La riunione di Verona apre nuovi scenari sul futuro del rugby italiano, dal lavoro sulla competitività allo sviluppo dei rapporti tra nazionali, franchigie e club
Fir: via alla revisione dell’alto livello
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Altri 4 giovani prospetti entrano nelle Accademie di Franchigia
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Sul tavolo il rilancio del campionato, il numero di squadre partecipanti, la distribuzione dei permit player e la formula della Coppa Italia
FIR: approvato il Bilancio Preventivo 2024
Avvallato a maggioranza dal Consiglio Federale verrà ora inviato agli organi preposti per approvazione
L’impatto economico del Sei Nazioni 2023 sull’Italia: oltre 37 milioni di euro per Roma e la regione Lazio
Sono stati presentati gli studi relativi all'indotto creato dalle 3 partite casalinghe del Torneo dell'anno scorso
Accademie U23 Zebre e Benetton: la lista dei 12 atleti che completeranno il proprio percorso di formazione
Al termine i giocatori potranno trovare spazio nei roster delle franchigie o delle squadre della Serie A Elite
FIR e Ministero dell’Istruzione e del Merito sottoscrivono il protocollo “Scuole in meta”
Un documento di intesa che contribuisce a portare il rugby all’interno degli istituti scolastici
Magari accantonare le Zebre? Guardate l’Argentina come modello.
Se pensi all’Argentina, allora è il Benetton da accantonare (come franchigia)
Il Benetton è il rugby italiano. Un club conosciuto ovunque. Le Zebre boh…
Il Benetton è un signor club conosciuto a livello europeo come le zebre. E come le Zebre finisce sempre all’ultimo o penultimo posto in campionato a parte una stagione. In questo caso è esattamente l’espressione del rugby Italiano… Scendi dal piedistallo e non gasarti perché sei in finale della coppa del nonno della quale non frega un cazzo a nessuno. Poi riinizia il top 14 e i veri valori si vedono come ogni anno. Cioè siamo scarsi (come movimento nel suo complessivo e come gestione delle franchigie fino al ora)
E uno dei motivi per cui siamo scarsi è che l’ambiente è pieno di geni che hanno capito tutto, con la puzza sotto il naso e la lingua tagliente. Abbiamo imparato a nostre spese, più e più volte, che il contributo dei sopracitati alla crescita del movimento è pari a zero, sempre che non siano dannosi.
Treviso è una squadra che ha saputo farsi rispettare e che può prendersi delle belle soddisfazioni. Con buoni.
Sì, non è il Leinster, bella scoperta.
Diciamo che il modello argentina va ben oltre (e ben prima) dei Jaguares
Tutto molto bello, ma se prima non fate la riunione per il rugby di base, la riunione per l’alto livello lascia il tempo che trova. Ci servono ragazzini, e ragazzini allenati da gente che conosce il mestiere e in strutture decenti da Bolzano a Ragusa. Certo, un passo la volta, ma il primo – per me – è questo.
Noi partiamo sempre al contrario..costruiamo la casa dal tetto piuttosto che dalle fondamenta..
L’innocenti pensiero,per restare nella metafora edilizia,è quello di dare una rinfrescata alla facciata esterna con le ultime due lire che ci sono restate,in modo tale da riuscire in qualche modo a vendere un palazzo che ormai interessa quasi più a nessuno..fa niente se entrati all’interno la struttura si regge in piedi a malapena…
Concordo con te che se non si lavora concretamente sul rugby di base con un progetto a lungo termine, molto lungimirante e non finalizzato al risultato immediato, l’edificio è destinato a crollare miseramente..
C’è da dire che mi pare nell’altro articolo postato – con la sua videointervista – del rugby di base si parli. Ma il mio punto rimane: devi farci qualcosa, non parlarne. E per me sarebbe la prima cosa.
Anche se immagino debba dare anche un segnale ai club e agli amici all’estero, per far vedere che prova ad aggiustare il giocattolo nel breve periodo
Parole sante
Grandissima supercazzola con scappellamento a destra…Antani..
Parole, parole. Dal dire al fare poi…
Mi sembra di capire che finalmente ci saranno le accademie collegate alle franchigie, anche il discorso del permit estemporaneo mi sembra sensata, porte aperte a tutti in qualsiasi momento, se soldi verranno investiti per portare tecnici importanti sul territorio per lo sviluppo dei nostri a livello locale di base, potremmo essere ad un punto di svolta, vediamo se a dei buoni propositi seguiranno dei fatti!
Tutto molto fumoso in sostanza c’e’ che bisogna fare di piu’ ma fare cosa non e’ stato detto delusione totale.
Non entra nello specifico ma indica la strada.. Di certo ci sta che le accademie saranno 2 e legate alle franchigie e che i rami secchi saranno tagliati per ridistribuire le risorse economiche al rugby di base investendo in tecnici e strutture. Se si pensa che a Parma dovranno camminare con le loro gambe (ed i soldi risparmiati ridistribuiti ma non l’ha detto in questa intervista) le sue parole sono coerenti. Vedremo come faranno la selezione dei migliori prospetti, sono proprio curioso e come aiuteranno i club del top 10 a crescere. Secondo me Treviso alla scadenza della licenza tornerà in Top 10, e ci sarà un entità unica Veneta probabilmente a Padova ( Dogi, Leoni di San Marco o qualsiasi altro nome… Ma entità veneta comune legata al territorio tutto non solo una squadra cittadina) Chiaramente il Petrarca resterà in Top 10. Non dice ma le parole di elogio sulla struttura di Verona (ottima) e le parole di Zambelli a Rovigo dove parla di rivoluzione epocale con arrivo di un tecnico di livello internazionale per creare una franchigia vera polesana vanno anche quelle nella direzione che il Top 10 a breve sarà un campionato diverso e più competitivo. Vedremo. ( mi ricordo che Innocenti parlava anche di franchigie regionali che potevano iscriversi al top 10.. Sto raccogliendo sintesi di varie interviste per capire dove si andrà a parare)
Ma se i contributi risparmiati passano da Parma a un’altra citta’ per un’altra franchigia?Treviso che lascia il pro16 per fare gruppo con Padova Rovigo etc non ci credo.Nel top10 le squadre che stanno migliorando sono sempre le stesse,il campionato forse sara’ piu’ competitivo ma solo ai po,per il resto sapremo gia’ prima della prima partita chi ci andra’ ai po,qua non c’e’ molto da fare gli altri se vogliono tenere il passo devono trovare sponsor adeguati.
Mah.. La mia sensazione è questa.. Tutti (volenti o nolenti) in un unica direzione e cioè supportare la nazionale che deve essere la punta della piramide. Innocenti parla di franchigie legate al territorio e penso proprio che le Zebre resteranno . Treviso(nolente) se ne tornerà in top 10 (se non gli rinnovano la licenza non avrà scelta) , secondo me se ci sarà una terza franchigia in futuro sarà lombarda magari a Milano dove per adesso manca una società con le strutture adeguate per trainare una franchigia lombarda (ma questo è un discorso da non tenere in considerazione nell’immediato)
Manco io ci credo. Per me i Dogi non resistono una stagione (parliamo di club che – assieme ad altri – non si son messi d’accordo per fare una Lega, figuriamoci un’unica squadra 🙂 ), e mi sembra un’inutile forzatura per il nostro sistema (che è fatto di club, non di regioni come in Irlanda o NZ)
Troppi pregiudizi nella gestione Innocenti, aspettiamo e poi giudichiamo. Intanto ad oggi si sta cercando di impostare un metodo di programmazione e soprattutto c é una strategia comunicativa mai vista sin ora…speriamo bene e alle parole seguano i fatti ed io controllo su come si sta lavorando
Io farei un reality show con giovani rugbisti protagonisti.
Il prodotto rugby in Italia è in forte ribasso, non ci sono personaggi mediatici in attività e la Nazionale non vince mai. C’è pieno di gente che si fa il mazzo nelle palestre magari mettiamogli una palla da rugby in mano.
Sono idee.
Io lancerei un progetto nelle grandi citta’ del centro sud,finanziare attivita’ di base a Napoli Palermo Bari Roma etc,portare il rugby nelle scuole.Ci vogliono soldi ma questo e’ proprio il momento,forse l’unico dal dopoguerra,dove le amministrazioni locali avranno abbastanza fondi da distribuire,possono collegare la ripresa delle attivita’ motorie con un piano di attivita’ per zone disagiate come le periferie Romane,ci sono 210 miliardi da distribuire e anche se riescono a ottenerne lo 0,01%100 possono farci grandi cose,il piano per il sud le periferie e lo sport nei fondi ngeu c’e’ vedremo se la fir si e’ mossa per ottenere parte dei fondi o no,io di questo avrei voluto sentir parlare non dell’alto livello,che ad andarci precisi anche sull’alto livello si e’ parlato di acqua calda.
Rugby nelle scuole? alle superiori dovevamo giocare a calcetto senza contrasti/senza colpire di testa/tirando piano.. figurati se si prendono questa bega.. ah sempre senza contare che la stragrande maggioranza non ha impianti x fare sport all aperto..
Sempre fatto, da insegnante e anche da studente. Ma vivo nel Veneto.
Non sarebbe difficile, ma bisogna “motivare” i docenti di edu. fis., formarli, pagarli, il giusto e magari legare il compenso ai risultati.
Prendo i ragazzi, li porto in campo, li alleno tutto l’inverno un giorno alla settimana, in primavera torneo scolastico a 7, se tiro su tesserati, bonus.
Il basket dalle mie parti fa così, e funziona
Be il Tennis ha beneficiato enormemente dall’avere un canale dedicato, e gli investimenti fatti nei tornei in Italia. Certo, sport diverso, ma era ancora più “di nicchia” del nostro
nel programma presentato da innocenti ci sono moltissimi concetti fondamentali per la nostra federazione, ora voglio proprio vedere come li attua!
spero che marzio possa farcela, un suo fallimento sarebbe di fatto il viatico, per la scomparsa del rugby italiano dal rugby che conta.
La così detta faccenda dogi : si ricorderà che alcuni anni fa ( non i primi ovviamente) quando se ne riparlo’ fini tutto all’ aria merito di alcuni club…non fu una sorpresa sapendo ( già detto mille volte ) la diversità dei club veneti e la diversità ” territoriale e storico geografica ” rispetto all’ Irlanda esempio.
Personalmente non ci credo ….tra l’ altro si potrà capire se le cose sono cambiate ( parlo specificatamente per Treviso ) se si vedrà che il progetto completamento stadio di fermerà o andrà avanti a breve medio termine.
Io credo che chi comanda in Pro 14/16 abbia tanta voce in capitolo , e disgregare eventualmente il team TV ( non uso volutamente il nome franchigia ) non so quanto possa piacere …..
Sinceramente in un periodo come questo dopo (non è finita) una pandemia che ha quasi azzerato certi settori produttivi e scavato ancor di più il solco tra il ricco ed il povero ora le amministrazioni locali dovrebbero mettere soldi per il rugby? Mah..sembra ci siano cose più importanti e vitali da sistemare prima, sempre che arrivino sti dindini.
La “questione sud” prima che per il Rugby esiste nel settore produttivo.
Nessuno ha la bacchetta magica ma sono daccordo che da qualche parte bisognerà iniziare e mettiamocela via…ci vorranno Anni.
Infine concordo con @Liuk..che siano i Dogi o i Veneti o altro nome, sarebbe comunque una forzatura che durerebbe da Natale a Santo Stefano, molti guardano all’Irlanda ma guardate il Galles, li la forzatura delle franchigie ha fatto polemiche vere.
Guarda che i fondi sono nel piano di finanziamento,chi fa domanda con progetto se li prende,non si sa che che percentuale spetta ma sono soldi a fondo perduto per societa’ sportive.Visto che fa tanto hype Scampia o le borgate ci sono ottime probabilita’ che li ottengano,anche puntando sui valori morali di questo sport.Quello che sembra a me o a te non conta,conta che ci sono dei fondi ottenibili poi che si ritenga sia sbagliato o giusto e’ un’altro discorso,e comunque saranno percentuali sottol’1%100 rispetto al mega prestito.La ripartizione dei fondi e’ gia’ decisa in base a fasce di interesse,non e’ che levano i soldi dalla sanita’ per metterli nello sport,anzi credo che allo sport arriveranno briciole.Il punto e’:l’UE ha deciso di dedicare parte del prestito per societa’ sportive in zone disagiate,in fir qualcuno sta preparando progetti a riguardo?Sono notizie di 3 mesi fa eh.
Più passa il tempo più mi sto convincendo che una franchigia sola in pro 16 sia una scelta coerente, con un budget importante (per prendere 2/3 stranieri forti, qualche equiparabile con potenziale ma sopratutto professionisti di altissimo livello in ogni settore- staff, medici, preparatori, dirigenti, marketing etc-. Quindi il “meglio” del rugby italiano magari itinerante ( Roma, Milano, Bologna,Venezia e cittadine più piccole ma rugbystiche..Aquila, sud italia). Ovviamente il tutto con una Serie A di qualità e radicamento storico (le venete, emiliane, 2 dal sud , una milanese?) con possibilità di competere in Challenge cup. Dobbiamo trovare una nostra via all’alto livello (vedi Francia,Giappone, Argentina e fra 5 anni USA e Canada). Il pro 14/6 nazioni/worldrugby favorisce solo le uk/”inglesi” (NZ,SA, etc” )per come è strutturato, noi saremmo sempre gli agnelli da macello. Cosa ne pensate? Con tutto il rispetto e amore che ho per Treviso e Zebre il nostro rugby di alto livello non puo basarsi su due cittadine di provincia con limitato seguito di spettatori/turisti. Play big or go home come dicono di la dall’oceano.