Claude Saurel, ex allenatore dei Lelos, parla di come la nazionale caucasica potrebbe presentarsi al prossimo torneo autunnale
Che momento sta vivendo la Georgia? Parola a chi li conosce bene
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Non sarebbe affatto male vedere vedere la quarta classificata Georgia contro la Scozia.
E come la mettiamo con il discorso promozioni e retrocessioni al sei nazioni?
Che la Georgia può piangere quanto vuole, ma l’Inghilterra è stata chiara qualche mese fa: gli incassi del 6N sono fondamentali per tutte le Federazioni coinvolte, e non esiste che si mette a rischio la tenuta finanziaria di questi movimenti per permettere alla Georgia di prendere qualche cinquantino ogni giugno.
Hai detto tutto, o l’ha detto l’Inghilterra in sostanza. Fatto sta che finalmente, per chi fosse ancora in dubbio, viene chiarito che il 6N è un torneo di TM privato, e non basta piagnucolare e millantare livelli da Italia o Scozia per essere invitati. Ad oggi, qualsiasi partecipante al 6N è di gran lunga superiore alla Georgia, ovviamente Italia inclusa, e presenta alle spalle un movimento più o meno solido. L’alternativa valida al 6N è il ritorno al 5N, con introiti inferiori certo, ma con un maggiore equilibrio. L’ipotesi Sudafrica per me, opinione personale, non ha proprio senso.
Per me avrebbe senso a livello sportivo e mediatico, porterebbe tanti soldi in più e un salto di qualità tecnico importante al torneo. Ma speriamo non se ne accorga nessuno, per il bene del nostro giocattolo. In effetti l’Italia è nettamente superiore alla Georgia, anche se un paio di anni fa qualcuno ha cercato di fare passare la sfida tra le due squadre come una partita aperta ed importante.
Il problema è che stiamo lì fermo in quel limbo a metà fra quelli di sopra e quelli di sotto, senza idee nuove per uscirne.
Sotto il profilo sportivo, una sfida ha sempre senso, specialmente se coinvolge squadre di livello. E naturalmente il SA non ha bisogno di presentazioni, di certo da parte mia.
Sotto il profilo mediatico, certamente incrementerebbe gli introiti data la visibilità.
Il problema, secondo il mio punto di vista, è che qualcosa si perderbbe in termini di tradizione.
Un tempo c’era il torneo celtico delle 4 nazioni. Il fatto di essere parte di una cultura comune dava un senso alla cosa.
Già due forzature furono compiute invitando Francia prima e Italia poi. Da qui la sfida aperta è del tutto europea e comunque da emisfero nord, e ci potrebbe anche stare. Aprirla arbitrariamente ad altre compagini solo per offrire maggiore visibilità la denaturerebbe del tutto.
Ci si potrebbe inventare campionati e tornei a raffica, senza senso. A quel punto andrei nella direzione opposta, con il consolidamento di un torneo globale fra le 6N e il RC che troverebbe la sua giustificazione nel tentativo di fondere due tornei storici.
si prevedono imbarcate da paura o partite più equilibrate ma con terze/quarte scelte in campo come successe col Galles qualche anno fa….
In genere, dal mini rugby al 6N, un aspetto che curo molto è la comunella con le tifoserie avversarie, con risvolti talvolta tragici (per il fegato), tipo ľultima a Roma con gli scozzesi… Invece ľesperienza georgiana di Firenze è stata veramente pessima! Tifoseria tra le più becere mai incontrate, degne di un campo da calcio! Dovesse ricapitare, me ne starò con i connazionali, come tutti i giorni, per quanto triste…