Parte a febbraio una nuova manifestazione itinerante di rugby a sette, Azzurri fra le tredici squadre partecipanti
L’Italia Sevens parteciperà alle World Rugby Sevens Challenger Series
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Sarebbe bello che si strutturasse maggiormente il rugby a 7 in Italia. Sarebbe un ottimo spot per far avvicinare nuovi atleti.
sicuramente può piacere o non piacere ai puristi, ma l’espansione del rugby va di pari passo con il seven, avvicinando nazioni che sono lontane dalla cultura rugbistica.
Per di più è sport olimpico. Non si spiega quindi come in Italia non possa andare di pari passo, ipotizzo allenamenti congiunti nazionale 15 e nazionale seven, con i primi rincalzati che poi possano fare questi tornei, magari con gettoni di presenza.
Il seven da noi è organizzato in maniera che sembra il torneo dei bar di calcio, pochi ragazzi d buona volontà e basta.
Dove non arriva la federazione dovrebbe arrivare il coni, dato che è il principale contributore e deve lavorare per medaglie olimpiche. Nessuno pretende podi olimpici ma è inamissibile non essere ai livelli di kenya, germania o altri.
Beh, Kenya nel seven è ad un ottimo livello. Magari arrivarci in tempi brevi.
il Kenya quasi costantemente da un po’ di tempo a questa parte, arriva almeno ai quarti di finale nei tornei delle World Series. Diciamo che per noi sono altri i riferimenti da prendere in questo momento
Ottima cosa, ma quello che deve cambiare per noi, più che il numero di partite di un certo livello (perché tra quelle squadre ce ne sono parecchie di veramente forti), è l’organizzazione del 7s nel nostro paese. Praticamente nulla, inesistente; se consideriamo che la nazionale è selezionata tra i giocatori del Pro12, e nemmeno quelli più forti, chiamati a fare raduni una o al massimo due volte l’anno e buttati allo sbaraglio a giocare partite, si capisce perché dobbiamo accontentarci di partecipare a tornei di 2°-3° livello dove generalmente arriviamo tra il sesto e il nono posto. La cosa strana è che il rugby a 7 è sport olimpico da qualche anno; la nostra amatissima Federazione non ha ancora mosso un dito, se non quello di annunciare (e basta) una misteriosa Accademia Seven alle FF.OO., idea poi completamente sparita. Eppure basterebbe così poco, anche perché il Seven, per le sue caratteristiche, troverebbe sicuramente molti seguaci.
almeno non siamo l’unico paese del terzo mondo…
Oh, abbiamo trovato nuove maniere di renderci ridicoli?? Ci mancava proprio.
Come detto da TommyHowlett, dovremmo cambiare l’approccio istituzionale al Seven da sottospecie di ‘sagra paesana’ a gioco a se stante, non necessariamente con (o, anche meglio, senza) qualche buon volonteroso prestato / precettato dal Pro12.
Per giocare a Seven, duole dirlo, servono doti che i nostri tre quarti perlopiù non hanno, o non sono avezzi ad usare.
sono d’accordo con @fido, su quasi tutto (la parte degli allenamenti congiunti non so se ha senso) e con @TommyHowlett in toto, tanto più che il seven è uno sport molto divertente, veloce – e la velocità è la cifra del nostro tempo – e più “facile” da praticare, nel senso che basta la metà dei giocatori, quindi meglio per la pratica meramente ludica e, di conseguenza, la sua diffusione.