Sei Nazioni 2020: un bilancio della partita fra Italia e Inghilterra

Una gara dove gli Azzurri hanno mostrato tutta la loro voglia di combattere, fra riscatti individuali ed errori persistenti

COMMENTI DEI LETTORI
  1. geo 2 Novembre 2020, 10:16

    Personalmente sono molto contento della prestazione. I più forti hanno vinto, ma l’hanno comunque sudata. Speriamo che la crescita continui perchè troppe volte a una buona prestazione ne sono seguite di pessime.

  2. ColdColdMan 2 Novembre 2020, 10:32

    Scusate ma quale tour delle americhe?

  3. Parvus 2 Novembre 2020, 10:33

    il livello dei giocatori della nostra nazionale è nettamente inferiore a tutte le nazionali del 6 nazioni.
    come molti hanno già detto in altri post, nessuno dei nostri giocatori sarebbe titolare in nessuna formazione ecc….
    con questi ingredienti franco costruisce la sua nazionale e il suo gioco….!!!!!
    quindi con pochi ingredienti e anche di scarsa qualità, la torta certamente non viene buona per i palati più fini!
    come alcuni hanno già detto, ma come io teorizzo da almeno un decennio, abbiamo bisogno di allenatori CAPACI, scusate mi è scappata una parola in maiuscolo.
    bravi allenatori che crescano bene i nostri atleti.
    io, se potessi. abolirei gli atleti stranieri che non possono essere poi riciclati per la nazionale e punteri ad obbligare scusate il termine, i club ad acquisire allenatori stranieri!
    dobbiamo per un certo periodo cancellare i nostri allenatori e portare in italia allenatori gallesi per esempio…, o irlandesi, o australiani…..
    ultimo ma non ultimo, con la massima urgenza cappare tutti i possibili-probabili giocatori con nonni italiani che giocano in sud africa, in australia, in francia ecc……
    polledri docet.

    • nickso 2 Novembre 2020, 11:20

      Hai perfettamente ragione, e chi se ne frega poi se abbiamo 7 equiparati7oriundi e 8 italiani. O 10 e 5. Lo sappiamo tutti ormai che le accademie funzionano poco, non serve dire e ridire che non funzionano, qua si tratta di resettare tutto e di rendere la nazionale più competitiva prima possibile, prima che ci buttino fuori.
      L’importante è che ci sia un progetto di fondo(come hai detto tu, con allenatori stranieri ma non a caso) e che sia una soluzione temporanea per coprire il buco. E le 2 franchigie devono prendere stranieri che siano in futuro azzurrabili come ad esempio Ioane, non ha senso prendere un nazionale romeno o samoano

      • Parvus 2 Novembre 2020, 12:08

        grazie nickso, putroppo siamo messi male e dobbiamo correre ai ripari quanto prima!

    • fido 2 Novembre 2020, 16:23

      sono pienamente d’accordo sul fatto tecnico, io rimango allibito che la nostra nazionale sia da diversi anni lacunosa in mischia e si tenga sempre il solito a gestirla. Cutitta prese la mischia scozzese che era imbarazzante, ora ci asfalta. Quindi aggiungo che si potrebbe utilizzare anche i tecnici italiani ma poco sponsorizzati in federazione, vedi cutitta ma anche Masi, tutta gente che lavora da anni.
      Basta con i troncon, orlandi, insomma gli amici degli amici.
      Non è questione di tecnico straniero o italiano, ma di meritocrazia. si prendono tecnici italiani ma non per il valore lasciando fuori italiani di comprovata bravura.

  4. Mr Ian 2 Novembre 2020, 10:40

    Sicuramente in questo momento non si può parlare di strutture o strategie. Del gioco che voleva proporre Catt, Smith sembra non prendere niente in considerazione, si vede già dalla scelta di usare il doppio play. Non sono un fan di Canna, ma non si perde soltanto per colpa sua, nel grigiume che c’è tra i trequarti, lui ogni tanto fa qualcosa di diverso.
    Secondo me oggi la priorità di Smith è quella di costruire una squadra che sia più vicina ad un club che ad una nazionale. A livello numerico è difficile parlare di selezione tra i giocatori, il bacino è quello e puta caso ti si rompano due nello stesso ruolo, Minozzi e Padovani, allora la coperta si fa corta e magari anche un Capuozzo potrebbe tornare molto utile in questo momento.
    Smith deve risolvere quel problema dove ad esempio i giocatori di Treviso sembrano più “carichi” col club piuttosto che con la nazionale. Smith lavoro da fare ne ha tanto, ma non può farlo da solo. A Treviso e a Zebronia devono condividere il progetto.

    • mistral 2 Novembre 2020, 10:46

      …parole da condividere, una sola franchigia sarebbe per il rugby italico più che sufficiente, come lo è per gli argentini (ed i risultati a livello di nazionale si vedono)… ipotizzare la mono-franchigia sarebbe però, già di per se, una strategia…

      • Mr Ian 2 Novembre 2020, 10:56

        a me la mono franchigia però come idea non piace, come si è visto in Argentina, si va acnora di più a restringere ad imbuto la selezione dei giocatori. A maggior ragione se poi agli accademici si fanno firmare contratti che li legano alla federazione per qualche anno.
        I jaguares alla fine a livello di nazionale non sono stati tutto questo gran vantaggio, erano dei pumas mascherati, con il rischio di spremere i giocatori più del dovuto e permettere agli avversari di studiarli meglio…

        • mistral 2 Novembre 2020, 11:21

          …quindi, quando dici che Treviso e Zebre devono “condividere” intendi un percorso comune alleato o antagonista?… se antagonista, le risorse umane per condividere rimangono quelle che sono oggi, con qualche elemento di spicco che se vuole vivere di rugby ad alto livello emigra (ed allora è spremuto su due fronti, vedi Parisse in allora o Polledri e Minozzi oggi) e la sommatoria dei valori in campo non cambia… e permarranno sempre i naturalizzati di seconda fascia che nei paesi di origine non hanno spazio ed allora scelgono l’azzurro come ripiego a minor danno (loro)…

          • Mr Ian 2 Novembre 2020, 11:41

            sicuramente mi auguro da alleati, altrimenti in questi anni non abbiamo proprio capito nulla…però se il ct fa delle scelte, mi auguro che nelle franchigie le stesse scelte siano state prime discusse e poi condivise. Se si sceglie di convocare Favretto, penso sia logico aspettarsi che il ragazzo faccia minutaggio col club per dimostrare se è pronto con la nazionale.
            Se decido di giocare con il doppio play, mi aspetto che alle Zebre questa scelta venga tatticamente assecondata, sia perchè si libera per Rizzi o chi che sia un posto in più nel xv titolare, sia per Canna che prende sempre più confidenza nel ruolo.
            Ci sarebbe molto altro da dire, ma non ti voglio ammorbare…
            Sul discorso franchigia unica, mi andrebbe bene se al contempo si sposasse un filosofia che spinga sempre più giovani ad andare all estero, sfruttando magari i rapporti che allenatori italiani stanno tessendo all estero, si potrebbero aprire porte in Inghilterra tra Gloucester e Wasps, ma perchè no anche in Francia…riuscire ad esportare più giovani possibile, senza per forza tappargli le ali. Capisco che alcuni tecnici devono dimostrare di essere bravi, ma non avranno mica la presunzione di paragonarsi a certi modelli formativi stranieri…

          • mistral 2 Novembre 2020, 15:46

            …Ian, come si fa ad essere alleati tra una squadra bene o male privata ed una franchigia statale?… è come voler mettere assieme diavolo e acqua santa, due filosofie di sviluppo completamente diverse, una aziendale l’altra (piaccia o meno) sovvenzionata… non so come possa funzionare una alleanza così antitetica nella filosofia di base…

      • mic.vit 2 Novembre 2020, 13:33

        d’accordissimo…ripartire dalla franchigia unica, l’altra vada a potenziare il top10

  5. Toto 2 Novembre 2020, 11:18

    Sono vent’anni che si dicono, si scrivono e si leggono queste cose… Ma si vedeva dall’inizio, dall’ingresso nel 6N.
    Passata l’illusione di quella vittoria, effimera, contro la Scozia, non era difficile capire, vedere come il nostro livello fosse inferiore a quello degli altri. Ma non so quanto sia un discorso di giocatori e quanto di formazione. Ricordate il salto di qualità che fece Bergamirco quando andò a giocare in Francia? Sembrava un altro. E ricordo che nel campionato d’eccellenza (aveva senso dell’humor chi ha coniato il nome) a ogni contatto, o quasi, scoppiava il pallone in mano. E cito De Rossi che ha detto qualcosa tipo: “mai abbiamo avuto tanta qualità nei giocatori italiani.” E allora io non ci capisco più niente. Qualcuno mi spieghi. Ognuno ha la sua ricetta, cambiano staff e allenatori che, all’inizio sono i Messia e poi dei cialtroni, ma la solfa non cambia, una cosa è costante: che noi perdiamo sempre. Buon rugby a tutti.

  6. Parvus 2 Novembre 2020, 12:21

    non basta franco! ci vuole in nazionale qualcuno che lavori con le seconde….e poi qualcun’altro che lavori con le terze e via via……..
    ma questo si deve fare ANCHE nelle varie accademie e nelle under …..
    ma non dobbiamo far morire il nostro domestic!
    come dicevo qui sopra, abbiamo urgente bisogno che le squadre del nostro domestic abbiano allenatori stranieri, mi verrebbe da dire imposti e scelti dalla stessa federazione.
    come ultimo punto…, per non essere cacciati dal 6 nazioni, dobbiamo razzolare via tutti gli atleti possibili-probabili australiani, francesi ecc… che possiamo, anzi direi che ci lasciano prendere e portarseli tutti nel nostro domestic e capparli tutti, questo per allargare la base su cui poggiano le nostre due franchigie e la nostra povera nazionale.

  7. F.A.L 2 Novembre 2020, 13:19

    Concordo con chi parla di sinergie tra Franchigie e Nazionale ma bisogna appunto mettersi d’accordo.
    Ok che il Rugby moderno vuole giocatori capaci di coprire più ruoli ma fino ad un certo punto.
    Mori dove dove lo facciamo giocare? Canna? Sperandio? ( sempre se quest’ultimo può rientrare nei piani di Franco)
    Poi i giovani, ce ne sono alcuni già abbastanza pronti ed altri meno..

    • Toto 2 Novembre 2020, 13:43

      Quoto. Sinergia vuol dire avere una strategia comune.

    • luke10 2 Novembre 2020, 18:16

      Resta il fatto che Mori, come ala nel gioco che abbiamo oggi è estremamente depotenziato in attacco, o lo lanci bene o non fa la differenza.
      Vale 100 volte da 13 secondo me.

  8. Toto 2 Novembre 2020, 13:32

    Il problema, o meglio, una faccia del problema è quella: allargare la base. Il secondo è che sia “allevata” bene. Restare nel 6N è indubbio che porti soldi, che sono necessari al movimento. Il nostro domestic è prezioso e va fatto crescere, anche perché è la nostra storia, la nostra cultura (rugbystica) la nostra identità, ma si è scelto di entrare in Celtic League e sono convinto che confrontarsi con altri modi di giocare possa solo far bene, solo che trasciniamo un sistema misto (né carne, né pesce) che produce i risultati che sono sotto gli occhi di tutti… Per non parlare del seven. Non sarebbe una vetrina incredibile la finestra olimpica? eppure nessuno se lo fila, non almeno in modo organico e articolato. Sembra che manchi una strategia, che si dia un colpo al cerchio e uno alla botte, che si stia navigando a vista…

  9. VANZANDT 2 Novembre 2020, 19:26

    al netto di due mete concesse per errori non accettabili a questo livello la squadra mi è piaciuta. era una vita che non vedevo questa disposizione al combattimento. gli stessi inglesi ad un certo punto ne erano palesemente sorpresi. resta l’abisso tecnico medio ma a questo bisognava pensarci vent’anni fa.

  10. coco_1962 2 Novembre 2020, 21:15

    boh, forse ero sintonizzato su un altro canale ….. eppure c’era una squadra in maglia bianca e una in maglia azzurra ….. l’unico ad aver avuto fame sono stato io e ho combattuto strenuamente con me stesso tra un panico mortadella, scamorza e maionese e una porzione di lasagne al pesto, patate e fagiolini. Ho scelto il panino e una weiss. All’ennesima palla regalata per rifiatare, giunto dopo “brillanti” prestazioni in mezzo al campo, all’offload alla c….o del piccolo 15 in azzurro (ricordo male o in passato un gesto simile ci è costato una meta ? insegnano questo in Inghilterra ? c’è forse lo zampino di Masi (titolare !!)), ho veramente cambiato canale. Anche su Focus c’era un interessante documentario sugli ippopotami.

  11. coco_1962 2 Novembre 2020, 21:18

    Mori mi ricorda il mitico Venditti

Lascia un commento

item-thumbnail

Le sedi dei Test Match delle Autumn Nations Series dell’Italia: in attesa degli All Blacks

Prima Argentina e poi Georgia, poi il gran finale contro la Nuova Zelanda

24 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Marzio Innocenti: “Samoa, Tonga e Giappone partite complicate”

Il presidente federale ha parlato di Nazionale e delle prossime Summer Series

21 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Gonzalo Quesada: “Ora il difficile è confermarsi, in estate avremo partite impegnative”

Il ct azzurro: "Ho imparato e comunico in italiano anche per rispetto: sono io a dovermi adattare, non viceversa"

20 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Italia, Niccolò Cannone: “È un momento importante per il nostro rugby, non abbiamo mai smesso di crederci”

Intervistato durante la nuova puntata del nostro Podcast, l'Azzurro ha rimarcato il duro lavoro che c'è dietro i successi della nazionale

11 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Autumn Nations Series: Italia-Argentina verso lo “Stadio Friuli” di Udine

La prima partita dei test autunnali degli Azzurri dovrebbe giocarsi nella città friulana

6 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale
item-thumbnail

Tommaso Menoncello: “Sonny Bill Williams è sempre stato il mio idolo. Andrea Masi mi ha insegnato molto”

Il trequarti del Benetton è il più giovane giocatore a vincere il premio di "Best Player of Six Nations"

5 Aprile 2024 Rugby Azzurro / La Nazionale