La nota ufficiale di San Donà, tra iscrizione alla Serie B e attenzione ai giovani

Il club veneto ha spiegato le proprie scelte

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Winchester 23 Agosto 2020, 15:44

    Un grandissimo in bocca al lupo!

  2. Parvus 23 Agosto 2020, 15:53

    GRANDE Marusso!

  3. Mr Ian 23 Agosto 2020, 15:56

    con questa dichiarazione hanno vinto lo scudetto, aldilà da dove ripartiranno…in bocca al lupo!

  4. ociu mi 23 Agosto 2020, 18:22

    Chi è causa del suo mal pianga se stesso.. quando per cinque anni cambi 10-15 giocatori e li prendi tutti da fuori per cercare risultati che non ottieni ci vuole un grande mea culpa
    Ora si pensa ai sandonatesi, ai giovani, vorrei vedere se ci sarebbe stata la stessa attenzione con le casse piene per ingaggiare altri giocatori per la prima

    • Flaviuz 23 Agosto 2020, 18:55

      Commento da far riflettere…

    • Rugby4ever 23 Agosto 2020, 19:57

      Non penso sia un reato strutturare una squadra con giocatori di livello. E’ difficile attingere dal proprio vivaio e pensare di avere rinforzi di qualità in un campionato “spigoloso” e corto come quello Italiano. Capisco la tua osservazione e mi trovi in parte d’accordo, ma io che vivo il rugby quotidianamente da un bel po’ di tempo ti assicuro che la coperta è cortissi(issimisssi)ma in qualsiasi squadra che vuole tenere un certo livello. Gli interpreti sono pochi e maturare giocatori validi è molto complesso con le strutture in nostro possesso. Probabilmente la causa è anche da ricercare a livelli più alti, a buon intenditor poche parole…

      • ociu mi 23 Agosto 2020, 21:07

        No, non lo è quando cerchi di aggiungere qualità in una squadra che ha una base. Molti di coloro che sono passati hanno portato il loro impegno ma non qualità, soprattutto nessuna qualità in più dei ragazzi del vivaio “persi” dopo la scellerata scelta di fare i professionisti (solo come orario però e le ragioni della scelta andrebbero spiegate bene ma vabbè lasciamo stare) e buona parte di quella che era una squadra è finita sparpagliata tra altre società vicine.
        Nel rugby ci sono da più di trent’anni anch’io e sono fermamente convinto che si debba giocare dove si è in grado, a questo livello non siamo aziende pertanto se produciamo giocatori da serie A giocheremo in serie A e così via. Credo inoltre che San Donà poteva giocare in top 12 con molti più ragazzi del vivaio e qualche innesto oculato perché le qualità c’erano ma sono state ignorate, allontanate o sprecate.

        Ah, giusto per.. non sono né un giocatore represso che ha fatto panchina/allontanato in questi anni né un genitori di uno di questi

        • Rugby4ever 23 Agosto 2020, 23:51

          Non conosco le giovanili del san donà. Quello che posso dire io è che la maggior parte delle squadre se non la quasi totalità che hanno fatto il salto di qualità (serie a -> top12) hanno dovuto rivoluzionare la propria compagine. Spesso rinunciando a un buon gruppo da serie a alta, perché il salto è davvero elevato. Nessuna squadra di serie a alta puo’ competere neanche lontanamente con una squadra di top 12, e questo è vero ormai da 10 anni (se non per ovvie ragioni di fallimenti). La verità purtroppo è che l’ultima formazione che ha provato a tenere anche solo un minimo di struttura giovanile è il Valsugana e i risultati si sono visti. Poi ripeto, non conosco i giovani di San Donà, ma ti riporto quello che ho visto io nelle varie squadre nel corso di questi anni: salto di categoria = cambio di 10-12 giocatori titolari.

  5. olly69 24 Agosto 2020, 16:48

    Forse il caso San Donà è esemplificativo: gli alti costi di gestione sono rappresentati per lo più dagli stipendi per giocatori comunque di livello mediocre a scapito degli investimenti per far crescere in maniera costante e significativa i vivai. Serve un cambio della politica federale o la crisi economica che si sta abbattendo sul sistema metterà in crisi tutto il sistema. Ridurre il numero delle squadre e puntare a incentivi e finanziamenti diretti ai settori giovanili: questa è la strada. Ho l’impressione che non c’è molto tempo per il cambio di rotta…

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