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Franco Smith, Italia: “Crescere in forza e intensità. In arrivo raduni anche con gruppo ‘emergenti'”
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Alcuni spunti interessanti, e lui piedi per terra e pragmatico come sempre. Chissà come sarebbe andata con lui con Co’S confermato, quantomeno intrigante (Smith avrebbe avuto molta meno pressione per fare esclusivamente l’uomo di campo).
Un po’ preoccupante questo refrain sulla fisicità. E’ da Mallet che siamo “poco fit”, e ogni volta si ritorna sulla cosa. Ma è un problema di allenamenti, di costituzione, di modo di giocare, di dieta, di che? No che nei primi 5 uomini, correggetemi se sbaglio ma son pure con età media di 24-25 anni, quindi decisamente giovani.
O i nostri preparatori non sono “preparati” o il problema risiede nella mentalità dei nostri giocatori..
O gli altri hanno dei farmacisti più bravi…
Eh, si… brutta bestia, il professionismo… :/
In che senso mentalità? Non si allenano come dovrebbero? Poi in effetti Smith parla di intensità e work rate, al di là del semplice “essere fit” (che era più il mantra di O’Shea), che è una cosa da alzare l’asticella. E li sta molto ai giocatori e a chi li allena
Ciao Liuk. Considerando che il lavoro in palestra, su forza e intensità lo sappiano fare anche i nostri preparatori, mi domando come mai la maggior parte dei nostri giocatori, che pesano e hanno muscoli come gli altri, rimbalzano sugli avversari. Ecco credo che ci sia una componente di mentalità, nel senso di aggressività, voglia di andare oltre, cattiveria agonistica o la così detta “garra” argentina. Sono convinto che possa anche essere allenata, con una guida forte. Staremo a vedere. Chiudo dicendo che vanno bene gli stranieri se veramente forti, ma la passione per la nazionale che ti fa andare oltre le tue possibilità credo possa averla solo un giocatore che si sente 100% italiano.
Forse conta anche saper far ruotare la rosa nel corso del Sei Nazioni, di modo da avere sempre dei giocatori freschi in campo, e fare i cambi al momento giusto, non quando i buoi sono scappati…
La mia impressione è che Smith voglia la squadra uno scalino più sopra di quello che intendeva O’Shea. Non solo Fit ma anche prestante e grossa….un po’ come il suo SudAfrica per intenderci, la squadra decisamente più fisica del globo!
Okay, una cosa il fitness (che voleva Co’S) l’altra il workrate e la fisicità, son d’accordo. Mi stupiva l’indicazione ai 5 uomini dove ci sono almeno 4 giocatori di 23 anni o meno (Sisi quanti ne ha?). Li dove invece mi immaginavo avremmo trovato proprio quella fisicità e capacità di intensità in giro per il campo.
E comunque il Saf sa pure giocare a rugby, oltre ad essere grossi e fisicamente debordanti (come Inghilterra e Irlanda, altre due che la mettono molto sulla lotta fisica), noi ahimè no. Una cosa alla volta comunque…
Il problema legato ad una scarsa reattività dei nostri primi 5 uomini, ma io direi più la prima linea che la seconda, è un problema che ormai esiste da un bel po e la cosa è diventata lampante dal momento in cui le nuove forme di distribuzione pongono l accento sulla reattività proprio delle prime linee e sulla loro esplosività palla in mano, per non parlare poi degli aspetti legati alle skills..
I nostri piloni più che essere grossi , sono gonfi, il che li rende poco reattivi nel gioco aperto e purtroppo neanche infallibili nei set pieces.
La fortuna di Smith a questo giro però è che potrà contare a mio avviso su quella che potrebbe essere la nuova generazione d oro dell Italrugby. Tanti profili che forse per O Shea ancora erano troppo giovani, ma che oggi hanno l età giusta per prendersi il proprio posto. A patto che si smetta di pensare e dire che devono fare il loro giusto minutaggio in eccellenza perché è una boiata cosmica..
Sul discorso dell etica del lavoro etc, sono discorsi a cui non do molta attenzione, poiché chi è venuto prima di lui non penso non avesse etica del lavoro etc…se Smith avrà alla base un sistema funzionante tra franchigie, club ed accademie, allora qualche soddisfazione potrà togliermela, altrimenti staremo ancora qui a fare i soliti discorsi in loop ormai da più di 10 anni…
D’accordo su molti aspetti che sottolinei…….
Purtroppo questa faccenda del fit che non è mai sufficiente, è un po’ preoccupante…
Mi voglio Complimentare per l’intervista, bel articolo.
sarebbe interessante come il nuovo preparatore atletico (il sudafricano) applicherà quanto delinato da smith. sicuramente però indipendentemente dal grado di professionalità, che non è in discussione, di sanguin e de carli, a mio avvio sarebbe stato interessante un passaggio di consegne. provare personalità nuove in grado di dare nuovi stimoli e forse anche altre alternative, in ambito di preparazione e strategia, sia da un punto di vista di preparazione fisica “tuned” con il livello delle altre nazionali, sia per trasformare la forza fisica in prestazione all’altezza negli uomini di prima linea.
Si che ” menata ” sta ‘ storia del fit, è da una dozzina di anni che ne sentiamo parlare….. Non è che si dice ” fit “, ma si traduce in classe, tecnica, skill e compagnia cantando ??
Comunque concordo anch’io che con O ‘ Shea , sarebbe stato un bel duo…..
Una piccola considerazione , non vi sembra che Franco Smith, pur seguendo le buone orme del predecessore, abbia un po’ intrapreso una deriva ” ascioniana ” ??
Intendi che li vuole grossi e forzuti? Be magari è il suo modo di impostare il gioco. Ascione ne faceva un requisito per la selezione con l’età, decisamente più miope e pericoloso. Qui stiamo tranquilli che Minozzi gioca pure se non pesa 110kg… 😉
@Galeone
A me sembra invece che Smith finora si sia posto in discreta discontinuità, rispetto a COS con le sue scelte… non sono sicuro che, insieme, sarebbero stati esattamente sulla stessa lunghezza d’onda.
Ma quindi gli equiparati in vista di Francia 2023 saranno Ioane e Faiva e basta spero?
Intervista interessante con Smith che dimostra idee chiare…adesso bisogna attuarle.
-Come scritto poco più sopra mi par di capire che Smith quando parla di prestazione fisica da migliorare, intenda uno scalino superiore al Fit che proponeva O’Shea, ma di averli anche più prestanti, fisici, grossi, esplosivi etc…in poche parole un altro SudAfrica.
-O’Shea lo diceva (e gli do ragione al 100%) che un suo rammarico sarebbe stato quello di non poter allenare la prima linea dell’Italia degli anni futuri….c’è un potenziale impressionante a sx a dx e ad hooker!
-Per il mondiale i nuovi equiparati dovrebbero essere Ioane, Faiva, Herbst e Snyman. Bisogna vedere quali “usciranno” tra Hayward, Steyn e Meyer. Diciamo che a parità di forze rinuncio all’equiparato quindi anche se per molti sarà una bestialità chi rischia sono Steyn e soprattuto Meyer…giocatorre quest’ultimo che a me piace parecchio ma con la nuova infornata di giovani rischia (giustamente) un bel po’!
-Felice del ragionamento su Canna. Avevo il timore che si intestardisse con il doppio play…..non tanto perché non mi piace tale soluzione (anzi) ma perché ci mancherebbero gli attori dove ad oggi avremmo solo lui. Per il futuro avrebbero dovuto spostare alcuni giocatori perchè nel ruolo di doppio play trai giovani ci sarebbe il solo Bertaccini e non puoi certo imbastire la squadra su due alternative!
Sono troppi 5 equiparati. Io mi fermerei a Steyn e Ioane.
Meyer, niente contro di lui eh, ma spero proprio di non vederlo più in nazionale a meno di catastrofi
Non sono sicuro che Herbst e Snyman siano equiparabili
Herbst dall’anno prossimo, quindi test autunnali 2021 e Snyman credo dai test autunnali 2022!
Herbst no, Snyman si ma dall’autunno 2024 se resta in Italia.
@Kinky da un’analisi dei regolamenti quando Herbst giocò con l’under 20 sudafricana credo non sia equiparabile, mentre Snyman non sarà equiparato per il mondiale 2023 non essendo passati i 5 anni.
Credo che Snyman sia fuori dai 5 anni!
No perchè è arrivato dopo 31 Dicembre 2017.
la storia della fisicità secondo me esiste ma purtroppo si allena fino a un certo punto. Vi dico il mio punto di vista da istruttore calcistico: da 5/6 anni sento parlare da federazione e allenatori professionisti del bisogno di aumentare l’intensità, perchè spagnoli e tedeschi vanno il doppio dei nostri ragazzi, loro li allenano bene e noi no. Quindi nel calcio abbiamo scimmiottato spagnoli e tedeschi creando centri federali territoriali, lavori omogenei e tutta un’altra seria di iniziative, per altro lodevoli. Sapete i risultati? che siamo sempre anni luce dietro a loro. Questo perchè esiste il talento, quello non lo alleni, senno’ chiunque, ben allenato, farebbe i 100 metri come Bolt! Quindi il rimarcare il nostro fit minore è semplicemente dire che siamo indietro rispetto a certi standard!scommetete che un rugbysta figiano o samoano, che si allenano con molte meno risorse di noi ha un fitness migliore? si chiama talento, dna, quindi se vogliamo migliorare partiamo dalla tecnica, non dalla palestra!
Capisco cosa intendi dire e per certi versi hai ragione! Credo però che Smith d’acciaio contrario…e io farei lo stesso! Prendo quelli con più talento e provo a farli diventare dei mostri fisici! Non a caso quindi credo che per quel motivo le prime partite del 6nazioni abbia preferito Zilocchi a Riccioni!
Beh, Riccioni per me rimane ancora meglio di Zilocchi. Sarei stato curioso di vedere almeno per una partita anche Ceccarelli
Se il fattore che manca, secondo te, e’ il DNA, allora bisogna allargare il reclutamento, aumentando cosi’ le probabilità di trovare dei ragazzi con un DNA “speciale”. Questo si puo’ fare solo aumentando le risorse per il rugby di base (aspetta e spera).
Esatto, la soluzione è allargare il movimento, quindi risorse e sviluppo nelle scuole. Purtroppo è un discorso ampio che vale per tanti sport, la mia generazione (41 anni) è cresciuta giocando a calcio sotto casa ad ore, quando giocavo a calcio gli allenamenti erano giri di campo, tiri e partita, ora invece insegno ai miei ragazzi esercizi e metodologie innovative.
Sai quale è il risultato?che la mia generazione è diventata campione del mondo con veri fenomeni, ora non tiri fuori un talento nemmeno a pagarlo, eppure li alleni meglio. Ma li alleni 2/3 volte a settimana, noi giocavamo sempre, con pioggia e fango, sole e asfalto, tutti giocavano. In italia non hai più gli spazi, il tempo e ovviamente la scuola considera lo sport inutile. Il risultato è che siamo diventati scarsi in quasi tutti gli sport di squadra.
molto bella la tua analisi, mi piace e la condivido
Qui direi che esce anche un altro fattore “strano”, in qualche modo in antitesi a certe storture di un certo tipo di professionismo: la passione, il divertimento di giocare per il piacere di giocare.
Un certo tipo di professionismo “rovina” un po’ questo divertimento, imponendo certe gabbie mentali che non sono fatte per farti divertire mentre giochi e alla lunga possono essere controproducenti. Purtroppo il rugby moderno (come molti altri sport professionistici) non e’ più uno sport popolare, nel senso che molti lo possono giocare e poi va in campo chi ha più talento, accuratezza, fantasia, visione di gioco, eccetera. Il requisito primario per giocare e’ un certo tipo di condizione fisica estrema. Questo comporta un certo tipo di approccio stile “giochi gladiatorii” che non ti permette di giocare più lo stesso sport per divertimento, allenandoti 2 o 3 volte alla settimana: diventano due sport completamente diversi. E’ il professionismo.
Complimenti per la bella intervista.
Io credo che da quando siamo nel 6 nazioni , questo sia il migliore gruppo dopo quello che annoverava i vari Lo Cicero, Ghira,Castro,Parisse,Troncon , Dominguez, etc. . Poi quanto questo gruppo riuscirà a vincere non lo so, comunque può essere competitivo.
Anche x me in prospettiva vedo un Italia competitiva soprattutto vedendo i bei talenti che salgono dalle under
buona sera a tutti,
vorrei riprendere qualche idea già apparsa in questi post…
primo punto, l’idea che cos fosse sopra a franco sarebbe stata la ciliegina sulla torta che però hanno messo gli inglesi! cos avrebbe tolto un pò di pressione a franco!
secondo punto, meno grasso e più muscoli e qua franco ha più che ragione. lascimolo lavorare sereno.
terzo punto, stanno allargando la base, e non solo franco con la nazionale maggiore, ma anche brunello con l’under 20 e soprattutto nell’under 18. questo va ascritto a cos ed a aboud!
quarto punto, naturalizzare si è giusto, ma cerchiamo di portare in nazionale dei bei martorelli!!!! non giocatori che vengono a giocare in italia per un pugno di euro.
massima fiducia in franco come l’avevo per cos e per i suoi predecessori. ora quello che mi conforta è che franchigie e nazionale abbiano programmi pianificati e condivisi.
un cordiale saluto a tutti.
A me non sembra che Smith sia in grandissima continuità con COS, per dire la verità…
Infatti, sopratutto come strutture di gioco, na rivoluzione… Ma questo era immaginabile guardando le squadre allenate da smith e gli harlequins di O’shea.
Inevitabile che questo abbia impatto nelle strategie di preparazione.
Per il resto si scontra anche lui con gli stessi problemi trovati dai suoi predecessori, con la differenza che forse vedremo esordire Garbisi e Mori giovanissimi (come morisi a suo tempo nel benetton) a dispetto della strategia federale della simonia di formazione. Se penso a quanto tempo ha perso Mbanda in eccellenza o più semplicemente al fatto che ci è voluta una moria di terze linee per veder esordire Polledri con Franco mi sento molto più tranquillo sotto questo punto di vista.
Bella intervista nel senso che risponde in maniera chiara e senza giri di parole e proclami.
Io sono molto contento che O’Shea abbia deciso di abbandonarci, perchè questo è stato. Un abbandono. Così Smith avrà pieni poteri decisionali e soprattutto vedremo un po di gioco in campo. La parte che secondo me migliora è, come ha detto qualcuno, l’inserimento di Brunello a U20 che credo potrà fare un ottimo lavoro e accelelerare il processo di fusione. Siamo l’unica squadra del 6 Nazioni che fa esordire i ragazzi sempre troppo tardi ai massimi livelli. E inoltre credo che quello che abbia prospettato Smith sul seguire fattivamente un gruppo di emergenti, lui lo faccia realmente rispetto al passato di chi come Brunel o O’Shea si limitava ad invitarli quasi come contentino. Belle le parole su Garbisi e Mori che fanno presagire che questo allenatore non ha paura di lanciare qualcuno per creare competizione e per non far credere a qualcuno di avere il posto fisso. La domanda su Parisse, sinceramente si poteva evitare, ma vedo che anche qui se la cava egregiamente. Rispetto per il monumento, ma non è materia sulla quale concentrarsi, le priorità sono altre. Promosso Smith !