 milioni di euro delle 2 franchigie su 8 squadre con gli investitori attuali in maniera meritocratica, ad esempio 2 mln alla prima, non è proprio la stessa situazione.
            E per investitori parlo di squadre che hanno già cifre intorno ad 1.5 mln su un campionato semi amatoriale. Son convinto che con premi e visibilità più elevate aumenterebbero ancora di più
            gli investimenti

          • alex74 16 Febbraio 2022, 20:54

            Ciao @camoto e grazie della risposta.
            Se fai il conto delle risorse federali spalmate su 8/10 club, e ci aggiungi il contributo dei pochi encomiabili privati, secondo me non superi l’attuale budget delle Zebre che abbiamo capito essere molto lontano dal permettere una squadra minimamente competitiva. Io rimango dell’idea che solo la strada intrapresa dalle celtiche è fattibile per un movimento come un nostro. Fermo restando che l’attuale URC in media non è di un livello, e non genera un interesse, paragonabile ai campionati interni francese ed inglese.

          • Appassionato_ma_ignorante 16 Febbraio 2022, 22:23

            @Camoto, se la discriminante è la numerosità del pubblico… Rovigo vince a mani basse! Forse il vero problema è fare diventare mainstream uno sport che è estremamente competitivo, fortemente regionalizzato e quasi intrinsecamente elitario. Il fatto che solo una manciata di paesi al mondo (4? 5?) riesce a sostenere economicamente un campionato professionistico nazionale ti fa capire la quadra che chiunque si trovi ai vertici del movimento si trova a dover fare. Intanto vediamo cosa tirano fuori dal cappello: potrebbe essere la genialata del secolo. (Al momento le notizie sono molto frammentarie: impossibile fare qualunque valutazione.)

          • F.A.L 17 Febbraio 2022, 06:27

            Il Rugby in Italia non diventerà mai mainstream. Ha avuto un impennata di seguito una decina di anni fa e oltre ma poi il tutto è scemato perchè era tutto collegato alla Nazionale..ai club quel seguito ha dato Zero.
            Piacerebbe avere un Top14 italiano ma semplicemente è utopia.
            Non possiamo pargonarci a Francia/Inghilterra proprio perchè non ci andiamo nemmeno vicini come caratteristiche. Tornare a giocare tra di noi non servirebbe a niente, se non a decretare il campione d’Italia per poi affacciarsi in Europa e magari prendere scappole regolari dai Dragons.

          • F.A.L 17 Febbraio 2022, 07:59

            Infine…l’URC ora e la Celtic prima pur con i suoi “limiti” potrà forse star stretto all’Irlanda ma per noi resta un campionato più “allenante” rispetto ad uno pseudo Top14/12/10/8 italiano. Della serie..ce la giochiamo tra di noi ma senza avere tutto quello che hanno Francia/Inghilterra dietro.
            Mi direte…”si ma siamo sempre nelle ultime posizioni” a parte che per come siamo messi essere arrivati ai PlayOff ed aver vinto la tanto snobbata RC è tutto grasso che cola…ma il lavoro va fatto dietro…staremo a vedere queste riforme per la crescita giovanile e come evolverà la questione Zebre.

  4. Parvus 16 Febbraio 2022, 16:21

    non dico niente, attendo sviluppi.

  5. LiukMarc 16 Febbraio 2022, 16:29

    Niente sugli allenatori? Io speravo che una parte dei soldi CVC sarebbe andato per prendere un 5-6 allenatori stranieri (magari 2 avanti, 2 trequarti, 2 skills) stranieri per insegnare ai nostri… e via ai ragazzi dei Centri federali rimasti.

  6. Parvus 16 Febbraio 2022, 16:43

    ci sarebbe aboud….

    • lear2 16 Febbraio 2022, 21:07

      Parvus, Aboud lo hanno messo in vacanza con lo stipendio della Fir, solo perché faceva parte degli staff ingaggiati dalla precedente dirigenza…………..

      • lear2 16 Febbraio 2022, 21:10

        ……. evidentemente c’è qualche scienziato italiano che ne sa più di lui……

  7. Andrea B. 16 Febbraio 2022, 21:44

    Ricapitoliamo: l’anno scorso si decide di iniziare ad abbandonare il sistema precedente. Dal settembre 2021 i nati 2003 dei CdF U18 non salgono più all’Accademia U20 Francescato (che ha continuato a ranghi ridotti con i soli 2002 e chiuderà entro quest’anno. (?).)
    I Cdf U18 sono diventati Cdf U19, ci partecipano i 2003 per il terzo anno di fila, più i 2004 per il secondo anno, mentre i nati 2005 che con il vecchio sistema sarebbero entrati nel Cdf sono la prima annata “esclusa” a non entrare più nel sistema federale.
    I nati 2003 finiscono a giugno 2022, assieme alla scuola superiore (sono in quinta), scuola che non hanno dovuto cambiare essendo rimasti in Cdf un anno in più.
    A Giugno i Cdf chiudono e i 2004 tornano ai club e cambiano nuovamente scuola, ritornando agli istituti scolastici che avevano lasciato alla fine del secondo anno.
    Quando si cambia sistema è inevitabile che qualcuno rimanda “in mezzo al guado…” , mi chiedo però per quale motivo vengano chiusi solo i centri di formazione di Treviso e Prato, mentre i nati 2004 dei Cdf fi Roma e Milano avranno un anno in più di formazione federale e finiranno la quinta senza cambiare scuola… 🤔

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