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anche dai contenuti di queste interviste e dal detto non detto si capisce quanto siamo distanti noi e altre nazioni dal loro rugby.
L’ho detto e lo ripeto, questi due mi mancheranno!
che gran battaglia di cervelli, ma come dice @dusty, con cui questa volta non posso che essere d’accordo, quanto siamo distanti noi e le altre nazioni dal loro rugby, altro che imparare la lezione, focalizzare, fitness, momentum ed altre amenità simili, qui si parla chiaro e si spiega tutto, i giochini mentali sono per la stampa e gli avversari, non per galvanizzare l’ambiente
Questo è un taglio manageriale, oltre che tecnico, che non posso non apprezzare. Come quando gli AB inviarono fiori a Maria Beatrice Benvenuti per l’indecoroso e inspiegabile placcaggio subito da Doglioli.
Una condotta fatta di piccole attenzioni ai dettagli che, nell’insieme, fornisce l’immagine di un’azienda solida, e far parte di questa realtà motiva i giocatori a fare sempre meglio.
Ricordo McCaw che strappa la palla a un avversario mentre era a testa in giù, durante una capriola, oppure Withelock che si lancia in un placcaggio mentre tutti erano fermi perchè il mediano avversario, palla in mano prima di un calcio libero, esegue un palleggio di prova che poteva essere intepretato, a ragion veduta, come una battuta veloce.
Non lo insegnano al minurugby, non lo impari in allenamento. Ce l’hai e basta, e la realtà che ti circonda spinge questo status mentale alla perfezione.