Zebre: la pagella della stagione 2020/2021

Uno sguardo approfondito all’annata agonistica dei multicolor, appena andata in archivio

COMMENTI DEI LETTORI
  1. narodnik 17 Giugno 2021, 18:56

    In genere hanno giocato molto bene nel primo e male nel secondo tempo,mancano giocatori per avere 80 minuti sempre competitivi,il trend sembra di giocare al risparmio quindi dal mercato pescheranno poco,o avranno fortuna con i permit o la vedo dura a fare meglio quest’anno.

  2. Camoto 17 Giugno 2021, 19:45

    Voti anche leggermente generosi ma condivido le parole.
    Condivido anche la scelta dei giocatori da citare, aggiungendo che aver accantonato il ruolo da 10 per Biondelli è secondo me un grosso errore. Certo, il ruolo di estremo era più scoperto.
    Avrei menzionato anche Pescetto tra i giocatori in crescita.

  3. aries 17 Giugno 2021, 20:22

    Biondelli è un gran bel giocatore

    • kinky 17 Giugno 2021, 23:06

      Boh, a me a dir la verità quest’anno non è per niente piaciuto! Non gli ho visto fare nulla di straordinario! Così come Bianchi sul quale avevo mille e più aspettative….sono sicuro che si rifarà l’anno prossimo!

  4. Winchester 17 Giugno 2021, 22:05

    Questa e’ un po’ la pagella dei giocatori, ma ci dovrebbe anche essere quella della società del pubblico (magari per la scorsa stagione questa voce sara’ un obbligatorio NC…)

  5. ermy 17 Giugno 2021, 22:46

    Le Zebre sono bianco nere, United Colors è da 40 anni il marchio Benetton che sul colletto della maglia riporta, infatti, strisce multicolor.
    Fatevene una ragione.

    • Dusty 18 Giugno 2021, 08:51

      Le Zebre sono Multi Colors non United Colors. Questo termine vuole rappresentare il carattere inclusivo della società non solo verso gli aspetti sportivi ma anche sociali ed educativi. Un esempio per tutti è l’appoggio alla campagna per la liberazione di Patrick Zaki (un esempio purtroppo abbastanza isolato nel panorama sportivo italiano).

  6. onit52 18 Giugno 2021, 00:07

    Per quello visto in streaming e per quanto capisco , condivido nella sostanza il giudizio del giornalista.
    Alcune cose mi hanno stupito , la prima il cambiamento di gioco avvenuto in un anno con a capo il medesimo Bradley.
    La seconda è che a fronte di qualche fiammata i secondi tempi scavano differenze di punteggio tante volte importanti e anche non accettabili…
    Ma qui ho una mia fissa…le italiane ( quindi anche Treviso , seppur in maniera minore ) soffrono di ” coperta corta ” per essere chiari.
    I giocatori non sono tutti uguali , e quando gli infortuni colpiscono in maniera dura i giocatori più significativi …tutte le carenze emergono in maniera più palese….se si aggiungono i periodi per la nazionale la frittata è completata.
    A quanto pare qualcosa dovrebbe modificarsi già dal prox. anno, per quest’ ultimo punto….
    comunque è il livello medio , non è una novità vero ? a essere per noi penalizzante seppur con certe differenze tra le due italiane.

  7. maiunagioia 18 Giugno 2021, 07:02

    Le Zebre sono un progetto nato male e sviluppato alla meno peggio.
    Dopo gli anni iniziali fatti da spogliatoi nei container, assenza totale di pubblico, allenatori pessimi (Gajan) o sopravvalutati (Cavinato, Guidi e Troncon) ora sono qualcosa di meglio ma non sicuramente un progetto positivo.
    Il problema è uno e uno soltanto: i soldi.
    Le Zebre non solo non sono attrattive per le grandi aziende di Parma o dell’Emilia ma per assurdo sono snobbate anche da quegli sponsor che fino a pochi anni fa versavano quasi 10 milioni all’anno alle due società cittadine (ex Overmach e ex Gran).
    Gavazzi ha provato a privatizzarle ma hanno fatto fatica a racimolare 300mila euro.
    Ora abbiamo le Zebre che sono un esborso totale per la federazione (8 milioni o più) a fronte di risultati pessimi o quasi.
    E una candidatura di una società blasonata come il Petrarca Padova che ha sponsor che danno ampie garanzie economiche (liberando la Fir dall’onere totale), strutture societarie (Guizza e stadio Plebiscito), una dirigenza esperta e che ben conosce la Celtic/Pro14 (Munari) e la capacità di attrarre pubblico allo stadio essendo Padova a mezz’ora da Treviso, Venezia e Rovigo.
    O Parma è in grado dopo 9 anni di trovare una cordata di sponsor o è doveroso trasferire la licenza Pro14 ad una città che sa fare business intorno al rugby.

    • narodnik 18 Giugno 2021, 08:59

      Condivido tutto ma una ipotetica nuova societa’ dovrebbe essere obbligata almeno a un contratto quadriennale,un investimento minimo di 30 milioni.Se tutte e due le franchigie saranno Venete almeno si spera che i soldi risparmiati dalla federazione vengano investiti sulla base non sull’alto livello,liberare anche risorse per il progetto sud sarebbe coerente coi proclami della nuova dirigenza.Comunque anche se i privati dovessero caricarsi il capitale che immette attualmente la fir sarebbe sempre poco,serve che aumenti e non poco,almeno del 50%100.Sono cifre enormi rispetto al bilancio della fir,sarebbe meglio chiudere una franchigia a fine contratto,lasciare l’altra a chi fornisce maggiori investimenti,creare una squadra b della rimanente da far giocare in top10 e i permit prenderli da li’.

      • luke10 18 Giugno 2021, 09:42

        Mi viene da dire che se Padova andasse nel Pro14, un po’ di quei milioncini andranno verso il progetto di elevare il livello dell’attuale TOP10, progetto SUD e Rugby di Base. Vedremo.

  8. Parvus 18 Giugno 2021, 08:14

    l’articolo è oggettivo e ben equilibrato.
    complimenti a chi lo ha scritto.

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