Come gioca l’Italia di Franco Smith

Una analisi del gioco d’attacco degli Azzurri, sulla base delle tre gare giocate nel Sei Nazioni 2020

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 17 Maggio 2020, 10:41

    Complimenti Lorenzo, analisi precisa. Convidido il discorso sulla struttura, forse però in certe occasioni dopo il pod di 3 uominidi, altre volte ho nostato una distribuzione più ibrida degli avanti, 2 2 1 o 3 2…ovviamente a secondo della situazione ci sarà stato anche un diverso adattamento della squadra e questo denota anche che Smith vuole offrire più variabili possibili al gioco azzurro, che da quanto poco fatto vedere ha però inviato dei piccoli segnali incoraggianti. Di sicuro è una squadra che ha bisogno di mantenere di più il possesso e deve ritrovare maggiori variabili anche nel gioco alto a ridosso della difesa.
    L esperimento doppio play si può considerare riuscito, perchè cmq Canna riesce a togliere pressione ad Allan che in prima fase fa più da distributore oltre ad avere caratteristiche atletiche per poter attaccare la linea. Inoltre l aspetto che più preoccupava in assoluto, la tenuta difensiva di Canna, in realtà è stato uno degli aspetti che più ha colpito nelle prestazioni dell apertura delle Zebre.
    La squadra in generale ha necessità di registrare la tenuta difensiva perchè concedere il bonus mete sistematicamente a questo livello è inaccettabile, le speranze di vittoria degli azzurri aumentano quando riescono a rimanere vicini nel punteggio e cercano di abbassare il ritmo generale dell incontro.
    Sinceramente noto dei miglioramenti nella sistemazione dei giocatori in campo rispetto all era O Shea, che possiamo dirlo chiaramento, nella sua professionalità, l aspetto di coaching puro forse era la cosa che gli riusciva meno…però se vogliamo che Smith possa veramente riuscire a fare qualcosa, le sue idee di gioco per la nazionale devono essere condivide anche a livello di franchigie, la distribuzione dei pod la lasciamo fare a treviso ed il doppio play alle zebre o qualsiasi altra cosa…

  2. Interza 17 Maggio 2020, 10:43

    Un’analisi interessante e come dite limitata a solo tre partite di un nuovo allenatore.
    Per questo non sono molto d’accordo sulla conclusione dove si dice che lo spartito possa essere semplice da leggere. In tanto perchè è appunto uno spartito e quindi nelle intenzioni vorrebbe dettare musica, non la subisce come abbiamo fatto nel triennio precedente. La cosa che più ho rilevato in positivo è che abbiamo visto un gioco in campo e idee, cosa diversa dal precedente allenatore e dal suo staff soprattutto di attacco. Quindi mi aspetto che ci siano variazioni mano a mano che si procede a conoscere il gruppo e le potenzialità. Smith non è per niente monotono ed ha una capacità di lettura e delle contromosse da adottare delle partite più agile ed intelligente di O’Shea.
    Quella più negativa che anche lui ha scelto di schierare più o meno sempre gli stessi. Il che se da un lato è giustificato dal fatto di aver fatto solo 3 partite, dall’altro con le disponibilità di uomini e la possibilità di analisi e tecnologiche di oggi, va contro al fatto di scegliere i migliori anche fisicamente in quel preciso momento.
    Mi auguro che questo ultimo punto non sia un suo limite come è stato in O’Shea, ma sono fiducioso che non lo sarà.

  3. Ventu 17 Maggio 2020, 10:56

    bell’articolo e bella analisi, per chi fosse interessato consiglio anche il canale youtube squidge rugby. Per chi non lo conoscesse già, è un ragazzo del galles che analizza tutte le partite di rugby internazionale in modo molto interessante e simpatico.

    • Bimbubam 18 Maggio 2020, 14:51

      Ho aperto i commenti proprio per fare lo stesso consiglio, ma vedo che sono stato preceduto. Adesso recupero il suo video e lo posto per completezza, che fa un paio di considerazioni su Allan (che alla faccia nostra per lui è il giocatore più di classe in nazionale) e su come giochiamo i fuorigioco

  4. luke10 17 Maggio 2020, 11:05

    Ottima analisi. E aggiungerei una cosa particolare. L’Italia non utilizza il box kick da mediano di mischia poiché preferisce utilizzare Allan da un maggiore profondità, utilizzando l’ala dal lato chiuso per rimettere in gioco tutti gli altri giocatori che si sono già organizzati in linea con la linea di fuorigioco. Ciò permette la formazione di una linea difensiva ha strutturata senza dover rischiare un gesto tecnico complicato come il box kick e senza dover partire 10 metri dietro, riuscendo a portare un’ottima pressione.

  5. Marte_ 17 Maggio 2020, 14:34

    Gran bell’articolo

  6. aries 17 Maggio 2020, 22:05

    Ah ma che bell’ articolo ed interessanti anche i commenti, sembra quasi di essere tornati alla normalità! Allora, visto che sono della razza che quando si porge la mano, si prende il braccio, chiedo umilmente un qualcosa di simile che riguardi i punti d’incontro, credo che se vorranno sviluppare il loro gioco, molto passi da quello, purtroppo, in quella situazione ne buschiamo di brutto, giocatori che si isolano, sostegni in ritardo e gli avversari che ci sovrastano in cattiveria agonistica, purtroppo una continuità con il periodo di COS. Nella partita con i francesi si era visto un miglioramento anche da quel punto di vista, c’era convinzione ed erano aggressivi, tanto che, quella la considero una delle migliori partite dei nostri ragazzi degli ultimi tempi, ero pure ottimista per la partita successiva, poi sono stato smentito… Comunque, molto interessante, vado a letto contento sta sera!?

  7. Bimbubam 18 Maggio 2020, 15:20

    Per completezza e per offrire un’analisi ulteriore, questi sono i video di Squidge Rugby sulle 3 partite giocate quest’anno. Dà una visione un pochino diversa del doppio playmaker (legata più al 9 che alle opportunità in attacco) e soprattutto una cosa molto interessante sulla linea del fuorigioco che Smith usa per aggirare la regola:
    https://www.youtube.com/watch?v=bzugKJ1DWzo
    https://www.youtube.com/watch?v=_jwGpQRM1rs

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