Sei Nazioni under 20: Azzurrini contro l’Irlanda per diventare grandi

Guarda, credo che sia una bellissima domanda da rivolgere agli allenatori, ai dirigenti federali, e sai mai anche ai giocatori stessi.
Ti dico la mia (discorso lungo). Posto che l’Italia U20 non è da sempre che se la gioca in questo modo, ma solo recentemente (e con alcune nazionali la distanza rimane bella ampia), da un lato secondo me c’è un discorso di “come riduci il gap in U20” che è più sul fisico che sulla tecnica (anche se questa U20 mi sembrano ben messi) e tattica/conoscenza del gioco, che dopo i 20 anni fai sempre più fatica ad allenare/imparare; da un lato il fatto che i nostri 20enni giocano in Top10 e accademia, altri spesso già non più, e poi il salto ad un campionato di livello maggiore è ritardato/ridotto rispetto agli avversari (e in strutture/ambienti che non sono Leinster o Gloucester, ahinoi); dall’altro che ovviamente – brutto da dire ma vero – si va “ad annate”, quindi ci possono essere anni particolarmente buoni per noi in U20 alternati ad altri meno.
E infine che ad altre nazionali bastano 3-4-5 giocatori giovani da inserire in un tessuto ben consolidato e con giocatori di livello. A noi servirebbe ogni anno mezza squadra, avendo molti più “buchi” da coprire.