Sull’Isola di Smeraldo è il momento di un duro confronto fra le squadre e gli organi con potere decisionale
Rugby Femminile: Irlanda, i club si lamentano dopo la mancata qualificazione al Mondiale
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Caspita.
Da questi commenti sembrerebbe trasparire che la situazione globale del rugby femminile in Iranda sia strutturalmente più simile a quella italiana di quanto non pensassimo basandoci sulle gorie raggiune nel periodo 2013-15.
Redazione, sarebbe molto interessante intervistare Maria Cristina Tonna sulle differenze/similitudini tra il nostro movimento e gli altri non-pro. quindi, escludendo Inghilterra e Francia, Irlanda, Galles e Scozia o anche non europee, come le ns prossime avversarie al mondiale, Canada e Usa
Sarebbe interessante sapere anche quali sono le prospettive future e se c’è un progetto per andare verso il professionismo in Italia, o un semi-professionismo. E parlando di Italia, Irlanda, Galles e Scozia se è possibile pensare anche a qualcosa collegato al “torneo celtico”. I soldi sono quelli che sono, però se si promuovesse davvero il movimento femminile potrebbero esserci anche più introiti poi, chissà.
Per quanto mi riguarda il torneo di qualificazione al mondiale è stato molto divertente, sarà pure che abbiamo vinto, però insomma non avrebbe sfigurato su Rai 2 invece che in differita su Rai Sport…
D’accordo su tutto