Il pilone argentino si proietta verso la prossima sfida che attende i veneti in URC
Benetton Rugby, Tetaz Chaparro: “Contro i Dragons? Mischia e drive saranno determinanti”
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Ci dev’essere un errore. Cioè manca il paragrafo dove dice che sono una squadra fisica.
Mi hai anticipato. Ma anche vero che magari la scuola argentina non ci fa caso 🙂
Il momento peggiore per giocare contro i dragons, senza tutta la squadra titolare mentre loro non hanno quasi nessuno in nazionale. Partite falsate a mio avviso
Crowley ne rilascerà tanti per sabato…
Magari anche Da Re, prima o poi qualche minuto con la Benetton lo dovrà pur fare
Chi nelle risposte a questa intervista vede le solite banalità non sa leggere tra le righe.
Io dico una sola parola: mentalità.
Il Tetaz è un giocatore di qualità buona, ma non è un mostro, eppure con i suoi pumas, in campo con i fatti non a chiacchiere, ha messo alle corde gli All Black.
Domandiamoci come ha fatto, poi giochiamo a fare gli ironici (e perdenti)
Ehm, non so se ti riferisci allo scambio tra me e @ColdColdMan più sopra, ma l’ironia non era certo riferita (almeno per quanto mi riguarda) alle parole di Chaparro, anzi. In un flusso di interviste uguali dove si dicono ovvietà (tra cui la “partita fisica”), lui invece sè riuscito a non farlo.
Ok prendo atto e mi scuso se ho interpretato male.
Diciamo che le interviste sono fatte da Ben Tv per cui domande e risposte per lo più sono “veline” ad uso aziendale.
Le sue risposte dimostrano però che anche a domande di maniera si può rispondere con risposte abbastanza scontate, ma che lasciano trasparire una mentalità ed un carattere tipici degli argentini, dai quali dobbiamo solo che imparare.
Li guardavo a Treviso da bordo campo: fisicamente stanno tutti come noi, niente di particolare, tutto sommato; non sono dei mostri tecnicamente (anche se….si, in questo caso meglio di noi), ma sull’ultimo orgoglioso attacco dell’Italia a tempo quasi scaduto pur essendo comodamente avanti hanno difeso alla morte come si giocassero un mondiale.
Forse le selezioni nelle giovanili dovremmo farle guardando meno alle misure e alle performances atletiche, e più scavando nella storia personale dei ragazzi, nella loro determinazione, nella performance concentrata sopra le ginocchia e sotto la vita…..