Opportunità è responsabilità: inizia il nuovo ciclo degli Azzurri

A Parma incomincia il primo raduno della nuova stagione: un’Italia di giovani con l’occasione di prendere in mano il proprio futuro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. aries 6 Luglio 2020, 18:10

    per quanto riguarda i ragazzi, anche i più giovani, fiducia assoluta! quello che mi lascia perplesso è qualche elemento dello staff…

    • massimiliano 7 Luglio 2020, 20:21

      Hai detto tutto e bene, cacchio lascia qualch commento anche a noi?

      • massimiliano 7 Luglio 2020, 20:24

        Ovviamente questo commento è un refuso, redazione, da cellulare i commenti sono sempre più comodi, complimenti.
        Aries secondo me hai ragione, ma questo è l’italian style ormai…

  2. Interza 6 Luglio 2020, 19:34

    Non ho capito il nesso tra smartworking e Italia di rugby !
    Intanto chi scrive l’articolo ha una visione un po distorta di cosa significhe lavorare da lontano. Proprio perchè si è lontani, una caratteristica determinante è che chi coordina o dirige segua i processi ancora di più. Non si tratta di controllare la serietò delle persone e i furbetti, ma di fare uscire ancora di più la necessità di essere un Team. Quindi tempistiche e ruoli per ogni processo e risultati e responsabilità più chiari. Quindi uscite per favore dal concetto che questa parola sia solo relegata al work ma appunto entrate nel concetto di smart. Questo vale per tutti e se le cose funzionano è perchè il dirigente o quello che si chiamava quadro, fa funzionare il suo team ! Non si limita a controllare ma lo stimola a produrre. Non siamo a guardie e ladri di Totò ! Nessuna azienda seria ragiona così !
    Dal punto di vista della Nazionale, certo mancano i campioni del passato che se sono sobbarcato tanto ma che in alcuni casi potevano essere già messi da parte o utilizzati un po meno per dare spazi a ragazzi già pronti da almeni un paio di anni. Errore di Brunel ed errore macroscopico di O’Shea.
    Quindi la vera rivoluzione sarebbe la visione di Smith. Come ? E disponibile a fare giocare sempre i migliori di quel momento, fisicamente e mentalmente, come fanno le squadre più forti del mondo ? Se si bene si cresce tutti insieme e questa bella infarinata di giovani leve oltre a quelle u20 ci potrebbero dare qualche soddisfazione a livello di gioco. Se no, restiamo li dove siamo da qualche anno.
    Ma per tornare la discorso iniziale, il primo motivatore e il primo a chiedere qualità è chi conduce, che deve metterci la faccia, il coraggio. Altrimenti giochiamo con la playstation in smartplaying che è meglio ! 🙂

    • massimiliano 7 Luglio 2020, 20:21

      Hai detto tutto e bene, cacchio lascia qualch commento anche a noi?

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