La vittoria dell’Under 18 in Inghilterra: intervista a Roberto Santamaria, responsabile tecnico degli azzurrini

Analisi tecnica della partita, futuro, Accademie e Centri di Formazione: questi i temi affrontati

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Atley73 23 Agosto 2021, 11:25

    …mi pare evidente che se l’opinione di Santamaria sull’abolizione dei centri di formazione fosse stata positiva, non avrebbe avuto remore a sottolinearlo…

    • aries 23 Agosto 2021, 12:09

      In effetti, “non ne voglio parlare” sembra la mia risposta classica alla domanda: come va con la moglie?

    • gian 23 Agosto 2021, 12:47

      Conosco un numero elevato di pari che affermano che il loro vino fa schifo 🤣🤣🤣

  2. Mr Ian 23 Agosto 2021, 12:11

    Santamaria è un allenatore che nel prossimo futuro potrebbe scalare le gerarchie ed arrivare all alto livello a livello seniores.
    Quanto alla polemica cdf, sembra che la cosa abbia più importanza del risultato stesso dei ragazzi. Io sono dell opinione che una vittoria fa sempre piacere, ma non ne farei un giubilo troppo prolungato, soprattutto quando arrivano a livello giovanile. Forse un pò troppo si pone l attenzione sulle vittorie dei ragazzi, quando in realtà è solamente un passo nella loro giovanissima carriera.
    Si leggono critiche feroci verso il progetto di Innocenti, quando in realtà sono stati i club che lo hanno votato a volere questo nuovo sistema. Per cui certe domande invece che rivolgerli agli allenatori federali, che cmq rimarranno a disposizione del movimento, sarebbe il momento di girare la stessa domanda ai vari direttori tecnici dei club del terriotio. Chiedendogli chiaramente, cosa state facendo per garantire ai vostri giovani una formazione di alto livello?
    forse la prima risposta sarà…stiamo prendendo argentini come se non ci fosse un domani. Allora ecco che si potrebbe iniziare a capire dove risiedono i veri mali del nostro movimento…

    • lear2 23 Agosto 2021, 14:23

      ……..e come scoprire l’acqua calda, certo che i club lo votano se gli ha promesso soldi.

      • Appassionato_ma_ignorante 23 Agosto 2021, 15:19

        È esattamente quello che ho pensato io (sarà un pensiero malevolo, ma spesso ci si azzecca). Comunque club o accademie, non credo sia strettamente rilevante sempre che i club siano all’altezza di quello che viene chiesto e che rispondano in soldoni ai soldoni che vengono loro girati. E il silenzio assordante sul *come* il passaggio di consegne dovrebbe avvenire è inquietante. I casi sono due: o non c’è alcun vero piano oppure il piano c’è ma non è stato comunicato. In entrambi i casi non va bene.

  3. Atley73 23 Agosto 2021, 12:24

    Quale che sia l’opinione sull’abolizione dei cdf e sul rilievo dei risultati delle giovanili di oggi e degli ultimi 4-5 anni, mi pare evidente che la federazione avrebbe dovuto organizzare la transizione da un sistema (quello dei cdf) ad un altro, cosa che non è in alcun modo stata fatta. Pronto ad una smentita ma mi pare chiaro che buona parte dei giovani delle accademie più promettenti di tutti i tempi non siano inseriti nell’organico dei club di top 10 o nelle loro giovanili… insomma, per farla breve, siamo tornati al sistema Dondi, che a mio modesto avviso aveva devastato il rugby italiano di alto livello… corsi e ricorsi…

  4. olly69 23 Agosto 2021, 12:39

    Se l’architettura del sistema rugby italia avesse funzionato in maniera perfetta non avremmo passato gli ultimi anni ad interrogarci sulle ragioni di una crisi senza fine e di una evidente involuzione che ha portato la Nazionale e le franchigie a essere quelle che sono.
    La domanda che mi pongo è che vi pongo è: ma visto che i migliori giocatori delle under giocano nel top 10 e nelle franchigie, perché non riescono a trascinare verso l’alto il movimento? Perché si fermano ai buoni risultati delle under? Forse perché il sistema delle accademie non basta? Forse perché serve altro? Forse perché i risultati delle under sono il punto terminale di un percorso impostato per essere un punto di arrivo e non di partenza?

    • ginomonza 23 Agosto 2021, 13:23

      Magari una domandina a Innocenti e ai club andrebbe fatta.
      Mi chiedo se i soldi CVC non siano usati per comprare argentini di 3 o 4 categoria

  5. RFC 23 Agosto 2021, 13:24

    La differenza sta proprio qui: il sistema delle accademie prepara 30-40 giocatori e abbandona il resto.
    Nel 1991 la nostra u19 vinse in Inghilterra (in cui giocava un certo Dallaglio…). La differenza tra quella squadra e questa è che la nostra era la punta di un iceberg che produceva molti più giocatori dei 22-23 che giocarono quella partita, mentre il sistema attuale è fatto solo da e per quelli lì.
    Ben venga il fatto che ci siano allenatori bravi e preparati, ma questi non si devono concentrare su pochi. Devono, invece, condividere le loro conoscenze e le loro abilità con più persone possibili.
    Secondo me questo è quello che la nuova dirigenza vuole fare.
    O almeno lo spero, altrimenti faremo non uno, ma dieci passi indietro…

    • franzele 23 Agosto 2021, 23:55

      Non avrei potuto dirlo meglio, è un bacino troppo ristretto e bisogna allargarlo.
      Devono gestire bene il passaggio e distribuire bene le risorse, i più giovani, devono confrontarsi.
      Io metterei più il focus sul gioco, non in senso teorico, vorrei proprio che ci fosse un campionato giovanile credibile, tornei, occasioni di gioco reale, e toglierei un po’ di attenzione alla costruzione fisica, prima creiamo giocatori e poi parliamo di Kg.

  6. madmax 23 Agosto 2021, 13:26

    Nella storia del rugby italiano abbiamo mai battuto una nazionale inglese? Che questa sia la prima volta?

  7. lear2 23 Agosto 2021, 14:16

    Dall’intervista a Santamaria in questo articolo: La questione Accademie e Centri di Formazione:
    “Dei 26 ragazzi inseriti in distinta gara, ne avevamo 24 che sono passati da questo tipo di percorso.”
    A questo proposito qualche imbecille ha detto su questo blog che i ragazzi che provenivano dall’Accademia erano 20, invece la verità è quella detta dal coach.
    Come al solito si fa della partigianeria anche su dati reali e veri, per partito preso. Ora dico a questi imbecilli che devono stare zitti e chiudersi la bocca col cemento una volta per tutte

  8. lear2 23 Agosto 2021, 14:16

    Dall’intervista a Santamaria in questo articolo: La questione Accademie e Centri di Formazione:
    “Dei 26 ragazzi inseriti in distinta gara, ne avevamo 24 che sono passati da questo tipo di percorso.”
    A questo proposito qualche imbecille ha detto su questo blog che i ragazzi che provenivano dall’Accademia erano 20, invece la verità è quella detta dal coach.
    Come al solito si fa della partigianeria anche su dati reali e veri, per partito preso. Ora dico a questi imbecilli che devono stare zitti e chiudersi la bocca col cemento una volta per tutte

    • Redazione 23 Agosto 2021, 14:55

      @lear2 gli imbecilli eravamo noi, che dopo una veloce consultazione delle liste (https://www.onrugby.it/2020/07/08/under-18-cdfp-2020-2021/) ne avevamo contati “almeno” 20…che non ci pare poco. Ma la questione non è questa. Se per esprimere le sue opinioni deve dare dell’imbecille a qualcuno (chiunque esso sia) eviti pure di commentare in futuro.

      • lear2 23 Agosto 2021, 15:16

        Io esprimono fatti reali, e chi scrisse questo non eravate voi, ma qualcuno contro le accademie

        • Redazione 23 Agosto 2021, 15:34

          Lo faccia senza insultare, altrimenti ci vedremo costretti a bannarla (senza ulteriori avvisi).

  9. olly69 23 Agosto 2021, 15:01

    Io invito tutti a cercare di guardare oltre il risultato di una partita, anche se importantissimo e bellissimo.
    Il sistema rugby italia così com’era non funzionava. È inutile girarci attorno.
    Avere 20-40 under di qualità non significa necessariamente traferire quelle qualità in ambito senior: perché i fatti dimostrano che se il sistema rugby non è costruito attorno a un campionato domestico all’altezza si interrompe quel percorso di maturazione e si disperdono qualità e potenziale.
    Se ho ben capito il progetto di Innocenti è travasare la capacità di formazione degli under nelle franchigie: non significa smantellare, ma ottimizzare. Alla prova dei fatti finanziare le accademie, gestire una franchigia e supportare economicamente un’altra non è economicamente sostenibile. E non produce alcun circolo virtuoso. Ripeto: sono i fatti che parlano; ripercorrete i risultati dell’alto livello del rugby italiano (e la conseguente depressione totale del movimento di qs anni, in termini di spettatori, sponsor, investimenti privati, diritti televisivi etc) e andate a vedere i bilanci della federazione. È un sistema inefficiente. Io credo molto di più nella capacità direttiva di “creare le condizioni” piuttosto che nella capacità direttiva di intervenire in presa diretta: un sistema che funziona ingenera dinamiche virtuose. E passare per un campionato domestico all’altezza è, a mio avviso, la priorità numero n 1

    • balìn 23 Agosto 2021, 15:10

      Scusa se magari non ho capito bene tutto il tuo commento, la dove dici “se ho ben capito il progetto di Innocenti è…. ” ecco il punto è quello, mi pare che finora il progetto sia non esternato e quindi nessuno-o pochi- hanno capito. Di fatto sin qui si è visto che le società alle quali arrivano più soldi non li abbiano spesi per il settore giovanile ma per cercare giovani argentini o australiani (magari in futuro azzurrabili). Ci vorrebbe chiarezza, arrivano le accademy delle franchigie? Ed i giovani di altre zone d’italiano?

      • olly69 23 Agosto 2021, 15:36

        Sono d’accordo con te che per noi appassionati sono poche le fonti alle quali attingere per capire esattamente le cose. Ma il rugby non fa audience e non fa notizia. La stampa, anche quella sportiva, non ne parla quasi mai. Io mi baso sulla conferenza stampa che ha fatto Innocenti qche settimana fa https://www.onrugby.it/2021/07/10/fir-il-punto-di-marzio-innocenti-dopo-5-mesi-di-presidenza/ Condividere un percorso di formazione nell’ambito di un sistema rugby fatto dalle società sul territorio, con le franchigie intese come punta di eccellenza di qs percorso. Forse più semplice a dirsi che a farsi, ma la premessa di approccio mi convince. Come detto statalizzare non è la soluzione.
        Ripeto: io l’ho capita così, se mi sono sbagliato qcuno me lo dica. Se mi posso permettere sarebbe forse il caso che la Redazione dedicasse al tema qche articolo in più di approfondimento. Grazie.

    • Mr Ian 23 Agosto 2021, 15:20

      perchè negli anni non c’è mai stato un chiaro business plan sui costi benifici del sistema rugby in Italia, partendo dalle accademie e passando per le franchigie…
      oggi queste strutture vengono chiuse perchè negli anni hanno drenato a dismisura parte del budget federale. La coperta per anni è stata corta ma nessuno ha mai voluto ammetterlo. Se statalizzi il sistema e non dai soldi alla base, alla lunga potrai avere anche un buon sistema formativo, ma ti mancherà chi farà il lavoro sporco del reclutamento

    • lear2 23 Agosto 2021, 15:25

      Con due franchige di alto livello, come vuoi innalzare il livello del campionato domestico quando il gioco che produce sembra un altro sport, ma chi lo deve vedere se non un centinaio di spettatori. Ora poi con gli scarti degli argentini che stanno comprando i club ci sarà sicuramente da dormire………
      Per me si sta involvendo il sistema rugby italiano

  10. Atley73 23 Agosto 2021, 15:08

    non ci sarà mai un campionato di qualità finché non ci saranno investitori interessati al rubgy nostrano. Creare 20-40 prospetti di alto livello vincenti in under 20 e poi nei seniores era l’obiettivo che con tanta fatica si stava raggiungendo. Ora, sempre che l’illuminata versione di Innocenti dia buoni frutti rapidamente (ma quando mai…), abbiamo imboccato la corsia del gambero… per vedere se tutto andrà come previsto dovremo aspettare altri 5 anni? Ha senso gestire una federazione in modo così meschino?

  11. mikwave 23 Agosto 2021, 17:01

    Come Parvus ho già commentato in articoli precedenti, è che mai come quest’anno le società italiane di top 10 stiano facendo man bassa di giovani giocatori argentini. E trovavo che questa scelta,fosse alquanto assurda vista la più che buona qualità di giocatori che ormai da anni(almeno dalle annate 97 in poi) il progetto accademie stava sempre più mettendo in luce; al di là di domandarmi come sia possibile che in un periodo di ristrettezze economiche, come d’incanto le società di Top 10 abbiano trovato le risorse per fare questi acquisti, perchè che non mi si venga a dire che uno straniero possa costare di meno di un giovane italiano( salvo forse alcune eccezzioni).
    La riprova che il progetto accademie cosi ben strutturato e migliorato grazie a Aboud e chi stava dietro lui, è anche questo magnifico risultato, che conferma sempre più che LE ACCADEMIE NON ANDAVANO CHIUSE.
    Il nuovo corso Fir, avrà avuto le sue ragioni(penso economiche), ma allora questi nuovi dirigenti dovrebbero in maniera MOLTO CHIARA spiegare non tanto a noi , ma i ai giovani di belle speranze che ne sarà del loro percorso di formazione di alto livello(perchè adesso possiamo dirlo che lo è), e non continuare a tacere su quello che sarà il futuro della formazione giovanile.
    Inoltre così come il vecchio corso non era stato del tutto in grado di risolvere l’annoso problema della continuità formativa dei giovani, terminato il percorso federale delle accademie, a maggior ragione il nuovo, dovrà chiarire anche questo e cercare di mettere fine all’enorme spreco di giovani di talento che si perdono negli anni da senior, visto che nè le franchigie, ne tanto meno le squadre di di top 10 sono state in grado, a parte poche eccezzioni, di dare continuità adeguata alla formazione di giovani, con progetti specifici e formatori all’altezza.
    Si sentono voci che tutta la formazione dovrebbe essere ora demandato ai club, ma anche qui mi domando:
    1-con quali risorse
    2- quale staff tecnico (che ovviamente deve essere di alto livello e possibilmente scelto dalla federazione)
    3- con quali strutture
    4- quali saranno i club che verranno scelti sulla base di certi criteri, visto che non penso che tutti se lo possano permmetere.
    5- come verranno coperte le varie aree italiane, senza correre il rischio che alla fine si concentri tutto in poche regioni italiane.
    Penso che di domande ce ne siano ancora molte da fare e soprattutto risposte da ricevere…. e quindi attendiamo.
    Certo che il vero fiore all’occhiello di questo vituperato rugby italiano , e cioè l’ottimo prgetto accademie, è stato spazzato via…….. ma spero che o qualc’uno ci rispensi, o veramente abbia uno alternativo veramente efficace, e che per i cui risultati non si debba di nuovo aspettare anni su anni.

    • RFC 23 Agosto 2021, 17:31

      Certo che il vero fiore all’occhiello di questo vituperato rugby italiano , e cioè l’ottimo prgetto accademie, è stato spazzato via…….. ma spero che o qualc’uno ci rispensi, o veramente abbia uno alternativo veramente efficace, e che per i cui risultati non si debba di nuovo aspettare anni su anni.

      “L’ottimo progetto accademie” ha prodotto i giocatori che ADESSO, anzi, da 5-6 anni giocano in nazionale….
      Beh, direi proprio un successone!!!!!

      Con, in più, l’aggravante che tutti i ragazzini di 16 anni che non erano nei centri di formazione sono stati TOTALMENTE DIMENTICATI.

      Un’ultima cosa, che, però, non vuole essere una difesa dei club (a cui attribuisco tante colpe quante quelle che ha la Fir): io non vedo “accademici” in giro senza squadra. Ovvio che quando questi finiscono, i club devono cercare all’estero alternative. Dove dovrebbero cercarle? Tra gli “scarti” che sono stati totalmente dimenticati????

      • Atley73 24 Agosto 2021, 09:43

        …a te sembra poco che dalle accademie sia uscita gente come Mori, Garbisi, Cannone Sr. e Jr, Neculai, Lamaro, Lucchesi, Minozzi, Riccioni (e mi fermo per non tediare nessuno)? A me francamente no.
        Gli altri sono più forti: nulla di cui stupirsi dato che dopo la nazionale dei Castrogiovanni, Parisse, Bergamasco, ecc c’era il nulla o poco più. E come mai si era formato questo vuoto cosmico che ci ha accompagnato per lunghi anni e che ancora non ci ha abbandonato? Forse perchè anche in quegli anni, i vivai delle giovanili non erano gestiti in modo centralizzato. Le accademie, mi pare, non esistevano, esattamente come intende ri-fare Innocenti. Il campionato italiano negli anni di Ghiraldini & co. era meglio di quello attuale? Forse, ma quale spinta seppe dare il rugby di base al movimento di alto livello? Lascio a voi la risposta. Poi, d’accordo tutti, le accademie, almeno finché non è arrivato Oshea, sono state gestite male generando costi non sostenibili, ma a mio avviso, il compito del nuovo presidente della federazione era di ottimizzare quello che esisteva, non affossarlo.

    • LiukMarc 23 Agosto 2021, 18:00

      Non vorrei dire una cavolata, ma se ricordo bene il succo dell’arrivo di frotte di italo-argentini è la possibilità di iscriverli a lista gara come “italiani” (se passaportati, independentemente se eleggibili o meno). Questo, unito al fatto che loro non hanno più il Super Rugby, che sanno giocare e – mi viene da pensare – abbiano un rapporto qualità/prezzo superiore ai giovani nostrani almeno agli occhi dei responsabili tecnici dei vari club, fa si che ne siano arrivati tanti.
      Personalmente -ma anche qui potrei sbagliarmi – non la vedo come una cosa necessariamente legata alla chiusura dell’Accademia (che era una, per i giocatori di 19 e 20 anni).

  12. olly69 23 Agosto 2021, 17:40

    Io penso che il rugby italiano debba essere rifondato perché non mi accontento di qche vittoria qui e là delle nazionali under. Se il progetto Accademie funzionava fino in fondo e se bastava quello per elevare il livello di tutto non mi sarei ritrovato Trulla come estremo (con tutto il rispetto). Ripeto: è la base del movimento che va sostenuta e indirizzata verso dinamiche “virtuose”. La corsa agli argentini che si è vista qs estate è il sintomo e la conferma delle storture del vecchio sistema: è la diretta conseguenza del depauperamento della base. A parte quelli delle nazionali (20-40) ci sono pochi prospetti under di livello e il sistema non stimola a investire sul reclutamento e sulla formazione. Si ragiona così: “me li compro già formati in Argentina e chi se ne frega di formarli da zero. Alla fine se considero tutto, mi costa meno un sistema così”. Considerate che i nuovi corsi hanno bisogno di essere digeriti e assimilati. Non si può pretendere che si passi dalla notte al giorno in pochi mesi. Quello che è sotto gli occhi di tutti è che il vecchio corso che prevedeva la “statalizzazione” della formazione di alto livello ha avuto anni per dimostrare se era nella direzione giusta o sbagliata e abbiamo visto tutti con i risultati della Nazionale maggiore (sottolineo: con i risultati della Nazionale maggiore) che era quella sbagliata.

  13. Parvus 23 Agosto 2021, 20:50

    non mi convince l’ultimo post di olly.
    ripeto è da qualche anno che infiliamo belle vittorie con le under, ed ora ghe gavemo da na bea petenada ai spocchiosi inglesini…, non me par mal! Dai….!!!! se no qualsiasi prodotto positivo va comunque cancellato!!!! e questo lo trovo ideologicamente scorretto.
    io prima di smontare quello che di buono è stato costruito, starei MOLTO attento.
    ho comunque visto un bel salto da parte di alcuni staff di alcuni team del nostro domestic e quindi penso che il livello si stai gradualmnete alzando.
    come detto, io non butterei via quello che di buono comunque è stato fatto.
    il dado purtroppo è tratto, e la mezza invasione di argentini, certamente chiuderà il posto a molti giocatori nostrani, ma così è stato fatto e deciso.

  14. MIchele88 23 Agosto 2021, 23:27

    La domanda vera é: riusciranno questi giovani a giocare nei Lions ? Se no parliamo di aria fritta .. riuscirà lamaro ad essere un giocatore al livello dei migliori del ruolo ? Un Zambonin ? Garbisi? ..se vuoi essere una tier 1 questo é il benchmark . Se no giovani buoni o no non arriveranno mai i risultati internazionali o di club che contano, quindi meno interesse e visibilità, quindi in una nazione rugbystica come la nostra tutto rimarrà così com’é ora o peggio . Bravi i ragazzi under 18 per questa partita , complimenti meritatissimi !! ma già dall’under 20 in poi noi non vinciamo contro le altre, questo é il problema vero. Se non riusciamo ad innalzare qualità e quantità di giovani tra i 17 e 21 anni non ne scappiamo! Questo dovrebbe essere il senso del top 10 , ma ho visto più articoli su argentini e giocatori che cambiano maglia che su modi veri di innalzare il livello ( coaching staff, strutture, professionalità, visibilità, marketing, SOLDI ).

    • Atley73 24 Agosto 2021, 10:17

      Scusa ma le under 20 degli ultimi 5 anni hanno ottenuto risultati (anche in termini di gioco) che, raffrontati al nostro passato, sono straordinari. Le mancate vittorie dell’under 20 al sei nazioni di quest’anno non sono certo dovute a mancanza di qualità: tranne che con il Galles, tutte le partite sono state assolutamente a livello delle migliori (la Francia ancora ringrazia): la concorrenza serrata e l’alto livello della competizione ha portato ad un bilancio tra vittorie e sconfitte non del tutto favorevole, ma da qui a dire che le ultime under 20 italiane non hanno vinto e bla bla bla significa mistificare i fatti.
      Dire “bravi ragazzi per questa partita” è, ancora una volta, un modo di tagliar corto che non trovo corretto: questi risultati sono il frutto del duro lavoro svolto dalle accademie dalla selezione in avanti, e se davanti a questi ragazzi ci fosse un “chiaro percorso” nel giro di un paio di anni, mettendo assieme i migliori delle ultime under 18 e 20, avremmo diversi top player da spendere in nazionale (e non solo nel campionato francese). Si è però scelto di iniziare daccapo, senza uno straccio di prova che la nuova via sia migliore di quella che si è deciso di abbandonare e senza una autentica discussione per stabilire cosa fosse meglio per il rugby italiano. E’ arrivato un tizio (perchè Marzio Innocenti non è il nobel del rugby) e senza dover rendere conto a nessuno ha devastato l’unica roba buona che l’Italia del rugby era riuscita a cacare fuori negli ultimi 20 anni.
      A voi sta bene? In bocca al lupo!

      • RFC 24 Agosto 2021, 13:05

        Il problema è che, anche se funziona il sistema attuale (e io non ne sono per niente convinto), è comunque un sistema PER POCHI, anzi, per POCHISSIMI.
        Il sistema delle accademie ha azzerato tutto quello che ne è escluso. Un ragazzo di 16 anni ha tutto il diritto di aspettare a decidere se fare del rugby la sua vita, per cui dovrebbe poter avere le stesse possibilità di crescita tecnica nel suo club e non solo se va in accademia.
        Negli anni 90 il campionato u19 era di un livello molto alto e c’erano tante squadre che giocavano ad un livello alto, tanto che poi i ragazzi che andavano nelle squadre seniores, erano già pronti. Ed il campionato italiano era veramente di buon livello. Questo vuol dire che non uscivano 25-30 giocatori pronti, ma ne uscivano 60-70. Ovvio che non tutti fossero dei fenomeni, ma permettevano un’alimentazione costante del livello top. Guarda caso negli anni 90 si sono poste le basi per entrare nel 6 nazioni a suon di vittorie (sia a livello di nazionale maggiore, sia a livello di nazionali juniores).
        Poi sappiamo tutti che i club hanno iniziato a disinvestire preferendo gli argentini e siamo arrivati alla terra bruciata di adesso.
        Al momento abbiamo, finalmente, dopo tanti anni, un gruppo di tecnici che sta iniziando a preparare i ragazzi bene? Ottimo! Facciamoli andare nei club ad insegnare, non releghiamoli in accademia per fare crescere 40 “eletti”.

        • Atley73 24 Agosto 2021, 15:48

          Per formare quei pochissimi, Dio solo sa (o qualcuno che ha i bilanci della federazione) quanto si è speso centralizzando la formazione. Ora, prova ad immaginare quanto possa costare diffondere in modo capillare in tutti i club del top ten quella stessa qualità… lo possono fare gli inglesi, gli irlandesi, i francesi, dove ci sono club che hanno bilanci che fanno impallidire le nostre squadre di serie A (di calcio, ovviamente). Ma con quel che rimane del disarmo delle accademie, si può davvero pensare di finanziare la formazione di giovani di alto livello in 10 squadre? io ho seri dubbi. Inoltre, di quelle 10 squadre, quanti possono essere, per ciascuna, i giocatori candidabili all’alto livello? 5 o 6 per squadra a voler essere generosi… e quindi? dov’era il minus del progetto accademie? voi pensate veramente che la formazione di alto livello in Italia la possano fare le squadre di serie A o B? seri?

      • MIchele88 25 Agosto 2021, 09:22

        Io non voglio tirare corto, anzi ! I mie complimenti sono veri e sentiti ai ragazzi. Cosi come lo erano i complimenti alla under 21 pochi mesi fa. Detto questo come dice Santamaria, non bisogna focalizzarsi su una vittoria ma vedere un progetto. A mio avviso le accademie “funzionavano” bene ma non eccellevano. Il discorso di Marzio vuole dire: questo livello attuale di Under (competiamo con molti,vinciamo poco) possiamo raggiungerlo anche formando i giovani nei club (in modo serio e professionale) ma allargando il bacino di 40/60 possibili under in più. tu parli di top player? Noi ne abbiamo solo 1: si chiama Parisse e ha 37 anni. Garbisi ha potenziale ma ha 21 anni. Ci sono 15 anni di under fra loro che hanno prodotto nessun top player e molti buoni giocatori (Campa, Minozzi, Lamaro, Riccioni, etc) . Ripeto buonissimi giocatori ma chi veramente in grado di spostare gli equilibri con continuità a livello di 6 nazioni/Tier 1?? Dovremmo avere 3/4 potenziali “Lamaro” in ogni ruolo o quasi. A mio avviso il modo più veloce per colmare il gap dai 17 ai 21 anni, visto che il sistema attuale non ha funzionato, deve passare attraverso allenatori preparatissimi ( magari dal NZ, SA e UK) in appoggio o direzione ai club di top 10 che si allenano, giocano tanto e competono in un campionato professionale per strutture, marketing e prospetti economici.

  15. Atley73 24 Agosto 2021, 11:22

    ah… per quelli che “la formazione la faranno i club”: dopo l’ennesimo argentino approdato in top ten mi pare evidente che con i soldi della formazione le squadre comprano i giocatori già formati. Che per formare bisogna essere capaci, ci vogliono tempo e strutture, tutte cose che quasi nessun club italiano ha a disposizione. Con la morte nel cuore, ancora in bocca la lupo!

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