Domani torna a battere il cuore di una rivalità tra le più storiche e importanti nel mondo del rugby. Ne parla il capitano degli All Blacks
Nuova Zelanda-Sudafrica numero 100. Savea: “Dopo averli sfidati non sentivo il mio corpo”
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati

Super Rugby: i Moana Pasifika sbancano Christchurch
Prima vittoria contro i Crusaders. Reds primi in classifica dopo 13 anni. Il recap del weekend

“Spostiamo il Rugby Championship in contemporanea col Sei Nazioni”: l’ultima proposta di Rassie Erasmus
L'ultima idea del tecnico sudafricano per riallineare i calendari e ridurre la densità degli impegni

Rugby Championship: Tomás Albornoz nel “Team of the Tournament” di Planet Rugby
Il mediano di apertura del Benetton è stato eletto miglior regista del torneo all'interno di una selezione piena di stelle

Siya Kolisi: “Non vogliamo fermarci qui, vogliamo continuare a vincere”
Il capitano degli Springboks non nasconde la gioia al termine del netto successo di Nelspruit

Rugby Championship: il Sudafrica è campione! A Nelspruit Argentina dominata
Gli Springboks vincono 48-7 e chiudono il torneo schiantando i Pumas

Rugby Championship: l’Australia regge un tempo, poi gli All Blacks dilagano e fanno il bis
I neozelandesi salgono in cattedra nel secondo tempo e superano i Wallabies, che si erano inizialmente portati in vantaggio
Che io sappia la tradizione parla di danza celebrativa, anche se poi all’occorrenza la Haka diventa un pò ciò che serve a loro. La fanno sia per accogliere la nonna alla cena di Natale che in strada prima di una rissa da bar con coltelli. Non è ben chiaro; ovvero lo è, ma nei fatti la haka si traduce sempre in un qualcosa di poco chiaro, che i cultori vedono come manifestazione pacifica di una società e il pubblico recepisce come danza di guerra (mi sorprende leggere su un sito specializzato “danze di guerra” riferito alla haka). Insomma sono cattivissimi, lanciano sfide, gridano e sbattono i piedi, fanno sfoggio di forza e possenza, però gli avversari devono stare li a guardare. Se fanno ciò che vogliono o magari si fanno gli affarti loro, cercando piuttosto di concentrarsi sulla partita, mancano di rispetto alla cultura maori. Personalmente nonostante, sportivamente parlando, sopporti poco gli inglesi e il loro allora capitano, la reazione di Farrell e il risultato di quella partita alla WC 2019 mi strappò un sorriso.