Top 12: da San Donà dubbi sulla partecipazione al massimo campionato

Il presidente Marusso: “Se la domanda è quale campionato giocherà la prima squadra, con la massima serenità rispondo che al momento non lo sappiamo”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. LiukMarc 13 Luglio 2020, 12:39

    Ecco, giusto ieri ce lo si chiedeva nell’articolo del passaggio di Derbyshire e Ceccato a Mogliano. Spiace, molto, ma comprensibile che la situazione sia complicata, e il tessuto imprenditoriale che sostiene il nostro rugby fa quello che può. Medicei che sembravano in difficoltà già tempo fa (certo che finchè il tuo main sponsor è l’aeroporto, comprensibile). Colorno e Lazio?
    Alla fine i rischi che si prospetti un Top10 (o meno) ci sono?

  2. Turch 13 Luglio 2020, 13:11

    Dispiace, pero` meglio fare un passo indietro la prossima stagione piuttosto che indebitarsi e poi fallire.

    • fracassosandona 13 Luglio 2020, 14:23

      La prima squadra giocherà il campionato che si potrà permettere. I pochi soldi che ci sono vanno investiti nei tecnici delle giovanili e nelle strutture per i boce.
      Adesso magari farebbero comodo i 400k persi per l’affare petrozzi di tre anni fa. Chissà che fine hanno fatto le minacciate azioni legali…

      • Sandokan 14 Luglio 2020, 10:01

        Al Valsu la politica di valorizzare al massimo il vivaio non ha pagato granché, due anni fa, ma poi ci sono stati (e ci sono tuttora) giocatori ex-Valsu in quasi tutte le squadre del Top12 (senza guardare ai “veri” professionisti in giro per il mondo)… a volte fare le cose “giuste” e’ pesante e può amareggiare.

  3. try 13 Luglio 2020, 13:49

    Fir, è d’obbligo riformare il massimo campionato italiano. Ma non dalla prossima stagione, da SUBITO!!
    Questa è la conseguenza nel voler fare un campionato a 12 squadre.
    Una pessima scelta aggravata dalla crisi Covid che ci ha colpiti tutti.
    Credo che fare un campionato ad 8 squadre sia il massimo (anzi sono anche troppe) che ad oggi possiamo permetterci.
    Un’alternativa porebbe essere:
    lasciare le squadre come sono con un girone di solo andata. Le prime 6 passano nel girone scudetto e le ultime 6 a quello retrocessione con l’ingresso di 4 squadre dalla serie inferiore. Le prime due si qualificano per l’eccellenza il prossimo anno a 8 squadre.
    Le sei girone all’italiana andata e ritorno con play-off

    • Sandokan 13 Luglio 2020, 14:00

      Nel tempo in Italia abbiamo visto un po’ tutte le formule di campionato possibili e immaginabili, ma non credo che si possa fare una magia in questo senso che rimetta tutto a posto.
      Il problema e’ che il campionato e’ poco attrattivo per il pubblico e gli sponsor (e se non c’e’ il pubblico, non arrivano nemmeno gli sponsor) e questo, a prescindere dalle formule, dipende dal fatto che in Italia il massimo campionato nazionale non e’ la massima espressione del rugby nazionale e che la fetta maggiore dell’interesse (e del budget) va alle franchigie e alla nazionale, dissanguando pian piano tutto il resto, a partire dal rugby di base.
      Il fatto che il campionato nazionale sia messo sempre peggio e’ una semplice conseguenza. Non ci stupiamo.

      • Rugby4ever 13 Luglio 2020, 15:08

        Quoto in pieno cio’ che dice Sandokan. Puoi fare tutte le formule che vuoi ma ti devi sempre e comunque scontrare con l’appetibilità che ha il rugby italiano nel panorama degli sponsor. Come ho già detto più volte in varie discussioni, quando riduci il numero di squadre allontani i tifosi (si giocherebbe una volta al mese) e riduci di conseguenza la possibilità di pescare nuovi sponsor. Diventa un cane che si morde la coda, non è una soluzione così semplice e così immediata. Quello che è certo è che 12 squadre nel post covid sono un lusso che probabilmente non ci possiamo permettere, e lo dico a malincuore dato che il livello si stava leggermente alzando, e probabilmente con un Verona il prossimo anno avremmo avuto un signor campionato. Adesso la musica è cambiata e secondo me già 10 squadre saranno un lusso con tutte le conseguenze negative del caso…

        • Turch 13 Luglio 2020, 16:24

          Non credo che diminuendo le squadre allontani i tifosi, bisogna trovare una formula di campionato valida.
          Io credo che vaccate come il Trofeo Eccellenza allontanino i tifosi, trofei senza senso e partite non interessanti. Stesso discorso per la Coppa Chiosco Europea inventata da Gavazzi.
          Hai 8 squadre? Fai 2 volte andata e ritorno, niente Trofeo Eccellenza e hai comunque un campionato di 28 partite.

          • Rugby4ever 13 Luglio 2020, 16:47

            Con quel numero di partite i costi iniziano ad aumentare e non di poco con il rischio di tagliare ulteriormente le squadre del centro-sud. La formula riproporrebbe la stessa minestra più volte e non so quanto sia allettante, sopratutto perché a questi livelli diventerebbero più partite a scacchi con squadre che si conoscono a menadito (con i playoff fino a 6 volte!). Il fatto di allargare a più realtà la massima serie comporta anche la possibilità di avere più visibilità per gli sponsor. Dulcis in fondo c’è sempre il nodo giovani che giocherebbero ben poco a quei livelli e che ad oggi trovano spazio nelle “piccole”. Non dico che sia del tutto sbagliato quello che dici ma come vedi non è così ON-OFF il concetto…

          • try 13 Luglio 2020, 18:31

            Quindi secondo voi fare un campionato a 12 di pessimo livello (se non 5/6 partite) attira di più di un campionato a 8 squadre (ce ne sarebbero di livello attualmente al massimo 6) con partite molto più equilibrate?
            Ma quello che volevo sottolineare io è che con la crisi rischi di far giocare il Rovigo contro U20 del san Donà. Pensate alle 1 e 2 linee!!!
            Alla faccia della sicurezza degli atleti (che ricordo non è solo rischio covid, anche considerando l’eta degli atleti con una percentuale di morti dello 0.0..%).
            Il campionato a 12 squadre lo abbiamo provato e di sponsor non ne abbiamo visto. Proviamo un campionato a 8. Togliamo la pagliacciata dell coppa italia e facciamo giocare, come dice Turch, 2 andate e 2 ritorni.

          • Rugby4ever 13 Luglio 2020, 22:53

            Pessimo livello lo dici tu..io questa stagione mi sono divertito a vedere tante partite con squadre di bassa classifica a giocarsela con le prime della classe. Non capisco davvero i vantaggi di avere un campionato a 8 squadre…lo spettacolo è comunque quello che è. Poi ci tengo a precisare che non è vero da quel che so io che gli sponsor non sono arrivati, le neo promosse di sponsor importanti ne hanno visti questa stagione e anche il Verona aveva trovato la via giusta. Sul fatto del divario tra le realtà, ripeto come ho già detto più volte, che non esiste da nessuna parte un campionato che ha più di 3-4 pretendenti allo scudetto, poi solita sfilza di squadre intermedie e solite 2-3 a giocarsi la retrocessione..davvero non capisco..mah

          • Turch 14 Luglio 2020, 02:53

            Il Top 12 ha 22 partite di stagione regolare.
            Chi gioca la Coppa Italia ha 6 partite nel girone.
            Siamo gia` a 28 partite senza contare gli eventuali play off.

            Quel che dico io e` di non giocare la Coppa Italia, che comunque e` una competizione monca essendo fatta senza le squadre che giocano in Europa, e di fare solo il campionato.

            Tutti sullo stesso piano, nessuno che gioca in Europa (tanto non ci faranno andare comunque), tutti con gli stessi contributi federali.

          • Sandokan 14 Luglio 2020, 02:56

            Secondo me 12 squadre o 8 squadre o formule magiche a piacere, alla fine gli spettatori saranno più o meno gli stessi… ma a noi ne servirebbero almeno dieci volte di più, non il dieci per cento in più!
            Non credo sara’ facile raggiungere questi obbiettivi di pubblico giocando solo sulle formule.

          • Rugby4ever 14 Luglio 2020, 09:50

            No. La coppa italia prevedeva quest’anno partite secche, quindi nei gironi con 3 squadre 2 partite in più. Per il girone sud come ti dicevo data la distanza e le spese le squadre erano 2 e se la giocavano tra di loro. Pertanto, oltre che far giocare prevalentemente i giovani in quella coppa (facendo riposare gli altri) le partite erano due o eventualmente 4 conteggiando i playoff. 28 partite del tuo esempio significa 4 trasferte in più, forzate per tutti (Roma e Lazio le più penalizzate) e successivi playoff. Praticamente arrivi a fine stagione con meno soldi e più infortunati (i professionisti del top14 giocano 26 partite e non c’è una squadra che arriva con i 15 titolari alla fine, neanche con i 10). Ergo soluzione da bocciare sicuramente.

          • Rugby4ever 14 Luglio 2020, 10:12

            @Sandokan condivido la tua perplessità sugli spettatori. Purtroppo nel caso del rugby italiano il problema andrebbe “accerchiato”. Dall’alto con una rivoluzione in Federazione, che a mio avviso è stata fallimentare praticamente sotto ogni punto di vista, dal basso generando interesse sociale nelle città nevralgiche. Mi spiego meglio, impensabile avere (con tutto il rispetto) in top12 Calvisano, Colorno, Mogliano e pensare di avere una media di 5-6 mila spettatori mentre ci sono realtà come Milano, Torino, Napoli, Genova e Catania, nei quali i movimenti ci sono ma deboli e senza interesse, perché prima di tutto manca l’interesse della federazione nel farli crescere. A questo punto puo’ prendere piede l’idea di @Vittorio delle franchigie (a milano potrebbe essere un test interessante). Purtroppo si torna sempre lì, finché i dinosauri non se ne andranno non vedremo nessun cambiamento a prescindere dalle formule…

          • Turch 14 Luglio 2020, 11:28

            Se una squadra non e` in grado di giocare in totale 28 partite in una stagione, che e` meno delle 30 partite che sono il limite massimo che la RFU vuole inserire per i giocatori professionisti, allora conviene chiudere.

            Se le partite non vengono viste come strumento per generare ricavi, ma solo come dei costi, allora conviene chiudere baracca e burattini perche` e` evidente che non e` un’attivita` sostenibile. Cosi’ si risparmia ancora di piu`

          • Rugby4ever 14 Luglio 2020, 12:38

            Eh la fai troppo facile caro @Turch, bisogna guardare in faccia la realtà al di fuori della fiaba “calcio”. Nel top 12 sono 3 le squadre che possono vantare 20 giocatori professionisti, per il resto parliamo di squadre con mix di stranieri pagati e qualche italiano pagato, ma per la maggior parte hai gente che lavora nel corso della settimana. Questo vale per qualsiasi sport ad eccezione del calcio, basket e pallavolo (e anche in questi due sport si parla di poche squadre). La soluzione non è certo chiudere baracca e burattini come dici tu. La soluzione è riformare la gente in capo alla FIR e distribuire meglio i proventi, e forse avrai qualche professionista in più arrivando ad un semi-professionismo più serio rispetto ad oggi. Capisco sognare, ma in Italia la situazione è sotto gli occhi di tutti da parecchi anni senza scomodare il covid, e si, qualche trasferta e partita in più è un problema.

          • Sandokan 14 Luglio 2020, 16:08

            @Rugby4ever
            Sara’, ma in Francia il rugby dei “paesini” attira un sacco di pubblico pagante, mentre a Parigi il pubblico latita…
            In ogni caso, da una parte o dall’altra, ma DEVE arrivare: il pubblico e’ il motore di tutto e senza pubblico non si va avanti.

          • Sandokan 14 Luglio 2020, 16:15

            Quando a Milano giocavano fior di campioni, a cominciare da Campese, Dominguez, Gomez, Stoica, Giovannelli e Properzi, non li andavano a vedere nemmeno i ragazzi delle giovanili che entravano gratis… ;(

          • Rugby4ever 14 Luglio 2020, 19:32

            @sandokan perdonami ma non concordo affatto con quanto hai detto sul campionato francese. A cominciare da Parigi, che sta passando un brutto periodo economico ed ha visto un calo del pubblico, ma a questo devi aggiungere che esistono tantissime realtà (per fortuna) che portano una marea di spettatori su altri stadi, fino ad arrivare a Tolosa, Bordeaux, Montpellier, Clermont. Tutte città che contano centinaia di migliaia di abitanti, senza poi contare che anche le altre hanno sempre intorno ai 50-60 mila abitanti se non di più. Stiamo parlando di numeri completamente diversi. Nella nostra top 12 ci sono più squadre che non arrivano neanche ai 10 mila abitanti…Ma tralasciando i numeri, il nostro non è un movimento ahimé paragonabile a quello Francese ne mai lo sarà (spero di sbagliarmi). Per quanto riguarda quel Milan diciamo che gli stimoli sarebbero diversi, perché qui vedresti squadre del campionato celtico e non squadre di provincia Italiane… Del resto guarda che bel lavoretto hanno fatto con la nazionale Italiana, che spesso ha visto 80 mila spettatori allo stadio, anche la moda conta e a Milano la FIR poteva fare molto meglio, così come anche in altre grandi città dove i numeri contano eccome, tutto qua.

          • Turch 15 Luglio 2020, 03:16

            Io non credo che tra me e te @Rugby4ever non si possa concordare perche` stiamo semplicemente dando al massimo campionato Italiano una valenza diversa.
            Io credo che debba essere un campionato di alto livello, con strutture professionistiche e conseguentemente giocatori pro e semi pro. E ti dico anche che se nel 2020 ci sono solo 6 squadre in grado di creare una struttura simile a me va bene anche un campionato a 6 squadre, e gli altri verranno piu` avanti quando si saranno riusciti a strutturare. Meglio aspettare piuttosto che fare le cose raffazzonate e poi fallire.

            Quel che invece credo sia la tua visione di massimo campionato, io penso possa essere gia` coperto dalla Serie A.
            Io non ho nulla contro la Serie A, anzi, ho gia` espresso il mio apprezzamento per le parole del presidente Marusso, e` giusto che ogni societa` stia nella propria dimensione e questo non e` “fuggire” dalla competizione, ma perche` il massimo campionato richiede dei livelli organizzativi che costano, e se non te li puoi permettere fai meglio a fare un passo indietro e raggruppare le forze. Lo fece gia` anni orsono il Calvisano e hanno dimostrato con il tempo che fu la scelta giusta per loro.

  4. Sandokan 13 Luglio 2020, 13:54

    Un grande in bocca al lupo al San Dona’, societa’ storica del campionato italiano.

    • Cuco23 13 Luglio 2020, 17:06

      Mi unisco al tuo augurio, spiace e non poco quando si leggono queste notizie.

  5. Vittorio 13 Luglio 2020, 17:11

    È sempre triste sentir parlare, o vedere, squadre che non possono partecipare a un campionato per motivi economici soprattutto per chi ha vissuto il rugby e vede una Società come una Famiglia. E a rifletterci bene forse questo è l’errore più grosso, non essere mai usciti da questo format. Ma riflettendoci ancora meglio il tentativo è stato fatto con le 2 franchigie, ma in parte perché non vere espressione di un movimento territoriale ma semplice espressione di professionismo Puro, ma non gratificato da pubblico e introiti sponsor/TV/media, e purtroppo chi segue Bennetton o Zebre o adirittura entrambi ha 3/4 del cuore dedicato a un altra squadra, facendo una analogia, permettetemelo, manca il gruppo degli Avanti.
    E oggi come mai, a mio modesto giudizio, bisogna guardare oltre i confini e senza presunzione guardare in NZ, un nuovo campionato nazionale, professionistico, a 5 squadre rappresentanti 5 spicchi di territorio di una nazione che come interesse di pubblico, sponsor etc etc sicuramente non fa rimpiangere il fù Super Rugby.
    Si prendere d’esempio la NZ e creare anche noi un campionato Nazionale Professionale 5/6 franchigie vere espressioni di territorio, legate piramidalmente alle 2 franchige “Europee” e con vertice alla Nazzionale.
    Un campionato senza retrocessioni, composte dai “Migliori Muscoli” d’italia, e da giocatori, permit player, in salita e discesa dalle franchige europee di appartenenza.
    Un campionato magari da giocare infrasettimanalmente, di mercoledì, per non togliere interesse alle “Grandi”.
    E visto che la fantasia è gratis associare a ogni Franchigia nazionale una Accademia che partecipi a un campionto di Accademie/U20
    con formula e calendario simile alla franchigia di riferimento. Tutto il resto del circuito, dall’attuale serie a scendere, partecipa a campionati territoriali suddivisi in categorie per livello di merito ma sempre con la regola della filiera Ogni club legato a un Club di categoria superiore e tutti permit UP/Down.
    A questo punto giusto che le Zebre si trasferiscono a Roma o perché no a Napoli per lasciare la Piazza d’Onore alla Nazionale.
    Il Mercato? A solo uso e consumo delle Franchige Nazionali sia per Stranieri che per i trasferimenti Territoriali magari organizzato come per NBA o NFL.
    Grazie a chi mi ha letto e soprattutto le mie Scuse per avergli fatto perdere del tempo.

    • Sandokan 13 Luglio 2020, 18:24

      Sei convinto che cosi’ verrebbero allo stadio molti più spettatori? Perché alla fine il problema gira attorno a quello.

      • Vittorio 13 Luglio 2020, 18:48

        Penso di sì, o per lo meno, spero, che un alto livello, non quello di checchinato, attiri un filino di più le Televisioni.
        Comunque difficile avere risultati peggiori di oggi, scusate Ieri.

        • Sandokan 14 Luglio 2020, 03:01

          Il problema e’ che al rugby italiano attirare “un filino di più” servirebbe a poco o niente.
          Abbiamo bisogno di MOLTIPLICARE il pubblico. Se ci riuscissimo, il resto seguirebbe naturalmente.

          • Vittorio 14 Luglio 2020, 09:31

            Solo la Televisione ha il potere di Moltiplicare
            Noi possiamo solo Sommarci e continuare a Spingere.

          • Sandokan 14 Luglio 2020, 09:55

            Ma secondo te la televisione va a dare spazio ad uno sport senza spettatori? Ho grossi dubbi.
            Non e’ certo un problema facile da risolvere, purtroppo.

    • Interza 13 Luglio 2020, 20:00

      scusami ma sei Munari ?? perchè mi sembra di leggere le sue idee…
      Che peraltro io non condivido. Non per il Covid, ma perchè io rimpiango il campionato con Treviso ecc…
      Tanto qui il professionismo non attecchira mai, e tra un po crollerà anche in Nz e company per non dire in Francia
      Comunque se sei Munari, ti abbraccio fraternamente sia chiaro ! 🙂

  6. try 13 Luglio 2020, 18:35

    Una nota personale senza voler insegnare niente a nessuno rivolta alla redazione:
    Questo articolo dovrebbe stare in alto per giorni e invece ci vediamo più in alto Habana che ci racconta il matimonio di suo fratello o il logo degli Exeter.

    • Vittorio 13 Luglio 2020, 18:49

      Sig. Try ha perfettamente ragione.

      • Interza 13 Luglio 2020, 20:07

        concordo anche io ! e magari andare a testare il sentimento di altre società facendo piccole inchiestine ed interviste ci aiuterebbe un pochino di più a capire meglio la situazione. Redazione cosa ne pensate ?

    • insidecenter 13 Luglio 2020, 22:35

      Osservazione giustissima che concordo in pieno, articolo interessantissimo che andrebbe sviluppato ed approfonditi anche perché i medicei si trovano nella medesima situazione del San Donà.

    • Turch 14 Luglio 2020, 02:55

      Pienamente d’accordo

  7. Interza 13 Luglio 2020, 20:05

    Complimento al presidente del San Donà. Questa frase è da incorniciare ed è molto realistica
    “Di sicuro, d’ora in avanti il club ha chiarissime le sue priorità: continuità del settore giovanile e tutela della salute dei tesserati, delle loro famiglie e della nostra comunità. Tutto il resto è secondario.”
    In effetti da giorni leggo acquisti, cessioni, nuovi allenatori ecc… come se tutto riprendesse alla normalità. E certo che mi faceva piacere leggere le notizie, ma poi riflettendoci mi sono detto “ma se qui ancora non si sa se inizia e come inizia il campionato. questi sono pazzi o imprenditori poco avveduti ?”
    Qualcuno che dica quali sono le priorità ci voleva proprio. Bravo Marusso ! E in bocca al lupo a tutta la società di San Donà ma anche a tutte quelle microsocietà A,B e C di cui ancora non sappiamo quasi nulla della loro situazione e i loro tormenti !

  8. breda120 14 Luglio 2020, 09:01

    Ormai la Federazione è, a mio parere giustamente, orientata verso una chiara suddivisione del rugby internazionale di alto livello dal rugby domestico . Al primo verranno assegnati contributi importanti per permettere di vivere in un vero contesto professionistico, al secondo lentamente andranno revocati gli attuali contributi federali che servivano solo a creare una parvenza di semiprofessionismo non utile in primis ai giocatori stessi. Con il percorso delle accademie federali, ogni anno potrebbero essere selezionati 4/6 giovani da inserire nelle franchigie per farli lavorare e testare ad alto livello. Chi ha i numeri per starci si conquista un posto nella rosa e inizia un percorso da vero professionista mentre chi non passa la selezione se ne torna al suo club di origine o dove meglio crede ma con la consapevolezza che è meglio per lui rimboccarsi le maniche e cercarsi un futuro professionale al di fuori del rugby. Per non abbandonare i ragazzi che magari non riescono ad entrare subito nelle franchigie ma che possono avere delle potenzialità che potrebbero emergere in un tempo successivo, la Federazione, con i soldi risparmiati con i contributi non dati ai club del top 12, organizza un torneo nazionale fatto da 4 selezioni zonali utilizzando i migliori prospetti dei club di qualsiasi categoria. Questo torneo darebbe uno stimolo di crescita ai ragazzi e forse potrebbe suscitare interesse ai media con un ritorno che potrebbe coprirne i costi.
    Ai club non resterebbe altro che giocare per il gusto sano dilettantistico di primeggiare lavorando sui propri settori giovanili consapevoli che investire soldi nelle retribuzioni dei giocatori non avrebbe nessun ritorno.
    Si smetterebbe di creare illusioni in ragazzi che si spostano da casa per guadagnare poche centinaia di euro o, ancor peggio, si ritrovano a fine anno con dei crediti che non riceveranno mai perchè promessi da club senza solide basi economiche.
    Non è un caso se questo è quello che avviene in un paese rugbysticamente evoluto come la Nuova Zelanda.

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