L’ex azzurro ci ha spiegato nel dettaglio tutte le difficoltà nell’ottenimento dell’ambito documento
Andrea Masi e la sua battaglia per il passaporto inglese
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Sparandone alcune a caso, posso dire di aver fatto meglio di Haskell 🙂
Com’ è strana la vita; in tutta la Gran Bretagna ci sono svariate migliaia di persone che intasano i consolati e le ambasciate dei vari paesi di origine degli antenati (irlandesi in testa, ma anche italiani, polacchi, tedeschi, ecc., ecc.) per cercare di avere la cittadinanza di un paese della UE , così da avere garantito un futuro per loro stessi e per i loro figli (compresi anche amici miei) e il buon Masi, per gli stessi motivi, vuole ottenere la cittadinanza sassenach!!!
Ci sono tanti paesi… io me ne sono andato pochi mesi dopo il referendum e non mi sono pentito.
Oh se Masi volesse tornare da noi, Parma, Treviso o Remedello.. non ci offenderemmo
Dice che le domande per il patetino FIR sulla storia di Calvisano sono ancora più dure e date e formazioni sui campionati vinti non le ricorderebbe manco Gavazzi.
Si fa per ridere eh.
Dura lex, sed lex.
La parte più assurda è che non può sapere quali domande ha sbagliato. Pago 50 sterline a test e devo andare sulla fiducia che non abbiano “sbagliato” la correzione….
Comunque il buon Masi dice una inesattezza. Non serve avere la cittadinanza per rimanere in UK. Basta il settled status, che lui sicuramente già ha. Il giorno in cui dovessero pretendere da me il passaporto britannico me ne andrò
in effetti dice di avere la permanent residency card, che dovra’ necessaraimente trasforamare in Settled status, ma dice che non puo’ lasciare il paese per piu’ di 2 anni consecutivi altrimenti perde il diritto alla residenza, quando in realta’ son 5 gli anni consecutivi fuori dal paese che ti fanno perdere il diritto alla residenza. Comunque sia, oltre alla difficolta’ del test anche il costo e’ esorbitante (circa 1400 euo) 🙁
Provato,penso sia impossibile per il 99%100 anche dei nativi,roba tipo what was the population of the uk in 1901….
Rispettosamente devo dissentire dal grande Masi. Ho passato il famigerato test 2-3 anni fa, dopo avere letto un paio di volte il libretto/Bignami sulla storia e cultura britannici (fra l’altro, non si tratta di passaporto “inglese”, bensi’ britannico). Ho fatto qualche test di prova in linea, dove mediamente il mio score era del 90-95%, e infine passato il test ufficiale al primo tentativo. Non sono un genio. Lamentarsi perche’ il sistema e’ “cattivo” non e’ attitudine da campione quale Masi e’ senz’altro stato. Fra l’altro mi pare corretto che chi voglia diventare cittadino di un nuovo Paese faccia un minimo sforzo per conoscere almeno superficialmente storia e costumi. Anche un piccolo segno di rispetto. Quanto al test di inglese, e’ di una facilita’ sconcertante Dovremmo fare cosi’ anche in Italia, per coloro che intendono diventare cittadini della nostra nazione.
Sottoscrivo ogni parola al 100%
Mi associo.
@Frendo, spero che sia britannico ancora per poco e che la Scozia riacquisti le proprie libertà e dignità e che l’ Ulster ritorni a essere soltanto una delle 4 provincie che compongono l’ Irlanda; detto questo, se in Italia facessero fare un test di italiano, anche agli italiani, ho il sospetto che, al di fuori della Terra di Barga, la cittadinanza la manterrebbero in pochi!!! 😀
io spero solo che uno come masi venga valorizzato per quello che fa da un nuovo governo federale capace ben si intende di valorizzare una figura così importante.