Il direttore sportivo dei Leoni ha parlato a 360 gradi della situazione del club veneto
Antonio Pavanello: “Ci aspettiamo di più da alcuni veterani. Credibilità e rispetto verso i nostri dipendenti sono valori primari”
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La sfida ai Gallesi con qualche possibile rebus nel XV iniziale e nelle scelte per la panchina
parlerei con i giocatori anziani in privato, evitando commenti in pubblico.
Credo che la società ABBIA parlato con i giocatori.
Ma era altrettanto necessario che la società facessecsapere ai tifosi che la situazione È sotto attenta valutazione.
Quindi, x quanto possa valere (zero), sono d’accordo con Pavanello
Io invece trovo molta onestà, parlare chiaro senza giri di parole o politichese. Non si può mettere sempre sotto al tappeto o parlarne tra le mura. Anche perchè i tifosi non sono addormentati.
L’unico appunto, almeno per come la vedo io, parlare di viaggio lunghissimo a Galway mi sembra solo cercare delle scuse. In Irlanda ci sono tre possibilità di voli internazionali Dublino, Cork e Shannon. Quest’ultimo è a 80 km da Galway. Che poi il tempo sia brutto vale per tutte le due squadre, ma per questo non dovremmo mai giocare con le isole e con gli anglosassoni. Personalmente sono andata a Galway mezza dozzina di volte e ho preso sempre bel tempo. Anche a dicembre. Pensiamo a giocare sempre e comunque. Altrimenti gli stessi giocatori più anziani ed esperti potrebbero obiettare che fa freddo e gli fa male il pancino.
I tifosi non saranno addormentati ma sono pochi. Pochipochi. Troppo pochi per avere velleità da grande squadra a lungo termine.
Se si vuole diventare una squadra di un certo peso, bisogna fare buone performances sia in campo che fuori dal campo, sia negli uffici che sugli spalti (pandemie permettendo).
Tutti devono portare il loro contributo positivo al livello della concorrenza, che e’ agguerrita.
Mah… è sempre colpa di qualcun’altro.
Hanno parlato coi veterani ed hanno chiesto di fare cose assurde dopo una meta…mah! Poi, i limiti legati agli infortuni pazzeschi di quest’anno nessuno li può negare
Speriamo finisca questo 2020.
Niente da ricordare.
Trovo molto sensato il discorso di Pavanello. Credo che tutti, staff, giocatori e società di siano parlati. Ma è impensabile che la situazione si risolva in poco tempo.
Io non sono quello che può definirsi un grande tifoso. Sicuramente posso però dirmi appassionato; inoltre il mio interesse per il movimento rugbistico italiano è cresciuto sempre più negli anni.
Ritengo che le dichiarazioni del D.S. Pavanello siano assolutamente consone a quelle di un dirigente di una squadra professionistica che, oltre che interfacciarsi con staff tecnico, giocatori, avversari, strutture federali ed internazionali ecc., deve anche relazionarsi con i tifosi (qui si potrebbe aprire una discussione sull’effettiva importanza, data dal numero, dei tifosi di rugby italiani) e con il mondo dell’informazione. Nel criticare questi interventi, a volte ritenuti eccessivamente duri (e talvolta anche irrispettosi verso chi “ci mette il corpo nelle partite”) si fa si che il rugby non esca da quella dimensione di sport elitario e chiuso che, purtroppo, a tanti appare.
Questo non significa che non si possano criticare certe dichiarazioni perché si ritengano sbagliate nel merito (la responsabilità è della dirigenza e non dei giocatori..) ma, allo stesso modo, assolutamente non si deve criticare chi, nel pieno delle proprie facoltà professionali, faccia riflessioni anche dure verso dei collaboratori (in questo caso giocatori ma potrebbe essere lo staff tecnico).
Anche da qui passa l’evoluzione al professionismo! A parer mio molto più da questo che dall’impegno finanziario.