Domani torna a battere il cuore di una rivalità tra le più storiche e importanti nel mondo del rugby. Ne parla il capitano degli All Blacks
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Che io sappia la tradizione parla di danza celebrativa, anche se poi all’occorrenza la Haka diventa un pò ciò che serve a loro. La fanno sia per accogliere la nonna alla cena di Natale che in strada prima di una rissa da bar con coltelli. Non è ben chiaro; ovvero lo è, ma nei fatti la haka si traduce sempre in un qualcosa di poco chiaro, che i cultori vedono come manifestazione pacifica di una società e il pubblico recepisce come danza di guerra (mi sorprende leggere su un sito specializzato “danze di guerra” riferito alla haka). Insomma sono cattivissimi, lanciano sfide, gridano e sbattono i piedi, fanno sfoggio di forza e possenza, però gli avversari devono stare li a guardare. Se fanno ciò che vogliono o magari si fanno gli affarti loro, cercando piuttosto di concentrarsi sulla partita, mancano di rispetto alla cultura maori. Personalmente nonostante, sportivamente parlando, sopporti poco gli inglesi e il loro allora capitano, la reazione di Farrell e il risultato di quella partita alla WC 2019 mi strappò un sorriso.