L’ex allenatore azzurro e il grande terza linea parlano all’Equipe del periodo difficile che sta vivendo la Nazionale italiana
Le difficoltà dell’Italia? Provano a spiegarle Jacques Brunel e Mauro Bergamasco
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…ma veramente pensate (e credete) alla sottigliezza semantica brunelliana di non aver “citato” Parisse in quanto ancora in attività e non giocatore del passato?… mah!
#Redazione “buonista”.
Parisse è stato troppo forte perché una qualsiasi sottigliezza lo possa fa ignorare, su.
Probabilmente stava mentalmente facendo la cernita dei giocatori di cui si ricordava il ritiro.
…di cui si ricordava “in” ritiro… 😉
L’abitudine a vincere non c’è mai stata
Certo che L’Equipe non poteva scegliere una coppia più strana. Con Brunel sono arrivati alcuni dei risultati migliori di sempre, ma non gli perdonerò mai l’esclusione di Mauro all’ultima partita…
Interessante leggere i commenti sul sito dell’Equipe, in fondo all’articolo: quelli più discussi sono anatemi contro i britannici, che a detta loro bloccano la crescita del rugby al di fuori della loro cerchia.
…JB ha preso l’italia al 10° posto ranking, a l’ha lasciata al 14°, risultato tutto sommato non proprio positivo… per quanto concerne l’articolo dell’equipe, il sottotitolo “XV dell’italia: nati con il cucchiaio di legno in bocca” non è che sia proprio il massimo dell’eleganza, ma dai francesi non ci si può aspettare troppo… 😉
Brunel non ha citato Parisse xe’ non gli ha perdonato il tentativo di drop al’80° a Parigi nel 2016 😉 ? Di fatto l’ultima grande partita dell Italia fuori casa.
Siamo in quasi tutti i ruoli fisicamente più deboli.. non riusciamo a tenere certi ritmi di gioco.. a livello di skills probabilmente perderemmo anche contro le u20.. ma il problema principale è mentale.. io dico 🤷♂️
Strano, perché alla prova dei fatti la nostra U20 contro le altre si difende molto bene… facciamo giocare i bocia al 6N maggiore?
Forse nn te ne sei accorto ma è quel che sta succedendo.. giocatori appena usciti dalla u20 con una manciata di partite nei pro..
Non sono d’accordo con la teoria che la nuova generazione é peggio della precedente. O meglio, andrebbe fatto un discorso piú approfondito. Nella Nazionale attuale molti giocatori hanno ottenuto in Under 20 risultati migliori della generazione precedente, che per un motivo o per l’altro non sono riusciti a riottenere in maggiore.
A mio parere l’attuale generazione rispetto a quella precedente é meglio in assoluto e in media, ma mancano fuoriclasse sopra la media ed é peggio relativamente alle altre 5 nazioni.
La penso esattamente come te… e aggiungo che le altre 5 non sono mai state così forti tutte insieme nella storia e quindi in confronto con loro non vale come quelle di 10-15 anni fa. Tornando sulla mentalità vincente sinceramente mi fa ridere, perché fine anni 90 abbiamo mai avuto strisce vincenti di rilievo? Avevamo la mentalità vincente? Ma quando mai… avevamo la fame di chi vuole dimostrare qualcosa, di provare a giocarsela alla pari, la voglia di provare a dominare il diretto avversario anche se di livello superiore… ci manca quella fame lì, quella che ho visto negli uruguaiani in campo a Parma contro di noi, quella dovrebbe essere la lezione da portare a casa da quella partita!
Pienamente d’accordo con voi. Aggiungo, quanto alla partita con l’Uruguay, che è francamente assurdo pensare che una squadra di URC+svariati di top 14 e Premier, fatichi a vincere con una squadra nemmeno per intero di pro d2. Manca la testa, e non solo dei giocatori, a mio parere.
A scuola dicevano suo figlio è intelligente ma non si applica,e i genitori si consolavano un po pensando che quell’asino di figlio fosse invece un genio ribelle,e su a insistere con gli studi,anziché mandarlo a lavorare..
…dopodichè è diventato dottore e professore o dirigente, e via così, sempre più in basso… e quelli che nel frattempo avevano voglia di lavorare ed hanno messo su l’attività devono scappellarsi alle riunioni genitori-insegnanti e svenarsi per pagargli lo stipendio… fotografia di ordinaria mediocrità nazionale…
Pensavo che Mauro dicesse “non mi ascoltano, gli dico sempre e invece….” a parte questo come gran giocatore lo ricordano anche a Parigi.
…poche ciance! Il livello del rugby italiano, comparato ovviamente alle altre Nazioni, è all’incirca lo stesso di parecchi decenni fa. Giusto per fare un esempio dei tanti, negli ultimi anni l’Italia è riuscita secondo voi a “produrre” 4-5 giocatori di alto livello assoluto? E dico 4 o 5, che sarebbe come dire pressoché nulla per il livello di cui molti parlano. Ebbene io ne vedo uno solo che la momento appare sicuro ed è Paolo Garbisi. Anche Minozzi appare al momento tutto da verificare anche a causa degli infortuni e sugli altri mi pare si possa parlare di pochissimi elementi che sono in grado di giocare nei tornei maggiori inglese e francese ma da comprimari. Si parla molto ma del nulla. Anch’io diversi anni fa pensavo vi fosse un miglioramento in corso ma la cosa si è rivelata completamente illusoria. E’ un po’ come se nella pallavolo la Gran Bretagna puntasse ad arrivare sul podio alle Olimpiadi.
Parlare di miglioramenti è avere il vero dono della fede,dopo l’ultima partita con l’Uruguay non mi aspettavo facessero autodafè ma non sembra li abbia turbati,che dietro le aspirazioni ci sia un ventennio di lavoro inconcludente è palese,c’è una bella intervista di Orquera su YOUTUBE dove spiega che prendendo randellate in celtic possono solo imparare a assorbire botte.Più sono quelli che andranno all’estero meglio sarà per la nazionale,e non solo in top team.
Ma no, teniamoli alla Benetton o alle Zebre, dove al massimo possono fare i rimpiazzi di quelli che poi verranno equiparati! Teniamoli qui, a crescere, sotto l’egida della FIR, a rappresentare il vero rugby italiano, la scuola tricolore, con “l’alto livello URC”!! Che pena…
La generazione attuale è certamente più scarsa di quella di 10 anni fa, e ancora di più di quella di 20. L’unità di misura è sempre il confronto con l’estero. Se un giocatore è forte, i campionati ricchi lo chiamano a giocare da loro, come fanno con gli argentini, i sudafricani, i figiani, ma anche con i georgiani…
Quanti sono gli italiani oggi sufficientemente forti da poter competere in Premiership o nel Top14? Arriviamo a mezza nazionale? Non credo.
Invece la generazione dell’Italia 2007-2013 aveva Bergamirco sulle due sponde di Parigi, Bergamauro allo stade, Bortolami (capitano) al Gloucester, Masi tra Parigi e Inghilterra, Lo Cicero al Racing, Castro al Leicester, Parisse allo stade francais, Festuccia al racing, Canale al Clermont, Orquera al Brive….E non era questione di crescita età o altro, Parisse giocava titolare a 20 anni, come d’altra parte fa Garbisi oggi a 21. Quando uno è forte, lo fanno giocare.
…infatti avevo scritto: “…all’incirca stesso livello di parecchi anni fa…”. L’epoca dei Berga e C. potremmo dire che è stata quella meno peggio di tutte ed anche allora i giocatori di nostra formazione che che erano pezzi importanti per il loro club francese o inglese di livello assoluto si contavano sulle dita di una mano ed è un numero bassissimo e ampiamente insufficiente per pensare di poter competere a livello delle grandi Nazionali, ne occorrerebbero almeno quattro volte tanto, anche considerando i continui infortuni e problemi vari. Se un movimento non produce non puo’ pensare di stare ad altissimo livello solo equiparando o anche con oriundi, se invece produci puoi magari pensare proficuamente di integrare.
“La nostra fortuna è quella di essere cresciuti a stretto contatto con i migliori all’estero. La Federazione Italiana solo di recente ha permesso ai suoi migliori giovani di andare oltre i suoi confini, è stato perso molto tempo”
E’ una diatriba che va avanti da molto tempo: Munari ha predicato per anni che campioni di livello internazionale di potevano creare in casa sostenendo i club, qui Bergamauro (con sottofondo di coro di molti noi tifosi) implicitamente afferma invece che l’esperienza nei migliori campionati li ha portati a quei livelli.
La verità probabilmente sta in mezzo: i campioni degli anni Novanta si completarono all’estero, ma solo dopo che quei club francesi ed inglesi li avevano scelti per come i propri club di origine li avevano fatti crescere.
Dai, quelli bravi hanno fatto il salto di qualità all estero, poco da fare!
Lasciamo andare fuori i ragazzi forti così completano la loro formazione e giocano tutti i WE in campionati veri, altro che URC
Fortuna che qualcun’altro lo dice, quando vedo “URC” e “alto livello” nella stessa frase, mi viene l’orticaria…basta vedere anche solo spezzoni di partite di Top14 o Premiership per capire che quello è un alto livello e non l’URC.
La spiegazione è nella foto in parte…quei due lì erano “world class”, il pack dell’Italia era tra i + forti in circolazione ma per la mancanza di mediani all’altezza e di un calciatore decente abbiamo raccolto meno di quello che si è seminato. Poi ora il NH è in stato di grazie e se la gioca con quelle del Sud, qndi per noi nn c’è trippa x gatti. Peccato!
@redazione
La foto che avete scelto è stupenda. Parisse che sembra stia facendo un break…e Mauro a supporto. Cioè l’intelligenza rugbistica. Quella che ha permesso ai campioni di segnare molte mete apparentemente “facili”, per quelli senza visione di gioco. Grazie.
C’è anche una sana e palpabile ignoranza nella foto…
Come dicevo nell’articolo sulle convocazioni della Emergenti, i nostri migliori giocatori sono quelli che hanno voluto le squadre inglesi e francesi… c’è un motivo se li hanno presi con loro. Chissà come mai di tanti altri “100% italiani di formazione italiana” (mi fa troppo ridere questa cosa 😂) nessuno ha mai chiesto nulla. Nessuno chiede di Fischetti, Lucchesi, Lamaro, Cannone, ma nemmeno di Lamaro…
Mi sono ripetuto, scusate
Io credo che Fischetti, Lamaro, Lucchesi e qualcun altro un posticino in Top14 o Premiership lo troverebbero, magari non nelle squadre di vertice e magari non nel 15 titolare, come d’altronde succede a Minozzi
western-province, sinceramente? Penso di no. Hanno un livello troppo basso e il paragone con Minozzi non regge, in quanto fino a prima del Covid aveva dimostrato doti superiori alla media e rientrava quasi sempre tra i titolari dei Wasps, guadagnando anche la finale di Premiership nel 2019, poi persa contro Exeter. Però il talento non comune ce l’ha, sta solo passando un periodo di cattiva condizione, a mio parere.
Mi correggo…la finale era quella del 2019-2020…comunque cambia poco, Minozzi fu titolare in quell’occasione. Non da poco, contando che persero di soli 6 punti.
A tutto quello che già è stato detto, aggiungerei una preoccupante involuzione di certi giocatori…il primo nome che mi viene in mente è Carlo Canna, ma citerei anche Mattia Bellini, che fino ad inizio 2020 in realtà prometteva benissimo e fece una buona uscita anche in autunno contro la Scozia (una delle ultime partite di Minozzi prima dello stop di un anno, l’ultima di Jake Polledri), salvo poi non riuscire più a toccare un pallone nelle (poche) partite giocate tra Covid e non si sa che cosa.
Sinceramente mi pare un articolo che vuol creare polemica..è indubbio che la qualità dei giocatori si sia abbassata però i risultati non arrivavano nemmeno negli anni in cui giocava Bergamasco e nemmeno oggi quindi c’è poco da dire che l’allenatore deve mettere nella testa dei giocatori la mentalità vincente..le armi che abbiamo sono quello che sono e più di così a mio parere non si può fare