“Francamente, c’è un abisso”. Scott Robertson dice la sua sul Super Rugby TT

L’head coach dei Crusaders, reduce dalla netta affermazione sui campioni australiani dei Reds, ammette il gap

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Gremo 24 Maggio 2021, 11:56

    Oggettivamente, esistono squadre oggi in grado di battere le neozelandesi? Non ne sono così sicuro, ma bisognerebbe provare! Quanto sarebbe bello vedere Exeter, Leinster, Tolosa, La Rochelle e Racing92 in tour nell’emisfero sud? Invece che i soliti test match estivi senza granché in palio…

    • max85 24 Maggio 2021, 12:11

      l’ultima prova che abbiamo sono le partite del superrugby interrotto del 2020: ci diceva che solo qualche squadra sudafricana era capace di vincere non solo in casa contro le franchigie NZ, ma anche là a casa loro. Purtroppo le sudafricane omrai son abituate a “dare” giocatori a mezzi club di ovalia attratti da euro/sterlina/yen altrimenti potrebbero esser ancor piu competitive, cosa che inizia a succedere anche in NZ (vedi bauden barrett in giappone).
      Detto ciò spero veramente che il rugby in australia torni ai fasti degli anni 90-inizi 2000!!!

      • max85 24 Maggio 2021, 12:14

        o anche TJ Perenara in Giappone, per non parlare di tutti coloro che uscendo dall’orbita convocazione allblacks prendono la strada di Francia o UK (vedi Ihaia West nella finale di champions cup l’altro giorno, Jeroma Kaino etc etc etc purtroppo…)

      • LiukMarc 24 Maggio 2021, 13:44

        Son d’accordo. L’esodo di giocatori in Saf ha davvero dato una bella mazzata alla loro competitività, e cosi in Australia dove però si paga anche una situazione interna da reset quasi completo. Certo è che 15-20 anni fa la storia era completamente diversa, e sarebbe bello tornare a quei livelli (dove Brumbies vincevano il SR12 sui Crusaders e i Bulls vincevano il SR14 due anni di seguito)

      • Gremo 24 Maggio 2021, 16:06

        Hai ragione, avevo dimenticato le sudafricane dell’anno scorso.

  2. Mr Ian 24 Maggio 2021, 12:35

    Penso si possa affermare che i Crusaders siano la squadra più forte del secolo.
    Robertson ha ragione a parlare di abisso, però dovrebbe considerare anche il reset a cui è andato incontro il rugby australiano negli ultimi due anni…si parte da posizioni completamente diverse tra le due nazioni.

  3. LiukMarc 24 Maggio 2021, 13:40

    Personalmente credo vada fatta la premessa di come il rugby australiano negli ultimi 2-3 anni (ma forse addirittura dalla RWC del 2019) abbia perso tantissimo, sia come giocatori non rimpiazzati (Giteau, AAC, Pockok, Genia, lo stesso Folau), sia come tessuto interno, con il quasi azzeramento di Rugby Australia e le difficoltà (enormi) interne. Un vero reset insomma.
    Detto questo, la vedo in due modi possibili:
    – Bello sto SR Tasman ma per ora serve altro. Quindi le NZ si scontrassero solo tra loro (e magari con una delle due squadre isolane una volta completate) e l’Australia idem, magari includendo le isolane appunto, e richiamando Giappone e/o Argentina. Sicuramente i tornei diventano più combattuti ed equilibrati e nulla vieta di fare poi una finalissima tra le due squadre vincitrici. Poi tra qualche anno se ne riparla.
    – Sdoganare la All-Black/Wallabie rule (che sarebbe forse la cosa migliore): ossia, se tu neozelandese o australiano giochi nel SR Trans-Tasman, sei sempre eleggibile per la nazionale, sia che giochi in NZ che in Australia. Questo magari porterebbe alcuni neozelandesi a giocare in squadre australiane -alzandone il livello – e giocatori aussie a fare esperienze importanti nell’isola della felce, senza che questo impedisca la convocazione in nazionale e quindi favorendo tali scambi.

  4. davo 24 Maggio 2021, 14:12

    C’e’ anche da dire che in Australia c’e’ molta “competizione” interna in termini di risorse con il rugby union molto marginale (seguito dopo Aussie rules, rugby league, e calcio…in ordine di pubblico/importanza). Forse anche questo influenza il tutto. Considerate anche che in passato l’Australia aveva solo 3 franchigie. Forse 5 sono troppe.
    Ultimo punto….ma perche’ non avere piu’ la squadra argentina? forse perche’ stavano cominciando ad essere troppo competitivi? e questo si rifletteva pure nella nazionale? ho l’impressione che con i giocatori in Europa e poi ritornare nell’emisfero sud per il championship e poi ritornare al nord per giocare con i club li logorera’ non poco. Inoltre molti club magari non vorranno che i loro giocatori partecipino al championship….. insomma, e’ davvero un peccato non vedere l’argentina nel SR

    • gasport 24 Maggio 2021, 17:36

      Era molto costoso e dopo poco tempo diventato insostenibile per la federazione argentina…Pareggiare tutte le offerte che gli atleti ricevono dall’estero per trattenerli e farli giocare tutti assieme diventa un bagno di sangue per le casse federali…
      Probabilmente si tradurra anche nel medio periodo di una perdita di competitività della nazionale argentina, arrivata ai livelli attuali con un solido progetto alla spalle dove un tassello importante era proprio la franchigia…

      • davo 24 Maggio 2021, 17:51

        Questo e’ vero, pero’ a me sembrava che il loro stadio fosse sempre (o quasi) pieno…e forse pubblicita’ e diritti televisivi sarebbero diventati comunque una fetta consistente. Quindi mi sembra strano, anche perche’ si potevano organizzare con le squadre di SR in maniera tale da limitare i costi…… se c’e’ voglia nel fare una cosa (e.g. mantenere la franchigia Arg) allora il SR si sarebbe potuto riorganizzare…. ma forse non ne avevano molta voglia….
        inoltre erano diventati davvero molto competitivi nel SR, io penso (male) che le Australiane e forse anche le NZ adesso tirano un sospiro di sollievo perche’ alla fine la franchigia Arg era una bella gatta da pelare.
        Io credo che i giocatori che passeranno in Europa, spremuti a dovere nei vari campionati Europei, non saranno piu’ cosi’ competitivi come lo sono ora.
        Hai ragione nel medio termine…ma credo che anche nel long-term ci saranno molte ripercussioni ….. comunque resta davvero un peccato.

        • Maggicopinti 24 Maggio 2021, 18:02

          Sono tutti alla canna del gas, e gli argentini di più. Molto semplicemente, soldi non ce ne sono più, andare in Australia o Nuova Zelanda con le norme covid è economicamente insostenibile per i sudafricani, figuriamoci per gli argentini. Non c’è da pensare male: è che proprio sono messi male. Ma posso dirlo ancora meglio: l’intero rugby mondiale è messo male economicamente, e i tornei con voli da migliaia di km per più di trenta persone alla volta sono infattibili.

  5. Parvus 24 Maggio 2021, 19:24

    se il biondo allenatore dei crociati ha detto che fra australiani e neozelandesi c’é grande differenza…, vorrei capire cosa pensa della nostra italia, e della possibilità che poi si è sciolta come neve al sole, che l’italia doveva avere dei test macth con i tutti neri quest’estate!

  6. mic.vit 25 Maggio 2021, 00:36

    la squadra in grado di battere le kiwi? c’era arrivata eccome…i Jaguares, infatti li hanno spolpati…forti e furbi sti neozelandesi!!

  7. madmax 25 Maggio 2021, 10:45

    Leggendo i commenti sempre più disperati degli australiani non si capisce se ne usciranno mai. La popolazione bianca di classe media, il pilastro del rugby union, continua ad assottigliarsi e i bambini sono sempre meno incoraggiati a giocare a rugby sia per l’aumento della fisicità sia per la paura dei genitori di traumi cranici demenza senile precoce, etc. . Così le squadre australiane hanno una presenza assurda di giocatori di origine pacifica, fisicamente molto strutturati e alla ricerca di stabilità economica anche a costo di mettere a rischio il proprio fisico. Lo stesso vale per la NZ, ma almeno loro non hanno competizione da parte di League e Aussie rules e Union è ancora una religione, indossare la maglia nera è un onore che ha pochi paragoni in giro per il mondo. Guardando il roster dei Blues di Auckland, tuttavia si capisce anche qui come stia diventando uno sport da isolani del pacifico.

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