Romain Soquet, terza linea di Valence, è riuscito a giocare nonostante due anni di squalifica. Com’è riuscito a beffare tutti?
Incredibile episodio in Pro D2: giocatore squalificato per doping scende in campo 5 volte
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Quando mi chiamano quelli del gas per dirmi che sono in ritardo di mesi, dico sempre che la busta mi era rimasta sotto una pila di altre bollette, può succedere anche con una raccomandata! Innocente al 100%
???
Certo che i francesi certe volte fan di quelle cose…alla faccia dell’iperprofessionismo! Mi sembra di ricordare un altro caso legato ad inciampi burocratici occorso loro negli ultimi cinque o dieci anni e che aveva dato modo di sorridere.
Semplicemente la realtà del sistema antidoping francese nel rugby. Questa storia avrebbe dell’assurdo se non fosse che aprendo un po’ gli occhi si noterebbe senza troppi problemi che l’agenzia antidoping ha l’obbligo di avvisare solo ed esclusivamente il giocatore, ben guardandosi dall’estendere l’avviso anche a club e federazione. In pratica, io ti squalifico ma lo sai solo tu; se vuoi avvisa pure i tuoi dirigenti, se non vuoi fai finta di nulla. Un modus operandi che è tale perché un po’ tutti hanno voluto che fosse così. Inutile far finta di niente, sono anni che ormai il rugby ha preso una deriva molto pericolosa, soprattutto in Francia e Inghilterra: tanti soldi, tante partite, tanta pressione, tante aspettative; da lì si fa presto ad arrivare a ritmi indiavolati e di conseguenza a fisici incredibili. Non è questione di retorica, in certi campionati i rugbysti hanno una muscolatura fuori dall’ordinario, anche a confrontare uno stesso giocatore a dieci anni di distanza. E la favola dei duri allenamenti la si può raccontare a chi si ostina a tenere le fette di prosciutto sugli occhi.