Il coach dei Bulls lancia un monito alla Federazione sudafricana per una regola stile All Balcks che trattenga i giocatori in patria
Jake White: “Stop alla fuga di massa dei talenti sudafricani”
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Bah! Sull’argomento non saprei proprio cosa dire, certo che il sud Africa è veramente una “fabbrica” di giocatori pazzesca, complimenti! Complimenti anche per la bella idea della rete elettrosaldata al posto della maglietta contenitiva, la propongo al mio vicino!
Abbiamo strutture scolastiche incredibili.E sono un paese con gravi problemi sociali.Qua nel paese del bengodi il discorso è inverso,noi li prendiamo tutti,perché investire come voi nelle scuole quando ci permettono di usare il lavoro degli altri?L’unica cosa imprescindibile è l’inno,quello lo devono imparare,e poi nel siiiiii finale un pò di sentimento grazie.
Sì vabbé ma il Grey College e Paarl Gim non sono certo le nostre statali. Cosa proponi, che la FIR avvii decine di scuole superiori private?
E qui si apre un altro capitolo… Perciò io parlo di rete elettrosaldata e niente più!
Private no,magari moltiplica i bilanci Fir per gli anni nel 6n e forse qualcosa per allargare la base con progetti scolastici usciva fuori.Il progetto sud manco è partito e già viene sbefeggiato.
Il rugby da loro fa parte della loro cultura afrikaner. I loro antenati sono arrivati li senza niente e si sono messi a coltivare i campi rendendo ricco il loro paese (non senza disegualianze e altri problemi eh) allo stesso modo giocano a rugby con la certezza che con il loro impegno i risultati arriveranno. I nostri ragazzi invece perdono in maniera impietosa e sono a bordo campo a ridere e scherzare. Le scuole arrivano poi
Mmmm… sicuro sicuro che i campi li abbiano coltivati loro????
Che io sappia non c’erano particolari problemi di schiavismo ma di segregazione, la terra e le fattorie se le curavano principalmente loro e lasciano i terreni più svantaggiati agli altri. Infatti uno dei problemi che si ha con la redistribuzione delle terre è che manca molta esperienza nei nuovi proprietari terrieri
Comunque come idea è inevitabile, tra le tier1 sono soltanto loro a convocare giocatori all’estero senza regole fisse. In realtà ci sarebbero anche la scozia (solo 2 squadre pro) l’argentina (jaguares falliti) e noi che non contiamo veramente.
Ricordo, che noi siamo una tier 1 e convochiamo chiunque
l’ho cictata in fondo anche se penso che non facciamo testo da questo punto di vista perché non sappiamo chi mettere in campo
Quanta ipocrisia… proprio lui che quando è stato assunto dal Montpellier l’ha fatta diventare una filiale sudafricana!
Il rugby avrebbe bisogno di scrollarsi di dosso un po’ d ipocrisia per diventare uno sport globale, altro che regole per la convocazione in nazionale
Albe hai già scritto quello che ero venuto a scrivere io…
proprio lù! a me.da che se fa maraveja del bocàl…
Sì sì. La domanda ovvia è come fare per trattenerli, la risposta altrettanto ovvia è non convocare gli esuli negli Springboks; il fatto è che le offerte in termini di ingaggio nel T14, nella Premiership e nel campionato giapponese sono così importanti che potrebbe facilmente essere che un giocatore rinunci alla maglia verde in cambio dei soldi, indebolendo così la nazionale sudafricana o quantomeno riducendo di molto il serbatoio.
Intanto non passerà molto tempo perché i presidenti dei club francesi impongano dolorose postille ai contratti dei giocatori sudafricani per obbligarli a rinunciare alle convocazioni con la nazionale.
Credo che non sia legalmente possibile farli firmare di di rinunciare alla nazionale. Detto questo giocatori di nazionali tier2 hanno pressioni per non fare il mondiale (vedi Nadolo nel 2019). Detto questo sono d’accordo che è una situazione delicata, non possono fare regole troppo stringenti