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Top14: ecco la squalifica per il placcaggio folle di Ryno Pieterse
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Sono due le cose che non capisco:
1) che senso ha dimezzare (dimezzare, intendiamoci) una pena basandosi sull’anagrafica del giocatore e sul suo pentimento? Non entro neppure nel merito del rosso nè della quantità delle settimane inflitte, ma mi soffermo più che altro sul 50% di sconto.
2) la dinamica dell’abbozzo di rissa che ne è seguito.
Mi spiego sul primo punto (il secondo era goliardico).
Se non mi pento, significa che era volontario e che lo rifarei, e siccome costituisce un’aggressione più che un placcaggio, perchè col rugby non ha nulla a che fare, la cosa avrebbe rilevanza penale. La mia è una provocazione sul paradosso, ovviamente, che però mi induce a riflettere sul senso dello sconto (pesante) sotteso dal pentimento. Lascio perdere la giovane età come fattore attenuante perchè trovo il tutto semplicemente ridicolo.
Placcaggio folle (e su altri forum ho pure letto parecchi commenti che sostenevano fosse regolare). Ai vecchi tempi penso che sarebbe uscito in barella anche Pieterse…
Si si, c’è sempre qualcuno di vecchia data (e io non è che sia giovanissimo) affezionato alla prosopopea delle risse, delle gare di rutti e del pilone medio senza cervello. Fortunatamente tutti concetti obsoleti. Questi gesti sono folli e da condannare. Ribadisco il mio stupore nell’apprendere circa lo sconto applicato e le motivazioni.
Anche perchè una volta venivano portati da persone che non sono armadi di 120Kg al 10% di massa grassa. Quello che certi della vecchia guardia non capiscono sono proprio queste differenze, che oramai si vedono anche già dalla serie C, visto che oramai tutti possono andare il palestra.
Ma perché solo in Top14..? Una cosa positiva del rugby era od è chese ti squlificano stai fuori in tutte le competizioni nella finestra temporale. Se così fosse andiamo male
@Redazione: “paventare” significa “temere” o al massimo “sospettare”, non certo come sinonimo di “prospettare” o “ipotizzare”, come viene usato nell’articolo.
In realtà, paventare significa prospettare o ipotizzare che qualcosa di preoccupante o spaventoso possa accadere, quindi direi un mix dei significati da te citati.
Sospettare sicuramente no.
Temere si, ma essendo suffragati dalla possibilità che il caso di cui si teme possa concretizzarsi. Io temo che il sola esploda, ma non ho indicazioni sul fatto che possa effettivamente accadere in un arco temporale di mio interesse, pertanto non se ne paventa l’ipotesi.
Limitare il significato al solo “temere” sottrae la quota di ipotesi, necessaria al paventarsi di una situazione.
In pratica, per far si che qualcosa si paventi, a mio avviso occorrono due elementi, ovvero un’ipotesi e un timore.
L’ipotesi da sola non è necessariamente nefasta, così come il timore da solo non è necessariamente concreto.
Nessun intento polemico, ma il dizionario dice qualcosa di diverso (attenzione a quella cosa che si chiama “definizione inventata”). Ne riporto tre che tutti dicono la stessa cosa. Il concetto di “ipotesi” non esiste, a meno che non si consideri il timore una ipotesi.
https://www.treccani.it/vocabolario/paventare/
https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=paventare
https://dizionario.internazionale.it/parola/paventare
Io non ho spacciato le mie parole come “definizione”, per cui non c’è nessuna definizione inventata, concetto che fra l’altro non mi risulta codificato da nessuna parte. Nessuna polemica, in ogni caso, ma rilevo che i link da te riportati riconducono più o meno alle mie osservazioni.
Prendo atto della tua interpretazione che, come dici, è “più o meno”. Io, personalmente, mi attengo al dizionario e leggo qualcosa di diverso. Per inciso, aggiungo che, per esistere, una cosa non ha bisogno di essere “codificata”: l’osservazione è ampiamente sufficiente.
Il mio “Più o meno” era a rappresentare il fatto che le definizioni alle quali i tuoi link rimandavano non coincidono pedissequamente l’una alle altre per cui, con riferimento alle mie considerazioni e ritornando all’impiego del termine nell’ambito dell’articolo, ho letto tre definizioni (i tuoi link) + 1 interpretazione (mia) + 1 interpetazione (della redazione che ha confezionato il servizio) ed ho rilevato una significativa corrispondenza.
Per il tuo suggerimento di fare “attenzione alle definizioni inventate”, così com’è scritto sembra che “definizioni inventate” sia qualcosa di universalmente codificato e definito (tipo “fake news”), insomma un errore comune con precedenti ricorrenti, mentre era solo un tuo riferimento, ben circoscritto e circonstanziato, al fatto che io mi stavo inventando qualcosa.
E meno male che era senza polemica.
Per me è tutto, grazie.
Il “sincero pentimento dimostrato subito dopo il gesto” mi sembra una fesseria di proporzioni colossali