Ciclo mondiale: l’Italia di Conor O’Shea dal 2016 a oggi

Numeri, curiosità, statistiche e qualche considerazione alla luce dei convocati per la Rugby World Cup 2019

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ColdColdMan 19 Agosto 2019, 17:27

    Cercando il pelo nell’uovo, Benvenuti ha gia giocato da titolare a numero 12 proprio alla scorsa world cup con la Romania, e la maggior parte della partita con l’Irlanda.
    https://www.onrugby.it/2015/10/09/rwc-2015-nellitalia-titolare-anti-romania-non-ce-sergio-parisse/

  2. massimiliano 19 Agosto 2019, 20:08

    Certo, il dato delle mete fatte al netto dell’ultima partita varia un po’. Ci fosse stata la scozia al posto della russia adesso sarebbero si e no 60…e allora il discorso del rugby che e’ cambiato, diventando uno sport nel quale si segna di piu’ prende un’altra piega
    La poca profondita’ a 9 poi e’ stata una scelta. Chi ha detto che non si potevano provare trussardi o, perche’ no, casilio, magari spingendolo lo scorso anno verso le zebre?

  3. Mr Ian 19 Agosto 2019, 20:24

    Con tutti i limiti del caso, dato dal materiale umano a disposizione, O Shea ci ha traghettatore verso il rugby moderno, fatto di fitness, programmazione e idee di gioco più o meno attuali anche se poche volte realizzate.
    Gran parte delle fortune di O Shea sono anche da attribuire all ottimo lavoro che si sta svolgendo a Treviso.
    Di sicuro non si stanno facendo faville in termini di risultati, anche se battere il Sud Africa rimane sempre un risultato storico, però si sono gettate le base per costruire qualcosa di solido per il futuro, sperando che le buone indicazioni che arrivano dalle giovanili si confermeranno anche in prospettiva del prossimo mondiale

  4. Sandokan 20 Agosto 2019, 08:05

    Brad Johnstone pero’ e’ riuscito a vincere al Sei Nazioni…

  5. Azazello 20 Agosto 2019, 09:50

    Numeri e statistiche a parte,l’Italia ha bisogno di un traghettatore che ci porti nel rugby moderno nel quale continuiamo a fare la parte del vaso di coccio tra i vasi di ferro.Non so se questo sia Co’S ( e dubito che al suo posto possa mai arrivare un mago con la sua bacchetta a risolvere tutto in meno di dieci anni)ma il tempo sta passando e non si vedono apprezzabili miglioramenti.Una nota su quanto possano essere “relativi” certi giudizi:in casa nostra adesso si parla di una nazionale in linea col fitness delle altre grandi,ma quanti hanno notato che i nostri sono letteralmente bolliti se sottoposti ad un multifase a due cifre(e senza nemmeno arrivare a 30 fasi)per una o due volte nella partita?Cosa faremo quando ci troveremo al cospetto di team che abitualmente hanno un gioco da decine di fasi che si concludono con la partenza a missile di uno di loro verso l’area di meta ed i nostri che restano in posa da “stenditori di panni”?

    • Sandokan 21 Agosto 2019, 05:47

      Io sono sicuramente fuori moda, ma non credo che arriveremo a poterci confrontare alla pari contro altre nazioni del tier 1 grazie ad UN “traghettatore”. La condizione primaria per poterlo fare secondo me e’ avere un movimento di base (e in generale un seguito) molto, ma molto, ma molto piu’ forte. Questo non te lo regala un traghettatore, ma molti anni di paziente ed accurato investimento sulla base, con le giuste strutture e le giuste competenze. Lo so che e’ un discorso noiosissimo, ma non credo ci siano scorciatoie. La mia impressione e’ invece che continuiamo (dagli anni ’90 per lo meno) a rimandare gli investimenti sulla base per non mettere di focalizzarci sull’elite e io credo che questa politica sia insostenibile nel lungo termine.

      Detto questo, qualche vittoria ogni tanto al Sei Nazioni non farebbe male… tipo anche una all’anno o magari due quando va bene…

      • Azazello 21 Agosto 2019, 11:27

        Ho l’impressione che stiamo dicendo la stessa cosa ma tu vuoi dipingerla come punti di vista diversi,rileggendo il mio post si comprende chiaramente che NON credo al papa nero,nè che questi possa essere o’Shea o altri più o meno blasonati di lui(per essere chiaro:non credo che nemmeno Gatland o Schmidt potrebbero fare nulla nella situazione attuale in Italia).
        Per traghettatore intendo una persona(affiancata e supportata da un gruppo di altre persone)preparata,motivata e soprattutto MESSA IN CONDIZIONI DI OPERARE per un congruo periodo di tempo con programmi chiari e tempi certi in cui realizzarli.Poi si può fallire,ed allora si prendono altre decisioni.
        Sentir parlare Co’S di miglioramenti e cose buone mi fa venire il dubbio che anche lui si sia presto italianizzato e si sia adattato alla italica abitudine di tenere le terga incollate alla poltrona finchè si può.
        Personalmente appartengo allo sparuto gruppo di sostenitori che vedrebbe bene l’uscita dal sei nazioni dell’Italia dove da troppi anni facciamo la parte della carne sotto il pestello del macellaio e dubito fortemente che assistere al massacro della nostra nazionale possa far avvicinare i giovani a questo sport,perchè dovrebbero farlo?
        Chi sogna di far parte di una squadra di perdenti(e nemmeno illustri)?
        Nei sei nazioni a cui abbiamo partecipato(tranne rarissime ed episodiche vittorie)abbiamo imparato a PERDERE,PERDERE E PERDERE ANCORA.

  6. Pesso 20 Agosto 2019, 11:21

    Tommaso Campagnaro non lo conosco ma ne ho sentito parlare bene 😀
    Fuser pensavo fosse fuori per infortunio, non per scelta tecnica

    • ermy 20 Agosto 2019, 13:09

      Eh si! le vere seconde linee a LUI non piacciono… sai, tempi moderni… ?

      • massimiliano 20 Agosto 2019, 13:50

        …e non gli piacciono nemmeno le terze di classe superiore, le seconde/terze che placcano anche i frassini, i trequarti che possono fare sia il centro che l’ala con linee di corsa non banali, i piloni sinistri ball carreer dal placcaggio devestante, i mm giovani…

  7. F.A.L 20 Agosto 2019, 14:49

    Spiace per Fuser

  8. rollus 30 Agosto 2019, 10:05

    Le statistiche sono spesso ingannevoli: 20% di vittorie, di cui solo una, con il Sudafrica (peggiore degli ultimi 20 anni almeno), è degna di nota, le altre con Stati Uniti, Russia, Georgia e compagnia bella, va letto anche con gli avversari avuti, cioè decisamente più scarsi. Fare più mete ma incassarne decisamente di più non ti fa vincere le partite; avremo fatto anche più mete, ma nel 6N non vinciamo dal 2015 e abbiamo incassato pesanti umiliazioni in casa e in trasferta. Il peso dei caps è significativo se poi l’esperienza viene passata ai giovani: non superare i gironi al mondiale e gareggiare sempre con solo 2 squadre più forti non ti migliora, che senso ha avere più di 100 caps se vinci 1 partita ogni 8? Non migliori né te, né la squadra né il movimento. Problema di fondo, che forse l’articolo no mette bene in luce, è la mancanza della profondità: già l’Italia non ha giocatori di grande caratura, se confrontati con le altre del 6N o RC, ma le riserve non sono all’altezza dei titolari. Questo secondo me è il problema, e qui O’Shea ha fallito perché non ha dato profondità a una squadra che gioca le partite con una coperta troppo corta.

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