Il CEO del torneo celtico parla di due potenziali investitori interessati alle Zebre. Ci sarà un nuovo torneo europeo dal 2021?
Martin Anayi: “Treviso deve puntare al vertice del Pro14”
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“Inoltre so che per loro (le Zebre) ci sono due potenziali investitori, uno tramite nostro (del Pro14 ndr)”.
“L’irlandese ha poi lanciato un’anticipazione su quello che potrebbe succedere tra un paio di stagioni sportive, con la creazione di un nuovo torneo sotto l’egida di Rugby Europe. Questa manifestazione vedrebbe al via squadre di paesi come Spagna, Germania, Georgia o Romania, e ci potrebbe essere anche spazio per una selezione italiana semi-professionistica, dove potrebbero trovare spazio dei giovani under-23 o giocatori meno utilizzati da Zebre e Treviso.”
Per fortuna che a queste cose ci pensano fuori da qui: il board del Pro 14 a trovare degli investitori per la nostra franchigia federale e Rugby Europe a creare un torneo dove poter testare i migliori prospetti e far giocare quelli non utilizzati dalle franchigie; saranno felici quelli che anelano soltanto ai derby degli orticelli, che potranno continuare a crogiolarsi in quel campionato semiparrocchiale che è la massima espressione dell’ italico domestic, che, così, sarà ancora più povero di contenuti e tendente all’inutilità!!!!
bravo hro come sempre
I tornei degli orticelli semiparrocchiali di Irlanda, Scozia e Galles non hanno chissà che contenuti tecnici nemmeno loro, purtroppo…
Leggendoti, sembra che tu provi piacere al pensiero che si impoverisca ulteriormente il tanto bistrattato campionato nazionale… beato te: gli ultimi 25 anni devono essere stati uno spasso per te….
@Sandokan, ho il sospetto che non tu non abbia pienamente compreso il senso del mio post, ma facciamo che, comunque, vada bene così!!! 😉
Molto interessante..
Sarebbe importante avere investitori seri nelle Zebre che strutturi un progetto importante, vediamo se si concretizza qualcosa. Ne aveva parlato anche Delledonne nel Podcast di AllRugby mi pare.
Trovo estremamente interessante la prospettiva di un “Pro14 di Rugby Europe” in primo luogo per la competitività delle nazionali di Tier2 e poi perchè può essere una buona opportunità anche per noi per testare gente a metà strada fra il campionato nazionale e le franchigie.
Vediamo, Anayi mi e sembrato anche troppo ottimista per parlare di 2021, vuol dire che c’è più di qualcosa già accennato
Queste dichiarazioni, aggiunte anche alla notizia che tutte le franchigie sud africane sembrerebbero interessate ad approdare nel Pro14, fa prendere sempre più peso a certe idee riguardanti un cambiamento dei vari assetti del rugby europeo di club. Ovviamente la presenza di CVC in molte competizioni, aiuta.
Da vedere il ruolo delle francesi in tutto questo
mi sembra difficile che le squadre sud africane possano arrivare in blocco nel pro14, sarebbero troppe. Inoltre il pro14, come il super rugby, è un torneo di contenimento dei giocatori per i test internazionali. L’unica convenienza che ne avrebbero è legata ai fusi orari delle partite, non altro.
Poche dichiarazioni ma interessanti. Mi accordo a @Hrothepert sul fatto che alcune di queste cose me le aspetterei dette (e fatte) da altri soggetti nostrani, non dal Pro14.
Speriamo in investitori esteri x le zebre.. soprattutto x la curiosità di vedere una gestione professionale sotto ogni punto di vista.. da queste dichiarazioni sembra che stiano puntando forte sull italia.. che ci sia sotto lo zampino di cvc? Un italia più performante in pro14 e di conseguenza nel 6n.. probabilmente aumenterebbe di molto l interesse globale e i ricavi..
Probabilmente si sono accorti (da parecchio, ma nel frattempo si sono anche rotti i c…) della mancanza totale dei nostri politicanti, pensano che mettendoci le mani direttamente loro, che ci mettono pure i soldi, qualcosa di buono lo tirano fuori, evidentemente qualcosa lo vedono… Magari ci trovano pure il sostituto di de Carli e lo specialista per il break down! Dai, sono fiducioso!
Io non mi dimenticherei del Petraca.
Non mi sono mai spiegato perchè nessun imprenditore straniero si sia mai interessato ad investire sul Pro 14 in Italia. Il rugby prima del Coronavirus è un buon mercato in espansione e gli investimenti non sarebbero neppure folli. Mettendo una cifra neppure alta, si potrebbe costruire una squadra vincente nel giro di 3-4 anni e ricevere in cambio anche una bella fetta di immagine. Naturalmente dipende da chi è l’investitore e a che risultati ambisce. Adesso queste dichiarazioni per me sottointendono che si vogliono sostituire le Zebre, non prenderle così come sono. Cioè investimenti e spostamenti in una piazza con più margine di pubblico. Milano, Roma. Ma magari farli giocare a Parigi o in giro per l’Europa. Vi immaginate se una multinazionale americana (es la Coca Cola) fa una operazione di marketing del genere ? In giro per l’Europa a farsi pubblicità e battere tutti. Aldilà delle fantasie, con che tempi e come non lo so. Con il virus è difficile adesso che qualcuno investoa sullo sport. Ma la vedo dura che investano su Parma. Non è quello che penso io sia chiaro ma quello che penso metterebbe sulla bilancia un investitore straniero che voglia essere maggioranza e decidere tutto e tanti saluti alla Fir.
Forse perche` gli imprenditori sanno farsi i conti in tasca e hanno capito che gli stessi soldi investiti in altri mezzi promozionali danno maggiori risultati.
Sara’ che in Italia non c’e’ pubblico per il rugby: pochi appassionati e comunque mai contenti.
Eppure io sono convinto che il potenziale continui ad averlo. Vero, è uno sport molto complesso in fatto di regole (anche io facevo fatica a spiegarle ai neofiti, e si vedeva che alla quarta già si spazientivano), ma è anche una delle cose affascinanti del rugby secondo me. Certo, avere una bella visibilità del Seven, che è molto più immediato, aiuterebbe. Ma parliamo ai mulini a vento.
Aggiungici che le regole cambiano ogni due minuti…
Manca solo che WR sostituisca le mischie con gare di sguardi..