Andrea Lo Cicero: “L’Italia deve ritrovare lo spirito guerriero”

L’ex pilone azzurro, dice la sua sull’attuale momento della squadra di Franco Smith, facendo un confronto con le “sue” Nazionali

COMMENTI DEI LETTORI
  1. roff 22 Febbraio 2021, 11:24

    Parole sante. Grandi personalità come il Barone e Castro ci mancano come il pane. Riccioni promette bene e spero cresca ai Saracens. Il “sogno” per noi sarebbe la franchigia unica e i migliori via all’estero ad imparare come si fa a vincere a rugby. Perché forse qua non è chiaro il concetto che nello sport professionistico si gioca per vincere, non per partecipare.

  2. 100DROP 22 Febbraio 2021, 11:28

    “Le mie nazionali vincevano di più perché avevano fame, perché c’erano dei leader. Ho l’impressione che oggi molti azzurri si accontentino dell’ordinario: di un contratto da professionista e dello stipendio.” Parole che fanno pensare… Che giocatore! Quando lo vedo in TV armeggiare con l’orticello e le piantine aromatiche, mi si stringe il cuore. Ma così va la vita.

  3. LiukMarc 22 Febbraio 2021, 11:40

    Non mi pare sia il primo autorevolissimo ex (o quasi) che parla di “sentirsi arrivati” dei ragazzi di oggi, senza la fame e l’ambizione per giocarsi il passo successivo. Indubbiamente cose che dovrebbero far riflettere. Cosi come lui che dice che il CT non fa il “tecnico”, ma il manager (quindi vai a vedere che O’Shea manco era un’idea da schifo, e il “problema” era lo staff…).
    Comunque, io che pensavo che tra i vari tecnici quelli che ci “andavano meglio” fossero i francesi. Mi son spesso chiesto come sarebbe avere un argentino a dirigere la cosa. Solo che noi non abbiamo il fisico degli Springboks ma nemmeno la garra e la combattività dei Pumas…

  4. SilverShadow 22 Febbraio 2021, 12:02

    Lo Cicero e Castrogiovanni sono nello showbiz;
    BergaMauro fa il public speaker/commentatore mentre BergaMirco allena i trequarti della ultimissima del ProD2;
    Ongaro, Troncon, Marcato, Bortolami, Masi, Griffen, Gonzalo Garcia allenano, con alterne fortune e incognite sulle reali capacità di qualcuno;
    Festuccia e Perugini si sono addentrati/puntano ad addentrarsi nei meandri della federazione;
    Oriundi ed equiparati sono quasi tutti tornati a casa o comunque via dall’Italia.
    Esattamente che nomi fa il Barone? Perché dare incarichi sulla base del nome è già stato fatto in passato e non è andata benissimo.

    Ps Negli anni di Lo Cicero non è che la nazionale fosse esattamente vincente nel 6N eh, si vinceva una partita ogni paio d’anni tranne 2007 e 2013. Ultimamente sento montare l’onda dei nostalgici degli anni ’00, più sulla base di un revisionismo che sui fatti. Non è quello il benchmark da prendere imho.

    • 100DROP 22 Febbraio 2021, 12:12

      E’ vero che si vinceva una partita ogni paio d’anni. E’ vero, anche, che con l’età che avanza si cade sempre più spesso nel “ai miei tempi…”. E’ sicuro, però, che i nostri avversari la partita con l’Italia, per quanto vinta, se la “sentivano” addosso per giorni e giorni (dentro e/o fuori dall’infermeria). Oggi nemmeno quello!

      • SilverShadow 22 Febbraio 2021, 12:29

        Una volta magari se la sentivano addosso, ma oggi è molto più probabile che si studino i nostri schemi. Preferisco la seconda.
        Pps qualcuno sa Minto che fine ha fatto? Era andato ad allenare l’Academy di Ealing, ma forse è tornato in Italia?

    • andreac 22 Febbraio 2021, 12:15

      sono assolutamente e completamente d’accordo con te

      • Rugby4ever 22 Febbraio 2021, 14:52

        Commento con cui uno non può non essere d’accordo. Da come ne parlano i senatori e da come vengono idolatrati sembra che fossimo lì ad un passo a vincere il 6N. Certo, nessuno vuole togliere nulla a questi giocatori che hanno dato tutto, ma i risultati sono leggermente migliori rispetto a questa nazionale e da rimproverare a questi ragazzi ho esattamente le stesse cose che avevo da rimproverare a quella nazionale. Il “leggermente meglio” è ovviamente figlio della mischia dove eravamo discreti se non buoni in tante partite, ma nulla più. Il gioco era sommario e senza idee allora e non si avanzava di un cm come non si avanza ora, forse addirittura adesso abbiamo anche più brio con la 3/4 rispetto a quella nazionale, il problema che sbilancia l’ago è quindi da identificare nella mischia insufficiente per larghi tratti della partita. Più umiltà anche da loro non guasterebbe, va bene che avete dato tutto, ma non prendiamoci in giro, la nazionale era per lo più composta allora da giocatori mediocri e lo è anche oggi, con qualche giocatore buono che però non basta.

        • andreac 22 Febbraio 2021, 15:11

          se non sbaglio è una delle nazionali più giovani di sempre con pochissimi” senatori” veterani a dare input e forza al gruppo di ragazzi. Devono crescere velocemente anche come leadership da soli, forse questa è la vera anomalia ma sono convinto che gente come cannone , riccioni, garbisi, lamaro, varney, polledri, ecc. nel giro di alcuni anni riuscirà a colmare. Proviamo a dargli fiducia perchè penso che stiano cercando di metterci tutto il proprio impegno per crescere in anche in questa direzione. Ricordiamoci anche che questi ragazzi in u20 qualche soddisfazione se la sono tolta e ce l’hanno regalata. Dalla nostra nazionale grandi soddisfazioni non ne abbiamo mai avute, ma almeno con ragazzi di 19/20 anni la speranza che il percorso di crescita sia solo in discesa ce l’ho.

          • Rugby4ever 22 Febbraio 2021, 16:25

            Non sai quanto mi piacerebbe poterti dire un domani “avevi ragione”. Io reputo i giocatori che hai menzionato dei buoni giocatori per riempire i buchi nelle squadre di altissimo livello, ma che il salto di qualità non te lo faranno fare perché i loro giovani fanno sempre quel salto di qualità che noi non facciamo. Ascoltando Munari è lampante il motivo ed è chiarissimo l’intento della FIR di continuare su una strada sbagliata (lo è stata negli ultimi 20 anni non capisco perché debba essere giusta adesso), e ascoltando Munari ti viene un po’ di depressione sportivamente parlando, perché capisci che nonostante tutta la strada fatta una volta in cima ti volti e vedi un sentiero impervio e poi rigirando la testa avanti ti accorgi di essere su una collinetta a fronte del monte bianco dove stanno le altre.

    • santabona 22 Febbraio 2021, 15:53

      Mi sembra che nel voler sottolineare la tua opinione stai passando una informazione sbagliata. L’Italia del periodo citato penso che abbia vinto al meno una volta in ogni edizione con tutte le partecipanti del 6N, tranne l’inghilterra e con la quale al Flaminio mi ricordo siamo stati vicinissimi al traguardo. In quel periodo le partite non erano scontate come adesso. Penso che sia stato il miglior momento per la nostra Nazionale nel 6 Nazioni. Purtroppo non si è lavorato in modo corretto nella formazione dei nostri giovani ed adesso ne paghiamo le conseguenze.

      • Rugby4ever 22 Febbraio 2021, 16:31

        Tutto corretto, ma in quel caso le partite le tenevi in piedi quasi esclusivamente per una mischia veramente in palla e di qualità. Tu mi dirai, “hai detto niente?!, certo, peccato che oltre a quello non avevamo assolutamente nulla e quindi perse le pedine non hai comunque fatto un passo. Quelle vittorie non erano frutto di un bel rugby, erano frutto di un mix di problemi dell’avversario e nostre competenze in mischia chiusa e maul. Se guardi oggi la top10 hai il quadro desolante della stessa situazione: tutto si svolge intorno alla mischia, con la quale vinci i calci di punizione, vai in touche e spingi in maul la malcapitata di turno. Non appena trovi davanti una squadra che ha una mischia alla pari vedi partite orribili, con errori elementari e poco più se non qualche exploit del singolo. Tutta sta manfrina per dirti che le mie sensazioni dell’epoca erano le stesse di oggi: Italia inferiore e che salvo qualche piccola soddisfazione non è in grado di fare il compito oltre che al compitino.

      • SilverShadow 22 Febbraio 2021, 16:58

        Nelle prime sette edizioni (2000-2006) l’Italia ha vinto in tutto tre partite (Scozia 2000&2004, Galles 2003), più un pareggio (Galles 2006): quattro edizioni senza vittoria.
        Dopo l’anno di grazia n°1, il 2007, la “generazione dei leader” ha centrato ben quattro vittorie in cinque anni (whitewash nel 2009), tre delle quali contro la Scozia.
        Altro anno di grazia nel 2013, seguito da un whitewash nel 2014 e dalla – ultima – vittoria a tempo scaduto con la Scozia nel 2015.
        Tra il 2007 e il 2013, il miglior periodo di forma della nazionale, elenco una partita scontata per Nazione:
        Inghilterra 2011, 59-13; Scozia 2013, 34-10; Galles 2008, 47-8; Irlanda 2012, 42-10; Francia 2009, 50-8.
        La “generazione di leader” è stata la migliore dall’inizio del 6N: sì.
        La “generazione di leader” si è beccata 40elli e ha visto partite scontate: sì.
        Concordo anche sull’ultima parte del commento

  5. Parvus 22 Febbraio 2021, 12:24

    lo cicero fa capire a chiare lettere che manca la fame!
    la voglia de rosegarghe e caviglie!
    spero che lamaro sia un esempio per tutti come lo è stato zanni!

  6. F.A.L 22 Febbraio 2021, 13:10

    Da quando giocavano i vari Lo Cicero, Castro, Totò, I Bergamasco ecc ecc il rugby nel suo insieme è un pò cambiato ma sul fatto della fame e la garra il Barone mi trova d’accordo…è vero si è sempre vinto poco ma c’era indubbiamente un altro spirito ed altre personalità…io personalmente faccio veramente fatica a trovarne uno che spicca sugl’altri..un trascinatore…uno o più che quando le cose si mettono male riesce a tirar e far tirare fuori i cosiddetti coglioni.

    • mikefava 22 Febbraio 2021, 22:19

      A parte il fatto che c’è chi spicca sugli altri, nella nazionale attuale…ma mi sembra che tu e vari altri non capiate che nel rugby non serve qualcuno che spicchi, ma ci deve essere una coesione e spinta di squadra. Poi ben vengano quelli che marcano facendosi tutto il campo da soli, palla alla mano…però deve funzionare tutto l’insieme. Guarda la prima meta segnata contro l’Inghilterra, l’ultima partita: Lamaro rompe un placcaggio e riesce a scaricare su Varney, nel frattempo gli inglesi già si sono sbilanciati…Varney passa a Garbisi, lui a Trulla e poi a Ioane…il tutto preciso e veloce. Così dovrebbe essere sempre. Le cose le sanno fare e bene, però bisogna continuare a farlo per tutta la partita.

      • Fabio1982 23 Febbraio 2021, 15:19

        Aggiungo che sono cose mai viste negli anni citati dal Barone. Io ricordo che ogni partita era una bestemmia continua per palloni persi in avanti ad oggi contatto…
        Per me il problema è che le altre 5 sono nel frattempo salite su un altro pianeta…

        • mikefava 26 Febbraio 2021, 03:09

          Ma guarda, sì, sono di un altro pianeta…ma non è che li potremmo raggiungere, almeno una delle 5. Io penso sempre che, con i mezzi che abbiamo, siamo anche troppo bravi…se riusciamo ad essere anche un pochino più bravi, ci potremmo togliere almeno qualche soddisfazione.

  7. spike 22 Febbraio 2021, 15:10

    Al di là del punto di vista di Lo Cicero, personalmente tra le tante cose ho avuto un po’ la sensazione che rispetto al passato ci sia ora una mancanza di leadership e anche di esperienza, in parte dovuta all’età media ma in parte anche ai pochi giocatori che giocano all’estero in questo momento. In parte è meglio dal punto di vista di un maggior controllo sulla gestione dei giocatori, sia a livello fisico che tecnico-tattico, però c’è anche un rovescio della medaglia secondo me. Per questo il vuoto lasciato da gente come Parisse e Ghiraldini va anche oltre le loro capacità e doti tecniche.

  8. Ovale 22 Febbraio 2021, 15:18

    Sinceramente questa retorica da rugby come sport di “guerrieri” per me lascia sempre il tempo che trova. Anche questo discorso sugli Italiani “liberi di inventare” lo trovo un po’ retorico…L’Italia che ha vinto qualche partita nell’epoca di Lo Cicero aveva sicuramente meno giocatori a cui attingere, però con carriere che non so se questi ragazzi potranno fare. Ma detto ciò le poche vittorie al 6 nations sono arrivate con una mischia forte, tanta difesa e la capacità di tenere bassi i punteggi, insomma senza “inventare” nulla e senza un rugby particolarmente fantasioso.

    • Mich 23 Febbraio 2021, 13:17

      Ha stancato anche me, non sai quanto. L’immagine del rugbista come sanguinario energumeno insensibile al dolore e alla fatica, bevitore di birre, campione di rutti e di lunghe pisciate può affascinare solo dai 14 anni in giù.

  9. ballcarrier 22 Febbraio 2021, 16:07

    sono d’accordo con Ovale. Da quanto riportasi vi evince che i ns di oggi(sicuramente meno forti di quelli di 10/15 fa) si accontentano del lavoretto statale, e non hanno fame !! bene, evinco che che la fame solamente e con quella leadership da ritrovare , vinceremo tante partite . Benissimo !! allora perche’ le nazionali che ci sono dietro non si migliorano ?? non hanno fame e leadership pure loro !!! ma basta, questi personaggi che finiti fuori dai radar rientrano con dichiarazione che lasciano il tempo che trovano !! per costruire buoni giocatori (costruire ho scritto !! nascere.. ne nascono pochissimi gia’ fatti e pronti)ci vogliono tecnici che li formano e la programmazione nel settore giovanile !!! per fare questo il movimento dev’ essere forte e vivace. A

  10. ballcarrier 22 Febbraio 2021, 16:07

    sono d’accordo con Ovale. Da quanto riportasi vi evince che i ns di oggi(sicuramente meno forti di quelli di 10/15 fa) si accontentano del lavoretto statale, e non hanno fame !! bene, evinco che che la fame solamente e con quella leadership da ritrovare , vinceremo tante partite . Benissimo !! allora perche’ le nazionali che ci sono dietro non si migliorano ?? non hanno fame e leadership pure loro !!! ma basta, questi personaggi che finiti fuori dai radar rientrano con dichiarazione che lasciano il tempo che trovano !! per costruire buoni giocatori (costruire ho scritto !! nascere.. ne nascono pochissimi gia’ fatti e pronti)ci vogliono tecnici che li formano e la programmazione nel settore giovanile !!! per fare questo il movimento dev’ essere forte e vivace. A

  11. Louie 22 Febbraio 2021, 16:28

    Non sono d’accordo con Lo Cicero nella parte relativa al nostro gioco:non abbiamo una scuola Italiana e dobbiamo per forza attingere ad altre esperienze,credo che il gioco Francese sia quello più digeribile dai nostri ma attenzione:il gioco Francese somiglia molto a quello Sudafricano (specie negli impatti) e da loro non sembra valere la giustificazione del “non avere il fisico”.Se non si ha il fisico per questo sport forse è meglio provare altre discipline sportive perchè gli avversari non sembrano voler tenere conto della nostra..gracilità.La domanda da farsi -forse- dovrebbe essere: come mai quel gruppo di guerrieri non ha lasciato praticamente niente in eredità ai giovani che giocano oggi e ci ritroviamo costretti per l’ennesima volta a dover rifondare un gruppo senza mai riuscire a dare un minimo di continuità (creando anche tradizione) al nostro gioco?

  12. mediano 22 Febbraio 2021, 16:57

    Lo Cicero parla di fame, e su questo ha ragione. Oggi in Nazionale vedi gente che sembra non abbia quella rabbia, quella voglia di “morire” per la maglia che aveva quella generazione. Poi magari oggi giochiamo meglio, però il Rugby non può prescindere dalla sana voglia di passare sopra agli avversari, di placcare duro, di mettersi davanti ad un avversario e pensare “qui oggi non passi”.
    Per gli allenatori, io resto convinto che il massimo rendimento lo abbiamo con i francesi (Coste, Berbizier etc) e che con quelli dovremmo andare avanti.
    Poi speriamo che in federazione cambi la “vision”…..

  13. Ovale 22 Febbraio 2021, 17:23

    Il problema non è la fame. Il problema è la scarsa abitudine all’alto livello di una nazionale giovane. Quella che ti dà l’esperienza per rimanere lucido e sapere cosa fare nei momenti difficili della partita, come influire sul suo andamento.
    La generazione di Lo Cicero l’aveva? Probabilmente un po’ di più si, perchè avevamo meno giocatori abituati all’alto livello ma con carriere più importanti con cui avevano acquisito più capacità in tal senso. Ma non mi si dica che manca la fame a questi ragazzi perchè non ci credo.
    Poi potremmo anche parlare delle occasioni perse di poco negli ultimi anni (con la Scozia e con la Francia all’Olimpico negli ultimi anni) e il bilancio non sarebbe poi così diverso.

  14. mikefava 22 Febbraio 2021, 18:44

    Continuiamo a buttare la croce addosso ai ragazzi che militano attualmente in nazionale…no ma continuiamo, che fa benone! Quando sento parlare Castrogiovanni, Lo Cicero e le vecchie glorie del rugby italiano, non riesco a capire per quale motivo parlino male di un sistema di cui loro stessi hanno fatto parte. Ma tu, Barone, perché non ti offri di dare una mano, invece che parlare dall’alto del tuo trono? Che poi, pare abbiano vinto Mondiali e Sei Nazioni come se piovesse…minchia quanto se la tirano. C’è una crisi di buoni giocatori e probabilmente non c’è qualcuno che guidi lo spogliatoio, mi pare chiaro, ma gli azzurri attuali non mi sembra che non ce la mettano tutta…semplicemente non ce la fanno. Come non ce la facevano le vecchie glorie, comunque. C’era qualche guizzo, ogni tanto, un livello generale più alto, questo nessuno lo negherà mai. Però non è che fossimo vincenti. La nazionale di Dominguez e Troncon…quella poteva far paura. Infatti non li ho mai sentiti parlare una volta.

  15. marcybuba 22 Febbraio 2021, 19:48

    A me questa squadra di giovani piace come gioca ma è vero che a molti manca la furia, ai tempi di cui si parla si stava in partita si per la mischia ma anche perché si dava tutto e c’era un’aggressività maggiore! Non era certo per il gioco o l’organizzazione o perché ci fossero chissà quanti giocatori fra cui scegliere….. ricordiamoci che si è giocato con Parisse mediano di mischia?

  16. Mich 23 Febbraio 2021, 13:09

    Signori perdonatemi, forse vado contro corrente, ma questa è prosopopea, e non fa bene al nostro sport.
    Verissimo che la vittoria manca da tempo al 6N, ma in tutta onestà non ricordo che la vecchia nazionale portasse a casa tutto questo macinato.
    Tra i vari servizi su Castro, LoCicero e McClean, a me sembra si stia un pò esagerando. Questo sangue dagli occhi, questo giocare con un gomito rotto… mi sembra tanto un parlare alla club house. Si può, certo, ma non credo che il movimento abbia bisogno di rivangare la storia anche perchè di storia ne abbiamo scritta poca.

    • mikefava 23 Febbraio 2021, 14:50

      Assolutamente d’accordo, ho scritto pure io la stessa cosa poco sopra. “Eh ma noi giocavamo con i legamenti rotti, le spalle lussate, la testa tagliata…”…dalle mie parti si direbbe “Bravo mona!”, cioè ti fa onore non essere un pappamolla, cosa fondamentale per giocare a rugby, ma questo non deve andare a scapito della tua salute. Quindi questo glorificare la non cura nel farsi male, la trovo abbastanza di cattivo gusto.

      • Mich 23 Febbraio 2021, 15:16

        Inoltre, credo che nella vita ognuno di noi abbia fatto i propri sacrifici, dall’andare in fabbrica con la lombosciatalgia al sedersi alla scrivania con 40 di febbre (non di questi tempi, pena la decapitazione). Non per questo siamo tutti eroi. E c’è da dire che quando nella vita si ha la fortuna di fare ciò che si ama per vivere (leggasi essere pagato per fare ciò che di solito la gente paga per fare), i sacrifici li tieni per te e non ne fai una prosopopea da bar.

        • mikefava 23 Febbraio 2021, 18:53

          Anche più d’accordo su tutto la linea. Ma quello che davvero mi manda in bestia, è questo continuo buttare merda addosso ai giocatori attuali, come se non sapessero come si tiene in mano una palla da rugby…ma anche i Lo Cicero e i Castrogiovanni perdevano con l’avversario, non a 50, anche a 60 punti nel Sei Nazioni. Davano l’anima? Non ho dubbi. Però se i ragazzi attuali non fanno meglio, ma nemmeno peggio, io due domande me le farei. Esempio: Sei Nazioni 2011, c’erano tutti quelli di cui si parla in questi giorni…59-13 per l’Inghilterra. Dieci anni dopo: abbiamo fatto più punti noi e meno loro. Nel 2011 vincemmo contro la Francia di un punto, però, di questo va dato merito. Però non è che non prendessimo le legnate.

  17. marcybuba 24 Febbraio 2021, 07:59

    D’accordo sul non volersi fare male ma se i tuoi avversari impongono uno standard di aggressività tu che sei tecnicamente inferiore dovresti superarli ameno in quello o quanto meno essere allo stesso livello. Non si invoca il martirio di nessuno però quando placchi poco e male qualcosa non va. Quando stai subendo una meta e non vai a mettere il bastone fra le ruote di chi sta per schiacciare perché ormai è “andata “concedi una segnatura scontata e una trasformazione da posizione facile e invece per quanto mal metà sarà certa gli voli addosso e fai di tutto per rendergli quel gesto un problema! In Nazionale ci vuole sacrificio se no vai a fare il geometra. Siamo inferiori ed è un fatto, lo siamo sempre stati e sarà così sempre ma può essere bello anche così, se perdi con grinta dai tutto e ti guadagni rispetto a me sta bene anche non vincere mai

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