Italia, con Marius Goosen nelle pieghe di un’insoddisfacente Italia-Argentina

Il membro dello staff tecnico azzurro fornisce ulteriore dettagli sulla partita di sabato scorso

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Pivez 15 Novembre 2021, 17:54

    “ci è sembrata più alla nostra portata, ma che così non è stata”…. eh già, meglio volare bassi!

  2. bangkok 15 Novembre 2021, 18:55

    Nei giorni scorsi ho letto commenti di tifosi e( purtroppo) addetti ai lavori che erano rimasti delusi non solo dal gioco espresso dalla nostra Nazionale ma anche proprio perché alla vittoria in qualche modo ci credevano…..
    Sono rimasto basito perché era letteralmente IMPOSSIBILE che potessimo vincere: una Nazionale che arriva da una striscia impressionante di sole sconfitte, che ha cambiato 3 ct (senza contare COME e PERCHÉ li ha cambiati), che non ha giocato nemmeno un testmatch estivo, che si porta dietro lacune tecnico tattiche enormi……..e c’era gente che pensava di vincere contro una squadra che anche se perdente nelle ultime due apparizioni (contro chi lo sappiamo benissimo) ha una struttura di gioco e di gruppo/staff che ci è superiore in tutto.

    Ecco, poi leggo le dichiarazioni di Goosen e capisco che al peggio non c’è mai fine

  3. LiukMarc 15 Novembre 2021, 19:18

    “Io ci aggiungo inoltre che abbiamo sentito un po’ la pressione di una partita che ci è sembrata più alla nostra portata, ma che così non è stata”.
    Sta cosa che se non siamo ultrasfavoriti e battuti in partenza per manifesta inferiorità (non che coi Pumas fossimo nel reale scenario di giocarcela, diciamocelo) sentiamo di più la pressione è davvero un brutto problema. Scarsa attitudine a vincere, scarsa capacità di lottare e performare sotto pressione, scarsa fiducia nei propri mezzi (e nei compagni, mi viene da aggiungere), non so, ditemi voi.
    Sarei curioso di capire se e cosa si sia mai fatto per migliorare almeno un po’ da questo punto di vista.

    • Louie 15 Novembre 2021, 19:21

      Si sente l’eco lontana di Mallett e della sua sentenza sugli italiani ed il rugby…😂

      • LiukMarc 15 Novembre 2021, 19:46

        Un vecchio compagno di allenamenti quando viene fuori il riferimento a Mallet dice sempre “forse dovremo mostrare ai nostri una carbonara con la panna o un calzino bianco nel sandalo, magari cosi si compattano ed esce la rabbia/garra” 🙂

    • aries 15 Novembre 2021, 20:44

      Per me che non capisco un … questo è il problema più evidente e clamorosamente trascurato…

    • TheTexanProp 15 Novembre 2021, 21:56

      È il problema principale che non si puo risolvere continuando a giocare perennemente con i grandi per motivi di soldi IMHO. Gli stimoli cognitivi mancano, parti già con il piede sbagliato e alla prima pressione reale (vedi Argentina ma ci sono una miriade di esempi) non riusciamo a far nulla e sbagliamo anche i passaggi piu semplici. Quando non abbiamo molte pressioni da quel lato (vedi AB) riusciamo invece a fare qualcosa di meglio sebbene rimaniamo nel pantano della mediocrità.
      Certo, puoi mettere uno psicoterapeuta per giocatore a fare training cognitivo ogni settimana ma non riesci ad arrivare a stimolare il cervello come si deve parlando. Devi legare l’aspetto cognitivo alla pratica perciò devi vincere piu volte rispetto a perdere. Dato che perdiamo da ormai 5 anni le partite che contano, ci sono per me due opzioni: o cominciamo a vincere dal nulla ora e da li comincia la ripresa mentale OPPURE devi abbandonare il livello che non ti compete (sebbene ci devi rimettere una tonellata di soldi) puntando sulla ricostruzione di un movimento basato su una mentalità vincente o combattiva per questo sport.
      Non abbiamo imparato nulla a giocare con i grandi (grazie Dondi/Gavazzi), non abbiamo migliorato le skills di base (i nostri giocatori sono scarsi quando paragonati a quelli del top 10 internazionale), e ora manca pure la mentalità giusta: sono troppi fattori, veramente troppi, da migliorare nel breve. È piu semplice se lo fai in un altro livello.

      • LiukMarc 15 Novembre 2021, 22:00

        Tutto giusto, e come dici “sono troppe cose” (anche nel medio periodo). Ma è un po’ quello che diciamo alla fine di ogni convocazione. Sono giocatori che vengono da due delle squadre meno performanti (in media, poi Treviso ci ha dato anche qualche bella soddisfazione) e meno vincenti del continente, ovvio che non possono accendere la luce in una nazionale che prende più sberle che altro. Spero tanto che U18 e U20 possano iniziare a costruire una mentalità diversa, che dia qualche speranza e voglia a questi ragazzi di indossare la maglia azzurra, lottare per essa e non sentirsi sconfitti in partenza con nessuno.

  4. Louie 15 Novembre 2021, 19:18

    Io sono uno di quelli che pensava di poter competere e addirittura,con un po’di buona sorte e giocandosela punto a punto,di poterla vincere.E non ho cambiato idea,anzi.La prestazione fatta contro gli AB ha prodotto il solito dramma,tutti appagati (specie i giocatori) per l’impresa fatta, complimenti, applausi entusiasmo e sette giorni dopo il solito calo della tensione,la solita italietta sparagnina che va a contatto con gli occhi chiusi e la smorfia di dolore già dipinta in viso e tutto il repertorio che ben conosciamo.
    Cosa dovremmo fare? Continuare a sviluppare la disciplina olimpica del Sollevamento Polemiche e gufare contro i nostri o provare a crederci e sostenere il nostro amato gruppo di perdenti? 😉

    • geo 16 Novembre 2021, 08:38

      Ciao il problema è che pensavi potessimo giocarcela. Sulla base di cosa? Abbiamo fatto 20 minuti buoni con gli AB che giocavano con il freno a mano per non farsi male, poi hanno cambiato marcia e si è visto. Se non capiamo che siamo Tier 2 e iniziamo a ragionare in tal senso non cambieremo mai. Io sono andato alla partita per vedere dei giocatori di altissimo livello (gli argentini) e vedere chi dei nostri se la cavava, pochi tra l’altro. Tifo Italia ma non mi aspetto cose che non sono alla loro portata. tutto qui.

  5. rugbytheo 15 Novembre 2021, 19:24

    alla fine della partita è stato tributato un giro di campo di applausi agli azzurri , il sostegno c’è sempre anzì ma dire che attualmente non siamo all’altezza dell’argentina è solo realtà- bastì solo dire che goosen si deve occupare sia di attacco che difesa. quante nazionali al mondo hanno un parco tecnico così ridotto?

  6. mistral 15 Novembre 2021, 19:52

    “9 falli concessi ai sudamericani, 16 invece agli ocenani”… ocenani???… pensa tu se invece erano gli ocegiganti!… correggere le bozze prima di pubblicare no, eh?… 🙂

  7. LiukMarc 15 Novembre 2021, 21:55

    Comunque leggendo Battaggia emergono altre dichiarazioni (o pezzi di tali) abbastanza preoccupanti, del tipo che l’unico modo che abbiamo per dominare il contatto è raddoppiare il placcaggio (ergo, uno contro uno fisicamente non teniamo). Non proprio il massimo per dei giocatori di rugby. Che si accompagna a quanto dice riguardo il fatto che sono serviti 4 giorni per recuperare dopo gli AB.
    Riporto infine un virgolettato sulla tenuta mentale: “Con gli All Blacks sai più o meno come andrà, così se hai da provare qualcosa lo fai senza problemi perché senti che se anche andrà male, non cambierà nulla. Se invece giochi con Argentina o Scozia, piuttosto che prendere una decisione preferisci tenerti la palla perché sai che un errore può influire col risultato. Come si rompe questo meccanismo? Vincendo. E se non vinci? Con le sicurezze mentali che costruisci in allenamento”. A me spiace molto, davvero, ma sono abbastanza senza parole. Però almeno queste cose (finalmente) le si dice belle chiare. Sarei curioso di sentire giocatori e Fir a proposito.

  8. mikefava 16 Novembre 2021, 01:25

    Ma perché uno non dovrebbe credere di poter vincere? Per cosa si scende in campo? Leggo continui commenti sulla poca abitudine alla vittoria, sulla mentalità…e poi, sempre gli stessi, “eh ma veramente credevano di poter vincere? E’ gravissimo”. Ma allora devono crederci o no? ‘Sti poveri ragazzi cosa dovrebbero fare? Io penso che essere un rugbista in nazionale italiana sia davvero difficile mentalmente, perché vuoi o non vuoi, sei la persona più sotto pressione in assoluto: per dover dimostrare di meritare il Tier 1, per non dover essere sempre assaliti da commenti e giudizi negativi, per essere ritenuti sempre troppo poco. Alla fine, tutte le altre nazionali se la giocano, chi nel Tier 1, chi nel Tier 2 e ci si aspetta molto dalle Tier 1 e poco dalle Tier 2. L’Italia è nella condizione in cui non se la può giocare, perché le armi non sono pari con quelle dei suoi avversari. Ecco perché io sosterrò sempre i giocatori, sempre. E penso anche che nessuno degli allenatori che abbiamo avuto non fosse competente, ma si sono trovati ad affrontare qualcosa più grande di loro…io penso che potresti dare in gestione la squadra italiana anche ad Eddie Jones o a Fabien Galthié ma non cambierebbero sostanzialmente le cose.

    • Matt Bry 16 Novembre 2021, 09:38

      Vi state concentrando su problemi sbagliati. Quando son arrivati dall’irlanda all’Italia da ragazzino qui avevo performance e una strength and conditioning dominante. Le forze relative ed i parametri di gente professionista sono allenate malissimo in Italia. Ho vissuto di rendita per un anno. La cosa che dovrebbe chiedere giornalisti è: “perché sull’uno contro uno non siamo performanti? Perché dobbiamo raddoppiare se vogliamo un punto d’incontro efficace e dominante? Perché dopo gli all Blacks ci sono voluti 5 giorni di tempo per recuperare atleticamente e rincominciare a fare contact? Questione di risorse? Questione di approccio atletico? Io ricordo quando beccavamo squadre inglesi o francesi. Si rimaneva in partita fino al 50esimo poi non avevano più benzina nel motore e diventava massacro. Poi sicuro la testa ne risente. Perdere aiuta a perdere, vincere aiuta a vincere quello è verissimo. Ma se sono 15 anni in Italia e ho sentito 10 CT sempre sempre parlare di non ce la facciamo atleticamente allora bisogna farsi domande giuste.

      • Totalmente incompetente 16 Novembre 2021, 11:01

        Davvero interessante, Matt. La tua è esperienza vera sul campo e, se capisco bene, si riferisce a un decennio fa o poco più. Sicuramente quanto riporti era vero per i nostri fino a quattro/cinque anni fa e lo si vedeva chiaramete pure nelle franchigie.
        Ora però la mia impressione è che il gap fisico (nel senso della tenuta atletica) si sia attenuato (forse l’azione combinata del sistema, tra O’Shea, Aboud, a Crowley e Bradley?) e, tra franchigie e U20, non mi pare di oseervare cali atletici tali da fare la differenza.
        Quello che mi sembra non mutato sono mancanze tattico/tecniche individuali e collettive:
        – gioco aereo in attacco e in difesa;
        – gestione del breakdown, sia a livello individuale che collettivo (pessime presentazioni del pallone e arrivo in ritardo e scomposto dei sostegni sono purtroppo una costante).
        – scarsa tecnica nel “portare “il pallone a contatto
        Se a questo aggiungiamo la perdita delle certezze nelle fasi statiche, alla fine otteniamo una situazione in cui il mantenimento del possesso è difficilissimo e di pessima qualità e drena energie peggio della difesa.
        Contro squadre di livello alto, tutto questo porta ad esaurire le energie senza aver portato alcun macinato e ai punteggi che osserviamo costantemente.
        Contro squadre di livello inferiore (vedi Spagna e Uruguay con la A) le mancanze di cui sopra si manifestano ugualmente, ma senza incidere gravemente sul risultato, perchè (diversamente da qualche anno fa), i giocatori italiani sono atleticamente più performanti

  9. Parvus 16 Novembre 2021, 08:42

    eppure da un’altra parte nel cuore degli Azzurri c’è voglia di ripartire e rifarsi, per chiudere al meglio questo novembre 2021 con la sfida contro l’Uruguay a Parma.
    per chiudere al meglio??? il nostro meglio è battere l’uruguay??? ai ai ai siamo messi male, molto male…!!!

    • mikefava 16 Novembre 2021, 15:05

      Allora magari perdiamo anche contro l’Uruguay, cossa disito, eh, Parvus?

      • Parvus 16 Novembre 2021, 17:10

        ciao maik, no vecio, par mi vinsemo.
        no dai.. penso si possa vincere e spero anche bene! mi auguro che si possa far bene, visto che steyn ha fatto una bella prova con la A.
        mi dispiace per riccioni, quello si!
        poi io vedrei bene steyn in seconda, per renderla più granitica, perché non ho visto gran bene cannone senior…, anche perché se si mette a far sportellate con quee do bestie de lavanini e kremer di gha da aver boresso!!!! cannone dovrebbe diventare più duttile e non pensare solo a far sportellate! sarebbe importante che imparasse un pò di tecnica da ruzza…

        • mikefava 16 Novembre 2021, 23:51

          Dovrebbero fare uno scambio equo Cannone e Ruzza: più potenza per Federico, più tecnica per Niccolò. Comunque Ruzza è anche meglio come ballcarrier, perché è vero che magari sfonda meno ma no xe fàssie butarlo basso. Io Steyn in seconda non l’ho mai visto giocare ma non penso avrebbe problemi, anche Negri si potrebbe spostare in seconda, ci giocava da ragazzino. Ruzza da provare magari in terza. In effetti di questi cambi non ne facciamo quasi mai noi, però potrebbero essere inaspettatamente produttivi. Riccioni perdita enorme.

  10. TommyHowlett 16 Novembre 2021, 08:48

    La domanda è: da lunedì prossimo fino al 6N, in che modo i nostri ragazzi riusciranno ad aggiustare almeno una parte dei tanti, troppi difetti evidenziati? Posso immaginare che ci saranno continui contatti tra lo staff della nazionale e le due squadre pro, ci sarà più di qualche raduno, così come si vedrà Crowley abbastanza spesso alle partite di Top10, anche se, visto il livello infimo derby di venerdì scorso, non credo gli porterà qualcosa di utile per la causa della nazionale. La crescita del nostro rendimento in campo passa inevitabilmente attraverso un cambio di mentalità nelle franchigie, che fino ad ora non c’è stato. Sperem ben

  11. Atley73 16 Novembre 2021, 09:56

    Riposto qui alcune mie riflessioni sul tema della competitività della nostra nazionale…sperando di stimolare il confronto 😉
    Ho guardato la partita e ho visto – come tutti – i gradi difetti di questa nazionale di sbarbati (detto con ironia). A differenza della stragrande maggioranza dei commentatori di questo forum, però, non mi lamenterò delle skills o degli allenatori o di quanto sia più forte tizio rispetto a Caio perchè alla fine, la differenza tecnica ci sarà pure, ma onestamente non mi pare il problema di questa nazionale.
    Non mi dilungo, quindi, in analisi che non saprei nemmeno compiere, ma faccio dei paragoni.
    Nel weekend ho avuto modo di guardare anche altre partite (Irlanda e Galles su tutte ) e quello che è balzato ai miei occhi è che, la vera differenza tra noi è loro (come dico da tempo), sono la resilienza (la capacità di rialzarsi dopo la meta avversaria o la giocata sbagliata) e l’acume tattico.
    Non entro nel merito delle skills personali degli altri, certamente migliori di quelle di molti nostri giocatori, ma io vedo proprio un abisso nella mentalità e nell’intelligenza dei giocatori.
    Il Galles è stato messo alle corde dalle Fiji anche quando questi erano in 13 in campo! Ma non ha mollato. Giocate sbagliate, palloni andati per le terre, calci sbagliati, panico ad ogni azione avversaria… in poche parole, giocavano male, esattamente come noi! Ma non hanno mai perso la sicurezza di poter vincere, e l’hanno fatto (anche con l’aiuto dell’arbitro).
    L’Irlanda, che ha mostrato un acume tattico di tutta la squadra fuori dal comune, ha dimostrato che il rugby non è solo autoscontri: questi sanno variare il gioco, individuando e colpendo in modo chirurgico i punti deboli degli avversari (a mio avviso superiori)!
    E del resto anche l’Argentina… sul 16 a 24 con la possibilità per noi di andare a – 5 con Ledesma e company che stavano esaurendo le unghie da mangiare, non ha mollato…! Noi, fallito il tentativo di avvicinamento, abbiamo smesso di lottare uniti!
    Loro ci hanno fatto la meta del +15 (mi pare) e da li la partita è finita, cosa che ci era accaduta (in termini diversi) anche con la NZ e cosa che non è accaduta al Galles, per esempio.
    Insomma, sono convinto che con la vera cazzimma (quella dei Perugini, dei Castro, dei Bergamasco ecc), all’Argentina gli avremmo potuto far vedere i sorci verdi fino all’80esimo nonostante la differente caratura (e un pò di sorcetti in più, con quell’atteggiamento mentale, li avremmo fatti vedere anche alla NZ) e invece no!
    L’unico (o uno dei pochi) che non ha mai mollato è Ione, che al 78° ha fatto il solito placcaggio devastante: Ioane è fortissimo, ma la differenza tra lui e il resto della squadra la fa, all’80%, l’atteggiamento mentale del vincente che ha lui, e hanno certamente anche Garbisi e Minozzi.
    Ultima nota, in risposta a chi mi aveva strigliato per aver detto che Padovani a livello internazionale non mi aveva mai convinto… confermo la mia opinione: il ragazzo può star bene in top 10 e meglio di lui sempre
    e comunque ci starebbe Bruno, uno con il killer instinct e la tenacia che manca a questa nazionale.
    Quanto a Morisi, invece, magari meno in forma di alcuni compagni di squadra con 10 anni in meno, ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei pochi 3/4 italiani con muscoli e fosforo (Zanon bye bye).
    Concludo dicendo che, o lo staff della nazionale riesce ad inculcare nei ragazzi lo spirito di lotta e sacrificio che serve per svoltare, oppure resteremo sempre una tier 1,5.

    • mikefava 16 Novembre 2021, 15:21

      Per quanto io sia uno che ti ha strigliato perché penso che il tuo giudizio su Padovani sia ingeneroso…per il resto mi trovo completamente d’accordo con te. Non è che le altre nazionali non facciano errori…l’Irlanda ha fatto una cretinata grande come una casa, per usare un eufemismo, sulla meta di Codie Taylor, lasciando un’autostrada libera ai giocatori neozelandesi, un buco degno dell’Italia peggiore. Eppure poi hanno vinto. Però è pur vero che noi un Tadhg Beirne non lo abbiamo, un Caelan Doris non lo abbiamo, uno Hugo Keenan non lo abbiamo, un Peter O’Mahony, un Tadhg Furlong.
      Concordo anche su Morisi…e c’è chi dice che sia finito. A me non sembra proprio. E che dire di Ioane…e c’è pure chi ha il coraggio di criticarlo. Se si fanno male lui o Varney per noi sono dolori grossi. Già l’assenza di Riccioni si farà sentire…ma la soluzione per me potrebbe essere Nemer pilone destro.

      • Atley73 16 Novembre 2021, 17:21

        Ciao mikefava, certo, i nostri migliori migliori giocatori non sono quasi mai a livello dei top players delle home nations, ma non sono nemmeno disposto a credere che nella nostra nazionale giochino i peggiori brocchi d’Europa. Del resto quest’anno, ridendo e scherzando, i 6/15esimi della squadra sono composti da giocatori che militano nei migliori team d’Europa e gli altri sono i migliori delle franchigie….
        Anni fa avevo sentito raccontare che il Sud Africa o l’Inghilterra, per preparare un mondiale aveva fatto fare ai giocatori una ritiro con l’esercito, sottoponendoli a esercitazioni massacranti dal punto di vista psicologico… io non so se abbia senso arrivare a tanto (trovai l’escamotage ridicolo), ma di certo, più che le gite in Cadore sarebbe il caso di fare raduni formativi sotto il profilo psicologico.
        La mia idea è che troppo spesso, dopo aver fatto una buona oretta di rugby intenso, vedendo punteggi quasi soddisfacenti, ai nostri salga una sorta di autocompiacimento e infatti da lì in poi i passivi aumentano a dismisura. Proprio per questo, proprio per il fatto che la differenza tra noi e gli altri emerge solo negli ultimi 20 minuti (e non più per motivi fisici… io a questo non sono più disposto a credere), penso che il grosso del gap sia mentale…

        • mikefava 16 Novembre 2021, 19:16

          Ecco, non capisco quando parlate di autocompiacimento…ma autocompiacimento de che? Oppure di sufficienza, arroganza…ma come può essere arrogante uno che subisce per tutta la partita? Comunque certo, ovvio che non abbiamo i più brocchi d’Europa, altrimenti i Saracens non si sarebbero presi Riccioni, Montpellier non avrebbe preso Garbisi e i Wasps non avrebbero preso Minozzi…certo che però devono cominciare a macinare come quegl’altri.

  12. Mr Ian 16 Novembre 2021, 10:07

    Il contatto è tutto dissero i giapponesi dopo due scalpi pesanti ai mondiali…
    Non è più facile ammettere che la nostra nazionale ha una cilindrata diversa rispetto alle tier 1? Non c è un modo per uscire da questo circolo vizioso senza perdere la faccia? Ho solo io l’ impressione che tanti veterani ripetono il manta “ai miei tempi ecc ecc “…pesante rappresentare la Italia del rugby

    • LiukMarc 16 Novembre 2021, 10:26

      Credo sarebbe un discorso lunghissimo, ma per me (sottolineo) ci sono tre livelli: la cilindrata (più bassa di ogni altra Tier 1, senza dubbio, da valutare rispetto al Giappone, con le Fiji dipende dalla loro disciplina); la garra/voglia/combattività, che spesso ci manca o esauriamo in fretta; la capacità di esecuzione (anche con cilindrata inferiore). La testa per la prima cosa può far poco o nulla, se non darti lo stimolo per migliorare e provare ad aumentare la tua cilindrata. Ma per le altre due direi che è fondamentale, no? E la nostra testa è (come ammette nemmeno tanto tra le righe Goosen) molto, troppo debole per uno sport dove serve lottare più che in altri.
      E a me spiace davvero tanto capire o percepire che i nostri o entrano in campo senza nulla da perdere (e quindi ci provano al 100% pur durando 50-60 minuti), o sentono una pressione che li porta, di fatto appena le cose non girano al meglio, a non performare nemmeno come potrebbero/saprebbero, e magari finire per mollare le redini prima della fine.
      Sulla ricetta per risolvere, ho poche idee e tanti dubbi (e non sta a noi tifosi farlo, credo), ma sarei curioso di sentire gli addetti ai lavori cosa ne pensano.

      • Totalmente incompetente 16 Novembre 2021, 11:23

        LiukMarc,
        1) La cilindrata sta forse aumentando a partire dalle U20;
        2) la combattività sembra esserci ancora nelle U20 e avrei tanto voluto vederla nella A, ma ha latitato clamorosamente nelle due occasioni in cui l’abbiamo vista;
        3) La capacità di esecuzione, anche questa sta forse aumentando a partire dalle U20 (si vedono delle fasi di gioco ben organizzate e ben eseguite sia in difesa che in attacco) e speriamo arrivi ad incidere nelle squadre successive

        Ora, i punti 1 e 3 sono comunque lontanissimi dalle squadre buone ed il miglioramento si intravvede solo perchè partivamo da un livello di formazione davvero molto basso (cosa resa evidente dalla differenza che fanno i giocatori, anche “average”, che militano nelle nostre squadre e che non siano di formazione italiana).
        Il punto 2, ossia la mancanza di combattività: se per la Nazionale maggiore può essere spiegata con l’abitudine a perdere e l’ioggettiva ed impervia difficoltà delle partite che ogni volta deve affrontare, quello che abbiamo visto con la A per me è un mistero. Veramente.
        Ora, capisco pure il realismo di professionisti (giocatori e allenatori), ma non capisco come si incastri con la famosa necessità di “saper tenere l’intensità per gli ottanta minuti”: se non alleni questo ogni singola volta, quali che siano le tue capacità tecniche e gli avversari, sembra difficile che poi questa capacità si materializzi in partite difficili, o meglio impossibili, visto che la stragrande maggioranza delle volte affronti squadre che ti sono nettamente superiori.
        Il fatto che per una sequenza di partite si abbia avversari per una volta alla portata e non si cerchi di fare l’impossibile, in termini di voglia, di giocare per superare i nostri stessi limiti … non si spiega! Oltretutto da parte di giocatori che in teoria dovrebbero far di tutto per mostrare di poter alzare l’asticella.
        Dobbiamo quindi immaginare che Il corollario di questo sia che la competizione interna è davvero scarsa…

        • LiukMarc 16 Novembre 2021, 11:51

          Ciao Totalmente_incompetente (cosa che non mi pare, almeno detto da un altro incompetente 🙂 ). Sono molto d’accordo in particolare con le ultime righe sulla Nazionale A (per una volta che hai l’occasione davvero di fare la partita come vuoi, mi è sembrata davvero un’occasione sprecata – anche per mettere reali dubbi a Crowley) e sulla competizione, anche se credo si stia cercando di costruirla, e questo sta molto anche ai giocatori (che non si devono accontentare del compitino o pensare basti per stare in nazionale).
          Sulla mancanza di combattività, mi spiace, ma l’abitudine a perdere può essere una scusante fino ad un certo punto per me. La combattività è un pezzo fondamentale di questo sport (l’avevamo di più 10-15 anni fa, e perdevamo uguale). Poi indossi la maglia della tua nazionale, cavolo, dovresti voler vendere carissima la pelle e far vedere i sorci verdi comunque, che di fronte tu abbia gli AB, il Sudafrica o il Giappone.
          Sarò curioso di vedere l’Uruguay sabato, visto che anche loro (come accade con noi e le Tier 1) partono battuti sulla carta.
          Comunque sono tutte cose per cui serve tempo (che abbiamo clamorosamente perso per oltre un decennio), ne sono consapevole, e parte dal lavoro dei club (la Scozia ha iniziato a migliorare anche quando Edimburgo e Glasgow hanno iniziato a migliorare ad alto livello) e dell’U20, dove sembra esserci comunque una “voglia” che in maggiore o A ancora non si vedono, nonostante l’avversario.

          • Totalmente incompetente 16 Novembre 2021, 12:16

            D’accordo in tutto.
            Mi viene solo da aggiungere che i risultati parzialmente migliori dell’Italia di qualche anno fa (ossia sconfitte con minor margine e quindi più voglia di lottare) fossero frutto di:
            -primo entusiasmo nell’essere nel 6 nazioni;
            – diverso livello delle altre squadre del torneo, le quali negli ultimi anni sono arrivate tutte, compresa la Scozia, a battersela e a battere quelle dell’emisfero sud.

  13. Parvus 16 Novembre 2021, 11:17

    io spero solo che la nazionale A serva veramente, e che l’ascensore che sale sia “vero” quanto quello che scende, e visto cosa gli è sucesso a cannone con l’argentina…, meglio farli fare un giro in A, come ha poi fatto steyn, o come hanno fatto giovanotti dalle belle speranze come pettinelli.
    vorrei però vedere izekor ad un raduno con la maggiore, questo si.

  14. Mich 16 Novembre 2021, 12:13

    Credo che in nazionale, così come nelle franchigie, i giocatori debbano trovare un laboratorio nel quale mettere insieme competenze tecniche, tattiche e preparazione fisica già acquisite o, al massimo, da portare al top. Non è pensabile che ad alto livello si debba lavorare per portare un placcaggio efficace, eseguire un passaggio preciso, portare a terra una rimessa, costruire una maul. Che poi la caratura dell’avversario renda più o meno le cose facili, e da li determini il risultato finale, è logico; non si gioca contro il vuoto. Ma noi pensiamo di fare le paginette mentre gli altri scrivono poemi con terzine in versi endecasillabi. Se nelle analisi sulla performance di una squadra nazionale ci soffermiamo ancora su errori gestuali e deficit individuali, significa che questi siamo, e che ogni ulteriore previsione, in difetto di significative rivoluzioni nel medio e lungo termine (6-10 anni), sono prive di fondamento. La squadra che vincerà contro Uruguay non sarà diversa da quella che ha perso contro Argentina e AB. Sarà composta degli stessi uomini che saranno stati capaci di mettere in campo ciò che hanno, davanti a un avversario diverso. Oggi il nostro livello è tale da non far riporre speranze nella performance della vita e nel risultato d’eccezione, ma ci condanna a ciò che è più leggibile, ovvero a sconfitte più o meno onorevoli contro chi ci sta davanti, e a vittorie più o meno sofferte contro quelli che ci stanno dietro. Da sostenitore e appassionato so questo, e per ora va bene così. Pochi biasimi ai ragazzi, che fanno il loro lavoro. Posso solo augurarmi in una maggiore cultura del rugby nostrano che parta dal basso, perchè la nazionale non è una fucina, ma una rappresentativa.

  15. bis-steak 16 Novembre 2021, 12:52

    Ho letto tutti i commenti e tutti offrono un punto di vista molto interessante. Al di là della nostra condizione che francamente mi pare chiara (poca attitudine alla vittoria, scarso sacrificio, scarsissime skill individuali, tutto figlio di un sistema che costruisce poco e male, coach team scadenti e insufficienti per il livello tier 1, ecc) bisognerebbe intavolare una discussione seria su come far crescere i movimenti… in fondo il rugby continua ad essere il meno scalabile degli sport professionistici… chi è al vertice divide mal volentieri la torta, oltre ad avere di suo i migliori giocatori equipara i restanti migliori in circolazione, world rugby è ostaggio di questo sistema, gli arbitraggi sono succubi (perché se fai torti alle grandi federazioni scordati di arbitrare cose di livello in futuro) ed ecco fatto che tutto rimane immutato… poi noi sicuramente ci abbiamo messo del nostro con scelte scellerate, ma non dobbiamo dimenticare che negli anni 90 avevamo in pratica l’unico campionato professionistico in un mondo di dilettanti… quando poi tutti si sono adeguati sono finiti i nostri progressi!

  16. Matt Bry 16 Novembre 2021, 13:49

    Quello che dici è tutto vero. l’Italia ha degli evidenti limiti tecnici ed è inferiore alle migliori 10 e questo credo è un altro problema che dobbiamo affrontare. Anche se credo, mia opinione, non risolvibile ed è discorso davvero ampio. Però nello specifico, da queste due partite io concordo con Goosen ho visto un Italia poco brillante e poco lucida con i Pumas… Due Italia totalmente all’opposto. Finalmente dopo 15 anni di Italia ho visto giocarci il breackdown con gli all Blacks ed essere anche relativamente efficaci. Efficaci Sulla transizione attacco difesa, efficaci nei punti d’incontro con una difesa aggressiva uscendo fortissima e lasciando il canale allargato per il One to One. Siamo tornati ad un 1331 canonico stile Treviso E stetpiece Da LO di 2/3 fasi, buoni cambi di gioco. Anche il gioco al piede buono volto Ad ottenere il possesso su una scrambler D e con l’utilizzo del box kick sia di difesa che d’attacco. Exit strategies coraggiose. Insomma ho visto grande concentrazione. Poi arrivano i Pumas e tutto questo non esiste più: inefficaci, disordinati e molli. Allora mi chiedo perché? Tutto qui, secondo me è questa la domanda che dobbiamo porci. Perché questi alti e bassi? È solo una questione tecnico tattica? Vero siamo all’inizio di un percorso sia della nazionale che di tutto il movimento ma sembra leggendo l’intervista e vedendone della altre che lo staff tecnico abbia un idea e che ci dice che in settimana non sono riusciti ad allenarsi a dovere fino a giovedì… Questa cosa se vera è molto grave e preoccupante. Perché gli altri possono reggere fisicamente e mentalmente questi ritmi e noi evidentemente no? Abbiamo giocatori preparati psicofisicamente in magnerà adeguata per questo livello? Vi posso poi dire per esperienza diretta che quando arriva la stanchezza, dopo una qualsiasi performance, non è mai solo fisica. Fare una gara al top delle tue possibilità richiede uno sforzo muscolare e soprattutto nervoso. I muscoli, il cervello e quindi il sistema nervoso collaborano e si usurano allo stesso modo e questo può essere allenato, deve essere allenato. Infatti si parla sempre di più negli sport di combattimento e di forza che bisogna allenare il SNC ovvero sistema nervoso centrale. Il cervello ed il sistema nervoso in uno sport di contatto è il primo step di un gesto tecnico. Nel calcio o nel basket è diverso lo stress è più atletici e/o aerobica anaerobico. Nel rugby si combatte, si lotta lo stress e soprattutto nervoso, muscolare. Puoi essere anche il più fenomeno di tutti i fenomeni a skills, il Maradona del rugby ma devi essere preparato psicofisicamente alla guerra. Devi combattere e se non hai benzina per farlo sei finito, nel rugby come nel pugilato morirai sempre e dopo qualche minuto il cervello si spegne e addio anche alle tuo skills da Maradona. Io ho questa impressione guardando l’Italia ma magari mi sbaglio.

    • mikefava 16 Novembre 2021, 15:53

      Rimango impressionato dalle tue conoscenze tecniche ma è normale per uno che abbia calcato il campo da giocatore. Io da persona che non ha mai giocato, ma che segue il rugby comunque da vent’anni ormai, ho l’impressione è che l’Italia per mantenere uno standard alto come contro la Nuova Zelanda, debba dare tutto, altrimenti non ce la può fare….ma dando tutto, le energie presto si esauriscono. Ma comunque, abbiamo fatto tutta o quasi la partita in difesa e dunque al massimo puoi limitare i danni, ma non certo segnare mete…allo scorso Sei Nazioni abbiamo segnato una meta a partita, solo contro l’Inghilterra sono state due. Troppo impegnati a subire, per colpire.

    • LiukMarc 16 Novembre 2021, 16:21

      Non credo (per quanto valga il mio giudizio) che ti sbagli. Se si lotta (perchè è indubbio che lo si cerchi di fare) lo si fa “male”. Come dice anche @mikefava, si spendono energie fisiche e mentali nel difendersi o – come spesso accade – nel cercare di costruire qualcosa che però, vuoi per bravura avversaria vuoi per scarsa capacità nostra, non porta a soddisfazioni (punti e/o prestazioni convincenti da cui ripartire).
      Probabilmente ci si fa prendere dallo sconforto e si tende a “mollare” mentalmente (e quindi fisicamente) prima dell’80esimo, e se ne vedono i risultati. Ma come risolvi questa cosa? Considerando che con le Tier1 ci continueremo a giocare e quindi a prenderci sberle spesso e volentieri.

    • Totalmente incompetente 16 Novembre 2021, 16:42

      Matt, grazie per aver condiviso con noi le tue osservazioni!
      Probabilmente il problema dell’Italia (Nazionale Maggiore), con riferimento al fatto che non riescono ad essere consistenti, sta proprio come dici tu, nel fatto che non reggono lo stress p di dover giocare OLTRE le loro possibilità in modo continuativo… che, appunto, non è solo una questione puramente atletica. E quindi non riescono MAI a riproporre per due volte di seguito i piccoli aspetti positivi che di tanto in tanto intravvediamo.
      Pe la nazionale A purtroppo il discorso non si applica….gli avversari sinora incontrati non li hanno “stressati” e quindi, al netto delle deficienze tecniche, resta che non sembrano averci messo tutto l’impegno che queste partite, per la situazione drammatica in cui si trova l’Italia nel panorama rugbistico domestico e internazionale, invece assolutamente si richiedeva

      • Matt Bry 16 Novembre 2021, 18:57

        Grazie a te!! Ci volevano un paio di birre in aiuto a questa conversazione 😉

    • aries 16 Novembre 2021, 17:06

      Tutto molto interessante! A me piacerebbe capire come mai le ultime U20/U18 hanno dimostrato di saper tenere fisicamente un po’ tutti e anche per tutti gli 80 minuti, con un “effetto altalena” nelle prestazioni non troppo marcato, poi per magia, questo non succede più. Ok il livello sale, ma l’età è proporzionale all’intensità dello sforzo psicofisico richiesto, cosa succede dopo i vent’anni? Perché nessuno l’ha mai chiesto ai nostri preparatori atletici/psicologi?

      • LiukMarc 16 Novembre 2021, 17:20

        Non sono mai stato addentro le under (magari qualcuno si, quindi può dirci qualcosa), ma si è detto spesso che privilegiando gli allenamenti della componente fisica (però non atletica, nè tantomeno tecnico-tattica) in giovane età, i nostri U20 possano essere anche più pronti fisicamente di altri parietà, o comunque riescano a reggere il confronto – e a volte prevalere, nonostante una tecnica magari meno affinata.
        Poi, quando anche gli altri mettono su i muscoli, noi rimaniamo con i nostri limiti tecnico-tattici che a 21-22 anni non dovresti allenare più e quindi il gap aumenta. Ci aggiungo che i nostri 20enni non crescono in ambienti professionistici simili ad altri, o con le stesse chance di fare esperienze di alto livello, quindi sono forse meno “pronti” al tipo di scontro e impegno psicofisico necessario – nonchè all’intensità a cui applicare il gioco. Cosa spesso ci frega alla grande.

      • Matt Bry 16 Novembre 2021, 18:41

        Giovanili sai in Irlanda dove ho esperienza diretta lì soprattutto le accademie hanno come principale scopo la formazione e non la vittoria. Non è che non conta nulla vincere ma guardano allo status del giocatore alla sua crescita, non hanno e non mettono pressione per la vittoria. Sono anche meno strutturati rispetto ed impostati fisicamente ai giocatori francesi e italiani. Però è anche vero che in Irlanda poi escono dalle loro accademie e hanno tante opzioni di scelta per la loro crescita e personale e rugbistica. Qui è davvero dura non c’è un business dietro che ti possa permettere di vivere di quello e investirci tempo e risorse. Forse è lì che dobbiamo colmare il gap. Forse non lo so con certezza non essendo all’intero della FIR.

  17. Parvus 16 Novembre 2021, 17:17

    bella domanda aries, e francamente me lo chiedo anche io!

  18. Matt Bry 16 Novembre 2021, 18:29

    @mikefava e @Liuemark È difficile dirlo. Se il problema è di risorse, come io credo ma non lo so, sia irrisolvibile se non con l’aiuto della WRU alla fine ho scoperto un paio di anni fa che le franchigie non hanno nutrizionisti medici e chief che lì seguano giorno per giorno e singolarmente con alimentazione mirata e cucita in base al soggetto. Non ci sono laboratori d’analisi, analisti tattici, non esiste una stanza criogenica per il recupero etc…. Qui diventa quasi impossibile cioè è come se noi andiamo alla guerra con le frecce e gli altri con i mitragliatori d’assalto. Ecco perché per noi diventa più logorante rispetto ad altri. E diventa quasi impossibile dare continuità psicofisica e reggere ritmi di questo rugby che richiede sempre più standard di performance alti ed impatti sempre piu logorante. Oppure Potrebbe essere culturale il problema. Semplicemente non è uno sport molto seguito e/o sentito dalla maggioranza della popolazione e quindi non ci sono interessi a riguardo. Un po’ come il calcio in Giappone. C provano ma non è che possono più di tanto. Quindi diviene forse anche strutturale. Se è prettamente tecnico atletico allora è risolvibile con il lavoro e un progetto serio e portato avanti, difeso veramente da tutti! Dai manager ai giocatori, alle franchige e ai club tutti devono remare dalla stessa parte. Ci deve essere grande sintonia. E magari con Eddie Jones alla guida. (Scusate lui è un mio pallino eheheheh). Io da quello che ho visto come giocatore mancano un po’ le basi. Nel senso un movimento o qualcosa di professionistico che possono aiutare i giocatori nel percorso d crescita giorno per giorno e con più tranquillità. Arrivando in nazionale già pronti e non da plasmare. La nazionale dovrebbe essere una selezione dei migliori ma già abituati certi standard. Gli standard psicofisici devono aumentare anche in top 12 se si decide di creare un modello stile Francia o Inghilterra oppure aggiungere franchige e aumentare gli standard in quelle franchige nel ERC. Perdiamo tanti talenti per strada in Italia perché magari in top12 uno che ha 22 anni senza caps e guadagnando come un operaio fa due calcoli e dice va beh vado a studiare che è meglio come una ragazzo che conosco personalmente che non faccio nome ma che giocava nel Petrarca ed è stato metaman del top12 per 2 anni di fila. Nessuna chiamata da nazionale o franchigia ha abbandonato per studiare medicina. Sai non lo so argomento davvero complesso per essere trattato in poche righe.

    • LiukMarc 16 Novembre 2021, 18:49

      Grazie mille per le risposte @Matt. Sono quelle classiche conversazioni che sarebbe bello fare davanti ad una birra (o una bottiglia di quello buono) 🙂
      Anche per tirarci su il morale perchè alla fine si torna sempre li: o gli sforzi, in un paese come il nostro (di tifosi dove il grosso seguito c’è se si vince) non pagheranno mai, o per anni non abbiamo costruito una struttura capace di dare le basi e le prospettive al professionismo. Insomma, non bellissimo in entrambi i casi, quindi meglio berci sopra 🙂

      • aries 16 Novembre 2021, 19:10

        Infatti, mi associo, sarebbe bello potersi dilungare, specialmente con chi ha vissuto anche altre realtà e può oggettivamente fare dei paragoni sensati. Io comunque una cosa la voglio dire, ho giocato a rugby fino a 14 anni, poi mi sono trasferito e non ho avuto più la possibilità per ragioni logistiche, perciò ho vissuto esclusivamente l’aspetto ludico della faccenda, chiaramente mi è rimasta la passione, però ho praticato per tanti anni boxe thailandese e altre cosine assimilabili, mi ricordo che una volta per uno stage c’era un preparatore di alto livello, avevo 15/16 anni, ci disse: dimenticatevi di usare i pesi alla vostra età, vi rovinate! vietati! Solo corpo libero, a sfinirsi, ma solo quello… boh, spesso ci ripenso a quelle parole.

    • mikefava 16 Novembre 2021, 22:22

      Sì, insomma, in Italia siamo ancora a livello semi-professionale, in pratica, come mezzi (e quindi come investimenti)…al netto di tutto, si fa fatica a competere con gente che sul rugby ci investe sul serio e in modo ingente…

  19. ginomonza 18 Novembre 2021, 08:37

    1) la nostra U20 ha fatto progressi da quando c’è Aboud.
    2) non credo che Cannone che gioca(va) a calcio fiorentino non abbia la forza fisica per avanzare: gli manca la tecnica perché non abbiamo tecnici capaci di farlo!
    Del Fava , Geldenhuis o Van Zyl da dove venivano?
    E questo vale più o meno per tutte le posizioni.
    Se i ns tecnici vengono dal Top 10 o simili formeranno atleti per quel livello .
    Se giochi con gente tecnicamente inferiore rimarrai inferiore.

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