L’ex capitano azzurro si racconta in una lunga intervista a Midi Olympique dove parla anche del suo prossimo futuro
Sergio Parisse tra passato, presente e futuro
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Onore al nostro grande Sergione!!!!
Grande Sergio, comuqnue la pensiate una pietra miliare del nostro rugby, e pure sfigato ocme pochi, non solo ha rinunicato ad essere pumas perchè è italiano, non solo ha giocato per anni in una delle squadre nazionalui più incasinate ed ha raccolto molte meno soddisfazioni sportive rispetto a quello che avrebbe potuto un o come lui, non solo un tifone gli ha negato la partita d’addio in Giappone ora si è messo in mezzo pure ‘sto lazzarone di un virus. Vai Sergio !! prima o poi arriverà il tributo del campo se non ci sarà sappia che comunque l’applauso per lui è corale
Che tenga botta fino al recupero con ľinghilterra e chiuda all’Olimpico come si deve, col giusto tributo. Grande Parisse! Immagino che ormai la sua vita sia in Francia, ľequazione grande giocatore = grande tecnico o dirigente non sia sempre valida, però io cercherei quando sarà il tempo di riportarlo in italia, sia mai…
Pienamente d’accordo. Ha le qualità, anche umane, per diventare un grande coach.
e se qualcunno volesse, qui si puo scaricare la rivista:
https://fr.downmagaz.com/sport_magazine_francaise/34498-midi-olympique-mars-avril-2020-no-214.html
Intervista bellissima, se capite il francese consiglio di leggerla tutta, ne vale la pena.
Interessanti i passaggi sui giovani, sia della nostra u20 (devono giocare, di più!) che in generale nel rapporto con i giocatori più giovani li a Tolone.
Poi vista l importanza che sembra aver dato alla famiglia per la scelta del trasferimento, forse, con un buon progetto, averlo in Italia potrebbe essere più facile di ciò che si pensa.
In ogni caso, applausi per Sergione…
e MidiOlimpique che gli dedica 4/5 pagine mica niente eh!
Grande giocatore, chi può negarlo ? Ma come dirigente o tecnico deve ancora lavorarci molto. O meglio può essere un buon assistente tecnico di settore o lavorare con i giovani. Caratterialmente poco diplomatico e troppo impulsivo. Un altro anno in campo ma non con la Nazionale. Il processo di cambiamento della squadra, dei leader e della crescita di alcuni ragazzi nel suo ruolo lo richiedeva da ormai un paio di anni, se non quattro.
In bocca al lupo.