Una bella progressione del trequarti azzurro, che si è lasciato alle spalle tutta la linea avversaria
La meta di Federico Mori in Bordeaux-Brive
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Serie A Elite: gli highlights della 18esima giornata
Le azioni più belle e le mete delle ultime quattro partite della stagione regolare
Sei Nazioni Femminile 2024: gli highlights di Francia-Italia
Le transalpine superano le ragazze di Giovanni Raineri al termine di una gara piena di mete
Challenge Cup: gli highlights del successo del Benetton contro Connacht
Le immagini della grande prestazione dei biancoverdi, che a Monigo conquistano la semifinale
Video: Louis Lynagh con l’assist che vale una semifinale per gli Harlequins
Giocata decisiva dell'ala azzurra nel pazzo quarto di finale contro Bordeaux
Video: il folle finale di Waratahs-Crusaders e il drop vincente degli australiani ai supplementari
Continua la stagione negativa dei campioni in carica che a Sydney sfiorano la seconda vittoria nel Super Rugby
“Completamente senza cervello”: l’assurdo fallo di Tate McDermott in Moana Pasifika-Reds
L'intervento sconsiderato del mediano australiano ha riacceso le polemiche sull'espulsione da 20 minuti, giudicata troppo leggera
Ad integrazione a quanto ho scritto in “Italiani all’estero….” Federico è già cambiato (migliorando) anche fisicamente. È molto più asciutto e se continua così, mantenendo la sua potenza, potrà correre i 400 h come suo zio ( questa è una battuta)
Sui 400 (anche non a ostacoli) no ma sui 100 sicuramente sarebbe stato meglio, ha proprio un grande spunto. Comunque io continuo a dire che gli italiani all’estero fanno solo bene, non al rugby locale perché se ne vanno i giocatori, ma a quello internazionale. Se, come lo scorso anno, hai giocatori abituati alla piccola dimensione che hanno perso tutta la stagione e sono fondamentalmente sfiduciati, ciò si rifletterà anche sulla nazionale. Poi interessante come si sia già ben adattato all’ala, quando comunque per me ha sempre avuto il fisico proprio tipico del centro…però avere un giocatore che potrebbe, potenzialmente ricoprire quattro ruoli nei tre quarti, non è cosa da poco. Se non puoi avere Odogwu, createlo 🙂
Ben detto 👍
Beh, credo che siamo tutti d’accordo che se impara a giocare diventa un giocatore forte. Il fisico è sicuramente nel migliore 10% del livello internazionale, secondo me.
più che lo zio mi ricorda il buon Venditti e vista la meta lo fan giocare come giocava Venditti
Molto Vendittiana la meta in effetti🙂!
Ahahah ma stai scherzando? Venditti rientrava SEMPRE, non andava mai alla bandierina. Mori qui non ha dovuto “sbattere” contro nessuno (gergo da bomberone: tombare).
Mori invece elude con un primo passo fulmineo l’apertura avversaria e semina metà squadra.
Questo per me significa non basarsi solo sul fisico, ma lasciare intravedere ottime qualità atletiche e anche mentali. Poi vedremo, spesso è anche utile fare a sportellate. Venditti era ottimo in questo e nello sgusciare nel corpo a corpo, sfuggire alle trattenute dei difensori
È vero, poi il vero Venditti sarebbe andato a sbattere sull’ultimo difensore con l’ovale a sinistra…😁
ColdColdMan, no ma qua c’è gente che pontifica…”se impara a giocare”, ahahahah, ma chi siete? Ma secondo loro, se a Bordeaux non avessere intravisto ottime possibilità partendo da un’ottima base, lo avrebbero preso Mori? Nell’azione della meta non si è praticamente fatto placcare…è andato dritto come un treno, anche se a lui non manca certo il fisico.
Non ho capito in realtà se è una critica al mio posto oppure no
Ripeto che sullo zio era una battuta per enfatizzare, anche, il lavoro effettuato.
certo che il rugby in francia è di altissimo livello.
Seguendolo ritengo che diverse squadre del Championnat Fédéral Nazionale non sfigurerebbero nel Top10 italiano…per capire il livello del rugby francese
Beh non c’è nulla di strano, no? Esattamente come un paio di squadre di Top10 italiano potrebbero sopravvivere in fondo alla classifica della ProD2.
…hai toccato il nocciolo della questione: ProD2 più FN uguale 30 squadre, aggiungici le 14 del top14, e confronta con due franchigie (?) e due/tre (ad essere generosi) del top10… non credo siano necessari altri confronti… salvo eccezionali e rari exploit in Challenge, non c’è storia o meglio la storia (rugbistica) è completamente differente, purtroppo…
fortunato te yes che lo puoi seguire. ti invidio un pò.
… Parvus l’invidia è anche per i 9 mesi di pioggia che abbiamo nel Basso Reno? 😉
Infatti bisognerebbe fare una franchigia con giovani del Top 10 ( o l’Accademia federale) e accordarci per iscriverla al CFN (la terza serie). È fantarugby anche se il Saluzzo di 13 lo ha fatto giocando nel campionato League francese.
…yes nine, un consiglio, lascia il basso reno, vieni giù al sud, anzi nella region-sud, nove mesi di pioggia li vediamo più o meno nel decennio, il resto (parafrasando Conte, l’avvocato-musicista non certo l’avvocato-comico) “é sole che ti bagna”… Saluzzo XIII NWR, esperienza interessante, ci ha giocato anche BergaMirco se non ricordo male, “droit, quoi qu’il en soit”!…
Mistral fintanto mi danno uno stipendio al Sud ci vengo in vacanza. Ricordi bene per Mirco. Droit, quoi qu’il en soit? Bien sur, toutefois il faudra vingt ans pour construire le rugby italien. Merci pour le cadeau archevêque de Calvisano
…vent’anni, sei ottimista ( e quindi penso anche giovane) e me lo auguro, sarebbe un orizzonte temporale decente, ma personalmente ne ho già visti passare più di venti dai fasti di Grenoble, e ben poco è cambiato (in meglio)… detto questo, ti chiedo scusa ma non capisco l’accenno a Calvisano, in campo rugbistico la cattedrale ancora ancora, ma l’arcivescovado mi sfugge proprio!… 🙂
Ahimè, giovane purtroppo non più e da tempo, ma voglio, devo, essere ottimista. Bisogna esserlo altrimenti non ci resta che insaccare il violino e far suonare gli altri. Rispetto Calvisano, credo, una mia personalissima interpretazione (lungi il voler essere offensivo), che la FIR (inteso il movimento) nel periodo in cui è stata gestita da Gavazzi abbia, ulteriormente, franato. Perché “archevêque” (ovvero arcivescovo)? Semplicemente perché ne “il nome della Rosa” nella delegazione papale che incontra i francescani c’è un “vescovo” che assomiglia molto, sia lineamenti come fisicamente e modi, all’ex presidente FIR.
…bien compris, merci!… Gavazzi vescovo, forse avrebbe fatto meno danni! 😉