Investimento, futuro e un nuovo calendario internazionale
Nasce World Rugby WXV: una nuova competizione dedicata al rugby femminile
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Interessante e “finalmente” un torneo per il rugby femminile. Non mi è chiarissimo il blocco delle retrocessioni/promozioni, ma forse ho capito male io.
Per dire, il 6N 2023 decide le 3 squadre del gruppo 1, le 2 del gruppo 2 e quella del gruppo 3. Mettiamo caso che in questo nuovo torneo le squadre del 6N finiscano ultime in tutti i loro gruppi. Esempio, nel gruppo 2 ci sono Italia e Galles, e quest’ultima finisce ultima – quindi secondo le regole dovrebbe retrocedere nel gruppo 3. Se invece nel 6N successivo, il Galles arrivasse – per dire – secondo dovrebbe finire per il torneo 2024 nel gruppo 1. Però, visto il torneo precedente, in realtà sarebbe retrocesso nel gruppo 3. Come funziona?
Forse è solo per la formazione dei gruppi il primo anno, fatta esclusione per la prima fascia che nei primi due cicli rimarrebbe invariata, le altre andrebbero per il meccanismo del promossi/retrocessi, con l’aggiunta del gruppo uno dopo due anni con la possibilità di arrivare a giocare anche in quello per le squadre degli altri due. Magari si rimescolano pure un po’ le carte tra gruppo 2/3 in quei due anni, dato per assodato che il gruppo 1 sia comunque di un altro livello, Inghilterra, Francia, b. ferns… Immagino poi che il torneo rimanga indipendente negli anni successivi rispetto ai vari tornei continentali, seguendo il suo percorso… Comunque sia sembra bello, forse funzionerebbe bene anche con i maschi
Più rileggo e più penso che il sistema di retrocessioni/promozioni possa valere solo per le squadre che non fanno parte del 6N e dell’altro torneo intercontinentale. Perchè anche se l’Italia vincesse il torneo del gruppo 3, se l’anno dopo arriva ultima al 6n rimane nel gruppo 3, non credo proprio che ci siano alternative.
Però si, potrebbe essere che vale solo per il primo anno, e dal 2024 il piazzamento dei tornei annuali non influisce più. E avrebbe in effetti anche senso (e probabilmente è cosi, sono io che non ci ho capito granchè).
Boh immagino che l’argomento avremo modo di approfondirlo, intanto accontentiamoci di sapere che si muove qualcosa, soprattutto qui da noi, spero che il nuovo corso federale pompi a 1000 il settore femminile, secondo me ci sono margini importanti di crescita. Poi aggiungo un commento mio personale, avendo sotto mano tutti i giorni ragazzini tra gli otto e tredici anni, se proprio dovessi puntare un euro, lo punterei sulle ragazze, molto più cinghialine, i maschi in gran parte ce li siamo giocati mi sa!
Il rugby femminile tra qualche anno superera quello maschile in interesse e soldi…
Mah, speriamo! Mi accontenterei raggiungesse il livello quasi paritario della pallavolo, che come dico sempre, preferisco nella versione femminile perché lì vedo ancora la palla, oltre a qualche bella figliuola… Poi con un professionismo un po’ più “spinto” sono stra convinto che si vedrebbero delle partite pazzesche anche nei campionati domestici, giocoforza con le ragazze bisognerebbe puntare su dinamismo, skills, velocità, cervello… Non è che a una ragazzina gli fai vedere una foto di Etzebeth e gli dici: guarda, se vuoi giocare in seconda devi diventare come lui?… Mi sa che ti manda a cagare e va a giocare a pallavolo!