Il flanker azzurro è fuori da più di un anno, e nel frattempo si è messo a produrre la bevanda con il padre
Jake Polledri: l’infortunio, il ritorno e il sidro
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mi pare la fotocopia di zanusso….
Certo che descritto così l’infortunio del regazzo è raccapricciante. A volte si parla di rottura dei legamenti e non ci si rende conto, almeno io, che possono esserci tutti questi traumi collaterali. Speriamo bene! E in bocca al lupo per la nuova attività! Magari sarà il suo futuro post rugby, quindi speriamo tra un bel po’
Esatto, possibile che io non avessi capito che avesse avuto tutti quegli infortuni ancora adesso? Anche la tibia e il polpaccio?
Che poi, io non ricordo bene la dinamica (e certo non vado a rivedermela) ma mi pare fosse semplicemente Oli Kebble che carica e lui che cade all’indietro. Sul momento non avrei mai pensato fosse così grave.
Forza Jake, anche fosse solo per rientrare a giocare a livelli inferiori ti auguro il meglio!
Un grande abbraccio ed un enorme in bocca al lupo!
È davvero grave l’infortunio che ha subito, Jake, gli sarebbe potuto costare la carriera come giocatore di rugby e, ad ogni modo, bisognerà vedere in quale stato potrà tornare. Ma mi sembra sia seguito molto meticolosamente, con grandi mezzi e con l’impegno suo e di tutti quelli che lo circondano. Perciò siamo fiduciosi! Grande per aver messo in piedi un’azienda che produce sidro, sicuramente avere la testa altrove aiuta 😉
Da mangiarsi le mani! Era uno spettacolo vederlo giocare, spero però che continui a fare il sidro, per quanto mi riguarda ha già pagato abbastanza sul campo.