Ad aprire l’evento sono stati Alfredo Gavazzi e Martin Anayi, CEO del Pro14, che ha confermato la possibilità per l’Italia di ospitare una finale in futuro
Pro14: a Milano la presentazione del torneo con Benetton e Zebre
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sembra che mr G si sia appena svegliato da un morso ai zabadei di una pantigana incazzata.
suvvia e come dicono i cugini franzosi anche il physique du role ha la sua importanza…..
Un vero Umarel rapito dagli alieni
Effettivamente il livello di fotogenicita’ del presidente e’ il primo problema del rugby italiano… eh gia’…
ooohhh!
finalmente leggo una cosa importante…
siamo “soci paritetici nel board”
…
mah..
non lo aveva già detto l’anno scorso? E l’anno prima ancora? e Quell’altro ancora?
No icuramente mi sbaglio io!
“terza franchigia”. Dalla realtà parallela è tutto, linea allo studio.
a qualcuno viene in mente dove sia in italia uno stadio da 40-50 k posti decente?
Lo Juventus Stadium a Torino, o il Luigi Ferraris a Genova.
Personalmente, altri non me ne vengono in mente. San Siro è troppo grande per un evento di questo livello così come l’Olimpico di Roma, il Franchi è vecchio e privo di coperture per gli spettatori in caso di pioggia, il San Paolo a Napoli penso sia troppo scomodo e troppo grande anche lui per certe competizioni di Rugby, oltre che esteticamente inguardabile.
A Genova si vede molto bene.
In passato ho visto gli azzurri contro Australia e Argentina e l’assenza della pista di atletica fa si che sei proprio a ridosso del campo.
Lo stadio di Udine sembra un po’ sulla falsa riga ma credo sia più piccolo come quello che stanno costruendo a Bergamo.
Bergamo decisamente piccolo, Udine sono 25.000 posti (lo stadio di Cardiff per la prossima finale ne ospita 32-33, quindi non molti di più). Se i lavori di ristrutturazione procedessero a ritmo spedito, Bologna e Padova potrebbero essere opzioni, ma non credo prima del 2022.
Sta di fatto che si, in Italia mancano stadi “medi”, sui 40-45mila posti (ci son solo Firenze e Torino – lato Juventus), gli altri son tutti più piccoli (compreso Genova, ma siam li) e 4-5 più grandi, ma che necessitano di lavori (e forse poco “riempibili” da noi).
Come al solito i gufi non perdono mai l’occasione per criticare qualcosa sulla presidenza FIR. Fino a qualche anno fa si diceva che le accademie non servissero a niente e si bruciavano solo soldi, ora gente del calibro di Crowleyl e Bradley affermano e apprezzano le qualità dei ragazzi che escono dalla U20, e penso proprio che qualcosa ne capiscono. Ora, sempre i gufi, si attaccano a stronzate del tipo che siamo soci paritetici e che Gavazzi lo stia dicendo da diversi anni, o della terza franchigia. Come al solito non mancano mai di dire sciocchezze, invece di stare zitto e fare qualche critica più intelligente e costruttiva.
Ma quali gufi, su! Prima di parlare di 3a franchigia, il buonsenso consiglierebbe di aspettare di averne 2 competitive, no?
Io sono stracontento delle belle infornate di giovani degli ultimi anni e, appunto, spero contribuiranno in 2/3 anni a portare anche le zebre perlomeno in fascia di metà classifica a lottare per il posto Champions cup.
@lear2 oggettivamente quella della terza franchigia è una di quelle sparate che Gavazzi non ha mai smesso di dire salvo poi non fare nulla per concretizzare quella sua solita sparata.
Dico solo, ci può stare che faccia proclami del genere ma se poi per anni non metti in pratica nessun cambiamento sostanziale per realizzare quello che dici allora come minimo perdi di credibilità. Per una terza franchigia bisognerebbe avere 2 franchigie che vincono e attorno alle quali ruotano un buon numero di giocatori, e un altro numero sostanziale di giocatori che avrebbero il livello ma non riescono ad entrare nelle due franchigie. Noi ora da 1 anno abbiamo una franchigia che vince e da quest’anno (non ancora iniziato) a bianco due franchigie con un buon numero di giocatori. Da qui a fare la terza franchigia ci vuole che Benetton si confermi e zebre inizi a vincere, tutto ció ripetuto per 4/5 anni. Non mi sembra che siamo alla fine di questo percorso, piuttosto siamo all’inizio.
“abbiamo” invece di “a bianco”
Sinceramente credo che nel 2023 quando scadrà l’attuale accordo, 3 franchigie siano sostenibili con questo livello di produzione di giocatori. Il problema sono i soldi e la sede
Stare zitto lo dici a tua sorella dato che siamo in un social ed ognuno può dire ciò che pensa.
Comunque il discorso dei soci paritetici lo ha detto per l’ennesima volta il tuo amico Gavazzi. Se le consideri sciocchezze dillo a lui, non a me.
Se poi ti sentì rappresentato al meglio da questa gestione del rugby italiano, sono contento per te. Ma io la penso diversamente. Fattene una ragione.
cos’è che ha detto il boss?
la cosa migliore che possiamo far ora è far vincere il pro14 al benetton?
Gavazzi si sarà innervosito un pochino dal momento che non si era nemmeno presentato all’ultima partita della stagione regolare del bentton contro le zebre quando hanno conquistato matematicamente lo storico accesso ai playoff.
…..terza franchigia ????
Arrivano altri 15 milioni di Eu! Vai che se magna! 2 franchigie, accademie e non abbiamo giocatori x la nazionale e stadi vuoti. Grazie FIR!
Ricordo a tutti che ormai i giocatori italiani si formano all’estero. La FIR con tutti i soldi che ha, ha delegato ad altre federazioni la formazione dei nostri giocatori(citazione di Munari}. Per me é una cosa a dir poco scandalosa!
Prima, cronologicamente parlando della terza franchigia, imho, sarebbe importante istituire un ascensore discendente per i giocatori inutilizzati o in recupero da infortunio. Questi oltre ad avere una maggiore continuità agosnistica o, negli altri casi, un più veloce e graduale recupero, innalzerebbero anche il livello del top 12, cosa non da poco, perchè assottigliando il gap tra top 12 e pro14, sempre imho, si crea un effetto volano che traini verso l’alto il livello di gioco in tutto il movimento.
Concordo appieno! Certo a livello elettorale, forse, sarebbe un’azione meno notevole. A volte penso siano le stesse societa’ di top 12 a non volere l’ascensore, temendo che qualcuno venga penalizzato. Ecco il grande male del nostro rugby, la miopia. Beh, anche lo zio al e i suoi compari non scherzano
sarebbe fondamentale cambiare la figura del dott ascione con un semplicissimo tecnico irlandese…, anche il più scarso….
ma di preciso che ha fatto sto Ascione?