Serie A: I Medicei chiudono dopo sei anni

Firenze perde il rugby di alto livello: la società biancorossa chiude a causa delle difficoltà economiche del momento attuale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. spike 14 Aprile 2021, 12:02

    Pensare che in Nuova Zelanda gli stadi ora sono aperti alla gente, mentre qua chiudono le squadre

  2. Giambo 14 Aprile 2021, 12:16

    La Fir ha sulla coscienza la morte del rugby professionistico fiorentino.
    Non si capisce per quale motivo in Top10 si potesse giocare, mentre in Serie A o anche nelle serie minori no, con il giusto protocollo.
    Tanto, come al solito, sono altri a pagare lo scotto di scelte incomprensibili e scellerate.

    • SilverShadow 14 Aprile 2021, 13:04

      Mah. Io da esterno vedo che il main sponsor Toscana Aeroporti non se la passa benissimo, e i Medicei non avevano quella rete di sponsor medio-piccoli che garantiscono stabilità in tanti club anche di Top10. Mi ricordo anche di una situazione economica non molto stabile anche in passato, con diversi giocatori che lamentavano pubblicamente ritardi degli stipendi di molti mesi. Non è sempre colpa della FIR.

    • Dusty 14 Aprile 2021, 13:15

      penso che la FIR in questo caso non abbia le maggiori responsabilità ma casomai bisogna guardare in faccia allo sponsor principale che, per giusti motivi, si è tirato indietro.

    • aries 14 Aprile 2021, 14:20

      I soldi erano già finiti 3 anni fa

    • ociu mi 14 Aprile 2021, 15:42

      La Fir?
      Lungi da me voler difendere i politicanti della federazione ma son loro che hanno fatto investire su giocatori provenienti da ovunque invece di creare una squadra?
      Se fai una squadra di “professionisti” per vincere non si può dare colpa all’esterno se viene a mancare la squadra soprattutto in un contesto dove il professionismo non c’è.

    • Mich 15 Aprile 2021, 09:28

      Buongiornop Giambo, ti rispondo molto umilmente asserendo che la FIR non può essere il capro espiatorio di un trend finanziario gloale che causa pandemia, sta travolgendo tutte le piccole e medie imprese, e mettendo in seria difficoltà persino i colossi.
      Parlo da imprenditore: se non arrivano soldi, si chiude. Non posso prendermela con associazioni di categoria, nè sindacati, nè con il commercialista. I soldi sono alla base del professionismo, e una squadra alla quale venga meno questo supporto non può andare evidentemente avanti.
      La FIR ha altre responsabilità, ma a mio avviso questa chiusura, drammatica sia nell’accezione sportiva che in quella socio-finanziaria, è parente stretta di tante altre che non riguardano il rugby. Piccola parentesi, anche per replicare a Spike: da noi gli stadi non sono pieni nemmeno se i biglietti li regalano, quindi la pandemia ha un ruolo transitorio. Quando vedo le partite di serie A o peggio, di TOP10, c’è meno gente che al torneo di calcetto della parrocchia. Guardiamo in faccia alla cruda verità: il rugby da noi fa fatica, con o senza pandemia.

  3. breda120 14 Aprile 2021, 13:01

    Probabilmente il covid ha accelerato il processo ma che i Medicei non fossero , economicamente parlando, in buone acque lo si sapeva ben da prima. Basta chiederlo a quei giocatori che stanno ancora adesso aspettando soldi relativi a 2 stagioni fa e che non vedranno più.
    Purtroppo la realtà è che il progetto Medicei era troppo simile a quello di Prato con anche delle figure protagoniste in ambedue i casi.
    Sono in trepida attesa di conoscere le condizioni e i parametri che Innocenti ha detto di voler introdurre nel top 10 che mi auguro portino ad escludere club/franchigie senza una salda struttura finanziaria e logistica.
    In ogni caso sono certo che il rugby a Firenze e dintorni resta ben vivo grazie ai club storici che continuano a lavorare bene senza tanti grilli per la testa

  4. Schioppo 14 Aprile 2021, 13:40

    Se c’è qualcuno in toscanache dice che non si sapeva come sarebbe finita questa storia già 6 anni fa’, beh quel qualcuno mente sapendo di mentire.

  5. maiunagioia 14 Aprile 2021, 13:49

    Il rugby italiano ha problemi di appeal e se va bene lo ha giusto per qualche anno.
    I Medicei Firenze non sono diversi da Prato e Venezia-Mestre, o dalle più blasonate Amatori Catania, Amatori Milano, L’Aquila e Roma Olimpic.
    Non ci sono imprenditori italiani appassionati di rugby o magari si contano sulle dita di una mano (Benetton a Treviso, Zambelli a Rovigo, Banzato e Toffano a Padova, Gavazzi a Calvisano, Grassi a Reggio Emilia…)
    Di conseguenza cessato l’iniziale entusiasmo si fanno i conti con quanto in cassa e solitamente è poco sufficiente per proseguire.
    Soluzioni? Pochissime.
    Per attirare sponsor si deve aumentare la visibilità e quindi bisogna tornare ad esserci sulla Gazzetta dello Sport e spingere per tornare sulla Rai.
    Marzio Innocenti deve lavorare su questo.

    • albe 14 Aprile 2021, 14:48

      Quando avevi l’accordo con RCS, che pigliava la sua commissione come è giusto che sia, eri in gazzetta dello sport e sei andato fino a giocare a San Siro. Poi hai deciso di tagliare il costo RCS e sei sparito dalla circolazione a livello media. Cosa vuol dire? Cosa ci insegna questo? Che se non sai farlo in casa (il marketing di un certo tipo) è giusto affidarsi a terzi…. pero allo stesso modo se non vuoi più spendere per il fornitori e non sai farlo…. beh sparisci.
      Ma chi era il direttore Marketing? Un ex giocatore (Checchinato) anziché un esperto marketing. Perché non è saltato? Spero che Innocenti sia abbastanza manager da capire che ci vuole professionalità e su alcuni ruoli il fatto di essere stato un buon rugbysta non basta.

      • maiunagioia 14 Aprile 2021, 16:05

        Assolutamente d’accordo con te!

      • madmax 14 Aprile 2021, 16:12

        Vero. Troppi ex giocatori reinventati in ruoli diversi senza esperienze concrete.

      • Mich 15 Aprile 2021, 09:33

        Da noi purtroppo è più importante far sembrare di aver fatto bene che far ben sul serio. I bravi giocatori sono bravi finchè fanno i giocatori. Questa storia che da ex possano portare benefici a livello gestionale o tecnico è semplicemente ridicola e poggia sul fascino romantico privo di credito. Non parliamo, per favore, di manager fallimentari che saltano; da noi è una prassi poco nota. E con gli evidenti risultati, in tutti i settori.

  6. mic.vit 14 Aprile 2021, 17:09

    buttare soldi su due franchigie quando già una sarebbe di troppo e veder morire il rugby di base, quello che deve insegnare valori e formare i futuri campioni?
    fir lo stai facendo benissimo!
    confidiamo nella nuova dirigenza…non ci resta altro…

    • Rugby4ever 14 Aprile 2021, 20:25

      Guarda, mi piange il cuore vedere scomparire per chissà quanto una realtà Toscana come quella dei medicei. I problemi erano tantissimi, conoscevo l’ambiente e ho sempre avuto l’impressione che già dal primo giorno erano convinti sarebbe finita molto presto. Purtroppo il covid ha accelerato il tutto e la mia paura per altre realtà è reale. Concordo pienamente con te nel dire che il fallimento parte da quando ci siamo detti che per essere più bravi dovevamo creare èlite a discapito di quello che era nostro. Giusto o sbagliato? A voi la sentenza..io la risposta la ho…

      • mic.vit 14 Aprile 2021, 22:55

        il mio timore è lo stesso tuo…che dallo scomposto slancio verso il top 12 passeremo al 6 province di qui al prossimo anno…quando poi con i risparmi grazie alla franchigia unica si poteva sostenere e potenziare il campionato domestico ad 8 max 10 squadre…ma i vertici alle cure dimagranti non vogliono proprio aderire…
        non c’è che dire, proprio un bel salto indietro…e la vicenda covid non ha tanto accelerato quanto piuttosto portato alla luce definitivamente il disastro in cui versiamo

  7. Winchester 14 Aprile 2021, 21:58

    OT: il rugby nel campionato italiano non e’ professionistico (per definizione).

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