La dichiarazione di un tecnico che per molti sta diventando un grido d’allarme
“Il rugby sui campi in sintetico? Sembra quasi un altro sport”
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Sono d’accordo al 100%.
Problemi ai legamenti di gionocchio e caviglie sono dietro l’angolo, con i tacchetti che si incastrano bloccando il piede nel terreno.
Poi non parliamo di giocarci ed allenarsi continuamente, diventa come correre sull’asfalto con i tacchetti. Microtraumi continui.
Io credo che sia un pò più complicato della semplice dicotomia naturale/sintetico. La domanda da porsi è relativa al paragone tra un pessimo campo in erba naturale ed un eccellente campo in sintetica. E’ chiaro che nessuna tecnologia potrà mai eguagliare un naturale manto erboso; ma come fare se le condizioni naturali sono peggio del sintetico? A me pare che il problema lo si sollevi laddove il clima non sempre consente la tenuta perfetta di un campo naturale. Dovesse trovare largo ed incondizionato impiego il sistetico, capire l’allarme.
Il problema dovrebbe essere che sul sintetico i continui rimbalzi stile pista di atletica danno continui problemi e traumi alle articolazioni. Però questo campo ha un vantaggio indiscusso: non si deteriora. Una società sportiva con seniores e giovanili distrugge anche il più bel campo naturale in qualche mese di allenamenti +campionato. E non tutte le società hanno il lusso di due campi o anche solo un campo “e mezzo”. Basta qualche settimana di pioggia, 2 o 3 partite a weekend e tanti saluti all’erba. Si capisce perché si decida di investire nel sintetico.
Poi forse Jack White intende dire che si tratta di campi molto più veloci, in cui i calci sono più prevedibili. In effetti è strano giocarci.
eliminarli…la tecnologia consente di conservare l’erba naturale anche in condizioni meteo molto sfavorevoli, per contenere i costi economici stanno aumentando senza rendersene conto quelli umani
Per me non è il meteo, tutta la tecnologia che c’è può ben poco contro 16 bisonti da 120kg che 20 volte a partita si ruzzano contro. Ripeti per N categorie, 4 volte al mese
Ssi potrebbe fare dei campi misti sintetico/erba naturale.
Mi sembra che ce ne sono.
Più che altro, soprattutto per i giovani nelle società povere da Roma in giù, si potrebbe pensare a dar loro un campo *qualunque* su cui allenarsi – invece che farli correre sui campi di patate.
Ma magari così li si tempra alle avversità della vita.